L'Ermitage al Castello estense

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vanni-merlin
00venerdì 28 settembre 2007 23:55
L'Ermitage al Castello estense


L'anno che Ferrara ha dedicato a se stessa come città del rinascimento procede a tappe serrate, un appuntamento dopo l'altro. Così, nell'occasione dell'inaugurazione della grande mostra sulla pittura ferrarese e del recupero della Chiesa di San Cristoforo, ci viene ricordato che San Pietroburgo è adesso un po' più vicina. Perché il Museo statale Ermitage, vale a dire un mondo intero di conoscenze, con collezioni fra le più importanti al mondo, ha scelto Ferrara per costituire il Centro Ermitage Italia. Con una sede di rappresentanza come il Castello estense, e sede operativa nel complesso di Parco Giglioli. E il mese prossimo, il 19 ottobre, alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napoletano, ci sarà l'inaugurazione ufficiale.
Ma Ermitage Italia sarà un centro diverso dagli altri che già l'Ermitage ha sparsi per il mondo. Con l'ambizione di favorire la conoscenza e la conservazione del patrimonio culturale mondiale e di preparare il personale tecnico scientifico deputato a farlo. Oltre ad essere, ovviamente, un ponte fra i due paesi. L'unico progetto culturale inserito nel vertice italo-russo tenutosi a Bari nel marzo scorso.
La filiale italiana dell'Ermitage nasce in tempi velocissimi, due anni appena. Ferrara ha sbaragliato la concorrenza di quanti si erano proposti. Si prevede un costo di gestione di 400.000 euro l'anno, con contributi pubblici e privati. Presidente della Fondazione Ermitage Italia sarà Michail Piotrovsky, direttore dell'Ermitage, mentre direttori saranno la russa Irina Artemieva, conservatrice della pittura veneta al Museo russo, e l'italiana Francesca Cappelletti, docente all'Università di Ferrara. Del comitato scientifico faranno parte personalità come l'ex ministro per i beni culturali Antonio Paolucci, Giuseppe Pavanello, direttore della Fondazione Cini, Giuseppe Papagno, docente a Parma. Due palazzine a Parco Giglioli, a ridosso dell'ateneo ferrarese, ospiteranno una gli uffici di Ermitage Italia, l'altra fungerà da foresteria per studiosi e ricercatori. Il programma di lavoro prevede la catalogazione informatica ed editoriale delle collezioni d'arte italiana dell'Ermitage, l'organizzazione di un centro di raccolta dati sulla storia del collezionismo in rapporto alle raccolte del Museo, stage di aggiornamento storico-artistico per i collaboratori dell'Ermitage e di altre istituzioni museali. Oltre all'organizzazione di conferenze, seminari e supporto alle attività di perfezionamento per gli studi universitari.
Non secondaria, infine, sarà l'attività legata all'organizzazione di grandi mostre temporanee. Il cui fulcro saranno ovviamente le ricchissime collezioni dell'Ermitage. Le prime mostre in calendario sono un omaggio alla città di Ferrara e un'esposizione sull'Islam. Primo appuntamento con "Garofano e il Cinquecento a Ferrara", che inaugurerà il prossimo marzo nei recuperati spazi del Castello estense. Arriveranno da San Pietroburgo in prestito le tre grandi tele che Garofano dipinse nel 1530 per il convento di San Bernardino. Tornerà anche la "Sibilla" di Dosso Dossi, star della mostra del 1999. Ma sarà esposta anche la "Ninfa alla fonte" di Battista Dossi, conservata nei depositi del Museo. Dovrebbe arrivare anche la "Madonna in trono coi santi Francesco, Lorenzo e angeli musici", che Francesco Francia eseguì nel 1500 per la Basilica di San Petronio a Bologna. Oltre, ovviamente, agli altri prestiti che i curatori della mostra stanno definendo.


da: www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/09/ferrara-ermitage.shtml?uuid=5b253c8c-6a6e-11dc-a2b1-00000e25108c&DocRulesVie...

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