)O( Un piacevole ricordo )O(

Aelirenn
00venerdì 14 ottobre 2016 15:39
Riassunto:
Aelirenn sta giocando con una pallina di legno in cucina mentre la balia le prepara la cena. La pallina fugge dalle manine della piccola e rotola sotto una delle credenze e la cosa non piace alla Principessina che decide di dare l'allarme. Fehrer, cavaliere dei Draghi, soccorre la bambina e la balia, recuperando prontamente il giochino e ponendo fine alle lacrime della bimba. Grata all'eroe di giornata, la piccola chiede di essere presa in braccio e tra una tirata di capelli e l'altra ecco che arriva anche l'onnipresente Cavaliere-Babysitter. Ci sono chiacchiere e regali speciali e poi c'è tanto sonno!



Commento:
Grazie mille, davvero! [SM=g27836] Una splendida serata in compagnia!



Registrazione:
AELIRENN [Cucina] Ti hanno messa in questa specie ri recinto di legno, un recinto con le sbarre e il pavimento di stoffa!!!! Il recinto in questione è stato posizionato in terra, non lontano dalla zona in cui si cucina. La balia -perchè la povera mamma, infine, ha dovuto scegliere anche una balia- sta preparando una strana pappetta di latte di mucca e mollica di pane che non so se la vogliamo mangiare, Elirena. In ogni caso tu le presti moderatamente attenzione perchè sei impegnata a tenere tra le mani questa sorta di grande biglia di legno, una biglia troppo grande per entrare in bocca ma delle dimensioni giuste per giocare in sicurezza. C'è solo un problemino, uno solo! E cioè... che la biglia spesso e volentieri viene posseduta da un demone e niente... scappa via dalle tue mani e rotola, rotola, rotola lontano. Ora è finita sotto la credenza, molto sotto la credenza. E la balia proprio non ne vuole sapere di andarla a recuperare per cui non ti resta che attaccare la sirena e... [ueeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee] qualche lacrimuccia di nervosismo, tutto qui!

FEHRER [Tempio - > Cucina] E' da qualche tempo a questa parte, ormai, che l'Alfiere Nero non conclude la propria uscita notturna collimandola a una visita al Tempio: se è vero che gli anni e gli eventi mutano le situazioni e le persone, Fehrer non fa differenza, pur se le mura intrise di Notte l'accolgono con la consueta sensazione d'essere a casa così come alla Loggia. Dormono la cittadella, il cielo e le stelle, ma l'Ishtuk no: perenne è la veglia, senza fine l'incubo. L'uomo dell'Armrinn è vestito di abiti tipicamente nordici, in cuoio borchiato sulle parti sensibili, composti da una lunga tunica scura sulla quale è posta una spessa cinghia che consente a una spada lunga e a una spada bastarda di incrociarsi sulle scapole (http://2static2.fjcdn.com/comments/Id+say+undvik+armor+is+the+best+i+wore+it+_5013bbabac9c3372ea75bbd1785226d6.jpg). Il passo maschile è mite, eppure tutt'altro che silenzioso: orecchie mortali e non potrebbero udirlo. Così come dovrebbe risultare udibile l'urlo della banshee che gli fa levare un sopracciglio. E così, sono nati. S'affaccia silenziosamente sulla soglia della cucina dopo aver attraversato i corridoi silenziosi del Tempio, osservando la scena con espressione serena. Se, infatti, l'aspetto imponente suggerisce il sangue barbaro che gli corre nelle vene, gli occhi quieti rassicurano gli alleati, che hanno spesso trovato in lui saggi consigli e supporto. [Posso aiutare?] domanda alla balia, certamente una delle inservienti della dimora e, proprio per questo, certamente volto noto. E' la sua seconda casa, s'è detto.

AELIRENN [Cucina] Rumore di passi. Li percepiscono le tue orecchie a punta, morbide. Non come quelle dell'elfo che sono difficili da piegare. Ma non dilunghiamoci in questi particolari di tortura, torniamo ai passi. E' mamma? No, Elirena! La mamma non fa mica tutto questo rumore e nemmeno l'elfo. Quando il nordico compare, molto alto, sulla soglia della cucina i lacrimoni smettono di scendere e la tua vocina stridula smette di appestare l'aria. Gli occhioni verdi, sbarrati, osservano l'alto dal basso verso... l'alto, per l'appunto e la boccuccia si serra. Stasi. Lo osservi, seduta su quel materasso morbido e con le spalle poggiate sulle grate. Lo osservi, lo studi. Non hai deciso se ti piace o no, in realtà. Il braccino sinistro, però, si solleva con una lentezza quasi solenne per andare a indicare il punto in cui è scomparsa la pallina indemoniata. [A!] Dici. Chiaro, no? Davvero limpido e cristallino. La balia, che sta finendo di preparare il pasto squisito, traduce dall'Elirese alla lingua comune [La pallina è rotolata sotto quella credenza, messere!] Eh già, proprio quello voleva dire Elirena.

FEHRER [Tempio - Cucina] Lascia che gli occhi della piccola lo squadrino. Non si ritrae a quello sguardo, concedendovisi piuttosto con un sorriso ch'arriccia la bocca: strano a dirsi, ma, essendo padre, ci sa fare coi bambini. Segue il dito di Aelirenn, prima, e piega la testa in direzione della balia, poi, dirigendosi senza attendere oltre verso la credenza incriminata. Non sia mai che a Sua Maestà la Principessa manchi troppo a lungo il suo giocattolo. Sì, perché l'ha studiata e, a meno che il misterioso uomo di Elysiane non avesse le orecchie a punta, questa dev'essere proprio la figlia mezzosangue di Inwe. S'inginocchia a un passo dal mobile e sbircia al di sotto, tastando alla cieca il pavimento polveroso cercando la pallina. Non dovrebbe metterci molto a trovarla, dunque si tira su e, pulita alla meglio la sfera sulle vesti, torna a osservare lo scricciolo. [E' per questa che piangevi?] Gliela porge, raggiungendo il suo regale lettino, aspettando che abbia una buona presa prima di mollare la sua. [Dove sono le nuove madri?] Pur senza fissarla direttamente, è ovvio stia rivolgendosi stavolta all'inserviente.

AELIRENN [Cucina] I grandi occhioni verdi -identici nel colore e nella forma a quelli di mamma Inwe- seguono con estrema attenzione le operazioni di recupero della pallina. Agiti entrambe le braccine [Uh-Uh] e inciti a modo tuo il tuo nuovo eroe. Fa strano vedere un gigante del genere chino a tastare il terreno sotto la credenza per recuperare un giocattolo ma... eccola qui la tua pallina! Con la coordinazione tipica dei bambini provi ad applaudire come fa la mamma per farti giocare e riesce mediamente bene, con un colpo perfetto ogni due sbagliati. Sorridi, però, tutta felice e metti in mostra quell'unico dentino che al momento si è palesato: incisivo superiore! E' stato difficile, ma il dentino alla fine siamo riusciti a mostrarlo. La pallina viene saldamente recuperata e preso abbandonata sul lettino perchè ora la madama principessina alza entrambe le braccine verso l'alto e con lo sguardo supplice chiede certamente ''mi prendi in braccio?'' [Si sono prese qualche ora d'intimità con la Madre.] Risponde la balia che non sembra essersi pentita di aver accettato di fare la baby sitter: d’altra parte Aiden dorme e questa Principessina è così tenera. Chi potrebbe mai pentirsi di fare la balia ad un esserino tanto poco ingombrante?

FEHRER [Tempio - Cucina] Ma guardatelo un po'. Ha le braccia appoggiate su una delle assi laterali che recintano il lettino, e osserva quel soldo di cacio tutto boccuccia e manine che, con goffaggine, prova a replicare un gesto appreso chissà quando. Presto crescerà, la principessina. I suoi occhi diverranno via via maggiormente vispi, l'acume s'affaccerà fra le cervella e, d'incanto, quel cucciolo diverrà donna. Probabilmente con un futuro già scritto. [Capisco] mormora semplicemente, senza smettere di fissare la mezzosangue, che si sbraccia inequivocabilmente. [Vuoi fare un giro, eh?] E' come se implicitamente chiedesse il permesso alla donna a qualche metro alle sue spalle, eppure, senza attenderne risposta, in risposta a quelle della piccola allungherebbe le proprie braccia, cercando di afferrarla dai fianchi e di tirarla a sé. L'Alfiere è un abile guerriero e, nei suoi lunghi anni d'attività, ha raggiunto la pace dispensando la morte; eppure le sue mani, seppur forti e ruvide, sanno regalare dolci carezze e risultare rassicuranti. Scambiando uno sguardo d'intesa con la balia, si dirigerebbe all'esterno, deciso a far godere la ragazzina qualche scampolo di piacevole notte. [Secondo me ti ho salvato. Almeno per ora. Sì, Mia Signora, prima o poi dovrai mandare giù quella brodaglia...] sussurra distrattamente, tenendola contro il petto con estrema facilità: abituato a pesi ben maggiori, Aelirenn risulta ben più leggera d'un pensiero.

AELIRENN [Tempio] La balia fa spallucce: probabilmente conosce Fehrer da anni e non lo reputa di certo una minaccia per la piccola Principessa di Avalon che, d'altra parte, è così felice di volare così in alto che mostra al mondo quell'unico dentino in un perenne sorriso. Tutti alti questi zii! Mentre zio (o papà?) Draugceleb però ti trasmette un certo tipo di serenità e sicurezza, zio Fehrer ti trasmette sensazioni diverse: forza e, anche qui, sicurezza. Ma questi filosofeggiare non è da noi, Elirena. Avrai tempo per i pensieri, ora pensa a giocare. Ma con cosa possiamo giocare, eh? Quelli non sono forse dei capelli biondo cenere sparsi al vento? E quella non è la tua manina destra che cerca di afferrare una ciocca dei capelli con poco tatto. Brodaglia. Ti piace la parola brodaglia. [aa..] ecco qui. L'abbiamo detto bene, vero? Lo sguardo identico a quello di Inwe cerca quello azzurro dell'umano. Vero che l'ho detto bene, brodaglia?

DRAUGCELEB [pressi cucina] Se non fosse che la notte porta consiglio e silenzio, ben volentieri avrebbe di certo dato man forte a quel detto, ma al tempio non è così e infatti da lontano ha osservato la scena dopo aver sentito un passo pesante e di metallo fornito, attraversare il tempio e dirigersi verso la cucina dove la mezza ha cominciato a piangere per quella biglia che ha perso. Osserva da lontano divertito, vedendo il nordico muoversi tra ferro e carne, tra quel suo essere nordico e la piccola delicatezza si Aelirenn. Si sposta verso la cucina infine, raggiungendo i due, con le mani unite in una posa salda dietro la schiena. Alla vita, alle sue ossa e al tessuto che la copre, concorrono anche il pugnale e la lunga elfica, che si affacciano su una stoffa bianca, decorata da intagli d'oro acconciata a tunica lunga e terminante in tre punte a foglia distinte. Arriva in cucina silenzioso, osservando la balia, poi Fehrer che ha visto solo una volta sino ad oggi. Sente perfettamente il sussurro e tra se e se sorride. [E probabilmente una buona metà finirà fuori, non è vero Aelirenn?] Entra nella stanza, portandosi sulla sinistra del draconico, lontano almeno un metro.

FEHRER [Tempio - Cucina] Almeno per una notte, all'Alfiere pare che il tempo abbia arrestato il proprio incedere, invertito la marcia e disposto il mutare delle lune al contrario: ventre gonfio in luogo del cielo più scuro e cielo d'inchiostro anziché intensa ambra. A quando stringeva sua figlia fra braccia e cuore; sua figlia che, oggi, sceglie la propria strada di guerriera. [Oggi chiudiamo un cerchio, Vostra Altezza. Ho qualcosa che ti appartiene: mi piace immaginare di averla conservata per una come te fino ad ora.] Più che dialogare con la bambolina, dedicandole frasi di senso compiuto, l'Ishtuk si limita a intrattenerla col suono della propria voce, approfittandone dunque per schiarirsi i pensieri. Tenendola momentaneamente con una mano soltanto, libera dal giogo delle vesti un ciondolo che gli pende dal collo: chissà che non attiri la sua attenzione, al momento concentrata sui suoi lunghi capelli! Il pendente è una stella del vespro, e brilla come il giorno in cui l'ha ricevuta. [Apparteneva alla precedente Regina di queste terre. E' giusto che l'abbia tu.] L'arrivo dell'elfo è colto dall'Alfiere con la coda dell'occhio. Probabilmente i due si incroceranno a metà del corridoio che immette nei giardini esterni, verso i quali stava dirigendosi. Gli rivolge un cenno col capo, continuando a passeggiare, quieto.

AELIRENN [Tempio] Fehrer parla e tu lo ascolti, attenta. Non capisci ciò che sta dicendo ma ti piace il suono della sua voce. Poi arriva l'elfo, il tuo baby sitter personale. Il sorriso sdentato viene rivolto anche nella sua direzione: hai visto come cresco velocemente zio (papà)? L'ultima volta che ci siamo visti mica avevo il dentino! E non mangiavo mica brodaglia composta da latte e mollica di pane. Ma proprio in quel momento l'umano tira fuori quella cosa luccicosa che, di nuovo, ti fa sgranare gli occhi dalla sorpresa. Agiti le gambette e le braccia, molli i capelli -era questo il tuo piano malefico, umano alto!- e cerchi di afferrare con entrambe le manine quell'oggettino luccicante, ignara però del significato di quel regalo. Tu sei una bimba e quello è un ciondolino assai interessante. Uno strilletto, tipico dei bambini curiosi e che non sanno esprimersi in altro modo.

DRAUGCELEB [tempio] Sente ogni singola parola del nordico, spesso secondo gli umani e quello che nel tempo l'eterno ha sentito, ne parlano paragonandoli alle cipolle. (senso sviluppato) Il perchè, l'ha capito successivamente conoscendone qualcuno e adesso trova conferma in quello che di Fehrer vede e al quale, rivolge un cenno del capo di rimando. Abbastanza sintetici sono gli uomini delle terre fredde, poco ciarlieri e inclini alla guerra, ma ci sono diversi elementi da poter tenere sotto controllo. Osserva semplicemente, la giornata è stata lunga e stancante, e in quel piccolo sorriso nota il biancore del dente da latte. Si, cresce, adesso è più alta e sicuramente pesa di più di prima e sorride nel vederla così contenta e scuote il capo, davvero è pura ancora negli intenti e nell'animo. Si ferma di fronte all'umano, e probabilmente ne seguirebbe il passo se continuasse a camminare, ma incontrandolo a metà strada, si ferma inclinando il capo di lato. Osserva il ciondolo, ricordi tornano alla mente, antichi e potenti, cose di cui l'isola manca, poteri e potenze che forse è giusto non vengano svegliati. [Elessar, la gemma elfica. Il dono che le fate è degno di nota.] Si avvicina a accarezza lievemente il capo della piccola, ma davvero quello è un regalo particolare, ricordo e simile ai silmaril, e intreccio della luce del sole in Gondolin, nascosta e lucente dimora.

FEHRER [Tempio - Cucina] S'appoggia di spalle a una colonna che s'affaccia all'esterno, un braccio attorno alla vita di Aelirenn e l'altro sotto il sedere, permettendole così una visuale piuttosto ampia dei giardini e, allo stesso tempo, consentendole di muovere liberamente gli arti superiori, sì da giocherellare col suo nuovo avere. Al di fuori, la luna è gonfia, e s'accompagna a un corteo di stelle che pungono il cielo, come tenendo fermo un drappo nerastro su quello spicchio di mondo; e allagando il terreno con pozze d'ambra, che tratteggiano arabeschi dorati riflettendo il lucore delle torce ai lati della via. Uno spettacolo niente male per la piccola, la quale, complice la posizione dello Scandinavo, è largamente alla portata di Draugceleb. [Questo ciondolo non è mai stato davvero mio. Se seguirà le orme della madre e delle sue sorelle, le servirà. Altrimenti sarà un piacevole ricordo.]

AELIRENN [Cucina] E' stretto nel pugno della manina sinistra quel ciondolino che sbrilluccica. E sì, se la visione della Somma Stella del Tempio si avvererà probabilmente avrai bisogno di questo regalo e sarà anche un dolce ricordo che forse rievocherai negli stati di trance che i mezzelfi chiamano sonno. Le dita si aprono, tutte insieme, e mostrano il ciondolino. Poi si richiudono, sempre tutte insieme, e il ciondolino non c'è più (o quasi, insomma). Ridacchi. Che magia! Ohhhhhhhhhhhhh. E quindi nella manina sinistra trattieni il tuo nuovo giocattolo, mentre mostri all'elfo la manina destra che ora si apre e si chiude con una qual certa coordinazione: infatti, rispetto a qualche tempo fa, riesci a chiudere le dita secondo un ordine: indice, anulare, medio e mignolo. Il pollice opponibile al momento sfugge al tuo volere, così come sfugge una piccola puzzetta. Eh, oh! Succede! Mamma ha detto che ci sarà del lavoro da fare ma insomma... è ancora presto, no? E poi abbiamo iniziato a mangiare cose solide quindi... ci sta un po' di rimescolamento. Ridi. Fa sempre bene liberarsi!

DRAUGCELEB [tempio] Ascolta le parole di Fehrer, le possibilità che la piccola diventi una sacerdotessa sono alte, ma sarà il tempo a dire se davvero potrà diventarlo oppure no. Ricorda qualcosa, lo aveva dimenticato tempo fa, ancora oggi è un conto aperto con il nordico, e osserva i movimenti della mano della mezza e sorride, sentendo perfettamente anche la puzzetta, e la vede ridere, cosa stia pensando, vorrebbe saperlo, ma non tocca la sua mente, lascia che scopra tutto a poco a poco, a modo suo e con i suoi tempi. [Bene, cominci ad imparare piccola puzzola.] Storce il naso, infastidito, la sente fin troppo bene per i suoi gusti in effetti ma lascia correre e poi si rivolge al nordico. [Sarà protetta doppiamente se sceglierà questa via, e sua madre le farà da guida. Vostra figlia invece?] Chiede, non essendo padre in questa era, ma avendo i ricordi di ciò che è stato, comprende, anche se la ferita è ben più grande e mentre si sincera della ragazza, dopo aver saputo che aveva perso la memoria, mostra di nuovo il palmo della mano destra alla bambina, e le rifà il gioco, chiudendo le dita ad una ad una per poi riaprire il pugno e lasciare lì la mano, mentre unisce l'indice con il medio e l'anulare con il mignolo e le avvicina e le allontana, come il movimento preciso delle forbici. Le offre uno spunto per pensare e avere un passatempo.

FEHRER [Tempio - Giardini Esterni] Il ciondolo è grande abbastanza perché ad Aelirenn non venga la furba idea di infilarlo tutto in bocca e, quanto al laccio, è morbido sufficientemente per non nuocerle o farle da capestro. Senza contare che la piccola crescerà tanto velocemente da dimenticare ben presto che, in passato, degli adulti si siano preoccupati per lei. I prodigi dell'Isola. E' così, dunque, che sfila da sopra la propria testa il nastro, infilandolo su quella già ricca di capelli della mezzosangue, completando l'opera. Le sorride silenziosamente, assistendo divertito a quel gioco che culmina nell'autentica espressione d'arte dei rosei sederini degli infanti. L'alzerebbe con entrambe le braccia, facendola volare al di sopra del proprio capo: lassù, Aelirenn dovrà necessariamente sentirsi una gigantessa! [Piccola peste.] Sembra conoscere molto bene l'elfo. Gliela passerebbe, pertanto, allungandola verso di lui. Se ben ricorda le abitudini di Haynes, infatti, presto la patata potrebbe farsi bollente. E puzzare alquanto. Qualora la prendesse, incrocerebbe le braccia, tornando ad appoggiarsi alla colonna, fissandolo con freddezza. [Cosa volete sapere, di preciso?] chiede a proposito di Haynes. E sollevando un poco il mento. [Così la proteggerete personalmente, Cavaliere?] Indica la bambina con gli occhi, tratteggiando un'espressione illeggibile (Sangue Freddo).

AELIRENN [Giardini esterni] Provi a imitare il gesto della forbice che ti fa vedere l'elfo e questo ti riesce molto meglio del chiudere le dita della mano, è più facile o, semplicemente, ti viene più naturale il gesto. Morale della favola ti riesce e per festeggiare sollevi entrambe le braccine al cielo, agitandole. Evviva!! Passaggio del testimone luccicoso e poi in alto, per toccare il cielo quanto meno con lo sguardo. Agiti le gambette, quasi potessi volare via con la sola energia del movimento. Magari un giorno un uomo volerà, ma non è questo il giorno e non sarai tu quell'uomo, Elirena (anche solo perchè non sei un uomo). Con tuo grande disappunto torni tra i comuni mortali, di nuovo in basso e vieni depositata tra le braccia dell'elfo. Con la manina sinistra stringi ancora il ciondolino e la destra corre subito ad afferrare qualche ciocca dei setosi capelli dell'elfo. Ecco qui! Te lo dovevi aspettare, Cavaliere! Ma dalle braccia del Cavaliere puoi osservare molto bene Fehrer. Inclini il capo verso sinistra e sbatti gli occhioni verdi. Ciao!

DRAUGCELEB [tempio] Un concentrato di energia la piccola, che si diverte con il nordico e che poi viene lasciata alle sue cure, si è abituato a tenerla in braccio, non del tutto, ma almeno riesce a tenerla meglio, attento alla schiena e al capo mentre gli prende i capelli. Da grande non le sarà così facile prenderli, o forse non ne avrà più nemmeno la necessità di farlo. [Semplicemente come sta, non ho potuto fare molto quella volta.] Rammarico, malinconia, si fondono nelle parole dell'eterno, perdere la memoria non è qualcosa di semplice, così come il riacquistarla non è certo nè un processo semplice e certo. Osserva Ferhrer, la sua indicazione e semplicemente sorride. [Avrà la protezione di sua madre, quella della dea e delle altre sacerdotesse.] E che poi la seguirà per molto tempo, è un semplice dettaglio in effetti, non molto importante, sebbene, sia nato proprio per quello che è accaduto alla figlia del nordico. [La seguirò nei suoi anni, così lei, così l'altro.] Almeno fino a quando non deciderà di prendere per sempre il mare, o non ci sarà altro a tenerlo via.

FEHRER [Tempio - Giardini] Piega la testa, senza guastare la posizione delle braccia, che restano incrociate all'altezza del petto. Lo guarda così, silenziosamente, per alcuni istanti: per una notte, almeno una, è il mortale a non dar peso al tempo. A lasciare che scivoli via, incurante. [Sta bene.] Un'altra piccola pausa. Come se l'Alfiere piantasse degli invisibili, ma assolutamente chiari paletti. Come se l'entità ferale che è in lui si fosse svegliata d'un tratto, e avesse determinato il dovere di affermare il proprio territorio, affacciandosi agli occhi del Prescelto senza che l'espressione ne rechi traccia (Sangue Freddo). [Sono tranquillo, Cavaliere. Probabilmente non vi è stato detto che una visione ci disse che Haynes non era in pericolo. Che qualunque fosse il luogo in cui era finita, non dovevo preoccuparmi] spiega a piccole dosi, secco. E si stacca dalla colonna, rovistando fra le vesti per ficcarsi la pipa spenta in un angolo della bocca. La risposta dell'elfo non pare soddisfarlo interamente, ma il Lupo Bianco non lo dice, limitandosi a fissare a lungo la piccola, prima di sollevare nuovamente l'attenzione sull'Esploratore. [State bene, dunque, Cavaliere.] Sorridendo distrattamente ad Aelirenn, volterebbe le spalle a entrambi e, senza aggiungere altro, si allontanerebbe, abbandonando il Tempio.

AELIRENN [Giardini esterni] Parlano i due Cavalieri, uno della Dea e l'altro dei Draghi. Parlano e le loro voci divengono la ninna nanna che questa notte la mamma non ti canterà. La manina sinistra continua a stringere il ciondolo mentre la mano destra lascia i capelli dell'elfo e si avvicina alla tua guanciotta morbida dove si ferma. Con gli occhieddi che all'improvviso divengono pesanti e uno [gnegnegnegne] che sta ad indicare che l'ora della "nanna" si avvicina. Siamo stanche, vero Elirena? Abbiamo giocato questa sera e non abbiamo mangiato. Ti appoggi al petto dell'elfo, al sicuro tra le sue braccia. Solo un po' di riposo, giusto il tempo di ricaricare le batterie per poi ricominciare con i giochi e con una persona in più da ricordare. Buonanotte!

DRAUGCELEB [tempio] Si sente osservato dall'umano ma lascia che lo faccia che lo osservi e che faccia i suoi pensieri nelle pause, qualcosa che gli è noto da diverso tempo come modo di comportarsi. Non era a conoscenza di quei dettagli, ma è meglio così, a sprazzi sono arrivate le notizie in quel tempo, la regina si era rivolta ai guardiani, i cavalieri erano ancora in acque non del tutto tranquille, e a loro era stata affidata la principale gestione. Prima che vada via l'umano, lascia spazio a pensieri che diventano poi parole. [Anche voi Fehrer. Ricordate una semplice cosa. Tempo fa avete portato quella mano al sanitarium, una sera, vi attendo da Filippa per ripagare la cortesia.] Ricorda anche di Torgar, deve parlare con lui in effetti. E mentre l'uomo va via, la piccola gli lascia i capelli, e si appoggia a lui, e sorride, mentre cede alla stanchezza. Silenziosamente la porta nella sua culla e prima di posarla delicatamente, le lascia un bacio che sfiora appena la fronte, poi la lascia alla sua tranquillità tornando a vegliarla.

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