*Il problema non è il problema.
Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema.
Comprendi?*
Jack Sparrow (Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma)
..:: Riassunto: puntata1 ::..
Melisande e Shariziah condividono, questa notte, lo stesso traghetto e gli stessi intenti: vogliono vedere questi fantasmi che sono sulla bocca di tutti. La curiosità vince su tutto, anche sulla morte. E quindi sbarcano dal traghetto, mettono piede sull'isola delle Mele. Scambiano giusto due parole, qualche convenevole e poi entrambe vengono trascinate lontano dal molo perchè una luce bluastra si accende. Quel che trovano, una volta raggiunta la luce, è un esagitato fantasma del tutto singolare che dice di chiamarsi Jack Sparrow, Capitan Jack Sparrow. Capitano della Perla Nera, imbarcato sull'Estrella. Il fantasma, l'abbiamo già detto, è davvero singolare: appare confuso, stranulato... si muove esagerando ogni azione e ogni suo movimento è seguito da una serie di trilli provocati da campanellini che sono nascosti alla vista. Cerca il rum! Accusa le due -soprattutto Shariziah- di avergli rubato il rum. E ha perso il capello, la qual cosa lo agita e lo confonde. E poi cerca la sua nave, ma.. questa non c'è! Tra una stramberia e l'altra -che vi consiglio vivamente di leggere perchè riassumere tanta follia sarebbe... folle- il fantasma subisce l'avvelenamento di Melisande. Il fantasma non sembra subire il veleno e la Signora dei Veleni, non contenta, cerca nella sua essenza un veleno che non trova, quindi cerca di recuperare un po' di gelatina e l'assaggia, apparentemente senza subirne le conseguenze. A questo punto, Jack Sparrow, sollecitato dalla mezza, racconta la sua storia che risulta, però, incompleta: il suo deficit di attenzione non gli permette, almeno per il momento, di finire il malinconico racconto. E mentre con la sua mano gelatinosa cerca di sfiorare i capelli di Shariziah, la Signora dei Veleni cerca di avvicinarsi a lui, in silenzio, per... attraversarlo!
To be continued...
..:: Commento e Motivo Asterischi ::..
Doverosa premessa: avendo deciso di evocare Jack Sparrow io non potevo, assolutamente, giocare una Melisande convenzionale. L'umore della player ne avrebbe risentito!
Detto questo.. abbiamo bisogno di alcuni responsi da parte di Master Thuke, poi continueremo la nostra giocata e scriveremo tutto quel che c'è da scrivere:
1) Melisande prova ad avvelenare Jack Sparrow con il PRIMO SONNO [Scheda veleno:
gdr-isolaavalon-congrega.forumfree.it/?t=60710793&st=45#entry553... veleno utilizzato come polvere da inalazione. Il Master ci ha detto via missiva che non succede niente al fantasma, ma comunque lo riporto anche qui.
2) Melisande usa: Percezione dei Veleni liv5
Percepire i veleni
Il personaggio è talmente abituato ad avere a che fare con i veleni che riesce istintivamente a capire la loro presenza se si trova ad interagire con uno di essi (che non sia contemporaneamente incolore, inodore e insapore). Non avrà quindi bisogno di concentrarsi per accorgersi della presenza di un veleno su un oggetto posto sotto la sua attenzione.
Non dovrebbe ricavarne nulla!
3) Melisande assaggia la gelatina: anche qui non dovrebbe ricavarne nulla, visto il responso su Donatien.
4) Melisande cerca di attraversare il fantasma. E qui che succede?
5) Shariziah usa EMPATIA LIV2 su un presumibilmente malinconico Jack. Riesce a comprendere lo stato emotivo del fantasma?
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[ ATTENDERE RESPONSO ]
Mezzelfa e Vampira, Conoscitrice e Venefica. Cosa le unisce questa notte? La curiosità, probabilmente, di scoprire qualcosa su questi Fantasmi che hanno invaso l'isola. Curiosità che è donna. Si sono incontrate sul traghetto, un breve cenno di saluto che potrebbe essere forse imbarazzato (ma non ci giurerei) e poi una discesa sulla terraferma, sull'Isola di Avalon. L'isola delle Mele.L'isola della Dea. L'isola delle Sacerdotesse che sono Equilibrio così come non è equilibrio Melisande dei Veleni. Buona avventura, Mie Signore.
Ordine: Shariziah - Melisande
[GDR PLAY]
SHARIZIAH [Approdo] Un passo dietro l’altro ed ecco che un agile saltello sei giù dalla barca e i piedi toccano la morbida sabbia sulla quale il traghettatore ha sapientemente arenato lo scafo -agilità +1-. L’isola delle mele è sempre la stessa: calda, accogliente, estiva. A coprirti c’è una camicia bianca, larga, e un paio di pantaloni scuri dal taglio nettamente maschile. Niente di più a parte l’effige che svetta sul tuo petto come unica testimone della tua appartenenza alla congrega e una tasca pendente dalla cintura dei pantaloni al cui interno hai riposto il taccuino, una boccetta di inchiostro e una penna: gli attrezzi del mestieri. Nella stessa tasca, inoltre, avvolto nella stessa pergamena in cui ti fu consegnato, giace il ciondolo che il Pendragon ti consegnò insieme alla tua nuova carica, nella speranza di poter scoprire qualcosa di più di quel monile. Ma torniamo a concentrarci sulla scena. Sei appena scesa dall’imbarcazione da agile donan di mare. Adesso ti guardi un po’ intorno giusto per studiare la situazione in quel luogo. Ti perdi per un attimo nell’esplorazione dei tuoi sensi elfici -sensi sviluppati-, per poi ricordarti di nuovo della donna che era con te sulla barca. E’ a questo punto che, muovendo un passo alla tua sinistra, ti volti a guardarla, mentre dovrebbe essere intenta a scendere dalla barca. A lei porgi la mano destra con il palmo alzato verso l’alto. {Serve aiuto?} chiedi con tono basso cordiale, ma con gli occhi che ancora cercano di sbirciare l’ambiente intorno. In lontananza strane luce sembrano aleggiare sulla strada. Poi lo sguardo torna sulla donna. Scuoti il capo una volta, impercettibilmente. No. Stavolta non farò l’errore dell’ultima, stavolta so come sta.
MELISANDE [Traghetto - Approdo] La osservi, la mezza, mentre scende con agilità dall'imbarcazione. Il retaggio elfico che prevale, al momento, sul lato umano della sua esistenza. Si guarda intorno e solleva la mano verso di te, per sostenerti nella discesa. Le sorridi. Mostri cordialità. Allunghi la tua mano sinistra verso la sua e fai leva su di lei per cercare l'equilibrio, per non cadere. Anche questa è una finzione perchè tu, Immortale, potresti essere molto più agile di lei. La senti la Dea, Melisande? Senti le sue malevole spire mentre posi il piede sinitro sul legno della struttura che poi ti condurrà sulla sabbia dell'approdo? No, in realtà no! Ma senti il peso della Dea sulla tua mente. Perchè tu, che per lunghi anni l'hai rinnegata, in realtà hai sentito la Sua voce nella tua testa. Sei stata costretta a credere in lei, nel suo potere. Quando ancora potevi credere in qualcosa, questo è ovvio. Ora credi solo in te stessa, nei Veleni e nell'Oscurità che ti ha avvolta. Maestra dell'Oscurità, ecco cosa sei. Un grado avanzato della tua immortalità che ti ha concesso nuovi Poteri di Sangue, che ti ha elevata. La Sete si è placata, il controllo su la volontà è aumentato. I piatti della bilancia che, finalmente, cominciano ad equivalersi. Una volta che ti sarai allontanata dal traghetto e avrai lasciato la mano della mezza con un altro sorriso di gratitudine, nel rispetto delle convenzioni umane, farai un sbuffo che potrebbe apparire scocciato mentre provi a togliere il mantello di velluto rosso cremisi a rivelare, ma guarda un po', una veste anch'essa rossa come il Sangue arterioso che zampilla da una ferita mortale. Immagine evocativa, non trovate? Indossi anche una borsetta di pelle conciata contenente il Medaglione del Drago, il Pendolo di Dedalo, la Spilla di Gran Maestro, la Chiave di Agrimonia, qualche (//tre) boccetta di veleno e una boccettina vuota che.. non si sa mai a questo mondo. Con il pesante mantello di velluto tra le braccia, quindi, t'appresti a scrutare pure tu la notte: fiammelle fredde infestano l'aere, nulla che possa però infastidire la tua essenza immortale e timorosa del fuoco. {Cosa vi porta sull'Isola, Shariziah?} Domandi ad alta voce, senza però guardare direttamente la mezza. [Sotterfugio liv3][Tenebra I - Veggenza I]
SHARIZIAH [Approdo] Le porgi la mano, lei l’afferra, si aggrappa. In quel movimento il braccio istintivamente si irrigidisce in modo da sorreggerla. Ti rivolge sorrisi cordiali ma la tua attenzione è stata assorbita da altro. Gli occhi scrutano in giro, le orecchie cercano di percepire il seppur minimo fruscio, persino le narici adesso fiutano in cerca di odori insoliti -sensi sviluppati-. Non sarà forse chiaro cosa stai cercando o per cosa ti dai tanta pena, eppure potrebbe essere evidente che la tua curiosità sta scannerizzando l’aria come un fedele segugio. Così la mano della tua compagna di traversata scivola delicatamente via dalla tua. Senti quel contatto abbandonarti. Ti volti a guardarla, per controllare che tutto sia a posto, che la discesa sia andata a buon fine. Accertata di quello, un debolissimo sorriso appare sul tuo volto, per ricambiare quello della venefica che vorrebbe ringraziarti. Muovete quindi qualche passo, insieme, allontanandovi dall’imbarcazione. La donna sbuffa, si toglie il mantello, fa cose. Tu continui a scrutare la notte estiva dell’isola che vi avvolge come un mantello caldo. Fa veramente caldo qui, rispetto alla terraferma. {Spettri, madame. Avete saputo che l’isola sembra essere stata invasa?} Svelando ciò che la gli occhi curiosi stanno senza sosta cercando volti il viso verso di lei, mentre un angolo della bocca si alza leggermente arcuandola. {E voi? Come mai da queste parti?} Facile credere che lo stesso motivo vi abbia portato sullo stesso traghetto. Torni ad osservare il panorama che vi si staglia innanzi. Ed ecco che la vista viene catturata da qualcosa. Dal sentiero, qualcosa, forse qualcuno, una figura avvolta da una strana luce azzurrina, si incammina verso la sabbia. Ecco! A prescindere dalla risposta della donna, adesso ti volti a guardarla, come se quella visione arrivasse proprio per confermare le tue parole. Lo fai con il capo che si inclina nella direzione da cui proviene la luce, come se le stessi chiedendo se ha intenzione di seguirti. Poi ti volti di nuovo e, con sguardo acceso da una luce piena di curiosità, ti muovi in direzione dello spettro.
MELISANDE [Approdo] Occhi di mezzelfo. Udito di mezzelfo. Interessanti questi mezzi che hanno preso il meglio sia degli umani che dagli elfi. Certo vivono nel tormento: Esthel vive una condizione di inadeguatezza verso il mondo, Erinn si fa scudo con la sua acidità. Shariziah è l'unica che sembra aver trovato il modo di sfruttare la sua natura di mezzosangue senza farne un dramma. O forse così ti sembra perchè hai perso la possibilità d'interrogare l'anima degli esseri viventi. E quindi prima Shariziah scruta, poi volge i suoi occhi curiosi verso di te, risponde alla tua domanda. Le sorridi, con condiscendenza. {Spettri, ma certo.} Le fai eco {D'altra parte solo un avvenimento così singolare avrebbe portuto far muovere Melisande dei Veleni: è risaputo che non è attraversare il lago e le sue insidiose nebbioline per raggiungere l'Isola delle Mele.} Parli di te in terza persona. E' normale? No di certo. Ha un senso? Si, probabilmente si. Presa coscienza, finalmente, dell'esistenza della Vedova Nera dei Moth, trovata l'armonia tra le due parti di una te stessa inumana beh.. non puoi far altro che separare Melisande dalla Vedova Nera, tracciare una linea di confine che, sovente, è confusa. Shariziah, che non può leggere dentro di te, probabilmente interpreterà queste tue curiose osservazioni come l'ennesima stranezza del Gran Maestro dei Veleni. Lo sguardo della mezza punta qualcosa, il tuo la segue. Fingi inizialmente confusione perchè ad un umano non è permesso osservare così lontano, sebbene un immortale possa farlo. [Scurovisione 36mt]. Poi prendi a seguire i passi di Shariziah, con il mantello sorretto dal braccio sinistro e il destro leggermente sollevato. Più vi avvicinate e più la luce azzurrina modella una figura del tutto singolare. Meraviglia, proveresti, se fossi ancora umana. Un uomo, è decisamente un appartente del sesso maschile. Occhietti furbi e.. a tratti un po' scemi, resi evidenti da pesanti linee di kajal. Capelli lunghi, folti, intrecciati in modi piuttosto inusuali. Una fascia dal colore indecifrabile nasconde l'attaccatura dei capelli. La barba è stata suddivisa in due ciocche da cui l'individuo è stato in grado di ricavare due treccine le cui estremità sono bloccate da perline di legno. Inarchi un sopracciclio. Gioielli e armi rendono interessante quella figura che, quando apre la bocca per parlare, mostra denti anneriti da.. da chissà cosa! Rivoltante e.. interessante, suvvia! Fosse solo per il fatto che dovrebbe essere un fantasma! *Qual buon vento vi porta qui, madame?* Domanda, lui. *Avete visto la Perla Nera? O l'Estrella? O il mio dannato Rhumn??* voce strascicata, forse un po' tonta che diviene più roca quando domanda del rhum. [Tenebra I - Veggenza I]
SHARIZIAH [Approdo] Alquanto singolare la risposta della donna che parla di se stessa in terza persona. Chiunque, al posto tuo, si interrogherebbe sul suo essere strana, anormale. Ma davvero tu, mezzelfa, che te ne vai in giro con un taglio di capelli decisamente inconsueto, puoi permetterti di giudicare le stranezze altrui? Semplicemente acquisisci quell’informazione come parte del modo di essere della donna: ognuno è fatto a modo suo. Ma torniamo alla luce azzurrina che si muove innanzi a voi. Ti incammini con passo veloce e senti i passi della donna dietro ai tuoi che ti segue, probabilmente provando la stessa curiosità tua. O forse no. Cosa ti porta a credere che tutti abbiano i tuoi stessi slanci di irrefrenabile necessità di osservare, studiare, tutto ciò che li circonda? Man mano che vi avvicinate vedi la figura dell’uomo delinearsi in maniera sempre più definita all’interno di quella nuvoletta blu che lo avvolge. Quando ti trovi ad un paio di metri da lui ti fermi e ti volti a controllare che anche Melisande sia dei vostri. Naturalmente non ne hai bisogno, hai percepito i suoi passi dietro di te, ma quello è un gesto che ti viene del tutto spontaneo, dettato dall’istinto. Proprio lo stesso istinto che, accertata la posizione della venifica, ti porta a guardarla con fare interrogativo, come per chiederle se abbia idea di cosa stia parlando lo spettro. Ma è un attimo perché le iridi vengono subito riportate sull’uomo dall’aspetto strano e non solo per la strana consistenza che sembra aver preso e per quell’alone blu che sembra non volerlo lasciare in pace. Ha infatti delle movenze tutte sue, le si potrebbe definire quasi teatrali: volta il capo a scatti, cercando quelle cose prima nominate. Inclini la testa nell’osservarlo. Lo studi con assoluta curiosità: ha attirato tutta la tua attenzione. {Voi} rispondi d’impulso a quella domanda sul cosa vi abbia portato lì. Lo dici senza neanche pensarci. Ed ecco che l’uomo, nell’ennesimo scatto del capo, si volta a guardarvi. La sua bocca si arcua in un sorriso compiaciuto, da donnaiolo fatto e finito. In un gesto che un attore replicherebbe a fatica, porta la mano in testa, con le dita posizionate come stesse andando ad afferrare un cappello che però, in realtà, non è presente nella sua testa. Le dita allora mancano la presa, finendo direttamente sulla fascia che copre la testa. Tastano la superficie per qualche secondo, come a volersi accertare del fatto che ciò che si aspettava svettare sul capo, in realtà non c’è. La sua espressione allora inizia a mutare: gli occhi si sgranano facendo estrinsecare all’intero viso il suo totale stupore. Ecco che allora comincia seriamente a guardare in giro in cerca di qualcosa di perso, forse di mai esistito. *Il mio cappello! Dov’è il mio cappello? Avete visto il mio cappello?* La voce è decisamente agitata, mentre lo sguardo si dispera in quella ricerca. Decisamente troppo teatrale! Tu intanto lo osservi, buttando velocemente un occhio in giro. Serve davvero dire che stai trattenendo l’istinto di far passare la mano attraverso quella nube azzurrina?
MELISANDE [Approdo] Shariziah ti aspetta, rallenta il suo passo, accelera di nuovo. E tu la segui, placidamente: hai tutta l'eternità, perchè avere fretta proprio questa notte? Osservi il presunto fantasma, quel suo modo di fare singolare. Mentre volge il capo a destra e a sinistra con fare confuso ti lasci ipnotizzare dal movimento del suo crine intrecciato. Le treccine, puoi capirle. Ma quell'aggroviglio poco igienico di capelli? Cos'è? E poi sposti lo sguardo sugli occhi a palla, resi surreali dall'alone bluastro che circonda il vostro fantasma. Vostro, si, perchè a voi si è rivelato: a Melisande dei Veleni e a Shariziah, la Conoscitrice. La mezza risponde d'istinto alla domanda dello spettro, facendoti sorridere. L'espressione del vostro fantasma, poi, è tutta un Sornione, Don Giovanni, conquistatore d'altro tempi. Ammicca, con quei suoi denti scuri che, devo dire, hanno il loro fascino. Porta la mano sulla testa, facendole compiere un arco assai strano, una traiettoria che di certo non compirebbe un gentiluomo. Campanelli risuonano ad ogni suo movimento, come se fosse ornato da centinaia di richiami di Fate nascosti dalla camicia bianca, ampia e solo in alcuni punti consumata e logora. La mano finisce direttamente sul suo capo e l'espressione del viso cambia: è confusa. Socchiude gli occhi, poi li sgrana: è meravigliato, stupito. Cosa starà cercando? Pat. Pat. Pat. E ora sembra quasi isterico mentre si guarda a destra e asinistra, chinando leggermente in avanti il busto. Occhi spiritati, quasi escono fuori dalle orbite. Il suo cappello! Cerca il suo cappello!! *Avete rubato il mio cappello?* Isteria pura, mentre il tono di voce si alza di diverse ottave e lo sguardo, spiritato, si sposta dalla mezza a te e viceversa in un balletto quasi folle. {Oh no, noi no! Non l'avevate mica quando siamo arrivate qui... messer?} Provi ad indagare, con discrezione. Questo sembra distenderlo, almeno per qualche istante. Con la meno che pesantemente si arresta sul capo, mentre l'altra si muove per raggiungere il fianco e lì posarsi. Ora sembra confuso. Cerca di ricordare... cosa? Ah, il nome! *Sparrow, Capitan Jack Sparrow!* Poi socchiude gli occhi, riducendoli a due fessure. Vi scruta. La mano che aveva posato sulla testa si muove in avanti, compiendo giri impossibili e il dito indice punta prima te e poi Shariziah, soffermandosi su di lei. *Siamo a Tortuga? Avete rubato voi il mio cappello e il Rhum, vero? Avete dato fuoco al rhum?* Si china leggermente in avanti, ondeggiando, instabile sui piedi. Ora non sembra isterico, piuttosto sembra essere entrato in versione ''segugio''. [Tenebra I - Veggenza I]
SHARIZIAH [Approdo] La domanda è: hai mai visto uno spettro tanto inquieto? Ah già! Che sbadata, tu non hai mai visto uno spettro. Fatto sta che, se realmente non sentissi e percepissi l’isteria pura della sua voce e dei suoi movimenti, già saresti scoppiata in una risata fragorosa. Ma non adesso. Adesso lui ha bisogno del suo cappello. Provi a dare un’occhiata intorno, cercando di scrutare la zona con la supervista che il sangue elfico ti ha donato -vista sviluppata-. Niente. Qui non c’è nessun cappello. Intanto Melisande prova a calmarlo chiedendo il suo nome. L’isteria diventa confusione. Andiamo bene, questo non si ricorda neanche come si chiama e crede che gli sia stata rubato un cappello che non avete mai visto. Arricci il labbro al centro della bocca, trattenendo a stendo un sorriso che a tutti i costi vuole invadere la tua espressione. Ed è qui che il pirata ferma lo sguardo su di te rivolgendoti delle domande. Tortuga? Rhum? Ma di che sta parlando? Sarà per caso ubriaco? {Messere siete sull’isola di Avalon e…} Non ti lascia il tempo di finire di parlare che, riportandosi in posizione eretta, ripete dopo di te *Avalon*. Lo fa arricciando il naso e spalancando la bocca, lasciando la fine degli incisivi ben in vista. Lo sguardo si volge verso l’alto, le palpebre si socchiudono lasciando solo due lievi fessure per permettere agli occhi di avere un contatto con l’esterno. Si guarda in giro con quell’espressione che è una mistura di confusione, stupore e incredulità. Rimane con lo sguardo perso nel vuoto qualche secondo. Poi l’espressione contrita si rilassa un po’. Porta adesso il dito indice della mano sinistra sul mento, sul quel ciuffo di peli che, in una linea continua ma disordinata, congiunge bocca e mento. La bocca si socchiude, gli occhi assumono uno sguardo indagatore. A suo modo quegli occhi vorrebbero essere penetranti, come se potessero entrarti dentro la testa, ma la realtà dei fatti è che la scena che stai vivendo è totalmente paradossale. L’indice picchetta un paio di volte sotto la bocca. I ricordi stanno lentamente cominciando a mettere insieme i tasselli di un puzzle poggiati scompostamente su di un tavolo. *Avalon…* lo ripete in sussurro che dura più di quanto atteso, questa volta con un tono più consapevole. In uno scatto adesso la mano lascia il mento e il capo si volta di scatto a cercare prima la venefica, poi la mezzelfa, poi di nuovo la venefica, come se avesse realizzato di essere in una realtà diversa da quella vissuta finora e stesse realizzando solo adesso di avere davanti due figure a lui completamente estranee. *Mi è concesso venire a conoscenza dei vostri nomi, madame?* Domanda fatta in modo generico, a nessuna delle due in particolare, per poi sporgersi di più verso il viso di Melisande e, lasciando alla mano destra il ruolo di coprire la sua bocca alla vista di Shariziah, ma non a quella della venefica, sussurra a quest’ultima *Vi siete accorta che la vostra amica qui ha delle strane orecchie a punta? E’ per caso una malattia contagiosa?*
MELISANDE [Approdo] Osservi Shariziah mentre cerca di collocare il Capitan Jack Sparrow sull'isola di Avalon e non a.... Tortuga. Cos'è Tortuga? Il nostro fantasma di fiducia inizialmente sembra confuso e smarrito (strano, eh?) , ripete ''Avalon'' arricciando il naso in un modo buffo, che evidenzia le caccolette nel naso le quali possiedono anche loro un alone azzurrognolo che le mette decisamente in in evidenza. Disgustoso! Si guarda intorno, con fare smarrito, senza tuttavia mettere a fuoco ciò che lo circonda. Ma che problema ha? La posizione cambia, mentre l'indice della mano sinistra si sposta sul mento ed ecco che assume una posa più plastica, più partecipe. Lo sguardo torna vigile, ha afferrato il filo... della memoria? Chissà Devlen il Tessitore di Storie quanto avrebbe da raccontarci su questo Capitano che quasi sicuramente in vita ha fatto uso di sostenze psicotrope. L'indice si solleva, tocca l'aria e poi si fionda nuovamente sul mento. Questo, forse, è un tic che lo aiuta nella concentrazione perchè, è chiaro, quest'uomo soffre di deficit di attenzione, retaggio di una vita probabilmente spericolata e vissuta... ai confini del mondo! Uno scatto improvviso -che si trascina dietro la luce azzurra- la mano lascia il mento e lui prende a scutare, con i suoi occhietti prima socchiusi e poi sgranati, sia te che Shariziah. Oh! Una domanda. {Ebbene.. io sono Melisande D'evreux di Shahrizai e la mia compagna è...} Ti volgi, per osservare brevemente la mezza {Shariziah. Solo Sharizia!} Quindi gli occhi ametista vengono riportati su di lui che, nel frattempo, sembra osservare la mezza come se fosse uscita da qualche centro di igiene mentale. [http://vignette1.wikia.nocookie.net/fdk/images/d/d8/Potc-4-jack-sparrow-stills-pirates-of-the-caribbean-22281675-1500-998.jpg/revision/latest?cb=20140730131621&path-prefix=de] *Solo Shariziah? Ma che razza di nome è! Avete bevuto il mio Rhum!!!* L'accusa di nuovo, con faccia disgustata, prima di calare su di te con una domanda inopportuna sulle orecchie della mezza. Ti cali anche tu, avvicinandoti al suo corpo trasparente e circondato di gelatina. Lanci uno sguardo alla mezza, attraverso il fantasma, e quindi riporti l'attenzione su di lui, annuendo {Oh si, è molto contagiosa! Cercate una superficie riflettente, vi prego! Si stanno allungando anche le vostre orecchie!} Oh Melisande, davvero? Cos'è tutta questa.. vitalità? Beh, una volta tanto... suvvia! Con Jack Sparrow come fantasma beh.. possiamo concederci di evadere dall'Oscurità! {Sapete che può sentirvi?} Gli domandi, inarcando un sopracciglio e simulando un cipiglio accusatorio. L'espressione diviene prima orripilata, mentre alza entrambe le mani a cercare le sue orecchie. Quindi solleva anche una gamba, portandola quasi fino al petto, come a volersi proteggere da Shariziah e dalle sue orecchie. [Tenebra I - Veggenza I]
SHARIZIAH [Approdo] Solo Shariziah. Solo?!? Come se poi non fosse abbastanza essere una mezzelfa e dover continuamente lottare con quell’inquietudine dell’essere a metà. Solo Shariziah. Si. Non c’è un cognome né un insieme di ampollosi appellativi che amplificano nomi inutilmente. Tu di quel nome ne vai fiera: ti rappresenta molto bene, te lo sei cucita addosso. Sorridi al pirata quando vieni presentata dalla venefica. Sorriso che si ritira lentamente quando l’espressione dell’uomo cambia accusandoti di aver bevuto tutto il rhum. Il bue che da del cornuto all’asino! Gli occhi di lui si sgranano un po’ e gli angoli della bocca si tirano verso il basso. Non contento di quello si avvicina a sussurrare qualcosa a Melisande, evidentemente non consapevole del fato che il tuo udito funziona meglio di quanto non abbia mai funzionato il suo -udito sviluppato-. Arriva la domanda: chiede se le tue orecchie dipendono da una strana e contagiosa malattia. E’ lì che tu trattieni, ma neanche troppo bene, di scoppiare in quella che invece diviene una risata sommessa. Come se il tutto non bastasse la venefica aizza il pirata in quella scenetta che sembra così vista sulla pelle di lui. Ed ecco che l’uomo inizia a guardarti con quell’espressione disgustata, usando braccia e gambe per proteggersi da te, per poi controllare lo stato delle sue orecchie. Eppure le sentirà come prima! Tu intanto stai realmente ridendo sotto i baffi. Se non fossi abituata ad essere appellata come mostro o a vedere la gente riderti dietro insultandoti, quella scenetta ti potrebbe dare realmente fastidio. Ma chi ha vissuto le brutture di due razze sulla propria pelle, deve imparare necessariamente ad essere autoironico. La tua risata ne è testimone e, quando lo sguardo del pirata incrocia il tuo volto non fai altro che, in maniera solenne, cominciare a compiere cenni di assenso con il capo, annuendo all’ineluttabilità di quella malattia contagiosa che allunga le le orecchie. {Le orecchie sono solo il primo stadio. Poi inizieranno a cadervi i capelli. Prima da un lato…}. Mentre lo dici le dita della mano sinistra si alzano verso la corrispondente spalla, per andare ad afferrare delicatamente i capelli lunghi da quel lato, lasciandoli scorrere tra i polpastrelli. Lo sguardo per un momento cerca la spalla, volendo osservare quel movimento, per poi >>
SHARIZIAH tornare su di lui. {…Poi dall’altro}. A quella rivelazione lo sguardo del pirata, persona decisamente poco intuitiva (forse anche a causa dei bagordi e bisbocce di gioventù), si allarga ancora di più, mostrando due evidenti occhi a palla che sembrano pronti ad uscire fuori dalle orbite. Spalanca adesso la bocca, mettendo la mano destra a coprirla e, istintivamente, fa un salto indietro, allontanandosi da entrambe. Solo una volta raggiunta quella che per lui sembra essere una “distanza di sicurezza” si riporta in posizione eretta, andando con entrambe le mani a cercare le treccine e i dreads che gli coronano la testa, accarezzandoli. *Voglio il mio cappello!* Lo ripete con tono fermo guardando entrambe le donne. Lo dice come se il cappello fosse la soluzione a tutti i problemi del mondo. Shariziah, intanto si gode la scena andando a guardare Melisande con la coda dell’occhio, interrogandosi sulla reazione della donna. {Ma una volta non erano i fantasmi a fare paura?}. Rivolgi questa domanda alla donna, mentre l’uomo è distratto dall’aver ripreso la ricerca del suo cappello sulla sabbia. Ma adesso, qualcosa sembra aver richiamato di nuovo la attenzione. Difatti torna a voltarsi verso le donne, con aria che è un misto tra lo spaventato e l’incredulo. *Fantasmi?!? Dove?!?*.
MELISANDE [Approdo] Ridacchieresti di gusto per quella scena surreale che si sta profilando: Shariziah decide di seguirti in quel folle teatrino, risponde alle tue battute con le sue battute. La storia dei capelli, poi, è un colpo di grande maestria. Alla fine ridacchi, comunque, facendo eco al divertimento della mezza. In realtà il tuo non è che sia proprio un divertimento, visto che la morte ha cancellato tutti i tuoi sentimenti positivi... ma farei finta, per questa notte, che lo sia. Solo per questa notte, solo per Jack Sparrow, Capitano della Perla Nera imbarcato e deceduto sull'Estrella.. non sa Capitano! E.. vuole il suo cappello, questo è evidente! Il cappello sembra essere il centro del suo mondo, al diavolo le orecchie e la caduta dei capelli! Ricambi lo sguardo di di Shariziah, sollevi lentamente la mano destra e vai a sfiorare con l'indice la tempia, facendolo roteare come a dire ''Questo è pazzo!'', quindi riporterai lo sguardo di nuovo sul fantasma che, alla successiva domanda della mezza, urla spaventato ''Fantasmi! Dove?!''. Si guarda nuovamente intorno,freneticamente, con gli occhi fuori dalle orbite. *Voglio la mia naaaave! Datemi la mia naaaaave! Voglio andare via da qui! L'ultima volta sono fuggito grazie al contrabbando di Rhum ma... i contrabbandieri hanno lasciato i loro affari da diverso tempo. Tutta colpa del Commodoro!* Si lagna, ora. Sbatte, idealmente, i piedi a terra come un bambino di due anni, ondeggiando in modo dinoccolato e facendo tintinnare i campanellini. *Perchè il Rhum finisce sempre? Eh? Eh? Eh?* Domanda, mai privo di energie! *Mastro Gibbs, c'è un particolare motivo per cui la mia nave non c'è....??? Dobbiamo svignarcela, per andarcene via!* Quindi si rivolge a te, vamira. *Siamo in un sogno?* E tu rispondi, candidamente {No!} E allora lui *Lo sospettavo... sennò c'era il Rum!* Quindi si muove, ondeggiando, e apparentemente più calmo verso Sharizia. Solleva il dito indice della mano destra, lo porta davanti al suo stesso naso e lo osserva con le traiettorie degli occhi che s'intersecano. Quindi lascia alla mezza tutta la sua attenzione *Io sono un disonesto, e un disonesto puoi sempre confidare che sia disonesto... Onestamente, è dagli onesti che devi guardarti, perchè non puoi mai prevedere quando faranno qualcosa di incredibilmente... stupido! Comprendi?* Discorsi insensati che forse seguono un filo logico nella sua mente, chissà! [Tenebra I - Veggenza I]
SHARIZIAH [Approdo] E’ un crescendo, un’escalation. La follia. Ad ogni vostra frase, parola o azione il pirata sembra reagire nel modo più inaspettato possibile. Immaginate una reazione… bene! Sappiate che il pirata ne troverà una del tutto nuova e impensata. Melisande, gesticolandolo, esprime un suo pensiero e tu di rimando annuisci, facendole capire che quell’idea è anche la tua. E intanto il pirata vaneggia completamente. Sembra non essere conscio di essere un ectoplasma, eppure è così evidente tra di voi. Cerca la sua nave. Vuole andar via. Lo dice con il tono lagnoso di un bambino capriccioso che vuole un giocattolo, pur sapendo di non poterlo avere. Ad ogni suo movimento genera una serie di trilli dovuti a quei campanelli che rendono la scena ancora più surreale. Vorresti quasi dire che sembrate trovarvi in un film, ma nel tuo tempo l’elettricità ancora non è stata scoperta, figuriamoci le macchine da presa! Ti limiti allora a studiare i suoi movimenti, le sue reazioni, cercando di seguire il filo dei suoi pensieri. Semmai ve ne fosse uno, chiaro! Cerca la sua nave, lo fa disperatamente, come disperatamente come disperatamente cerca il cappello. In risposta a quella richiesta, nel tentativo di calmare la sua “esplosione di vitalità”, provi ad indicargli la direzione da cui tu e la venefica provenite. Lo fai allungano l’indice della mano destra verso il punto in cui l’imbarcazione vi ha lasciato. {Potrete trovare delle barche lì}. Ormeggiata, infatti, c’è proprio quella che vi ha scortato dalla terraferma all’isola. Davvero stai provando a ragionare con un fantasma palesemente su di giri? Ed ecco che infatti il fantasma reagisce prontamente. Per prima cosa si sporge in avanti, cercando di mettere a fuoco il punto da te indicato. La sua posizione non è stabile ed è evidente da come traballa. Rimane in quella posizione per qualche secondo, poi riporta la schiena dritta e con un teatrale gesto della mano destra che sembra voler scacciare l’aria davanti al viso e un’espressione spavalda, ti risponde *Cara, quella è una scialuppa...il mio veliero è forte e fiero e...enorme e…* A questo punto si ferma a guardare l’acqua che circonda l’isola, lo fa con gli occhi che percorrono tutta la spiaggia, dal molo finché la vista lo accompagna. Lo fa come se effettivamente stesse cercando qualcosa che dovrebbe essere lì ma che sembra essersi perso. *…non c' è!!!* La sguardo diventa spaventato, per poi chiedere a Melisande se quello che sta vivendo è un sogno. Quando infine si rivolge a te cerchi di seguire il senso di quella frase squinternata. Forse il pirata, da sobrio, è più saggio di quanto non faccia trasparire. A quel “comprendi?” il tuo sguardo lo percorre interamente, dal viso, per poi scendere fino alla punta degli stivali. Decisamente un personaggio affascinante, non c’è che dire. Peccato che sembri così poco lucido. {Come siete giunto su quest’isola?} chiedi infine, dopo un’attenta ispezione dei suoi vestiti e dei suoi atteggiamenti. Poi volti lo sguardo in direzione di Melisande per sussurrarle, cercando di mantenere il tono più basso possibile, ma comunque cercando di farti udire chiaramente {Non avreste qualcosa per fargli passare questa… sbronza?}. Chissà se i veleni funzionano sui fantasmi come sui vivi.
MELISANDE [Approdo] Lo scambio di sguardi tra te e la mezza non può essere frainteso: questo Pirata della malora sembra essere del tutto fuori controllo, decisamente folle. E si... decisamente ha bevuto troppo rum e questa potrebbe essere una crisi di astinenza. La mezza, dal canto suo, cerca di assecondare -come te precedentemente- i vaneggiamenti dell'ectoplasma. Gli indica il molo, dove attraccato c'è uno degli ultimi traghetti che portano dall'isola alla terraferma. Traghetto che tu non devi assolutamente perdere, sia chiaro. Che l'alba non ti sorprenda alle spalle, mai. Il fantasma si sporge in avanti, per osservare con quella sua espressione a metà tra la meraviglia e l'incomprensione, il molo. Quindi, con le movenze e il tono di voce che avete imparato a riconoscere, tenta di spiegare a Shariziah la differenza tra un veliero e la sua nave che.. in effetti... sembra non essere presente! E ora sembra nuovamente spaventato, smarrito. Quindi nuovamente saggio. E quindi giunge la prima domanda della mezza per il pirata e poi la seconda per te. Sussurri una risposta. {I veleni hanno effetto su organismi.. vivi.} Le spieghi: infatti su di te i veleni non hanno alcun effetto, così come sugli zombie e.. per associazione anche sui fantasmi. Almeno questo t'immagini, non che tu abbia mai incontrato fantasmi nella tua vita. C'è sempre una prima volta per tutto, no? Nel frattempo il vostro compagno di giochi rivolge a Shariziah uno sguardo incuriosito, guardando anche lei dall'alto verso il basso e.. chiaramente apprezzando quel che i suoi occhi ctoplasmatici scorgono. *Solo Shariziah! Davvero non sapete, tesoruccio mio bello, la storia di Capitan Jack Sparrow?* Ora appare chiaramente esagitato, immerso nel suo piccolo mondo e prova ad avvicinarsi di nuovo a Shariziah guardandola con sguardi lascivi e interessati. La tua mano destra, Signora dei Veleni, si avvicina di soppiatto alla saccoccia. {Ma potremmo sempre sperimentare...} Sussurri, continuando ad osservare il Capitan Jack Sparrow, certa che la mezza non solo udirà le tue parole, ma apprezzerà anche l'esperimento. {Dovete trattenere il fiato, Conoscitrice.} Sussurri piano piano. La mano destra, intanto, dovrebbe aver raggiunto la saccoccia. Dopo averla aperta inserisci la mano all'interno, andando a cercare con il tatto un piccolo sacchetto di cuoio chiuso da un legaccio dello stesso materiale. [Conoscenza dei Veleni liv5] E non dovrebbe essere difficile, per te, prima riconoscerlo e poi recuperarlo. Quindi cercheresti di estrarlo, tenendo il sacchettino ben stretto nella mano destra. Quindi ora tenti di afferrarlo con la sinistra, sorreggendolo sul palmo della stessa mano [Ambidestria liv1], e con la mano destra tenti di slegare il laccio, facendolo poi cadere a terra. A questo punto vorresti inserire la mano all'interno del sacchetto per recuperare la polverina che sai essere di un color rosso tendente al violaceo, non molto acceso. A questo punto tenterai di prendere la mira... per poi provare a lanciarla addosso al vostro Capitano. E.... L'effetto dovrebbe essere immediato ma.... niente, di niente, di niente. Il fantasma non si addormenta. Ma quale sarà la sua reazione? [Usare Veleni] [Tenebra I - Veggenza I] [Scheda veleno:
gdr-isolaavalon-congrega.forumfree.it/?t=60710793&st=45#entry55...
SHARIZIAH [Approdo] L’attenzione del pirata è tutta concentrata su di te, adesso. Ti studia come tu hai studiato lui in precedenza. Il suo sguardo lo conosci bene e non c’è bisogno dell’esperienza di una centenaria per capire cosa quegli occhi stiano facendo su di te. Fastidio? Dite che dovrebbe provare fastidio? Ma lei è la mezzelfa delle provocazioni, quella che con quel corpo ci vive in completa armonia. O quasi! Tra l’altro, mentre il nostro ectoplasma si concentra su di te, la venefica ti palesa la sua volontà di sperimentare una delle sue creazioni su colui che questa sera ha deciso di intrattenervi. Non hai bisogno di fartelo dire due volte. Neanche ti volti a guardarla, perché lo sai che adesso serva qualcuno che lo distragga. E tutti sappiamo che le armi in possesso di una donna per distrarre un uomo sono parecchie e facili da usare. Melisande ti avverte di trattenere il respiro. Tu metti su uno di quegli sguardi maliziosi in cui il mento si alza, gli occhi si socchiudono e sulle labbra spunta un mezzo sorriso che lascia intendere tutto ma che in realtà non vuol dire nulla. Ah! Chissà se Goffredo approverebbe quella scenetta per amore della conoscenza! Sembra che il tranello escogitato a danno del pirata funzioni. Lui rivolge a te i tuoi sguardi, accorcia le distanze tra voi due. Scuoti il capo nella sua direzione, mettendo su una finissima espressione dispiaciuta. {Vogliate perdonare la mia mancanza, ma non conosco la vostra storia. Non sareste interessato a raccontarmela?}. Le orecchie sentono la mano della donna frugare nella borsa, afferrare la sacca del veleno, aprirla -udito sviluppato-. Forse la tua metà elfica disapprova completamente quel comportamento, ma tu sei un’istintiva, inguaribile curiosa ed è difficile interrompere certi processi una volta che prendono il via. Finisci la tua frase e la venefica si prepara a lanciare. Trattieni il respiro sorridendo al pirata che adesso si trova invaso da una una polverina rossa, tendente al violaceo, che lo attraversa completamente per poi andarsi a depositare sulla sabbia sotto di lui. Guardi quello spettacolo avvenire sotto i tuoi occhi. Aspetti una reazione e… Niente! Non sembra succedere niente almeno per il momento. Tranne il fatto che, ovviamente, lo spettro, già inquieto di suo, vedendosi arrivare quella polvere addosso decise di allontanarsi dalla venefica e, di conseguenza, da te. Lo fa con quella che dal suo punto di vista dovrebbe esser una corsa ma che, dal vostro, sembra piuttosto un susseguirsi di salti danzati. Ho già detto che al pirata piace essere teatrale, vero? Si allontana di circa cinque metri dalla posizione precedente. E voi potete lasciarvi sfuggire quell’occasione? Ovviamente no! Quindi volgi uno sguardo alla venefica, cercando di interpretare la sua reazione, per capire quale dovrebbe essere l’effetto del veleno. Ricordi bene che il primo effetto di quello che Goffredo ti somministrò, fu un’euforia dilagante, succede lo stesso con tutti? Le fai quindi un nuovo cenno con il capo: non puoi parlarle, ma puoi farle intendere la tua intenzione di seguire il pirata. Ti incammini portandoti quindi vicino a lui che intanto vi guarda con aria confusa. Lo fa fermando i suoi saltelli, mettendo una mano su di un fianco e portando l’altra sulla testa (dove, ricordiamolo, manca il cappello) a grattare con l’indice la base della fronte. *E’ Carnevale, per caso?* Chiederebbe adesso alla venefica, se si fosse avvicinata anche lei, portando il suo volto vicino a quello della donna, quasi naso a naso, scrutandola con i suoi occhi a palla. Tu intanto ti chiedi per quanto dovrai trattenere il respiro.
MELISANDE [Approdo] E insomma niente! Il piranti, lungi dall'addormentarsi, prende a saltellare-correre lontano da voi, in direzione del molo. Tutt'altro che dormiveglia, questo. Scambi uno sguardo con Shariziah e poi lo segui anche tu. {Potete respirare normalmente, siamo lontane dal raggio d'azione del veleno che, ovviamente, non ha funzionato. Le mie supposizioni erano esatte.} Dici, sussurrando, sapendo che le sue orecchie a punta capteranno sicuramente il tuo mormorio a fior di labbra. Quindi di fermerai quando Capitan Sparrow lo farà, sistemandosi in quella posa plastica che richiederebbe tra voi la presenza di un artista: immortalarlo in questo momento renderebbe la tua non morte decisamente più lieta. Alla fine lui si avvicina, si avvicina molto. Siete quasi faccia a faccia: è poco più alto di te e il suo alito non sembra puzzare di rum. Forse i fantasmi non puzzano! Focalizzi i tuoi sensi da venefica sullo spettro, ampliando la percezione che hai della materia attorno a te. Escludendo i residui di Primo Sonno, cerchi di percepire se altro veleno -oltre ai due che ancora possiedi- possono essere presenti sul Capitano di una nave fantasma. [Percezione dei Veleni liv5] Dopo pochi istanti di faccia a faccia sei in grado di comprendere che, oltre ogni ragionevole dubbio, non sono presenti dei veleni in quella sorta di gelatina bluastra che circonda lo spettro. {Posso assaggiarvi?} Cambi anche tu argomento e nel fare quella domanda ci metti tutta la malizia che sei in grado di simulare: strascichi le parole, socchiudi gli occhi con fare lascivo, arricci le labbra. [Diplomazia liv3] Lo spettro sembra guardarti inizialmente un po' confuso, poi comprende quel che gli stai chiedendo e sposta lo sguardo sornione su Shariziah *Senza offesa, baby!* Le dice, prima di aprire le braccia verso di te. Dal canto tuo tu allunghi la mano sinistra verso il suo mento, in particolare verso le treccine. Nel farlo attraverso la gelatina ectoplasmatica che risulta fredda al tatto... più o meno ha la tua stessa temperatura corporea, quando non simuli la circolazione cardiaca e non forzi il tuo cuore a pompare sangue. Siete morti entrabi, dopotutto. Sfiori le treccine, quindi riporti indietro la mano. Il disappunto del Capitano è chiaro *Ehi! Un po' più di entusiasmo!!* Si lamenta. Porti il dido vicino alle labbra: prima prima annusi la gelatina e poi la sfiori con la punta della lingua, senza aver paura di sembrare una poco di buono. La scienza è scienza, non richiede buone maniere. Per un momento temi che questa gelatina possa provocarti nausea, come i cibi umani... ma poi no! Risulta fresca, al sapore di mirtilli. Molto gustosa e non si scioglie in bocca. {Sa di mirtilli. Non è avvelenata.} Comunichi telegraficamente alla conoscitrice. *Certo che non sono avvelenato!* Esclama con espressione disgustata il Capitano *Capitan Jack Sparrow, Signore dei sette mari e Comandante della Perla Nera non è avvelenato!*! [Tenebra I - Veggenza I]
SHARIZIAH [Approdo] Adesso che ti viene detto che puoi, ritorni a respirare. Il veleno non ha sortito alcun effetto, se non quello di far scoprire ad entrambe che condividete la stessa voglia di studiare e sperimentare sul fantasma. Metodo scientifico: bisogna capire cosa si ha di fronte! Del resto siete entrambe donne di Sapere, no? Quando il fantasma si avvicina alla tua compagna di esperimenti, semplicemente ti fai da parte, osservando divertita la scena. La donna dall’aria austera e inavvicinabile, infatti, decide di giocare con lo spettro attirando la sua attenzione per poi chiedergli il permesso di assaggiare la sua gelatina. Surreale. Questo è l’unico modo in cui si può descrivere la scena. Forse questo sarebbe il tuo turno per chiederti se per caso non stiate tutti sognando. Eppure non sembra possibile, non solo perché la venefica ha già rigettato quell’ipotesi, ma anche perché tu non sogni. Il fantasma si fa assaggiare. Osservi la scena mentre provi a fare ordine nella mente riguardo ciò che state vivendo. Un fantasma. L’isola ne sembra invasa. Non sono propriamente palpabili, non reagiscono ai veleni. Arriva la reazione di Melisande al suo spuntino. Non è avvelenato e sa di mirtilli. La tua attenzione si sposta su di lei, per cercare di studiare la reazione del suo corpo a quella sostanza. Sembra non sortire alcun effetto, almeno per ora. Ed ecco che il pirata si lamenta disgustato per il solo fatto di aver supposto che potesse essere avvelenato. Eppure adesso le due donne sembrano concentrate sul loro studio piuttosto che sull’uomo che si vede sottrarre il palcoscenico dalla conoscenza. Se ne accorge. Si sente escluso e non si sente più protagonista, piuttosto un personaggio di interesse, ma comunque secondario. Ci sono de donne di fronte a lui e non gli stanno dando l’attenzione che merita. Non lo può tollerare, e lo si nota da come porta entrambi pugni sui fianchi, passando lo sguardo dall’una all’altra con aria interrogativa. *Ah!* sospira *Questa condizione gelatinosa non mi permette più di dare ad una donna la soddisfazione che merita!* Aria quasi rassegnata che però basta a fare in modo che il tuo sguardo venga riportato su di lui. Chissà se un fantasma può soddisfare certi bisogni. Chissà se può farlo solo con un altro fantasma o anche con altri esseri. Sono domande che potresti porgergli, certo, ma probabilmente la donna al tuo fianco non approverebbe certe curiosità. Sicuramente qualcun altro non approverebbe e d’altronde tu non hai voglia di sperimentarlo. {Come siete arrivato su quest’isola? Avalon è circondata da un lago che di certo non è aperto come il mare. Come è finita la vostra nave in queste acque?}
MELISANDE [Approdo] E ora, il Capitano, soffre di mancanza di attenzione. Le domande di Shariziah sono anche le tue, ma nessuna delle tue esprime i propri dubbi ad alta voce: non è essenziale la riproduzione dei fantasmi e forte, tu, che sei più morta della mezza, sai già una parte della risposta. Ad esempio puoi avere rapporti sessuali ma non ne trai alcun beneficio, solo se riesci a mordere il malcapitato allora le sensazioni si amplificano. Sei un corpo vuoto, senza anima alcuna. Non puoi riprodurti come gli esseri viventi: non avrai più figli.. e così, probabilmente, anche il Capitano della Perla Nera. Lo scruti, per un momento. Un'idea ti ronza nella mente. E se provassi ad attraversarlo? Jack riempirebbe il terribile vuoto che ha preso il posto della tua anima? Questo significa non avere amor proprio, Melisande. *Sapete...* Comincia, lasciandosi cadere sulla sabbia. Disegna piccoli cerchi concentrici, o almeno ci prova.. ma non avendo fisicità dubito che possa fare alcunchè! *Io ero il Capitano della Perla Nera!* Poi alza lo sguardo su di voi, interrogativo. *Ve l'avevo già detto, questo... no?* Poi fa spallucce, ritorna ai suoi disegni e ai suoi racconti. *L'avevo rubata ad un Governatore di terre lontane. Ma che ve lo dico a fare? Fu un'azione da maestro.. e per averla feci un patto con il diavolo in persona. Ma questa è un'altra storia. La mia Perla.. era bellissima, più bella di una donna. E io non potevo amare le donne, non con il cuore.. capite? La Perla aveva il mio cuore! Era una nave sinuosa e veloce, solcava i mari e infrangeva le onde. Aveva le vele nere, 32 cannoni ed era dotata di remi.* Mentre descrive la nave prende a gesticolare, come se tra le mani possedesse una miniatura della sua amata, una miniatura che riesce a vedere solo lui. I gesti sono delicati, a volte frenetici. Esprimono amore e passione. *Saccheggiavamo e razziavamo! Donne, uomini, averi ma... ma soprattutto rum!* Annuisce, compiaciuto. *E poi si tornava tutti insieme, all'isola di Tortuga. E lì sperperavamo il nostro denaro in donne e rum, ma soprattutto rum!.* Piccola pausa. *Poi un giorno... Quel dannato Babossa!* Si perde d'animo e comincia ad intornare una canzone che sembra triste, con lo sguardo perso sulle acque del lago e la nebbiolina che con esse gioca *yo oh yo oh / la spada, il corpo, il mare / i veri amici di noi pirati, / che amiamo l'avventura, / noi siamo pirati e ci piace perchè / la vita è fatta per noi / yo ho yo ho / la spada, il corpo, il mare...* Non sembra voler continuare oltre. [Tenebra I - Veggenza I]
SHARIZIAH [Approdo] Eccolo che comincia a raccontare la sua storia. E’ la storia di una vita passata, una vita vissuta a pieno che adesso non c’è più. No, anzi. Che adesso esiste nei ricordi, nelle cicatrici che ha lasciato, nei segni che imperturbabili tatuano la pelle e l’anima. Lo puoi capire, vero mezza? Descrive la sua nave, lo fa con amore, con passione. L’ha persa. E’ evidente da come ne parla, dal vuoto profondo lasciato da quell’oggetto che per lui era tutto il suo mondo. E’ così che ci si sente. E’ questo quello che si prova quando si perde il centro del proprio mondo. E tu proprio non riesci a guardarlo in questo momento. Il tuo sguardo si abbassa lentamente verso la sabbia su cui poggiano i vostri sei piedi. O forse solo quattro, perché due di essi non toccano realmente nulla. Su, su! Non è il momento per lasciarsi prendere da sentimentalismi inutili. La vita va avanti. La tua almeno. Con la stessa lentezza ripercorri il suo corpo, fino a cercare nuovamente il suo viso, leggendo le sue emozioni -empatia +2-. Il fantasma dal canto suo intona quella canzone con fare malinconico. {Il mare è il più grande rubacuori che questo mondo abbia mai visto}. Glielo dici accennando appena un sorriso. Vuoi fargli capire che, almeno in parte, capisci il suo dolore, magari cercando anche di tirarlo su. Lo sguardo del pirata intanto si perde nell’acqua del lago. *Un lago* borbotta tra se e se *Come diavolo ci sono finito io su di un lago?* Il suo sguardo si volta con aria decisamente confusa che lascia, lentamente, scorrere via la malinconia. Gli occhi scorrono dall’una all’altra donna, come se quella domanda venisse rivolta direttamente a loro. Poi scuote la testa. *Mi serve il mio cappello e una bottiglia di Rum!* Gli occhi si rivolgono disperatamente al cielo, mentre lui alza le braccia, con le mani spalancate verso l’alto, fino all’altezza delle spalle. *Non riesco a ragionare bene senza il Rum!* In realtà abbiamo difficoltà a credere che riesca a ragionare bene con o senza rum, il nostro fantasma sembra realmente confuso. *Vorrei poter tornare a toccare le cose, per prendere una bottiglia di Rum, ma non posso!* E adesso lo sguardo prende un cipiglio evidentemente infastidito da quella sua condizione. Allunga infatti una mano verso di te, provando ad afferrare la tua porzione lunga di capelli, che giace sulla tua spalla. Ma questi passano attraverso la mano che lascia su di loro la stessa sostanza gelatinosa che la venefica ha provato ad assaggiare. Ecco! Ti mancava solamente un po’ di azzurro a quei capelli rossi dal taglio strambo. *Vi hanno mai detto che l’azzurro vi dona?* E il fastidio lascia spazio a dell’ironia sul volto del fantasma.
MELISANDE [Approdo] Tu non sei come la mezza, non più. Non partecipi al dolore e alla malinconia del fantasma che, anche se morto, riesce a provare ancora sentimenti: la frustrazione, per quanto non sia un'emozione che giudicherei ''positiva'', è pur sempre un'emozione. Con distacco osservi la scena, la mano del fantasma che va a sfiorare i capelli di Shariziah e vi lascia sopra uno strato di gelatina. Nel mentre, tu, allunghi nuovamente la mano destra nella saccoccia: lasci ricadere il sacchetto che conteneva il Primo Sonno e cerchi di afferrare la boccettina vuota che ti porti sempre dietro. Una volta sollevata, la stappi, con destrezza e tenti nuovamente di avvicinarti ai due. Il fantasma di mostra le spalle e, attraverso il suo corpo, dovresti riuscire a scorgere la Conoscitrice e lei dovrebbe scorgere te. Quindi tenti di avanzare, con lentezza, in silenzio. Passi che vogliono essere ovattati, passi che vogliono portarti dietro al fantasma. Vorresti... attraversarlo e, nel farlo, vorresti recuperare un po' di quella sostanza per analizzarla in laboratorio, magari per sfruttarla. [Furtività liv2] >>
MELISANDE
utilizza [Furtività 2]: 49 + 40 = 89 su 75 (Prova riuscita)
MELISANDE >> E ti riesce di non produrre rumore alcuno: brava Melisande, l'Eternità ti dona assai. Ecco che quindi ti avvicini, rapida e silenziosa, ai due fino a... fino a provare ad attraversare lo spettro e, allo stesso tempo, farti attraversare. La boccettina, vuota, che è tra le tue mani.. beh tra tutta quella gelatina dovrebbe automaticamente riempirsi di gelatina blu. E cosa succederà, ora?[Tenebra I - Veggenza I]
[ GDR PAUSA ] In attesa di responso!