"T'amo, mia vita! La mia cara vita.."

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Hosmantus
00venerdì 19 maggio 2006 12:12
madrigali del"500"


T’amo, mia vita!
Battista Guarini

T’amo, mia vita! La mia cara vita
dolcemente mi dice, e in questa sola
sì soave parola
par che trasformi lietamente il core
per farmene signore.
Oh, voce di dolcezza e di diletto;
prendila tosto Amore;
stampala nel mio petto.
Spiri solo per lei l’anima mia:
t’amo! Mia vita la mia vita sia.


[SM=x131293]


E così, a poco a poco, torno farfalla
Battista Guarini
E così, a poco a poco,
torno farfalla semplicetta al foco,
e nel fallace sguardo
un’altra volta mi consumo ed ardo.
Ah, che piaga d’Amore
quanto si cura più tanto men sana;
ch’ogni fatica è vana
quando fu punto un giovinetto core
dal primo e dolce strale.
Chi spegne antico incendio il fa immortale.



[SM=x131293]


Questi vaghi concenti
Battista Guarini
Questi vaghi concenti
che gli augelletti intorno
vanno temprando a l’aparir del giorno,
sono, cred’io, d’amor desiri ardenti.
Sono pene e tormenti
e pur fanno le selve e ’l ciel gioire
al lor dolce languire.
Deh, se potessi anch’io
così dolce dolermi
per questi poggi solitari ed ermi,
che quella a cui piacer sola desio
gradisse il pianger mio!
Io bramerei, sol per piacer a lei,
eterni i pianti miei.



[SM=x131221]
Hosmantus
00venerdì 19 maggio 2006 12:35
Ch’io t’ami, e t’ami più de la mia vita
Battista Guarini

Ch’io t’ami, e t’ami più de la mia vita,
se tu no ’l sai, crudele,
chiedilo a queste selve
che te ’l diranno, e te ’l diran con esse
le fere lor e i duri sterpi e i sassi
di questi alpestri monti
che ho sì spesse volte
intenerito al suon de’ miei lamenti.

Deh, bella e cara e sì soave un tempo
cagion del viver mio, mentr’al ciel piacque,
volgi una volta e volgi
quelle stelle amorose,
come le vidi mai, così tranquille
e piene di pietà, prima ch’io moia;
ché ’l morir mi fia dolce.
E dritt’è ben che, se mi furo un tempo
dolci segni di vita, or sien di morte
quei belli occhi amorosi;
e quel soave sguardo
che mi scorse ad amare,
mi scorga anco a morire;
e chi fu l’alba mia
del mio cadente dì l’espero or sia.

Ma tu, più che mai dura,
favilla di pietà non senti ancora;
anzi t’inaspri più, quanto più prego.
Così senza parlar, dunque, m’ascolti?
A chi parlo infelice? A un muto sasso?
S’altro non mi vòi dir, dimm’almen: mori!
E morir mi vedrai.
Quest’è ben, empio Amor, miseria estrema:
che sì riggida ninfa
non mi risponda e l’armi
d’una sola sdegnosa e cruda voce
sdegni di proferire
al mio morire.



[SM=x131293]

Che dar più vi poss’io?
Che dar più vi poss’io?
Caro mio ben, prendete: eccovi il core,
pegno de la mia fede e del mio amore.
E se per darli vita a voi l’invio,
no ’l lasciate morire;
nudritel di dolcissimo gioire,
ché vostro il fece Amor, natura mio.
Non vedete, mia vita,
che l’immagine vostra è in lui scolpita?


[SM=x131221]


[Modificato da Hosmantus 19/05/2006 12.36]

Hosmantus
00venerdì 19 maggio 2006 12:58
*A Lucrezia ..* Bembo: madrigale..
PIETRO BEMBO (1470-1547)

*
Amor, perché m'insegni andare al foco,
Dove 'l mio cor si strugge,
Seguendo chi mi fugge,
Pregando chi 'l mio duol si torna in gioco?
Credea trovar ne l'amorosa tresca
Più dolce ogni fatica:
Ahi del mio ben nemica,
Che 'l piacer manca e 'l tormento rinfresca.
Donne, che non sentiste ancor d'Amore,
Quanto beate sète;
Se voi non v'accorgete,
Mirate quanto è grave il mio dolore.


*
Amor, d'ogni mia pena io ti ringrazio,
Sì dolce è 'l tuo martire:
Ogni d'altro gioire,
Signor, è doglia, e festa ogni tuo strazio.
Ben mi credetti già, che grave peso
Fosse, Amor, la tua salma:
Or veggio, e te 'n chier l'alma
Mercé, che tu da me non eri inteso.
Giurerei, donne amanti, a l'alta e fina
Mia gioia ripensando,
Ch'una ancilletta, amando,
Lo stato agguagli d'ogni gran reina.


*
Che ti val saettarmi, s'io già fore
Esco di vita, o niquitoso arcero?
Di questa impresa tua, poi ch'io ne pero,
A te non pò venir più largo onore.
Tu m'hai piagato il core,
Amor, ferendo in guisa a parte a parte,
Che loco a nova piaga non pò darte,
Né di tuo stral sentir fresco dolore.
Che vòi tu più da me? Ripon giù l'arme;
Vedi ch'io moro: ormai che pòi tu farme?


[SM=x131221]
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