ALLARME SOCIALE: LUI AVEVA CAPITO

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INES TABUSSO
00martedì 15 agosto 2006 00:21
ALLARME SOCIALE: LUI AVEVA CAPITO



"Bisogna innanzitutto dire la verità delle cose e non nascondersi dietro nobili e altisonanti parole di circostanza che molto spesso, e in certi casi, hanno tutto il sapore della menzogna. Si è diffusa nel Paese, nella vita delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni, una rete di corruttele grandi e piccole che segnalano uno stato di crescente degrado della vita pubblica. Uno stato di cose che suscita la più viva indignazione, legittimando un vero e proprio allarme sociale e ponendo l’urgenza di una rete di contrasto che riesca ad operare con rapidità e con efficacia. I casi sono della più diversa natura, spesso confinano con il racket malavitoso, e talvolta si presentano con caratteri particolarmente odiosi di immoralità e di asocialità. Purtroppo, anche nella vita dei partiti molto spesso è difficile individuare, prevenire, tagliare aree infette, sia per la impossibilità oggettiva di un controllo adeguato, sia, talvolta, per l’esistenza ed il prevalere di logiche perverse. E così, all’ombra di un finanziamento irregolare ai partiti, e ripeto, al sistema politico, fioriscono e si intrecciano casi di corruzione e di concussione, che come tali vanno definiti, trattati, provati e giudicati. E tuttavia, d’altra parte, ciò che bisogna dire, e che tutti sanno del resto, è che buona parte del finanziamento politico è irregolare o illegale".
(on. Bettino Craxi, Camera dei Deputati, Roma, 3 luglio 1992)




Perché l'indulto anche per i reati finanziari e per il voto di scambio?
"L'indulto non poteva essere varato sulla base di un voto autosufficiente della maggioranza di governo. Per questo era indispensabile l'accordo anche con l'opposizione, ricercando punti d'intesa che, però, siano coerenti con una linea. Vorrei ricordare che dall'indulto sono esclusi moltissimi reati, Anzi, rispetto a tutti gli indulti precedenti, il numero di reati esclusi è tre volte maggiore del passato. Sono esclusi tutti i reati che destano allarme sociale"
(Piero Fassino, L'Unita', 31 Luglio 2006)




"È evidente che occorrono motivazioni oggettive per escludere dall'indulto reati puniti con pene uguali o inferiori a quelle previste per i reati ai quali l'indulto viene applicato. Dall'indulto, quindi, possono essere esclusi unicamente quei reati che destano nella collettività un particolare allarme sociale.
La Commissione ha individuato questi reati nei delitti di terrorismo, mafia, pedofilia, violenza sociale e traffico di droga".
(Dall'intervento del relatore on. ENRICO BUEMI, Rosa nel Pugno, Discussione della proposta di legge: Buemi ed altri: Concessione di indulto, Camera dei Deputati, Seduta n. 30 del 24/7/2006)




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