prendendo spunto da questa discussione:
Cleopatra era bruttina
ho voluto aprire questo nuovo topic, per dare spazio a chi avrà piacere di esporre il suo pensiero a riguardo di questo personaggio.
Non intendo, con questo, fomentare una polemica che potrebbe anche risultare scontata... credo invece che possa scaturirne un dialogo interessante e costruttivo, su un'epoca che, per quanto nota in virtù dei suoi protagonisti, è spesso lasciata da parte e poco approfondita nel contesto storico e sociale che parecchio si discosta da quello dell'Egitto a noi più caro.
Ho terminato durante questo week end la lettura del saggio di Spinosa a Cleopatra dedicato. Trattandosi di uno storico a tutto campo, l'autore realmente si sofferma poco sulla figura di Cleopatra. Dice invece molto su quello che era il mondo romano all'epoca e su coloro che furono presenze importanti, oserei dire determinanti, nella vita dell'ultima Regina d'Egitto.
Dopo questa letture, devo ammettere di non aver mutato la mia opinione: questo Egitto non era più il mio Egitto, quello che amo. Più volte mi sono soffermata a riflettere, chiedendomi se forse non dpende da una più massiccia presenza di documentazione relativa all'epoca Tolemaica, ma questo, lo confesso, mi fa temere... ma questa è un'altra storia...
torniamo a Cleopatra. Spinosa scrive:
"Chi è Cleopatra? Tutti lo sanno, e allora perchè ripercorrere ancora una il tragico cammino a oltre duemila anni, a più di ottanta generazioni dalla sua morte?
Perchè certe vite - inimitabili come sono - attraggono ognora la curiosità e l'interesse di sempre nuove genti attraverso i secoli, e perchè con Cleopatra si dimostra quanta ragione avesse Lamartine nel sentenziare che all'origine di ogni grande cosa c'è una donna."
Cleopatra... chi fu Cleopatra? L'idea che ora ne ho io (dico ora perchè confido di ampliare le mie conoscenze a riguardo, e riconosco essa sia passibile di modificazioni...) è quella di una donna scaltra e decisamente intelligente. Forse non dotata di grande bellezza, ma di indubbio e profondo fascino, sapientemente trasformato in arma di seduzione votata a soddisfare la sua sete di grandezza e potere. Cleopatra possedeva un mito, un forte legame e grande riconoscenza verso colui che, grande condottiero e stratega, seppe porre i macedoni sul trono d'Egitto. E fu proprio questa devozione posta nel ricordo di Alessandro Magno che nutrì il suo desiderio di primeggiare ad ogni costo, desiderio forse non supportato da altrettanta capacità politica. Posso anche pensare che la sua capacità possa essere stata, per così dire, ottenebrata da una debolezza che risultò maggiornìmmente incisiva a confronto: la necessità di sentirsi costantemente amata e desiderata, prima fra tutte le donne, per soddisfare la sua vanità.
Amata più per ciò che "scatenava" negli animi maschili che non per le sue capacità intellettive, il più delle volte messe da parte proprio da lei stessa, divenne schiava dei suoi stessi sentimenti a cui, inevitabilmente, sacrificò l'Egitto.