BASTANO SEI PAROLE: E IL GIUDICE SPIEGA PERCHE' NO ALLE RENDITIONS

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INES TABUSSO
00sabato 9 giugno 2007 20:38



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09 giugno 2007
Caso Abu Omar : il giudice spiega perche' no alle renditions
a cura di Giulia Alliani

Ieri il New York Times ha citato una frase attribuendola a Caterina Interlandi, la giudice che aveva disposto i rinvii a giudizio degli imputati nel processo per il sequestro di Abu Omar.

"E' una questione di principio." - avrebbe detto la giudice - "Oggi tocca ad Abu Omar, domani potrebbe toccare a mia figlia. Si tratta di diritti umani fondamentali, e dobbiamo rispettarli" (1)

Il senso dei fiumi di inchiostro che soprattutto all'estero (ma un po' meno in Italia) sono stati versati sul problema delle "consegne straordinarie", le cosiddette "renditions", e' tutto in quelle poche parole: "domani potrebbe toccare a mia figlia".

Nessuno puo' alzare le spalle pensando di essere immune dal pericolo. Se il principio si afferma, e non trova opposizione, siamo tutti in pericolo.



(1) "It's a question of principle, said Caterina Interlandi, the judge who issued the indictments. - Today, it's Abu Omar. Tomorrow, it could be my daughter. These are fundamental human rights, and we have to respect them."



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