Bruce Sprigsteen

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Friul Libar
00giovedì 22 gennaio 2009 11:36

Ieri ho letto che farà 3 tappe in italia del suo tour.
Una è UDINE.
Ora, io non sono nè esperto nè appassionato del mino reitano dell'New jersey, però vista la compodità sarei portato ad andarci.
Voi cosa mi consigliate?

Uait
00giovedì 22 gennaio 2009 11:40
Re:
Friul Libar, 22/01/2009 11.36:



Voi cosa mi consigliate?




Di startene a casa tua che è meglio.




[SM=x618700]
Aiel
00giovedì 22 gennaio 2009 11:45
Io e' TRE giorni che sento l'ultimo cd e mi sono belle che scassato il cazzo.

Per me stai a casa.
Irr73
00giovedì 22 gennaio 2009 12:12
Re:
Friul Libar, 22/01/2009 11.36:


Ieri ho letto che farà 3 tappe in italia del suo tour.
Una è UDINE.
Ora, io non sono nè esperto nè appassionato del mino reitano dell'New jersey, però vista la compodità sarei portato ad andarci.
Voi cosa mi consigliate?





Vai!!

Senza esitazione!!


E' un pò come il Vasco, ce ne sono pochi che ti danno certe emozioni..
Gronda
00giovedì 22 gennaio 2009 12:46
Sono assolutamente di parte...
...sono suo fan da una vita.

L'ultimo album mi piace gia', alcune ballate sono fantastiche.

Come dice il socio, e' un animale da concerto. E' un bello spettacolo. Certo, conviene andare a vederlo se il genere ti piace.
Irr73
00giovedì 22 gennaio 2009 13:09
Per me fa parte dei mostri sacri che se si ha la possibilità conviene andare a vedere a prescindere; si, come dice Dario è 1 animale da palco...

Un pò come il vecchio Vasco, e qui io son di parte, spettacolare quello che trasmette..

Gronda
00giovedì 22 gennaio 2009 14:46
I sogni perduti di Springsteen

di Roberto Brunelli
La speranza, la ferita. Il colpo d'occhio è Bruce Springsteen con i capelli lunghi ed un'espressione indecifrabile. La sonorità è densa. Dolorosa. Ma come? Non canta di «giorni fortunati» My Lucky Day), non disegna il ritratto di chi «lavora su un sogno» Working on a Dream, non è lì a spiegarci quel che «può fare l'amore» What Love Can Do? Eccolo, alla fine, il nuovo disco del «Boss», quello - si era detto - della rinascita, della ricostruzione delle macerie americane dopo la lunga e terribile epoca Bush. Ed ancora una volta è un disco a doppia, forse a molteplice, lettura: come già Magic che era un viaggio agli inferi del sogno americano sorretto da cori beachboysiani e chitarre cristalline come una cascata dell'Alaska, il capitolo numero ventiquattro della carriera di uno dei giganti della storia musicale degli Stati Uniti d'America, è sì il racconto della speranza, ma appare una speranza disperata, dalla sonorità pastello e dai colori lisergici.

Working on a Dream, che è stato registrato a grande velocità con la E Street Band durante le pause delll'ultima tournée, è un disco enigmatico, melanconico. Potrebbe non piacere fino in fondo a quelli che prediligono lo Springsteen roccioso, energetico e contagioso dei grandi classici come Born to Run o The River. È lo Springsteen più ombroso a parlarci, quello che decide di controllare tutta l'energia di cui dispone, come un vulcano pronto all'eruzione. Per esempio in Life Itself, forse il pezzo-chiave del disco: una grande ballata elettrica - chiusa addirittura da un assolo di chitarra «al contrario», come ai bei tempi della psichedelia della stagione '66/'67 - un fiume profondo che racconta il sapore perduto della vita dopo il passaggio della distruzione, l'oscurità ed il vento che muove gli arbustri di olmi neri.

Surprise, surprise canta l'ineffabile Springsteen in quella che sembra la canzone più allegra di Working on a Dream: un curioso inno alla gioia innervato di folate beatlesiane, che pure cova in sé un'anima surreale, come un sogno che desidera materializzarsi ma che forse non arriverà mai. E come un sogno ormai lontano suona lo straziante addio a Danny Federici, armonicista e tastierista della E Street Band, scomparso qualche mese fa. «Attaccati al trapezio con i miei polsi in attesa dei tuoi, due diavoli spericolati lassù sul muro della morte», canta l'amico Bruce in The Last Carnival mentre un abbraccio di voci si allontana sempre di più.


Certo, c'è anche la grande mitologia delle praterie, con Outlaw Pete. Una immensa cavalcata nella disperazione di un fuorilegge che apre il disco e che forse spiega tutto quel che segue: One night he awoke from a vision of his own death, «una notte si svegliò dalla visione della propria morte». Una storia di sangue che non sarà mai lavato, che non potrà essere vendicato se non al costo di altro sangue. Pura narrazione americana: «Pete lanciò il coltello e fece un buco nel cuore di Dan. Dan sorrise mentre giaceva nel proprio sangue e moriva al sole. Sussurrò nell'orecchio di Pete: "Non possiamo disfare quel che abbiamo fatto". Sei Pete il fuorilegge, mi puoi sentire?». (Bizzarramente nella canzone affiora la melodia portante di I Was Made for Loving You, dei Kiss: astrusa coincidenza o fatale incoveniente, dipende dai punti di vista...).

Difficile non sentire echi dai bombardamenti stelle e strisce in Iraq: Bruce rimane spietato di fronte al disastro americano di questi anni. «Qui sopportiamo il marchio di Caino», canta in What Love Can Do. Eppure è pop, il nuovo Springsteen: uno strano pop fatto di molti strati, uno strano pop che ha conosciuto le profonde ferite del blues. Un blues nero com'è nera la pelle di Barack Obama, un blues duro come Good Eye, dove la voce di Springsteen sembra uscita dalle caverne («avevo l'occhio buono rivolto all'oscurità e l'occhio cieco rivolto al sole»), un blues implacabile e pieno di un'antica sapienza musicale, che colloca buona parte di questo Working on a Dream in uno spazio della musica sospeso nel tempo.
È un sogno in costruzione, quello di Bruce. Se volete spendere qualche lira in più prendetevi la versione del cd con dvd annesso: non solo ci sono splendidi filmati realizzati durante le registrazioni, ma c'è il video (la «bonus track») di A Night With the Jersey Devil. Puro Voodoo sanguinario, è Springsteen che emerge da limacciose acque nere: il diavolo in persona, che urla la nostra redenzione impossibile.


Jimbo973
00venerdì 23 gennaio 2009 20:58
cab
Se vuoi fare 1 esperienza vai....

Io ho amato, visto, cantato ecc vasco come pochi in italia...ma adesso mi fa una profonda pena.....come credo mi farebbero i rolling o springsteen o i floyd (quel che ne rimane) ecc....

Perosnalmente credo che 1 artista è tanto + grande quando capisce
il momento in cui è meglio ritirarsi e lasciare stare soldi facili
con tour e dischi...diventando una parodia di se stessi.....
a me sentire vasco cantare bollicine e poi fare interviste contro la droga fa uan pietà assurda......

Avessero bisogno di soldi ancora ancora (come i sex pistols) am sei ricco famoso..da dire non hai + niente goditi la tua vecchiaia

i migliori in questo senso son stati i clash..pochi (grandi) album, tempo 10 anni di carriera dici quello che devi dire al mondo...
poi ci si scioglie..e ognugno fa quel che vuole senza reunion che sanno solo di business...
Gronda
00venerdì 23 gennaio 2009 21:20
Re:
Jimbo973, 23/01/2009 20.58:

cab
Se vuoi fare 1 esperienza vai....

Io ho amato, visto, cantato ecc vasco come pochi in italia...ma adesso mi fa una profonda pena.....come credo mi farebbero i rolling o springsteen o i floyd (quel che ne rimane) ecc....

Perosnalmente credo che 1 artista è tanto + grande quando capisce
il momento in cui è meglio ritirarsi e lasciare stare soldi facili
con tour e dischi...diventando una parodia di se stessi.....
a me sentire vasco cantare bollicine e poi fare interviste contro la droga fa uan pietà assurda......

Avessero bisogno di soldi ancora ancora (come i sex pistols) am sei ricco famoso..da dire non hai + niente goditi la tua vecchiaia

i migliori in questo senso son stati i clash..pochi (grandi) album, tempo 10 anni di carriera dici quello che devi dire al mondo...
poi ci si scioglie..e ognugno fa quel che vuole senza reunion che sanno solo di business...



Molti che sono stati al concerto del Boss dell'85 sono convinti che l'ultimo concerto a san Siro (2003???) sia stato il migliore in Italia di sempre.
Io nell'85 non c'ero, ma nel 2003 c'ero e di sicuro e' stato il suo miglior concerto. Meglio dei successivi, ma meglio anche dei precedenti (e ne ho visti 7 di concerti).
Forse anche grazie a quell'acquazzone che si e' abbattuto su Milano durante il concerto ed il Boss ha cantato per tre ore sotto l'acqua...
Per me il Boss e' come un ottimo vino.
Jimbo973
00sabato 24 gennaio 2009 00:02
Dario
io parlo di cosa conosco meglio (vasco)...springsteen non l'ho mai visto dal vivo.....non avendo una grande cultura su di lui non ci metto becco.....

Però vasco...canatre a 55 anni imbolsito portatemi dio, o voglio uan vita spericolAta capisci che fa ridere rispetto a cosa cantava a 30 anni

Secondo me ogni concerto è bello a mamma sua, ovvio a te piace il boss
ogni sua cosa la trovi piacevole..a distanza di anni poi sei + consapevole di certe cose ecc....

ma penso che se avessi visto il boss a fine anni 70...tutti gli anni 80..con l'energia, motivazioni, convinzioni diverse per me lo avresti
amato d+
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