Coccodrillo per Bearzot

f.almerighi
00mercoledì 22 dicembre 2010 13:09
Ieri Bearzot se n’è andato, e ha risvegliato qualche ricordo.
Il primo, quanto fu bello avere 23 anni nell’estate Ottantadue.
Il secondo, Bearzot cocciuto e fortunato, almeno quella volta là.
Bearzot e il suo naso pugilistico-filosofico che da sempre associo all’immagine perduta di Socrate.
Non di Socrates, quello si autoaffondò col Brasile al Sarria, stadio demolito per rimuovere anche il ricordo. Bearzot silenzioso dopo il disastro dell’Ottantasei e mai più visto o sentito, giusto così.
Se hai ragione parla, se non ne hai resta zitto, e scansa i lecca culo.
Poi hanno detto che l’Italia vinse il Mundial perché gli azzurri erano strafatti di carnetina.
Poi hanno detto, sempre i soliti bene informati, che l’Italia si comprò Camerun e Perù per passare il primo turno.
L’allora presidente federale Federico Sordillo, uomo di specchiata competenza proveniente dai quadri dirigenziali del Milan, dopo l’ennesimo pareggio, indignato dichiarò che lui, i calciatori azzurri, li avrebbe presi a calci.
La Gazzetta titolò, la nazionale si chiuse nel silenzio stampa, e il Vecio, confortato dall’illuminato parere del Dott. Sordillo tirò dritto per la sua strada, meno male.
Trasformò una banda di iuventini un po’ logori, uno stopper retrocesso in B col Milan, due mediani nerazzurri da una vita, un quarantenne ancora in forma, un romanista messo in porta dai brasiliani in una partita di calcio da spiaggia, e qualche giovanotto di belle speranze in un’orchestra senza futuro, ma che per circa sei ore suonò un calcio sublime, e ci portò in cima al mondo. Noi con loro.
Il resto fu molto oleografico, le telecronache di Martellini col suo triplo Campioni del Mondo!
Ricordo ancora la luna sul Bernabeu, rivista così bella soltanto lo scorso maggio.
Alcuni tifosi italiani allo stadio Sarria perduti nella torcida brasiliana a sventolare il Tricolore; Maradona tartassato da Gentile che si fa espellere come un pollo per un fallo di reazione; i falli di Stielike su Oriali, i falli di Oriali su Stielike; Pertini, Zoff, Bearzot e Causio a farsi lo scopone scientifico sull’aereo del ritorno con la Coppona d’oro in mezzo al tavolo.
E io quel pomeriggio di Italia Brasile (pronostico 120 a 0 per il Brasile) imbucato nella hall di un albergo di lusso all’Argentario baciai , dopo il 3-2, una sconosciuta mai più rivista.
Il Vecio mancava già da 25 anni, da ieri manca un poco più.
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