FLLIDIECI, 30/09/2021 14:47:
Grand Hotel La Martora
Convocazione in assemblea
La riunione del condominio La Martora tenutasi due giorni fa, è stata rimandata alla settimana prossima per "difficoltà di coordinamento" (eufemismo) tra i condomIni. In ballo c'era la relazione del geometra Gianluca Mantovani sul rendiconto consuntivo delle spese di gestione dell'esercizio 2020/21. Tutti i condomini erano consci delle difficoltà affrontate dall'amministrazione a causa dell'alluvione portata dalla tempesta Covid che ha provocato danni all'edificio ma in pochi sospettavano una voragine nelle casse condominiali, anche perché poche settimane fa erano stati informati dell'accensione di un muto garantito dallo Stato ed a lungo termine proprio per fare fronte alle difficoltà finanziarie causate dall'alluvione.
Da settimane l'amministratore del condominio, tal CAPrignani, tranquillizzava tutti proclamando ai 4venti che "...il condominio non ha debiti, ha un bilancio sano" ma l'altra sera la relazione del geometra Mantovani non ha lasciato speranze: serve mettere di nuovo mano al portafoglio: i danni ai locali autorimessa, centrale termica e vano argano ascensore, sono ingenti essendo arrivato sino al soffitto il fango durante l'alluvione.
Il gelo è sceso tra i 27 presenti quando Mantovani li ha informati sulla cifra necessaria a riequilibrare la situazione finanziaria: "servirebbero altri seicentomila euro" ha esternato il consulente e siccome
provocazione chiama ribellione in pochi secondi un uditorio gelato è esploso in una bagarre di quelle tipiche da riunioni condominiali, la peggio l'ha avuto l'unico condomino foresto, un ligure che in quanto tale non ha retto alla notizia ed ha perso i Sensi (record storico assoluto peraltro, infatti in precedenza i Sensi di fatto, si erano persi presto si, ma in Gennaio).
Ora bisogna sapere che circa tre anni fa l'ex amministratore era scappato nella tundra con la cassa provocando un ammanco di svariati milioni. I fornitori gabbati dalle false promesse di quel gallo cedrone, che prima o poi troverà un cacciatore più sveglio di lui, ricorsero al tribunale e l'intero edificio fu svenduto all'asta, praticamente regalato.
Va detto altresì che il palazzo in questione non è residenziale, è una struttura alberghiera e che nei suoi 80 anni di storia aveva conosciuto tempi da belle époque con clientela di lusso e ben altre rendite per i proprietari, mentre dopo il fallimento era diventato una bettola di quarta categoria.
Si capisce che dopo tre anni, continuando a diminuire le rendite e ad aumentare le spese, il clima in assemblea non poteva che essere torrido (l'amministratore, temendo per la sua incolumità, aveva fatto affiggere in sala riunioni una sua gigantografia mentre tira di boxe, meschinetto) ma nessuno si aspettava che all'unanimità dei presenti l'assemblea si sarebbe rifiutata di approvare l'extra spesa di 600.000€ non avendo i capitani coraggiosi alcuna voglia di ripartirla tra loro.
Insomma dev'essere stata una riunione difficile, sintesi di un intero periodo di felicità
a un dato momento e futuro molto incerto (cit.).
Cosa succederà alla prossima assemblea?
Una soluzione sarebbe vendere, ma da una parte, ad alcuni condomini piace gestire la baracca e quindi porre le condizioni affinché chi intende investire acquisendo la gestione dell'immobile, si tenga bene alla larga perché ha ben chiara la differenza tra acquisire e fare l'elemosina.
Dall'altra il consulente Mantovani, oberato da una scrivania piena zeppa di PEC sédicenti interessate all'acquisto del palazzo, aveva convinto i condomini ad affidarsi all'agenzia immobiliare specializzata
Bonucci & Partners famosa per lavorare,
acqua in bocca e pedalare, che di fatto ha mantenuto il riserbo su chi fossero i principali interessati all'acquisto del Palais La Martora. Tanto che non si è mai capito se fossero realmente interessati o se La Martora fosse un mezzo, una falsa alternativa, per arrivare ad acquisire hotel di categoria superiore a Ferrara o ad Ascoli.
Succederà come già successo in passato: che Brunaccini, il condomino più rappresentativo del gruppo, quello che si presenta spesso in riunione con un bel mazzo di deleghe, indicherà, ancora una volta mettendoci del suo, la via d'uscita.
Non è chiaro se Brunaccini potrà anche questa volta mettere le quote al posto di altri condomini perché un conto sono una parte, un altro è tutta la somma necessaria.
Ma quand'anche fosse disponibile, che ne sarà di quei princìpi cardine alla base del patto per l'acquisto dell'hotel martoranhense?
Gruppo di acquisto paritetico anche nelle quote individuali (uno vale uno, dove l'ho già sentita questa?), Gestione autosostenuta, senza fare debiti, insomma tutto pare essere andato in fumo e la prossima assemblea di condominio potrebbe registrare il crollo definitivo dei vari mantra sbandierati ad Agosto 2018 per una ripartenza con slancio.
D'altronde apprendiamo dalla stampa (cioè dal giornalino condominiale acquistabile in edicola), che lo statuto è già stato modificato eliminando il vincolo grillino dell'uno vale uno proprio perché ormai l'acqua è poca e la papera non gallegga. È solo questione di tempo,
ma l'impossibilità di una gestione comune e paritetica si è evidenziata da mó e nessuno crede più al nuovo piano programmatico triennale comunicato dall'amministratore, che è il primo a non crederci, meschinetto lui: lo costringono da mesi a fare proclami pubblici costantemente smentiti dai fatti, quando non dai suoi stessi successivi proclami, unico esempio di Leone da carta stampata (avariato parimenti).
Il portiere, l'addetto alle pulizie la receptionist, il giardiniere, i cuochi, i camerieri, il barista, il bagnino ed il magazziniere dell'hotel La Martora sperano di non dover cadere, per l'ennesima volta, dalla padella nella brace, che non c'è mai fine al peggio; in fondo è lo stesso pensiero che hanno tutti quegli aficionados della bellissima struttura costruita 81 anni fa da mani sapienti la cui gestione è passata di generazione in generazione, romagnola, umile, concreta e sincera, fino a quando diversi anni fa hanno fatto il loro ingresso agenti patogeni per cui non si è ancora trovata la cura.
Per adesso stay
tun(dr)ed in attesa della prossima convocazione in assemblea, mentre dal bosco degli urogalli, in Lapponia.
me giunge l'eco di sonore, ricche, crasse e perculanti risate.
Oh cazzo! Non ho numerato i capoversi!!! Si capirà lo stesso?