DA DAGOSPIA AGENZIE A GOGO'

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INES TABUSSO
00venerdì 13 gennaio 2006 18:28
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FURBETTOPOLI – SILVIO A GO-GO: AI PM HO DETTO DI BERNHEIM, BEN AMMAR, E 4 DS – D’ALEMA: SOLO VELENI – POKER: SILVIO COME BETTINO – COPPOLA VS “SOLE” – VATICANO: NO A GIUDICI PROTAGONISTI – PERUGIA INTERROGA TORO E CONSORTE – RICUCCI RICORRE…



1 – BERLUSCONI A GO-GO: AI PM HO DETTO DI BERNHEIM, BEN AMMAR, E 4 DS…
(ANSA) - ''Quattro'' esponenti dei Ds intorno a un tavolo con il presidente delle Assicurazione Generali Antoine Bernheim. Una richiesta di incontro (a ''cena, colazione o piccola colazione'') fatta ''per la prima volta'' al numero uno della societa' di Trieste, che detiene l'8% delle azioni Bnl, pacchetto ''decisivo'' per ottenere la maggioranza. E certo ''non per chiedergli come stava di salute''. Notizie avute dal produttore Tarek Ben Ammar, fornite ai magistrati romani perche' valutino se sono utili alle loro indagini sulla scalata a Bnl.

Il giorno dopo l'incontro con i Pm di Roma, Silvio Berlusconi racconta a 'Conferenza Stampa' su Raiuno ''tutto'' quello che ha detto, salvo i nomi dei dirigenti della Quercia che avrebbero partecipato ''all'incontro conviviale'' con Bernheim. Si tratta di notizie ''molto gravi'' sul piano politico, ma ''non rilevanti'' su quello penale, afferma il premier. Ma dimostrano che ''mente chi dice di aver solo fatto il tifo: sono scesi personalmente in campo''.

Ecco le parole di Berlusconi in tv. ''Sentivo protagonisti della sinistra dire che avevano solo fatto il tifo - dice - Mi risultava invece che fossero scesi in campo, chiedendo in questo caso degli incontri conviviali con il presidente delle Generali che deteneva un pacchetto dell'8% importante per formare la maggioranza nella Bnl. Ho semplicemente raccontato (ai pm, ndr) da chi avevo avuto questa informazione e ho detto ai magistrati sentite voi, se credete, in modo piu' approfondito, i protagonisti di questa vicenda. In particolare, il presidente Bernheim delle Generali''. ''A me sembra che chi fa il tifo sta sulle gradinate, non scende in campo. Se invece qualcuno chiede per la prima volta al presidente di una societa' di incontrarlo, lo incontra addirittura non velocemente ma a cena, a colazione, alla piccola colazione del mattino evidentemente c'e' qualcosa...''.

Chi sono i dirigenti politici coinvolti? ''Ho fatto i nomi ai magistrati, ma pubblicamente non Intendo farlo'', risponde Berlusconi. Tra i vari testimoni stranieri c'e' anche Alejandro Agag, che qualche sera fa era a cena a Palazzo Grazioli? ''No, non era a cena a Palazzo Grazioli. Ma io ho fatto il nome di una persona che mi ha dato queste notizie, che e' il signor Tarak Ben Ammar, che i magistrati possono tranquillamente interpellare, ho fatto il nome del presidente delle Generali Bernheim. Tutto qui. A me non sembra che si possa dire: 'Noi abbiamo fatto solo il tifo, non abbiamo fatto nulla affinche' accadesse...' e poi andare a contattare il detentore del pacchetto di azioni che determina o meno la possibilita' di avere la maggioranza dentro l'ente che si vuole conquistare per il sistema finanziario del Pds-Ds...''.

''Quello che io ho denunciato non e' questo, questa e' stata la cosa a latere di fronte a tutte le affermazioni di chi diceva 'Abbiamo solo guardato da fuori, chiesto solo informazioni': mi sembra non sia vero. Non e' penalmente rilevante, credo, ma e' politicamente rilevante. Insisto che il collateralismo tra le coop rosse e le giunte regionali, provinciali, comunali di certe regioni d'Italia, qualcosa che dura da moltissimi anni, e' un fenomeno che assolutamente non puo' far affermare alla sinistra che non c'e' un intreccio tra politica ed economia: c'e' eccome. Vari sindaci, loro rappresentanti nelle giunte, sono finanziati come addetti, come assunti dalle cooperative. Sono sempre le stesse persone che una volta fanno il sindaco, un'altra il presidente della Lega Coop, un'altra fanno altre funzioni. Non sono persone diverse, ma sempre la stessa persona che fa tutto. Per esempio, mi riferisco al presidente Turci. Questo fatto e' risaputo da tempo, ma mi sembra che ora non si possa piu' affermare, soprattutto di fronte a persone che pretendono di dire: 'Noi siamo diversi dagli altri'. Non e' vero''.

''Una campagna dura contro di me c'e' da 12 anni: mi hanno insultato, dileggiato, delegittimato, demonizzato. Non sono io che faccio un uso politico delle procure. Io sono vittima di una persecuzione giudiziaria che non ha eguali: 93 indagini penali, migliaia di udienze, 476 visite della polizia giudiziaria e finanziaria nelle aziende con l'asportazione di oltre 2 milioni di pagine, non so quante centinaia di rogatorie all'estero, quando il capo della mafia ne ha avute 16-17... E poi si ha il coraggio di accusarmi di uso politico delle procure...''.

Tanto meno Berlusconi pensa di aver fatto un uso politico della giustizia andando dai pm romani. ''Sono stati loro a chiedermelo: la sera prima Bertinotti, il giorno dopo Fassino - afferma - Ho parlato con il mio avvocato, che mi ha suggerito di andare. Ci sono andato, sono stato il primo a dire non la ritengo penalmente importante... Credo di essermi comportato correttamente. D'altronde, qualunque cosa avessi fatto mi avrebbero criticato. Immagino cosa mi sarebbe stato detto se, dopo l'invito di Fassino e Bertinotti, non fossi andato... Cosi' abbiamo chiuso l'incidente''.

Si scusera' se le notizie date ieri si riveleranno penalmente irrilevanti? ''Non mi scusero', perche' non ho detto niente che sia penalmente rilevante. Ho solo dato notizie che io avevo avuto: chi diceva di non aver partecipato in alcun modo alle vicende di acquisizione della Bnl da parte di Unipol, proprio costoro, quattro persone di costoro, avevano addirittura per la prima volta chiesto di incontrare il presidente delle Generali detentore del pacchetto dell'8% e non erano certamente andati a colazione o a cena con lui per chiedergli se stava bene... Anche Bernheim e' venuto da lei? ''Si', ho gia' detto cosa gli ho risposto. Mi ha chiesto: 'C'e' una posizione istituzionale del governo su quale cordata si preferisce?' Ho risposto: 'No, in Italia c'e' libero mercato, Generali faccia cio' che riterra' piu' conveniente per i suoi azionisti, per Generali stessa'. Quella che e' successa e' ''politicamente una cosa direi molto grave, penalmente no. Ora pero' ho detto tutto, non c'e' altro''.

2 - BERLUSCONI, ESAGERATO DIRE 'PRESSIONI DI D'ALEMA SU UNIPOL'…
(ASCA) - ''E' un titolo esagerato''. Lo ha sostenuto il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commentanto il finto titolo che a Maria Latella e' stato chiesto di preparare per un ipotetico numero del Corriere della Sera, al termine della trasmissione 'Conferenza Stampa' su Rai1. Il titolo finto era :'Berlusconi conferma: pressioni di D'Alema su Generali'. ''Ho confermato che ci sono stati inviti conviviali - ha aggiunto il Premier - poi possiamo immaginare... la stampa come al solito esagera''. Il finto titolo del Riformista, e' stato: 'Berlusconi giustizialista'. ''E' una menzogna assoluta - ha detto il Presidente del Consiglio - io sono un garantista''.

3 - BERLUSCONI, RIDICOLO CHE I DS SI LAMENTINO DELLE INCHIESTE DELLA STAMPA…
(ANSA) - 'E' ridicolo e assurdo che la sinistra si lamenti'' delle polemiche seguite alle rivelazioni sul caso Unipol. I Ds la devono smettere di raccontare ''di essere stati meri tifosi della scalata a Bnl''. Silvio Berlusconi scambia alcune battute con i giornalisti a margine della trasmissione ''Conferenza stampa'' e precisa: ''e' ridicolo che la sinistra si lamenti di quello che sta succedendo'', visto che per anni le rivelazioni sulla stampa per anni sono state solo contro il centrodestra. I Ds, ha proseguito il premier, continuano a dire di aver fatto unicamente il tifo per Unipol: ''ma a chi la vogliono raccontare...''. Berlusconi ribadisce quindi che il suo ''non e' un attacco personale'': ''Io non ho mai attacco nessuno della sinistra. E soprattutto non li ho mai attaccati personalmente. Al limite - conclude - attacco il comunismo e la sua ideologia''.

4 - LA PROCURA VUOLE SENTIRE LE FONTI DI BERLUSCONI…
(ANSA) - Tra le fonti indicate dal premier c'e' Tarak Ben Amman, imprenditore franco-tunisino, amico di Berlusconi stesso. I magistrati di piazzale Clodio che indagano sui retroscena della scalata di Unipol alla Bnl, hanno gia' incaricato la guardia di finanza di rintracciare le fonti citate dal presidente del Consiglio. Di queste, due o tre, stando alle indiscrezioni, si troverebbero all'estero e potrebbero essere sentite dagli inquirenti la settimana prossima. Intanto, oggi, nell'ufficio del procuratore della Repubblica Giovanni Ferrara, si e' tenuto il consueto briefing con i sostituti Rodolfo Sabelli, Perla Lori e Giuseppe Cascini, per fare il punto della situazione. Massimo riserbo, in procura, sul contenuto delle dichiarazioni fatte ieri da Berlusconi.

5 - D’ALEMA, DA BERLUSCONI VELENI E USO POLITICO DELLE PROCURE…
(Adnkronos) - “Sulle cosidette accuse del presidente del Consiglio -afferma D’Alema- non ho nulla da aggiungere a quanto è stato chiarito nel comunicato delle Assicurazioni Generali: molto seccamente respinge questa fantasiosa e avvilente insinuazione di pressioni politiche. L’onorevole Berlusconi ha fatto una gaffe micidiale, diventerà un boomerang su di lui, rendendolo ancora di più incredibile agli occhi dell’opinione pubblica. Quindi il caso delle pressioni è chiuso”.
“Rimane -prosegue il presidente Ds- il caso Berlusconi, di un presidente del Consiglio il quale, incapace di affrontare la campagna elettorale sulla base di argomenti, proposte e risultati, vuole avvelenare il confronto, vuole trascinare il confronto sul piano delle calunnie, delle insinuazioni contro l’opposizione. Anzichè preparare programmi ha preparato dossier e tutto questo è avvilente e preoccupante per la vita democratica del nostro paese

6 - D'ALEMA, SPERO CHE PEZZI DELLO STATO NON SIANO COINVOLTI NEI VELENI
(AGI) - Si pensa "di delegittimare le opposizioni con una attivita' che Massimo Brutti ha definito parainvestigativa e noi speriamo che non siano stati coinvolti pezzi dello stato". Massimo D'Alema torna sui 'veleni' legati alle inchieste sulle scalate finanziarie che hanno coinvolto la politica. E aggiunge "certo la presidenza del consiglio e' una alta istituzione che non era mai caduta cosi' in basso". Poi aggiunge: "c'e' stata l'acquisizione legale dal parte del giornale di famiglia di nastri che non facevano parte degli atti giudiziari perche' la magistratura li aveva scartati" e che dunque arrivano da "altre fonti". Cioe' e', sottolinea D'Alema, "avvilente, preoccupante, in contrasto con l'alto appello del Capo dello Stato a un confronto civile" fra le forze politiche. Ed e' "la testimonianza e l'ammissione di un fallimento politico". Sulla base degli esiti "delle accuse mosse da Berlusconi - prosegue il presidente dei Ds - ci sarebbe da pensare se non spettasse a me una qualche iniziativa gtiudiziaria nei suoi confronti. Ma, avendo altro da fare, ci si puo' accontentare della condanna che, ad aprile, gli italiani pronunceranno del suo modo di fare politica". E ancora: "Non ci lasceremo provocare - ha detto il leader della Quercia - ci interessa il confronto sul modo in cui il paese e' stato governato, non ci faremo trascinare sul terreno di un fronte della politica contro la magistratura, dell'uso delle accuse giudiziarie in politica."

7 - BERTINOTTI, SE E' POLITICA E NON PENALE SI DICE...
(AGI) - "Se non ha rilevanza giuridica il magistrato non c'entra: e allora se e' politica si dice pubblicamente di che si tratta". Cosi' il segretario del partito della Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, interpellato dai giornalisti prima di entrare alla Tavola per la Pace organizzata ad Assisi.

8 - BEN AMMAR IN UN'INTERVISTA RIVELO' CONTATTI CONSORTE-GENERALI…
(ASCA) - ''Consorte ha contattato i soci francesi, ma il Cda Generali e' stato inflessibile: vendiamo al miglior offerente''. Cosi' Tarek Ben Ammar, in una intervista al quotidiano La Repubblica lo scorso 22 dicembre, ricordando che Unipol aveva chiesto a Generali di cedere il pacchetto in BNL. Ripercorrendo la vicenda, Ben Ammar ha indicato inoltre di aver ''informato Berlusconi dell'eventualita' che l'8% di BNL finisse all'Unipol e lui mi ha risposto che il mercato doveva fare il suo corso''.

9 – IL POKER DI SILVIO…
Commento di Europa, il quotidiano della Margherita: “…tutto fa pensare che il Cavaliere avesse in mano un «poker d’assi» più o meno dello stesso tipo di quello ostentato dal suo amico Bettino Craxi agli albori di Mani pulite...”

10 - GRUPPO COPPOLA: MANDATO AI LEGALI PER VALUTARE AZIONI CONTRO IL SOLE 24 ORE…
(Adnkronos) - Danilo Coppola ha dato mandato ai propri legali di valutare azioni contro Il Sole 24 ore. E' quanto comunica l'immobiliarista in una nota. ''Con riferimento alla campagna diffamatoria posta in essere dal quotidiano Il Sole 24 Ore a far tempo sin dal 18/12/05'', si legge, ''ho conferito mandato ai miei legali, di valutare ogni azione penale verso tutti i responsabili, al fine di tutelare la mia reputazione e far accertare la falsita' dei fatti attribuitimi, riservandomi, altresi', opportune iniziative in sede civile, nei confronti dei medesimi soggetti, onde ottenere ristoro dei conseguenti gravi danni cagionati alla mia persona ed al gruppo che rappresento''.

11 - VATICANO:CARD. SZOKA AI GIUDICI, NO A SMANIE PROTAGONISMO…
(ANSA) - Severo monito del Vaticano contro gli eccessi di protagonismo della magistratura. ''Il giudice, e a maggior ragione il giudice vaticano, cosi' come ogni operatore della giustizia e chiunque sia investito da 'munus publicum', deve vincere ogni tentazione di sentirsi centro dell'azione giudiziaria, o addirittura di porsi al centro dell'attenzione''. A parlare e' il cardinale Edmund Casimir Szoka, presidente del Governatorato dello Stato della Citta' del Vaticano che stamattina durante l'omelia pronunciata nella messa di apertura dell'anno giudiziario d'Oltretevere ha proposto una riflessione sul giusto ruolo di chi amministra la giustizia. ''Piuttosto - ha aggiunto il porporato – in silenziosa operosita', i giudici devono confrontarsi pazientemente con la legge da applicare'' e verificare ''passo dopo passo il proprio operato''. A questo, ha proseguito, occorre sempre che si sottopongano ''costantemente al giudizio della retta coscienza e al vaglio della verita'''. Nella cappella del Palazzo del Governatorato ad ascoltare le parole del cardinale oltre alla magistratura d'Oltretevere erano presenti alcuni giudici della Consulta (Marini e Flick), il Procuratore Generale della Corte d'Appello di Roma, Salvatore Vecchione e Vincenzo Apicella, Procuratore Generale della Corte dei Conti.

12 - CONCLUSO A PERUGIA L’INTERROGATORIO DI CONSORTE…
(AGI) - L'interrogatorio in procura di Giovanni Consorte, ex numero uno di Unipol si e' concluso pochi minuti dopo le 14, quando la vettura Mercedes con la quale era giunto assieme al legale di fiducia Emilio Ricci e ad altri due suo collaboratori, e' uscita dal garage sotterraneo della sede della procura del capoluogo umbro. L'ex presidente ed amministratore delegato e' rimasto nella stanza dei magistrati per essere ascoltato dalle 10,30 alle 14, quindi oltre tre ore e mezza, per rispondere alle domande di Miriano, Cannevale e Sottani, circa le affermazioni fatte da Consorte nelle 17 intercettazioni telefoniche acquisite dalla Guardia di Finanza agli atti. Nessuna dichiarazione e' stata resa dal legale alla fine dell'interrogatorio, poiche' la vettura sulla quale (sul sedile posteriore c'era Giovanni Consorte e le due persone) si trovava, si e' rapidamente allontanata. L'attesa dei giornalisti permane dinanzi alla Procura, poiche' per le 15,30 e' previsto, nel quadro della stessa inchiesta, l'interrogatorio di Achille Toro, procuratore aggiunto della capitale.

L'inchiesta perugina si basa quindi sulle intercettazioni telefoniche che sono state gia' acquisite agli atti della procura, attivita' d'indagine che la GDF ha svolto nel tempo, mettendo sotto controllo vari numeri ed utenze telefoniche, sempre su disposizione della magistratura che per prima ha avviato l'inchiesta sulle scalate bancarie. I Pm perugini stanno ricostruendo quindi i vari passaggi, oltre ad ascoltare appunto Francesco Castellano (ieri), oggi Giovanni Consorte e nel pomeriggio il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro che aveva in mano il coordinamento delle inchieste sulle "scalate bancarie" che ora ha lasciato. Per fare chiarezza sugli aspetti bancari, dopo l'esposto che il Banco di Bilbao aveva presentato alla magistratura romana e quindi negli atti anche di quella perugina, i magistrati Miriano, Cannevale e Sottani hanno ascoltato due giorni fa, nel massimo del riserbo, il legale del Banco di Bilbao - istituto concorrente di Unipol nella scalata alla BNL - per comprendere quali fossero le argomentazioni dei legali dell'istituto estero nell'operazione di acquisizione. Consorte, che stamane all'ingresso dell'auto nel garage della procura si era coperto il volto con una cartellina gialla, all'uscita ha affrontato i flash dei giornalisti e gli obiettivi delle telecamere, questa volta senza coprirsi.

13 - ARRIVATO IN PROCURA PER L’INTERROGATORIO ACHILLE TORO…
(AGI) - Achille Toro, procuratore aggiunto di Roma, indagato nell'ambito della inchiesta Bnl-Unipol dalla magistratura perugina, e' giunto pochi istanti prima delle 15 alla procura del capoluogo umbro, accompagnato dal suo difensore, Federico Grosso. A piedi hanno raggiunto l'ingresso posteriore del palazzo attendendo qualche istante prima che venisse aperta loro la porta. I numerosi giornalisti presenti hanno cercato qualche dichiarazione senza ottenerne; un giornalista ha detto: "In bocca al lupo" e la risposta di Grosso e' stata "speriamo". I magistrati inizieranno l'interrogatorio attorno alle 15.30 come previsto; non si esclude che anche in questa occasione il confronto tra l'indagato e i magistrati perugini si protragga per circa tre ore.

14 - RICUCCI, RICORSO AL RIESAME PER SEQUESTRO DOCUMENTI…
(Apcom) - E' stata formalizzato oggi il ricorso al Tribunale del riesame rispetto al sequestro effettuato nei giorni scorsi a Zagarolo. E' questo quanto si apprende dagli avvocati difensori di Stefano Ricucci, l'immobiliarista indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata alla Rcs. Nell'operazione condotta dalla Guardia di Finanza sono stati sequestrati 131 scatoloni contenenti documentazione che gli inquirenti considerano "di interesse". I dossier, cartacei, sono stati rinvenuti in un locale attiguo ad un garage condominiale all'interno di uno stabile, situato a Zagarolo. L'udienza per l'esame del ricorso degli avvocati difensori di Ricucci si terrà il 20 gennaio.


Dagospia 13 Gennaio 2006
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