DIECI DITA E PARVON IL DOPPIO

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BrezzaSilvestre
00lunedì 7 settembre 2009 23:39
Inafferrabile, fuggente arte
liberata da una melodia
di note e di spirto intrisa.

Il pianista con dita e piè parte:
[scivola; tocca, lieve,]
e preme deciso; con leggiadrìa.
È d’una grazia mesta e precisa.

La poesia di suoni udita
fa vibrare l’aria immobile.
Un raggio di luce bianca e fioca
filtra l’aria del resto immemore.

Gioia, ascoltando, star in disparte,
chiuder gli occhi, col pensier andar via;
la sua fine è come rosa recisa:

della beltà il ricordo è forte
ma, certo, meglio che nel prato stia
[come continuamente]
il musicista allo strumento posa.
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