Come spesso capita di questo periodo, la pesca alle aguglie è tra le tecniche che più prediligo per trascorrere qualche ora nei week-end. Oggi, come da copione, scendo a mare con l’obiettivo di portare a casa almeno la cena che già pregustavo sul mio barbecue. Monto la solita cannetta light e bombarda galleggiante e a suon di coreano inizio a lanciare un po’ su tutto lo specchio d’acqua antistante. Il nulla. Non c’è assolutamente alcun segno di vita
. Ad un certo punto una cacciata a galla a circa 50 metri mi allerta e mi fa immaginare il motivo di tanta latitanza...
Insisto e, lancio dopo lancio, riesco a prendere quattro aguglie di buona taglia, con quelle almeno metà della cena era fatta! “Almeno ne servono altre quattro ” mi dico…e mi metto d’impegno. Verso le 16,00 tre persone si mettono accanto a me ed iniziamo a parlare del più e del meno. Uno dei tizi è un sub e mi racconta che di mattina era sceso con muta e fucile proprio la sotto e in acqua aveva visto davvero di tutto, dalle ricciole, agli alletterati ai caponi, e che l’assenza di aguglie non gli sembrava strana…
Si fanno circa le 17,30 e il pesce sembra svanito nel nulla quando ad un certo punto vedo delle bollatine pacifiche un po’ più fuori ma a tiro di lancio. Tiro e recupero e prendo una aguglietta che rispetto alle precedenti è un po’ più piccoletta. Appena messa nel secchio insisto sul branchetto quando sento Salvo, il sub, urlare… “minchia era una ricciola di almeno 10kg”… mi giro e vedo centinaia di auglie saltare verso riva, il tutto a circa 100 metri alla mia destra. Passano pochi sencondi e la stessa scena si ripete alla mia sinistra a circa 20-30 metri… insomma si scatena davvero l’inferno con pescetti, cefali e aguglie, che saltano a destra e a sinistra. D’istinto prendo la bobina dello 0.28 (non ho altro in quella cassetta, il resto è in quella da surf
), gli lego un bell’amo e aggancio l’ultima aguglietta ancora viva con singolo amo; fare montature più complesse avrebbe richiesto troppo tempo mentro il momento magiro era ORA! Lancio il complesso pescante a circa 10 metri davanti a me. Passano dieci secondi e vedo il galleggiante partire verso il largo
. Tensione al massimo
. Ferro deciso per capire se è l’aguglia impazzita (magari inseguita!) o "altro" ed è… "altro"… il pesce parte come un treno verso il largo e grido a Salvo… “pripara u coppu!!!!”. Il pesce sbobina tutto il filo.. prima degli ultimi metri stringo la frizione e provo a pompare lentamente … molto lentamente... perché il pesce non ne vuole sapere proprio di venire
. Inizia il mio balletto tra le casce tipo acrobata con Salvo che mi incita col coppo in mano già posizionato su una cascia a pelo d’acqua. La mia curiosità è davvero tanta, “almeno”, mi dico, “vorrei vedere che diavolo è!!!
”. Dopo qualche minuto… una sagoma coloratissima e bellissima si intravede da lontano… è una caponessa XL, Salvo, il sub, la stima subito sui 4Kg, io sono troppo concentrato per fare stime ma non mi pare di 4kg, diciamo che sarà stata un paio di Kg forse qualche cosina in più...non so… comunque è notevole! Appena vedo la bestia, comunque, le mie speranze di vederla nel coppo con quel finale dello 0.28 e il filo madre dello 0.22 sono davvero scarse
… mi aspetto il disastro da un momento all’altro. Continuo a pompare lentamente ed il pesce non fa più fughe violente. Spettacolare si presenta sotto i nostri occhi la scena di altri esemplari di pari taglia che gli girano intorno… quasi ad incoraggiare il pesce… questa cosa mi mette ansia
. Con la fortuna evidentemente ancora dalla mia parte… riesco a portare la bestia a tiro di coppo, e Salvo, pronto, lancia l’incoppata… il pesce E’ NEL COPPO!!!!! Non ci posso credere… ma repentinamente fa un guizzo ed esce
!!!!!! Salvo grida… “minchia, mancu ‘ndo coppu traseva!!!!”… io sono un pò scioccato ma non faccio commenti
. Il pesce riparte incazzassimo ma ancora legato all’amo, non ci credo, la fortuna ancora mi assiste
. Questa volta la fuga è davvero veloce… cerco di tenere la frizione più chiusa, la cannetta è piegata a "U" e il pesce dimostra una forza ancora poderosa. Inizio nuovamente a pompare. Per i presenti, tutta la situazione non è meno emozionante di un bel film al cinema! La tensione si tocca con mano! Dopo qualche minuto il pesce è ancora sotto. Salvo tenta l’incoppata bis ma il pesce appena vede le casce inzia a saltare in maniera furiosa…. Io mollo subito la frizione.. e lui fa, stranamente, una fuga verso il fondo, io temo che il galleggiante possa incagliarsi tra le casce dato che non vedo più che fine abbia fatto. Niente, situazione stregata, ma i fili sottili non mi permettono di forzare più di tanto. Lo risalgo dal fondo, lo porto a galla a tiro di coppo e, tra un tira e molla.... zac… cede il finale… prima che Salvo possa dare il colpo di grazia
.
Inutile dirvi che siamo rimasti di sasso (giusto per non citare altri materiali meno nobili). Soliti commenti di sconforto… e fine della serata. Almeno per me. Mi sento una pezza. Regalo quelle quattro aguglie che avevo preso a Salvo, lo ringrazio comunque per il suo impegno.. non è stata certamente colpa sua... ha fatto il possibile. Stanco faccio ritorno a casa. Beh, che dire, queste cose nella pesca ci stanno tutte, a Portopalo qualche anno fa mi è andata bene, questa volta no. Lo sconforto però è sempre tanto!
Per strada, mentre guido, nella mia memoria rievoco pochi flash, confusi, di istanti convulsi, dominati dai magnifici colori, tali da far invidia all'arcobaleno, della maestosa lampuga... istanti che immortalano i sui salti, estremi tentativi per la sopravvivenza di un essere ancora padrone del suo regno!
Un giorno vinci tu, un giorno vince il pesce, oggi ha vinto Lei
.
Se mentre pescate da qualche molo sentite la storia di un tizio a cui gli è scappata una caponessa di “4kg” quasi incoppata...beh.. quel tizio ero io
…
ff