EMEROD (PG INESISTENTE)

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(Emerod)
00sabato 27 dicembre 2008 13:53

Nome: Emerod
Karma: 2342
Salute: 400
Mente: 400
Forza: 400

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Storia pre-Avalon


Emerod Naga Calliope di Avantaris era l'unica figlia del re Gustaf Edmond II e della regina Iridal Marit Sofia I, sovrani di Avantaris.

Avantaris era una terra rigogliosa, bellissima e immensa che si estendeva dalla catena montuosa di Asghan perennemente innevata alle lunghe e immense coste sabbiose del famoso Golfo di Watersean che si apriva verso il mediterraneo, assai noto ai regni vicini per l'intensa attività commerciale del porto. Il territorio era caratterizzato da imponenti foreste lussureggianti abitate da una moltitudine di specie animali, da vaste vallate verdeggianti attraversate da fiumi e ruscelli e da immense pianure intensivamente coltivate dagli Avantarisiani. Su quelle terre convivevano pacificamente da secoli la razza degli uomini e quella degli elfi silvani che fin dalle origini del regno avevano lavorato e combattuto gli uni al fianco degli altri con l'obbiettivo comune di creare un regno di pace e armonia sotto la guida del loro sovrano re Alfred I, un uomo dotato di grande forze e saggezza che raccolse attorno a se i consensi di uomini ed elfi e dal quale discende l'attuale reggente re Gustaf II.

La piccola Emerod nacque 24 estati fa, nella calda e afosa notte del decimo giorno di Coll. In quella notte miriadi di stelle cadenti illuminarono il cielo di Avantaris, quasi a festeggiare l'avvenuta al mondo della principessina, futura reggente del regno. La nascita della bimba portò gioia e felicità nel cuore di tutti gli abitanti del regno.

Passarono i giorni, i mesi, gli anni. Emerod crebbe tra le amorevoli cure della madre divenendo una bella ed educata bimba e all'età di 6 anni fu affidata a un precettore un po' particolare affinché ella potesse ampliare tutte le sue conoscenze e imparare la lingua Quenya, che già in parte era in grado di comprendere. Il precettore era l'elfo silvano Ser Paithan Quindiniar, che oltre ad essere il consigliere di re Gustaf Edmond II, era anche il caporazza del suo popolo. Paithan era un elfo di mezz’età (circa 350 anni) dai lunghi cappelli biondi caratterizzati da intensi riflessi argentei e dagli occhi nocciola un po' allungati alle estremità, molto alto dalla corporatura magra ma forte, bello dai lineamenti aggraziati, sempre impettito e regale nei suoi abiti di corte e molto ben curato nell'aspetto. L'elfo era molto stimato dal sovrano per le sue immense conoscenze che spaziavano in ogni campo comprese magia e pratiche mediche con le erbe medicinali. Paithan teneva le sue lezioni rigorosamente in lingua Quenya in modo che Emerod potesse far sua la lingua e abituarsi a usarla quotidianamente.
Emerod non seguiva le lezioni da sola, infatti aveva due compagne di studio, le figlie di Paithan che però parlavano solo in Quenya (comprendevano ma non parlavano la lingua degli uomini). Nenyen era un'elfa molto bella dai lunghissimi cappelli argentati che dall'aspetto dimostrava circa 10 anni umani, ella nacque dall'unione del padre con la sacerdotessa degli elfi Isil che morì dandola alla luce. Nenyen, come ogni altro elfo, era molto diffidente e poco socievole, solitaria, amante e rispettosa della natura e ligia ai suoi doveri. Vilhandra era una mezzelfa di 6 anni dai lunghi cappelli rossi e dalle orecchie a punta, un poco smussate, nata dall'unione del padre con la cortigiana di palazzo Nemesi. A differenza della sorella, Vilhandra era allegra, spensierata, fiduciosa negli uomini e molto socievole, infatti strinse subito una fortissima amicizia con Emerod.
Emerod era molto intelligente e studiosa, bravissima in tutte le materie di studio, soprattutto con la lingua Quenya, infatti, dopo poco tempo era già in grado di leggere da sola interi libri elfici e di parlar abbastanza bene nella medesima lingua, anche se aveva ancora molto da imparare.

Emerod era solo una bimba di dieci anni quanto una sera il padre, di rientro dalla caccia, giunse a palazzo portando in braccio un ragazzo tredicenne gravemente ferito. Re Gustaf lo aveva trovato nella radura dell'altare sacro nel bosco di Emetik, accasciato in un bagno di sangue. Paithan con l'uso della sua magia e delle erbe medicinali curò le ferite del giovane salvandogli la vita, ma non poté far nulla per guarirlo dalla sua amnesia. Il giovane non ricordava nulla del suo passato ad eccezione del suo nome: Antoine. Paithan, con l'aiuto di Emerod, accudì il tredicenne finché non recuperò forza, vigore e salute. Re Gustaf ebbe tenerezza per Antoine che non sapeva dove andare, visto che il suo passato gli era oscuro e così decise di tenerlo con se a corte. Antoine venne affidato a Sir Ludwig, generale dell'esercito di Avantaris, affinché lo avviasse all'arte del combattimento e della guerra. Il tempo passò, Antoine divenne un esperto spadaccino caratterizzato da una grande abilità con la spada lunga e nel combattimento a cavallo, da una vasta conoscenza di tutte le tecniche di combattimento e dall'indomito coraggio che lo accompagnava sempre in missione. Queste doti gli consentirono, ben presto, di esser ordinato da Gustaf in persona capitano delle guardie reali di palazzo.

Emerod aveva compiuto da poco 16 anni quando al palazzo reale di Avantaris giunse un caro amico di suo padre, il sovrano russo Vladimir II, un uomo anziano, alto e robusto dai duri lineamenti nordici. Vladimir II era giunto a palazzo per conferire con l’amico Gustaf per modificare alcune condizioni degli accordi commerciali esistenti tra i due paesi da moltissimi anni. Ogni volta che il sovrano russo veniva in visita ad Avantaris, portava sempre dei doni per il suo amico e questa volta portò un dono molto speciale e raro per la giovane Emerod. Nascosta sotto un telo nero c'era una piccola gabbia. Emerod era curiosa di vedere cosa fosse, tolse frettolosamente il telo e nella gabbia vi trovò un cucciolo di cane a pelo lungo bianco con la coda arricciata in avanti, era un piccolo batuffolo di pelo che come uscì dalla gabbia cercando di zampettare sul liscio pavimento scivolava a terra prima con il sedere e poi con il muso. Emerod intenerita dalla figuraccia del cucciolo lo prese in braccio, ringraziò Vladimir sorridendo e gli chiese di che razza fosse il cucciolo donatogli visto che ad Avantaris non ce ne erano di eguali. Il russo le spiegò che si trattava di un cane di pregiata e antica razza molto diffusa in Russia utilizza per lo più come cane da guardia, da slitta o da compagnia e allevato dall'antica tribù dei Samoiedi autoctona della Russia settentrionale. Emerod chiamò il suo cucciolo Arock, con il quale strinse un forte rapporto di amicizia e fratellanza, e ovunque ella andasse il tenero batuffolo la seguiva, anche alle lezioni di Paithan. Quando Arock compì un anno era diventato già un cane adulto, seppur giovane, e iniziò ad esser addestrato come cane da difesa e da combattimento in modo che potesse difendere la sua padroncina in caso di pericolo.

Al compimento del suo diciottesimo anno d'età, Emerod completò gli studi con Paithan in quanto le sue conoscenze erano ormai assai ampie e poteva parlare correntemente in lingua Quenya. Ora doveva affrontare lo studio dell'arte del combattimento per imparare a difendersi da sola in caso di pericolo e il giorno del suo compleanno fu condotta dal padre nella sala delle armi, ove venne lasciata sola affinché scegliesse un'arma a suo piacimento con cui intraprendere tale studio. Emerod iniziò a guardasi attorno spaesata e titubante, guardando tutte quelle armi così strane che non destavan in lei nemmeno un cenno d'interesse, ma all'improvviso notò una bacheca impolverata nascosta in un angolo un po' oscuro della stanza e si avvicinò.
Con la mano sinistra tolse la polvere da un vetro della bacheca e vi guadò dentro vedendo un bellissima spada lunga con l’elsa d’oro a forma di drago e il fodero in argento intagliato in miriadi di foglie e gigli che s’intrecciavano tra loro creando una meravigliosa trama. Era una spada di pregiata fattura elfa. La giovane afferrò con una mano l’elsa d’orata, con l’altra il fodero argentato ed estrasse la spada. Sulla lama di quell'oggetto erano incise delle antiche rune di protezione di cui Emerod ignorava il significato. Fu Paithan a rivelarle che quell'arma elfica era la leggendaria spada del Drago infuocato, spirito protettore di Avantaris, scomparsa millenni orsono per poi ricomparire finalmente nelle mani della futura regina di Avantaris. Ora la scelta dell'arma era stata fatta.

Il giorno seguente, Emerod conobbe il suo maestro di spada, il bellissimo e impavido capitano delle guardie reali Ser Antoine e con lui iniziò il suo nuovo percorso di studio. I primi sei mesi di addestramento furono caratterizzati da un'intensa attività fisica volta a temprare il fisico della giovane e a svilupparne la muscolatura. Gli esercizi consistevano in lunghe marce nel bosco di Emetik, corse di media intensità lungo l'intero perimetro esterno del palazzo reale, flessioni, sollevamento e trasporto di pesi consistenti, allungamenti, addominali, streching e percorsi di guerra. Quando Antoine reputò che l'allieva fosse fisicamente pronta passò all'addestramento con la spada. Inizialmente a Emerod venne data una spada da allenamento di piombo (molto più pesante di una spada normale), che utilizzò nell'arco dell'intero periodo di apprendimento della giusta posizione delle mani sull'elsa e delle posizioni di attacco e di difesa. Tale arma così pesante serviva a rinforzare la muscolatura del braccio destro dell’allieva affinché una spada normale le risultasse molto più leggera e maneggevole da usare. Terminato l'apprendimento delle varie posizioni da assumere nel combattimento, la spada di piombo fu sostituita con la spada del Drago infuocato, arma che Emerod aveva scelto nella sala delle armi, e passò allo studio delle tecniche effettive di attacco. Sotto la supervisione del Capitano Antoine, sempre pronto a correggere eventuali errori, Emerod si esercitava negli affondi e nei fendenti con un fantoccio fatto in legno e paglia. Dopo un po' di mesi Emerod iniziò ad esercitarsi anche nel parare e schivare i colpi, nel respingere i colpi vibrati con forza e a disarmare l'avversario. Successivamente la giovane e competente allieva incominciò ad effettuare lunghi ed estenuanti combattimenti di allenamento con il suo abile maestro di spada.
Erano passati quasi due anni dall'inizio dell'addestramento e la giovane Emerod era già divenuta un'abile spadaccina tutt'uno con la sua spada, molto scaltra e furba, in grado di affrontare anche le battaglie più difficili. Le tecniche di combattimento non avevano più segreti per lei, fendenti e affondi andavano tutti a segno, le parate erano sicure e forti. La sua abilità nel destreggiarsi con la spada cresceva di giorno in giorno, con somma soddisfazione del suo maestro.
Allenamento dopo allenamento Emerod migliorava sempre di più e allenamento dopo allenamento tra allieva e maestro nacque il nobile sentimento dell'amore che legò i loro cuori l'uno all'altro. Il loro sincero sentimento era forte e nessuno avrebbe mai potuto rompere il loro legame indissolubile.

Un giorno Emerod stava passeggiando nel giardino interno del palazzo con il suo amato Antoine. Tutto ad un tratto Antoine si fermò, si volse verso la sua amata, con la mano la afferrò in vita e la trasse a se, la guardò intensamente negli occhi, quindi sicuro di non esser visti la baciò con passione. Il re Gustaf, involontariamente assistette alla scena che gli provocò una gran rabbia in quanto aveva già promesso la figlia in sposa al principe degli elfi oscuri Sayler. Gustaf sentendosi tradito nel profondo, decise di dividere i due giovani innamorati. Antoine fu mandato nell'avamposto più lontano e disagiato del regno, sul monte Iceberg della catena montuosa di Asghan, a comandare un manipolo di uomini che più che soldati sembravano dei poppanti; mentre alla povera Emerod fu comandato di sposare Sayler e se lei avesse cercato di rivedere il suo amato capitano, sarebbe costata la vita ad entrambi per mano del re.

Mancava poco più di un mese al matrimonio combinato che la principessa non accettava e non voleva. Quel giorno Emerod rimase nelle sue stanze, piangeva disperata abbracciata al suo cucciolo Arock perché non riusciva a trovar soluzione a quella orribile situazione e non voleva veder nessuno. Paithan non avendo visto la sua giovane pupilla per tutto il giorno, si preoccupò; erano mesi ormai che non vedeva più sorrisi sul volto della giovane e questo gli dispiaceva, gli faceva doler il cuore. L'elfo voleva bene a Emerod come se fosse figlia sua e decise di aiutarla. Dopo aver cenato, Paithan andò nelle stanze di Emerod portandole degli abiti maschili in cuoio di pregiata fattura elfica, un paio di stivali neri in pelle alti fino a mezza coscia e un alto cinturone nero, che appoggiò delicatamente sul letto. Prese Emerod tra le sue braccia per asciugarle gli occhi bagnati dalle lacrime, le donò un ciondolo a forma di croce celtica al cui interno aveva racchiuso un ritratto di Antoine e le disse: "Mia giovane lady, il vostro dolore mi addolora e debbo far qualcosa per ridarVi felicità e serenità. Ecco dunque che vi dico di fuggir ad Avalon ove potrete continuar nei vostri studi e ove il re vostro padre non potrà trovarvi. Appena partirete invierò una missiva al vostro Antoine affinché vi possa raggiungere ad Avalon. Mylady la vostra felicità è la mia felicità”.

Quella notte Emerod indosso gli abiti e gli stivali donatile dall'elfo e l’alta cintura nera a cui legò saldamente un sacchettino di juta contenti delle monete da utilizzare nel suo viaggio verso Avalon. Prese un mantello nero dal suo armadio e assieme ad Arock andò da Paithan per salutar lui, Nenyen e la sua amica del cuore Vilhandra e lasciargli in custodia la spada del Drago infuocato. Una volta uscita dal palazzo sparì nella notte oscura guidata dalla stella polare verso Avalon.


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Caratteristiche fisiche e caratteriali del Pg


Nome completo: Emerod Naga Calliope di Avantaris
Età: 24 anni
Data di nascita: Decimo giorno di Coll
Occhi: Azzurri
Capelli: Nero corvino
[G]Peso: 56 Kg
Altezza: 175 cm

Segni particolari:

Una voglia a forma di cuore dietro l’orecchio destro e una cicatrice da taglio sul palmo della mano sinistra che si provocò respingendo l'attacco di un bandito durante il suo viaggio verso Avalon.

Regno di Provenienza:

Regno di Avantaris. Il regno di Avantaris confina a est con le alpi italiche, a nord-est e a nord con i territori occupati dalle popolazioni germaniche e dai barbari, a nord-ovest con le terre dei franchi e a ovest con i territori merovingi e a sud vi è il golfo di Watersean che si apre sul mar mediterraneo.

Descrizione dettagliata del pg:

Emerod è una bellissima ragazza di 24 anni, alta 175 centimetri, dal fisico sinuoso, snello, agile e asciutto (alla vista può apparir un po’ “maschiaccio”), forte quanto basta per impugnare la sua spada in battaglia e dalla carnagione chiara come si convien ad una nobildonna. Il suo viso molto grazioso ha dei lineamenti dolci e tondeggianti, nel mezzo del quale spunta un piccolo e perfetto naso con la punta un po’ all’insù e poco sotto una piccola bocca dalle labbra carnose e sensuali. Gli occhi un po’ allunganti alle estremità, così limpidi ed espressivi, specchio della sua anima, sono d’un azzurro intenso come l’azzurro del cielo terso d’un giorno d’estate. I lisci capelli nero corvino sono lunghi fino a toccar il coccige, raggruppati in una bellissima treccia chiusa in fondo da un nastro di raso rosso.
La fanciulla indossa una camicia bianca a manica lunga dall’alto colletto che le circonda il snello collo risaltandone i capelli corvini, una giacca in pelle di camoscio marroncino chiaro chiusa sul davanti con due fibule fatte in oro e smeraldo a forma di foglia, un paio di pantaloni neri in pelle di daino (molto comodi per cavalcare) di fattura palesemente elfica con ricamate sui fianchi foglie d’edera dorate e argentee e un paio di stivali neri in cuoio lucidi e lucenti alti fino a metà coscia. In vita, sopra alla giacca, porta un’alta cintura di cuoio nero chiusa sul davanti da una grande fibbia argentata e a tale cintura è legato un sacchettino in juta contenente i suoi denari. Al collo porta sempre un ciondolo di ferro a forma di croce celtica sulla quale sono state incise delle antiche rune elfiche di protezione e al cui interno e racchiuso un ritratto del volto del suo amato: quel ciondolo le fu donato dal suo precettore Sir Paithan. Sopra agli abiti solitamente porta un grande e caldo mantello nero dotato di cappuccio e chiuso all’altezza collo con una fibula d’argento a forma di piccolo drago sputa fuoco.
La giovane dai modi aristocratici è molto intelligente e studiosa, saggia e furba, alle volte un po’ troppo precisina, grande ascoltatrice nonché un po’ chiacchierona. E’ molto dolce e simpatica, coraggiosa, generosa con il prossimo, sempre pronta a prodigarsi per i più deboli. E’ testarda, quando si mette una cosa in testa nessuno riesce a fargli cambiare idea, caratteristica che le dona una gran forza per superare tutte le avversità. Non si dà mai per vinta, anche quando la situazione si fa dura e pesante, anche se a volte viene sopraffatta dalla paura. E’ dotata di una gran bontà d’animo e sempre ligia al suo dovere. Ella è convita che tutti possono vivere assieme in pace ed armonia, senza distinzione di razza o credo. Ama moltissimo leggere libri in lingua elfica e umana, soprattutto se trattano di magia e incantesimi, cavalcare spensierata per le verdi vallate e per i misteriosi boschi, allenarsi con la sua spada e divertirsi con gli amici. Non sopporta le ingiustizie, le angherie e i criminali.

Allineamento: Legale/buono

Amici:

Giunta ad Avalon fece subito amicizia con Ser Mojedo che l'aiutò ad amibientarsi nel nuovo regno. Alloggiata alla locanda strinse amicizia con Donna Filippa che la trattava come se fosse figlia sua e nello stesso luogo conobbe, stringendo una bella amicizia, Ser Danniud e la sua amata mezzelfa lady Shanac. Una notte stellata al sacro Tor conobbe e la sua istruita amica Lady Marykara. Ad Avalon divenne amica anche di Ser Guysgard, con il quale si scopri legata da un legame di parentela,(il Ser era il fratello minore del suo amato Antoine) e la sua donna Lady Emirys. Una sera alla foresta di luce conobbe l'elfo Seregon con cui sperava di stringere una futura amicizia, mentre in biblioteca conobbe e divenne amica dell'elfa Lady Fanny. Una sera in locanda fece amicizia con Ser Almir con il quale si trovava bene a chiacchierare. Infine strinse una fortissima amicizia con l’elfo Ser Khender.

Oggetti posseduti:

Un ciondolo a forma di croce celtica al cui interno è racchiuso il ritratto del suo amato. Questo monile ha valore puramente affettivo.

Animali:

Arock è un cane proveniente dalla Russia le cui origini sono molto antiche. La sua razza viene allevata nella Russia settentrionale dal popolo dei Samoiedi. L’aspetto generale mostra un cane elegante, di taglia media, creando un'impressione di forza, di resistenza, di charme, di morbidezza, di dignità e di sicurezza. La sua corporatura è molto robusta e forte. Il pelo bianco è molto lungo, abbondante, spesso, soffice e denso. La coda attaccata molto alta viene portata ricurva verso l'alto e davanti a partire dalla base, sul dorso e sui fianchi. Gli occhi di colore bruno scuro sono bene incassati fra le orbite, piuttosto distanziati, un poco obliqui, a forma di mandorla e il bordo delle palpebre è nero. Le orecchie dritte sono piuttosto piccole, spesse, triangolari, leggermente arrotondate alla estremità e piuttosto distanziate. Ha un’andatura potente e sciolta, con buone falcate, una buona estensione degli anteriori e buona spinta dei posteriori. E’ caratterizzato da un carattere amichevole, sveglio, aperto, vivo, mai timido e non troppo aggressivo (in caso di pericolo diviene un forte cane da combattimento, in quanto addestrato come tale.)


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Richiesta prima skill


Motivazione

Emerod dall'età di 18 anni fino ai 24 anni, venne sottoposta a duri allenamenti per acquisire l'arte della spada e del combattimento. Attività fisica, combattimenti di allenamento, studio delle posizioni di attacco e di difesa e studio delle tattiche di battaglia, ora non hanno più segreti per lei.


Richiesta Skill:

Esperienza armi da guerra leggere

il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da guerra leggere (spada lunga, ascia celtica,scimitarra, spada bastarda, accetta, martello d’arme), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati.

LIVELLO 1 a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere lievemente più efficace nell’uso delle armi da guerra leggere rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.



Emerod Naga Calliope



(Emerod)
00sabato 27 dicembre 2008 15:11
RICHIESTA APPROVAZIONE CONOSCENZA LINGUA ELFICA

Premessa

Emerod, in base a quanto indicato nel BG, imparò a parlare la lingua quenya fin dalla tenera età di 4 anni... quando venne affidata al suo precettore, l'elfo silvano Paithan Quindiniar.

Di seguito sono riportate le role a prova di tale conoscenza.


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Automastering

In attesa di approvazione, postato sul sito dei master nell'apposita sezione con i tre asterischi (***)

Link: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8181683&



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Role n° 1

La role si è svolta presso la biblioteca di Barrington in data 19-10-2008 alle ore 13.30 con l'elfa Fanni.



Situazione luogo

Emerod passeggiava lungo le vie Barrington quando qualcosa le fa decidere di recarsi alla biblioteca seguita dal suo fedele e inseparabile canide.


Role

FANNI {Biblioteca}Spinge la porta massiccia, facendo poi scorrere la mano sotto il mantello verde. Il cappuccio calato le copre il viso, lasciando intravedere solamente alcune fattezze tipiche della sua razza. Il mento appuntito e il nasino dolce, fino alle orecchie, leggermente più lunghe rispetto a quelle umane. Mentre il falco aspetta sul tetto dell'edificio, ispezionando la gente ed i passanti, gli occhi smeraldini dell'elfa controllano gli scaffali oltre la prima sala. Indifferente, sale le scale, alzando leggermente i piedi, sembrava quasi che stesse volando tanto era l'eleganza del suo portamento. Notò subito la figura che sembrava aspettare qualcuno oltre la porta del salotto. Dirigendosi decisa verso gli scaffali più logori, afferrò un vecchio tomo, rilegato in cuoio, logoro e sudicio. *I maldë parmar nar yai anúvani cenenna. * Pensa ridendo fra se e se. L'espressione in volto è sempre ineguale: una maschera imparziale statuaria e perfetta.

EMEROD [biblioteca] entrò nella biblioteca con passo felino onde evitar di disturbare lo studio di eventuali presenti. Con passo veloce si diresse nella sala di lettura ove vi erano gli scaffali dei libri e una volta lì, si guardò in giro notando la presenza di un'altra figura: un bellissimo elfo femmina che stava prendendo un vecchio tomo da uno scafale. Le si avvicino e in perfetto elfico la salutò “Sid vobis vanimelda quendi. Elen síla lúmmen’ omentilmo. Ninya essë ná Emerod Naga Calliope. Es Emerod, an lë... Lenya essë mana ná, melin quendi?”.

FANNI {scaffale}Alza appena lo sguardo per osservare la ragazza che le sta di fronte. Indecisa se parlare o meno alla fine verbia * Sid vobis hérinicë Emerod, quel ré…* Non aggiunge altro per qualche secondo, mentre velocemente ispeziona tutta la figura. * Më, eldar… Ma poluvarlvë oiale harya aqua estel mi atani? Mankoi sina vendë quetë nin? Umë mára sercë imbë i menya liet.. nó sina hérinicë anta nin i noa lá haryaon morimaiter selmar, aranyë. * I pensieri volano leggeri nella sua mente, mentre sussurra a bassa voce * Ninya essë ná Fanni Beatriz Agular, ninya heri…* Con un moto cortese s'abbassa il cappuccio, rivelando ancor più tutte le sue dolci fattezze.

EMEROD [biblioteca/scaffale] dal sussurro della giovane elfa ne comprese il nome: Fanni. La giovane Emerod verbiò “Melin Fanni, cenen ya ëal ruck óni. Lá urúciel nin, nan mára. Merin carë nilmë ólë. Istal, ardanyassë, eldar ar atani ócuinar senda, haranye yá! ” e sorrise socchiudendo gli occhi.

FANNI {Scaffale}Non risponde a cotal domanda, ma riprende * San’… Ma merel qua mi satya?* chinando leggermente il capo, osservando con aria impassibile gli occhi della giovane. Da sempre il suo sguardo inizialmente poteva sembrar arrogante, ma non per smania di dimostrarsi superiore, bensì poiché era una delle sue caratteristiche. L'eredita ricevuta dal padre, consisteva pur nell'orgoglio d'esser elfo; perciò non con cattiveria, ma come abitudine, osservava piena di se le persone.

EMEROD [biblioteca/scaffale] con quella giovane elfa si sentiva a suo agio e le riportò alla mente il suo caro precettore Paithan un elfo silvano di mezz'età. Fu ridestata da suo ricordo dalle parole della giovine elfa a cui rispose “Úqua satyao, melin quendi”. Fermò il suo verbiare, tossi per schiarissi la voce, sorrise dolcemente e poi proseguì “Lissë heri quendi Fanni, ma ëal elyë sinomë ten cenda yárë quenderin parmar? I parma ya haryal lenya mássë… Mana ëas? Ma ná parma laireo? Istan i quenderin nóle, ninya ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar nin enge vë anwa atar.” e volse lo sguardo alla giovane elfa in attesa di una sua risposta. Emerod amava molto parlare nella lingua elfica, lingua difficile ma dalle sonorità assai aggraziate.

FANNI {Scaffale}Aggrotta appena le sopracciglia, mentre ascolta il discorso della ragazza. Pensa nella sua mente *Satya i care ya elda tirico atanen… orilqua mai sina elda ná Taur’quessir… më, Taur’quessir, nar sailaina lerinë onna taurion, mai lá rúr.* Ripensa alla sua libertà messa un po’ in crisi dal mondo appena scoperto...poi il suo pensiero va ad Olin il bel falco che proprio il giorno prima le aveva detto di volersene andare.. invece eccolo la, cosciente del fatto che troppo, avrebbe fatto. Ridestata dai suoi pensieri verbiò all’umana “Haryanel Taur’quessir vë ingólemo… Satya sina care!”.

EMEROD [biblioteca/ scaffale] ascoltò il verbiare dell’elfa. Non comprendeva il motivo per cui fosse così strano avere per precettore un elfo, infondo nelle terre da cui proveniva era una cosa molto comune. Guardò l’elfa notando l'espressione accigliata delle giovane e verbiò “Lissë quendi Fanni…Ma ëa qua ya umë? Ma ilqua vandë?

FANNI {Scaffale}La domanda non la stupisce. Muta l’espressione del volto, un sorriso radioso le si apre in viso mentre verbia * Nan erinqua reaninqua…*poi si fermò per un istante, per poi verbiare in lingua comune * Hérinicë Emerod, bragol vanda mauya nin lelya alavë nómë. Nai quetë ólë ar auta len nanquenie maquetelyan. Tenná ento lye omenta. Sid vobis. * Con un inchino degno di rispetto, la saluta, uscendo dalla biblioteca.

EMEROD [biblioteca/scaffale] sorrise verso la giovane quendi e con un filo di voce verbiò “Hantale hérinicë Fanni! Óni, lë ná olë nilda... Mára mesta an ni véla lë ento, ya rato nëa. Quel ré lissë quendi. Sid vobis.”. Appena la cara lady Fanni abbandonò la biblioteca, Emerod si ricordò di un impegno che la richiamava altrove, indì con passo veloce e fiero si diresse verso la porta della biblioteca ed anch'ella uscì dalla biblioteca.



TRADUZIONE FRASI



I maldë parmar nar yai anúvani cenenna
I libri migliori sono quelli più brutti alla vista

Sid vobis vanimelda quendi. Elen síla lúmmen’ omentilmo. Ninya essë ná Emerod Naga Calliope. Es Emerod ,len... Lenya essë mana ná, melin quendi?
Sid vobis bellissima elfa. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro. Il mio nome è Emerod Naga Calliope. Solo Emerod, per voi… qual è il vostro nome, cara elfa?

Sid vobis hérinicë Emerod, quel ré…
Sid vobis lady Emerod, buon giorno...

Më, eldar… Ma poluvarlvë oiale harya aqua estel mi atani? Mankoi sina vendë quetë nin? Umë mára sercë imbë i menya liet.. nán sina hérinicë anta nin i noa lá haryaon morimaiter selmar, aranyë.
Noi, elfi… potremmo mai avere completamente fiducia negli umani? Perché questa fanciulla mi parla? Non c’è buon sangue fra le nostre due razze...ma questa ragazza mi dà l’idea di non avere cattive intenzioni contro di me.

Ninya essë ná Fanni Beatriz Agular, ninya heri…
Il mio nome è Fanny Beatriz Agular mia signora...

Melin Fanni, cenen ya ëal ruck óni. Lá urúciel nin, nan mára. Merin carë nilmë ólë. Istal, ardanyassë, eldar ar atani ócuinar senda, haranye yá.
Cara Fanni, vedo che siete diffidente contro me. Non abbiate paura, sono buona. Sapete, nel mio regno, elfi e umani convivono in pace, secoli or sono!

San’… Ma merel qua mi satya?
Dunque…Desiderate qualcosa in particolare?

Lissë heri quendi Fanni, ma ëal elyë sinomë ten cenda yárë quenderin parmar? I parma ya haryal lenya mássë… Mana ëas? Ma ná parma laireo? Istan i quenderin nóle, ninya ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar nin enge vë anwa atar.
Dolce signora elfa Fanni, siete anche voi qui per leggere antichi libri elfici? Il libro che avete nella vostra mano… che cos’è? E’ un libro di poesia? Io conosco la cultura elfica, il mio precettore Paithan era un elfo silvano e per me era come un padre.

Satya i care ya elda tirico atanen… orilqua mai sina elda ná Taur’quessir… më, Taur’quessir, nar sailaina lerinë onna taurion, mai lá rúr.
Particolare il fatto che un elfo badi a un umano.. soprattutto se quest'elfo è un elfo silvano… Noi, elfi silvani, siamo considerati libere creature dei boschi, se non selvaggi.

Haryanel Taur’quessir vë ingólemo… Satya sina care!
Avere un elfo silvano come precettore… Particolare questo fatto.

Lissë quendi Fanni…Ma ëa qua ya umë? Ma ilqua vandë?
Dolce elfa Fanni…c'è qualcosa che non va? Tutto bene?

Nan erinqua reaninqua
Sono solo sorpresa...

Hérinicë Emerod, bragol vanda mauya nin lelya alavë nómë. Nai quetë ata ólë ar auta len nanquenie maquetelyan. Tenná ento lye omenta. Sid vobis.
Un impegno improvviso mi obbliga ad andare in diverso luogo. Spero di parlare ancora con voi e darvi risposta alle vostre domande. A quando ci rincontreremo. Sid vobis.

Hantale hérinicë Fanni! Óni, lë ná olë nilda… Mára mesta an ni véla lë ento, ya rato nëa. Quel ré lissë quendi. Sid vobis
Grazie lady Fanny! Con me siete molto cordiale… Addio fino a quando non ti rivedrò, che spero sia presto. Buona giornata dolce elfa. Sid vobis.


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Role n° 2

La role si è svolta presso il Sacro Tor in data 04-11-2008 alle ore 22.30 con l'elfo Palmarios (che sparisce mistriosamente) e l'elfo Khender.


Situazione luogo

Lady Shanac e Ser Danniud si trovano al Sacro Tor intenti nelle loro effusioni romantiche. Un'elfo si avvicina rimanendo in disparte ad osservarli, quando soppragiunge Emerod.


Role

EMEROD [sentiero] si stava avvicinando con passo calmo e lesto al sacro Tor. Già sentiva il tiepido zefiro soffiare tra i suoi cappelli. Arock zampettava accanto alla padrona. Era una bellissima serata, ideale per osservar le stelle.

PALMARIOS [sentiero] mano a mano che la meta si avvicinava una strana emozione lo colse, l'eccitazione del momento lo fece distrarre e non si accorse della presenza di altri se non quando i dolmen erano ormai prossimi. Notò un umano e una mezz'elfa intenti in una conversazione, mentre un'altra figura umana si stava avvicinando da un altro sentiero, Palmarios decise di restare in disparte ed osservare il procedere degli eventi.

SHANAC {dolmen} sorride ''ma no, io? come ti viene in mente?'' un'altra linguaccia mentre in lontananza sente altri passi, forse altri che vogliono contemplare la magia del luogo

DANNIUD (dolmen) si avvicina si toglie il cappuccio mostrando il viso , la osserva verbia” hai udito qualcosa ?”

EMEROD [dolmen] era giunta nelle vicinanze dell’entrata del Sacro Tor, quando sentì dei passi giunger dietro di lei. Eran passi molto leggeri, si voltò e vide un elfo. Per farlo sentire a suo agio, decise di volgersi a lui verbiando nella lingua elfica. Benché ella fosse un'umana, dalla sua bocca uscirono perfette sonorità elfiche ''Sid vobis heru elda. Elen síla lúmmen’ omentielvo. Ninya essë nà Emerod. Lenya essë mana ná, heru elda?''.

PALMARIOS [dolmen] udendo le dolci melodie della propria lingua il timore di palmarios svanì, si diresse verso l'umana, deglutì un paio di volte e cercò di verbiare ma le parole non gli uscirono dalla bocca per la troppa timidezza.

SHANAC {dolmen}si volta or in direzione dei rumori, un verbiare in una lingua a lei sconosciuta, o quasi, acciglia gli occhi e verbia [mi pare elfico, c'è qualcuno laggiù] per quanto si sforzi ad ascoltare non riesce ad intendere il verbiare, suo padre non le aveva mai insegnato l'elfico.

DANNIUD (dolmen) verbia “ si mi e sembrato di udire qualcosa” il zefiro che soffiava tra i dolmen faceva udire dei strani suoni. China il capo e verbia “non hai capito nulla, comunque si odono anche dei passi di animale”.

EMEROD [dolmen] osservò l'elfo avvicinarsi, le pareva volesse far amicizia e non avendo ricevuto ancora risposta alla domanda precedente, verbiò nuovamente verso l'elfo “Ninya essë ná Emerod, heru elda… Lenya essë mana ná?'' e attese nuovamente risposta dall’essere con le orecchie a punta.

PALMARIOS [dolmen] finalmente la voce uscì e disse balbettando ''N.... Nan Palmarios ...''

SHANAC {dolmen} scuote il capo ''no, mio padre la conosceva, cosa logica essendo un elfo'' sorride, poi tende di nuovo le orecchie a punta e verbia ''si hai ragione. Il verbiare è donna, magari si tratta di lady Emerod che è giunta fin qui con Arock''.

DANNIUD (dolmen) verbia “attendiamo che si avvicinino !!”

PALMARIOS [dolmen] si frugò nelle tasche ed estrasse un paio di foccacine avvolte con una foglia, ne porse una a Emerod ed in elfico gli disse che un paio di bocconi l'avrebbero senz'altro fatto recuperare le forze.

EMEROD [sentiero] sorrise all'elfo da cui ottenne l’agoniata risposta. La giovane era felice di sentire quella voce così soave dalle dolci assonanze elfiche e disse '' Tyáve, nan alassë istal, heru Palmarios. Ma ëal vinya Avalono?

SHANAC {dolmen} ascolta ancora quel verbiare, per quanto non lo intende l'affascina comunque. Poi torna a rivolgersi a Danniud ''che avventure hai vissuto oggi?''

DANNIUD (dolmen) verbia “ti faccio vedere una magia, un giorno in una calda sera d’estate mi trovai in una radura ai piedi di un monte non sapendo dove mi trovavo , interrogai i miei amuleti” misi la mano nella sacca e li presi. Essi erano due ossa di pollo, quelle della coscia, un sasso di colore verde e uno di colore blu e delle conchiglie, li raccolsi nel palmo della mano destra e a meno di mezzo metro li fece cadere a terra per prevedere il futuro…” tacque momentaneamente per vedere l’espressione di lady Shanac, poi verbia “mi sono preso gioco di te” e sorride divertito.

EMEROD [sentiero] l'elfo non rispose alla domanda, come era apparso era sparito, indi riprese il passo giungendo al Sacro Tor ove trovò i suoi amici Lady Shanac e Ser Danniud. Lì salutò con un gran sorriso in volto ''Sid vobis amici!''

SHANAC {dolmen} accortasi che si stava burlando di lei, finge un'espressione offesa incrociando le braccia sotto il seno. Ma subito dopo torna a sorridere, proprio nel momento in cui giunge lady Emerod. Sempre sorridente la saluta ''Sid vobis lady Emerod, siete giunta proprio nel momento in cui la stavo facendo pagare al nostro caro Danniud, qui presente '' detto ciò con un balzo gli finisce addosso facendogli il solletico.

KHENDER [sentiero] un altro giovane elfo, durante questa tiepida nottata, era in cammino verso Tor, il suo passo procedeva svelto e deciso, quando finalmente giunse al termine del sentiero ove intravide i dolmen e percepì la forza magica che permeava quel luogo.

DANNIUD (dolmen) il cane di lady Emerod, Arock, si avvicina scodinzolando, avvicina il muso al viso di Danniud gli lecca , poi si mette un po’ in disparte e abbaia, poi si avvicina di nuovo e lecca il viso di Danniud, ora Danniud con le spalle a terra sorride e verbia “mi arrendo due contro uno non è leale” continua a sorridere divertito.

KHENDER [dolmen] altri erano intenti in strani ''rituali'' che all'apparenza nulla avevano a che fare con la magia, ma vista la giovane età dell'elfo e la sua modesta esperienza restò a guardare incuriosito l'evolversi degli eventi restando in disparte, come si addice ad un elfo ben educato come si riteneva.

EMEROD [dolmen] era felice di veder gli amici e verbiò ''lungo il sentiero ho trovato un 'elfo con cui ho comunicato in elfico ma come è apparso così è sparito. Strano non vi pare?'' attendendo la risposta degli amici si voltò verso il sentiero, notando un'ombra in disparte con le orecchie a punta. Forse l'elfo di prima e gli verbiò in elfico ''Tulel sinomë, heru elda!”' poi si volse verso gli amici e tradusse ''Gli ho detto di venir qui se per voi non è un problema.'' e sorrise nuovamente.

SHANAC {dolmen} sorride, non ha capito nulla ma non fa niente, era ancora stesa su Danniud e verbia ''si certo, fallo accomodare''

DANNIUD ( dolmen) il cane saltella intorno ai due abbaiando, ora si avvicina a Danniud e poggia le zampe anteriori su Danniud come se volesse aiutare Shanac, ora non fa più resistenza sorride, osserva Emerod a cui verbia '' Sid vobis'', poi volge lo sguardo all'elfo verbiando '' Sid vobis''.

KHENDER [dolmen] ''Sid vobis'' rispose Khender sorridendo a Danniud, poi si volse verso lady Emerod e verbiò “Quetel mára ninya lambë, melin hérinicë. Manen istal i quenya lambë?”.

EMEROD [dolmen] ascoltò il verbo dell'elfo e rispose in perfetto elfico “ Ninya Ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar istien i quenya lambë son.” indi tradusse agli amici ''Gli ho detto che ho imparato l'elfico da Paithan il mio precettore.''. Si volse nuovamente all'elfo e verbiando gentilmente “Tulel sinomë, haru elda. Lá urúciel nin!” e attese che l'elfo si avvicinasse.

SHANAC {dolmen} osserva curiosa nella direzione dei nuovi passi, chissà di chi si trattava. Non era ancora scesa da Danniud che stava ancora con le spalle a terra.

DANNIUD (dolmen) verbia” stai comoda, anche io “ sorride verbia” da qui si vede un bel panorama , in celo ci sono delle stelle con dei strani colori”

EMEROD [dolmen] per esser gentile verbiò all'elfo presentado i suoi due amici '' I pereldar nà Lady Shanac ar i nèr nà Ser Danniud. Toi nantë ninya vorondili!'' poi osservò l'elfo e vide che non era quello di prima indi verbiò '' Umel Heru Palmarios…” . Si fermò nel suo verbiare. Tossi per schiarir la voce e riprese con i soliti convenevoli di prima conoscenza “Nan Emerod. Heru elda, lenya essë mana ná?''.

KHENDER [dolmen] l'elfo si avvicinò in modo da poter distinguere chiaramente Emerod, non c'era dubbio, lui aveva già visto quella persona, questo pensiero lo rese assente per un po' poi si riprese e disse ''conosco la vostra lingua, mylady, il mio nome è Khender''

SHANAC {dolmen} si volge a Danniud e verbia scherzando ''ma tu guardi me o le stelle?'' gli da un tenero bacio per poi tornare a guardare la figura che ora si sta mostrando.

DANNIUD ( dolmen) con un colpo di reni si libera facendo scendere Shanac, si alza, stende la mano a Shanac per farla alzare, poi la abbraccia e verbia” ora devo andare un lungo cammino mi attende “ volge lo sguardo ai nuovi arrivati e verbia “Sid ora devo andare” da un tenero bacio a Shanac e muove passo verso il sentiero volge lo sguardo a Shanac “ rimani, ci vediamo domani”.

EMEROD [dolmen] sentendo parlar l’elfo in umano esclamò ''Heru elda Khender Quetel i lambë firya!'' tacque sbalordita e appena si riprese dallo stupore continuò il suo verbo “Heru Khender, Manen haryal carë istao lambelma?Ma acúiniel imbë atani?Heru Khender, nyarë men…

SHANAC {dolmen} saluta il nuovo arrivato ma purtroppo non può trattenersi molto poiché anche lei è molto stanca, verbia ''sid vobis e ben arrivato, perdonare la mia mancanza ma ora devo andare anch'io, spero di incontrarci in futuro, ma per ora buona notte'' sorridendo con un cenno saluta i presenti e segue Danniud per andare alla locanda.

KHENDER [dolmen] la guardò fissa negli occhi e le rispose ''Ho avuto il privilegio di conoscere diversi umani che mi hanno insegnato la vostra lingua, con loro ho solcato le fredde acque del nord in cerca del diamante di ghiaccio, ho affrontato le correnti del sud alla ricerca di piante esotiche, poi dopo il naufragio sono approdato in queste terre, questa è la mia storia.''

EMEROD [dolmen] sorride e verbia in lingua comune '' Capisco, viaggio avventuroso. Io invece provengo da un regno lontano dove uomini ed elfi convivono da secoli e il mio percettore, come vi ho detto, era un elfo. Son felice che siete qua. Amo la compagnia degli elfi e la loro lingua… i quenya lambë!'' e fece un occhiolino al messere dalle orecchie a punta. Arock nel frattempo gironzolava annusando i dolmen.

KHENDER [dolmen] ''scusate l'ardire mia signora, potreste essermi d'aiuto nel risvegliare in me le arti magiche che da tempo sono sopite ?''

EMEROD [dolmen] rispose gentilmente ''mi spiace messere, ma io sono spadaccina e la magia non la conosco. S'è fatto tardi e vado a coricarmi.! Quel undome, Heru elda Khender, melin vinya sermo. Namárië, Tenna’ ento lye omenta. Sid Vobis.'' Salutò l'amico è sparì nella notte.

KHENDER [dolmen] verbiò “Chanden.Quel undome hérinicë Emrod. Tenn’enomentielva.” e osservò la giovane umana allontanarsi dal luogo. Poco dopo anch’egli riprese la strada per Avalon nella speranza di trovar qualcuno che potesse aiutarlo a risvegliare i suoi poteri sopiti.



TRADUZIONE FRASI



Sid vobis heru elda. Elen síla lúmmen’ omentielvo. Ninya essë nà Emerod. Lenya essë mana ná, heru elda?
Sid vobis signor elfo. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro. Il mio nome è Emerod. Qual’è il vostro nome signor elfo?

Ninya essë ná Emerod, heru elda… Lenya essë mana ná?
Il mio nome è Emerod, signor elfo… Qual’è il vostro nome?

N.... Nan Palmarios ...
I…. Io sono Palmarios…

Tyáve, nan alassë istal, heru Palmarios. Ma ëal vinya Avalono?
Piacere, sono felice di conoscervi, signor Palmarios. Siete nuovo di Avalon?

Tulel sinomë, heru elda!Venite qui, signor elfo!

Quetel mára ninya lambë, melin hérinicë. Manen istal i quenya lambë?
Parlate bene la mia lingua, cara piccola lady. Come conoscete la lingua elfica?

Ninya Ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar istien i quenya lambë son.
Il mio maestro Paithan era un elfo silvano e ho imparato la lingua elfica da lui.

Tulel sinomë, heru elda. Lá urúciel nin!
Venite qui, signor elfo. Non abbiate paura di me!

I pereldar nà Lady Shanac ar i nèr nà Ser Danniud. Toi nantë ninya vorondili!
La mezzelfa è Lady Shanac e l’uomo è Ser Danniud. Loro sono miei fedeli amici!

Umel Heru Palmarios…
Non siete signor Palmarios…

Nan Emerod. Heru elda, lenya essë mana ná?
Io sono Emerod, signor elfo. Qual è il vostro nome?

Heru elda Khender Quetel i lambë firya!
Signor elfo Khender parlate la lingua umana!

Heru Khender, Manen haryal carë istao lambelma?Ma acúiniel imbë atani?Heru Khender, nyarë men…
Signor Khender, come avete fatto a imparare la nostra lingua? Avete vissuto tra gli uomini? Signor Khender, raccontateci…

i quenya lambë
lingua elfica

Quel undome, Heru elda Khender, melin vinya sermo. Namárië, Tenna’ ento lye omenta
Buonanotte, signor elfo Khender, caro nuovo amico. Addio, fino a quando ci rincontreremo di nuovo.

Chanden. Quel undome hérinicë Emerod. Tenn’enomentielva
Comprendo. Buonanotte piccola lady Emerod. A quando ci rincontreremmo.



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Role n° 3

La role si è svolta presso la foresta di luce in data 16-12-2008 alle ore 22.30 con l'elfo Khender, nuovo amico di lady Emerod.


Situazione luogo

Emerod passeggia nella foresta di luce e un qualcosa la spinge ad anadare al laghetto delle bianche betulle, ove incontra il suo nuovo amico l'elfo Khender. Tra il fogliame un'altro elfo vaga.


Role

THALAN [ sentiero] alle spalle la massiccia forma delle mura della città... di fronte casa.. o meglio qualcosa che vorresti chiamar casa.. la foresta incombe silente. sembra in attesa.. .. lento il passo sull'erba fresca.. come ombra sfuma la tua sagoma sul tappeto verde.. sopra di te il cielo tappezzato di stelle.. respiri a pieni polmoni l'aria.. da sotto il cappuccio.. che al mondo ti cela.. guardi fremer la notte .. nero anche il manto che la veste cobalto copre tra le fronde.. sa di fresco il sottobosco.. e di vita .. il vento sussurra dolci note.. è quasi un incanto.. che per un attimo fa cader anche l muro che l cuore tuo pregna.. spalancando all'anima viva della terra i suoi orizzonti... il sentiero via via si inerpica tra gli alberi diventando ora più battuto.. un letto di fiume forse.. la candida mancina sfiora i cespugli in fiore.. la notte parla e tu .. ascolti.

EMEROD [sentiero] camminava con passo silente e tranquillo lungo il sentiero che l'avrebbe condotta alla radura della fonte sacra. Con lei, il suo caro Arock, il suo fedel canide, che la seguiva ovunque ella andasse. Passo dopo passo si avvicinava alla radura. Ogni tanto l'occhio cadeva sul ruscello che scorreva accanto al sentiero percorso. Quella notte la luna splendeva nel cielo scuro e alcuni pensieri vagavano nella sua mente. Sempre più si avvicinava all'entrata della radura, mentre un lieve venticello muoveva le fronde dei bellissimi alberi.

KHENDER [laghetto delle betulle bianche] ormai la riva è raggiunta, alberi dal bianco tronco ne incorniciano i contorni, un semicerchio color argento si riflette sulle sulle acque rese scure dalle tenebre, il clima mite è una tentazione a cui non sa e non vuole resistere, scorge un punto ove il tronco è molto vicino alla riva, si siede appoggiando la schiena al solido tronco, ... via un calzare, poi via l'altro, qualche risvolto al bordo dei pantaloni …. tutto ora e pronto, ora finalmente liberi i piedi scivolano nelle scure acque.

THALAN [sentiero- foresta] tra le fronde, il passo muovi.. ogni tanto volgendoti indietro a controllar che alcuno non ti segua.. ma la notte è vagabonda e solitaria.. soddisfatto avanzi.. ti fa compagno il sussurro della brezza.. ogni tanto s'ode un verso da qualche parte.. da un ramo uno scoiattolo osserva il tuo silente passaggio.. nessun rumore.. solo i fruscio della veste sulle fronde.. ora il sentiero piega giù verso sinistra.. e sembra inoltrarsi…sempre più nella vegetazione.. mondo nuovo scopri.. e occhi sinceri vorresti sfiorar a mente ogni cosa.. ma la via sotto di te corre.. anche se l passo è lento.. come a voler metter bene a mente tutto.. mentre discende il sentiero, il verde sembra a tratti crear spazi di cielo e divenir meno rada.. di fronte a te lontano un luccichio.. le cristalline dei Primi a te portano a te un rilucere diamantino di acque… sorridi o meglio.. carne e sangue non più bocca la tua.. smorfia simil a riso afferma.. avanzi.. ora la via si apre di fronte a te un quieto frusciar di onde.. passo dopo passo lasci dietro di te il sicuro della foresta per scoprir ora quel nuovo angolo di mondo..

EMEROD [sentiero] era quasi giunta alla radura quando dinnanzi a lei il sentiero si dirama in due direzioni, una l'avrebbe condotta alla radura, l'altra al laghetto lì vicino, a pochi passi da lei. Qualcosa le fece decidere di andar al laghetto. In poco giunse al laghetto. Lì notò una presenza a lei famigliare. Osservò quel ombra dalle lunghe orecchie a punta seduta sul tronco vicino al laghetto. Si fermò, mentre Arock festoso corse verso il messere. Sembrava che Arock lo conoscesse. Si avvicinò di più al messere, che scoprì esser Ser Khender, indì verbiò: “Sid vobis. Quel andúnë vanimelda heru elda Khender. Elen síla lúmmen' omentilmo, melin sermo. Írë ceninyel, nan alassë. Manen ëaccë? Nyë, ilqua vandë!” e sorrise dolcemente all'elfo dai lunghi capelli biondi che d'innanzi a lei stava.

KHENDER [laghetto dalle bianche] immerso nella natura, udiva il dolce mormorare delle betulle agitate dalla lieve brezza quando dal sentiero un rumore di passi in avvicinamento, volse il capo e poco avanti scorse Arock corrergli festoso incontro, indi poco dietro la sua padrona, che lo salutò “Mae govannen Emerod, Elen síla lúmenn’ omentilmo” poi mentre le vermiglie disegnavano un sorriso sul viso con la ditta le fece segno di accomodarsi al suo fianco “Melda sermë Emerod,estal sinomë” mentre il canide si sistemava sulle di lui cosce pronto a ricever affettuose attenzioni.

THALAN [pressi lago delle betulle] L'erba sfiora dolcemente le tue vesti quasi come se madre stesse accarezzandoti. discendi leggero verso la riva.. e il cappuccio fai scivolar sulle spalle mettendo alla luna il bianco volto che al mondo il tuo brutale segreto cela. dalla maschera bianca le iridi cristallo vann dritte al chiarore delle acque.. com'è bella la notte.. ad un tratto acuto l senso ti porta voci non conosciute.. ti accigli un poco.. la natal lingua come melodia di fate.. alle tue orecchie.. Elfi.. pensi.. forse pure areldar.. senza dar troppo a te attento.. raggiungi silente le due figure.. e poco discosto ti metti..

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] si avvicinò al caro amico elfo, si levò gli stivali, che appoggiò accanto al ceppo di un albero, e prese posto accanto all'amico, immergendo i piedi della fresca acqua del laghetto e verbiò sorridendo all’elfo di bellezza divina “Melin lissë Khender, Ma tyë ná erinqua sinomë? Ma haryaccë sanweli?” e attese risposta dall'amico il cui viso le pareva non del tutto tranquillo.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la mano lenta accarezzava il pelo del canide quando d'un tratto i muscoli del collo si tesero le orecchie attente a scrutare il più insignificante rumore [skill di razza doti comunicative] quando la creatura di luce inviò telepaticamente ad Arock questo messaggio “Uuma dela arock, usquenó” indi lentamente girò il capo in direzione del sentiero, l'animale ora si reggeva sulle proprie zampe pronto ad agire, accarezzandolo poteva sentirne lo stato d'ansia, indi con lo sguardo ed i sensi tutti concentrati sull'imbocco del sentiero, sussurrò all'amica “Á Dina!”.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] osservò il strano comportamento dell'amico che le aveva detto di tacere. Si guardò attorno velocemente, ma non vide nulla. Posò il suo sguardo su Ser Khender e sottovoce, con voce ferma e priva di timore verbiò “Khender, mana haryaccë?” poi rimase in silenzio per qualche istante poi verbiò nuovamente “Manie?” e poi non proferì più parola in attesa della risposta del messere.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la mano dritta corse sulle morbide vermiglia della dama cercando di indurla al silenzio, ora quel odore era svanito, anche Arock non lo avvertiva più e, con le orecchie basse si era nuovamente accucciato, sulle cosce della creatura di luce, che restò allarmata ancora per qualche secondo, muovendo il capo, strizzando gli occhi ed annusando insistentemente l'aria alla ricerca di qualcosa ... ma ora sembrava che tutto fosse tornato come poco prima, non ancor del tutto convinto che il pericolo, se di pericolo si fosse trattato, fosse ormai scongiurato, volse il viso vero la dama, allontanò un poco la mano dalle provocanti vermiglie ed in comune le disse “quando vi dico di non parlare voi dovete rimaner in silenzio, un motivo c’è.”

EMEROD [laghetto delle bianche betulle] rimase ferma, dal gesto protettivo dell'elfo comprese che qualcosa non andava e rimase in silenzio. I suoi occhi si mossero su Arock il quale sembrava tranquillo. Poco dopo sentì il verbiare comune dell'amico e al termine del suo loquire, verbiò a sua volta “Melin Khender.. nyë ista ta ya quetat. Hantale, lissë sermo!'' e guardò fisso l'amico negli occhi per un attimo, con lui si sentiva sempre al sicuro. Seduta sul tronco iniziò a muover candidamente i piedi leggiadri nell'acqua. Arock si tuffò nel laghetto per giocherellar con i pesci che in esso dimoravano. Emerod sorrise a veder il povero Arock cercar di acchiappare quei pesci dispettosi, immergendo completamente il muso nell'acqua e verbiò con gentilezza all'elfo “Khender, á tirë Arock.'' si fermò un attimo per poi riprendere “Cáras anwavë lala!” e fece una risata molto dolce portandosi la mano davanti alla bocca.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] il canide con un balzo finì in acqua bagnando con gli schizzi i due, mandritta tornò ad appoggiarsi sul terreno mentre l'attenzione venne attratta dalle movenze di Arock, per qualche istante i pensieri che gli rammentavano quale fosse il suo compito, erano lontani da quel luogo e la di lui mente trovò finalmente pace. Verbiò sorridendo in risposta alla lady “Tancave! Anwa, Arock cára lala.” Poi il suo sguardo si posò di nuovo sull'amica, uno sguardo dolce come il miele d'acacia, trasparente come l'acqua di sorgente, uno sguardo che ti penetra, che ti scorge l'anima e l'interroga.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] notò lo sguardo dolce che Ser Khender aveva appoggiato sulla di lei figura, non ebbe reazioni palesi, ma verbiò ''Melin Khender, mana nyarat nin vinyan?”taque per un attimo e poi riprese “Epe, nyë amáquetiet manen ëaccë… nán lá aquetiet nin úqua…” e attese ansiosa il verbiare del caro amico elfo.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la fonte si corrugò per un momento, “Márie… Io sto bene, Hantale,e voi, dall'aspetto si direbbe che siate in splendida forma''.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] notò il corrugamento della fronte dell'amico che la turbò e verbiò, senza badar alla lingua usata, '' Che vi prende Khender? Non è normale per un elfo corrugare la fronte...'' e poi tacque in attesa del verbo del messere.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] di nuovo con lo sguardo cercò di scavare nell'anima della dama per capire se potesse fidarsi o meno di lei, non che la missione affidatagli dal reggente fosse pericolosa o riguardasse segreti del regno, ma quelle strane parole pronunciate quasi per caso, quel dire e non dire, ma soprattutto quella figura in ombra, c'era qualcosa di inquietante ma non riusciva venirne a capo, dalle sue vermiglia uscirono queste parole “al momento mi è stato affidato un compito molto gravoso da onorare, tutto qui”.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] ascoltò l'amico e incautamente si fece sopraffare dalla curiosità e verbiò “Mana mauya cen metya aranen?” e volse lo sguardo all'elfo incrociando lo sguardo del medesimo rimanendo in silenzio in attesa di risposta.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] il di lui capo si avvicinò all'orecchio della dama indi le sussurrò in che consisteva la missione affidatagli dal reggente, senza ometter nessun particolare.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] sorrise dolcemente e verbiò “Nan alassë cen, melin Khender. Spero riusciate a raelizzare il vostro progetto!'' Volse poi lo sguardo su Arock che era uscito già da un po' dall'acqua fredda del laghetto e si era messo a dormire sotto ad un albero in attesa di rientrare alla locanda.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] sorrise e verbiò in lingua comune ''credo che questa notte non rientrerò alla locanda, passero la notte sulla riva di questo lago''.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] volse lo sguardo al cielo e si accorse che l'ora era tarda. Si alzò dal tronco e asciugati i piedi rimise gli stivali poi verbia al cane “Lelyalvë Arock!” il cane si alzò subito in piedi pronto per seguir la padrona. La giovine si volse all'elfo verbiando “Melda vorondil Khender, auta i lómë! An nyë ná i lúmë lelya. Quel undome ninya lissë sermo. Mára mesta an ni véla tyë ento, ya rato nëa. Sid vobis” poi si volse e con passo leggiadro ma stanco sparì lungo il sentiero che dalla foresta portava fino alla locanda.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] con un movimento del braccio salutò l'amica mentre velocemente spariva tra le ombre della notte.



TRADUZIONE FRASI



Sid vobis. Quel andúnë vanimelda heru elda Khender. Elen síla lúmmen' omentilmo, melin sermo. Írë ceninyel, nan alassë. Manen ëaccë? Nyë, ilqua vandë!
Sid vobis. Buona sera bellissimo signor elfo Khender. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro, caro amico. Quando vi vedo, sono felice. Come state? Io, tutto bene!

Mae govannen Emerod, Elen síla lúmenn’ omentilmo.
Ben trovata Emerod, una stella brilla sull’ora del nostro incontro.

Melda sermë Emerod, estal sinomë
Cara amica Emerod, riposate qui.

Melin lissë Khender, Ma tyë ná erinqua sinomë? Ma haryaccë sanweli?
Caro dolce Khender, tu sei solo qui? hai pensieri?

Uuma dela arock, usquenó
Non preoccuparti, austero.

Á Dina!
Zitta!

Khender, mana haryaccë?
Khender, che cos’hai?

Manie?
Cosa succede?

Melin Khender.. nyë ista ta ya quetat. Hantale, lissë sermo!
Caro Khender… comprendo quello che dici. Grazie, dolce amico!

Khender, á tirë Arock
Khender, guarda Arock

Cáras anwavë lala!
Fa veramente ridere!

Tancave! Anwa, Arock cára lala
Certamente! Vero, Arock fa ridere.

Melin Khender, mana nyarat nin vinyan?
Caro Khender, che cosa mi racconti di nuovo?

Epe, nyë amáquetiet manen ëaccë… nán lá aquetiet nin úqua…
Prima, ti ho chiesto come stai… ma non mi hai risposto nulla…

Márie… Io sto bene, Hantale.
Tutto va bene… Io sto bene, Grazie.

Mana mauya cen metyai aranen?
Che cosa sei obbligato a compiere per il re?

Nan alassë cen, melin Khender.
Sono felice per te, caro Khender.

Lelyalvë Arock!
Andiamo Arock!

Melda vorondil Khender, auta i lómë! An nyë ná i lúmë lelya. Quel undome ninya lissë sermo. Mára mesta an ni véla tyë ento, ya rato nëa. Sid vobis
Caro fedele amico Khender, la notte sta per finire! Per me è ora di andare. Buona notte mio dolce amico. Addio fino a quando non ti rivedrò, spero sia presto. Sid vobis.



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Emerod Naga Calliope



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Rowan.16
00martedì 13 gennaio 2009 18:27
Ciao!
Prima di passare alla lettura del bg ti chiederei di togliere tutte le scritte colorate e i simboletti che rendono più confusa e ineguale alle altre la scheda!
(Emerod)
00martedì 17 febbraio 2009 02:07
provvedo a ripostare il mio Bg.
Avviso che ci sono delle leggere modifiche rispetto a quello precedente...
Chiedo anche di cancellare i post vecchi di questa discussione.
Grazie mille!
[SM=g8127]




(Emerod)
00martedì 17 febbraio 2009 02:32
RICHIESTA APPROVAZIONE BG E RICHIESTA PRIMA SKILL

Nome: Emerod
Karma: 3549
Salute: 400
Mente: 400
Forza: 400


BG PRE-AVALON

Emerod Naga Calliope di Avantaris era l'unica figlia del re Gustaf Edmond II e della regina Iridal Marit Sofia I, sovrani di Avantaris.

Avantaris era una terra rigogliosa, bellissima e immensa che si estendeva dalla catena montuosa di Asghan perennemente innevata alle lunghe e immense coste sabbiose del famoso Golfo di Watersean che si apriva verso il mediterraneo, assai noto ai regni vicini per l'intensa attività commerciale del porto. A circa 80 kilometri di distanza dal fiorente porto, si trovava la cittadina di Avanta, capitale del meraviglioso regno, ove è sito il bellissimo palazzo reale, dimora dei sovrani. Il territorio era caratterizzato da imponenti foreste lussureggianti abitate da una moltitudine di specie animali, da vaste vallate verdeggianti attraversate da fiumi e ruscelli e da immense pianure intensivamente coltivate dagli Avantarisiani. Su quelle terre convivevano pacificamente da secoli la razza degli uomini e quella degli elfi silvani che fin dalle origini del regno avevano lavorato e combattuto gli uni al fianco degli altri con l'obbiettivo comune di creare un regno di pace e armonia sotto la guida del loro sovrano re Alfred I, un uomo dotato di grande forze e saggezza che raccolse attorno a se i consensi di uomini ed elfi e dal quale discende l'attuale reggente re Gustaf II.

La piccola Emerod nacque 24 estati fa, nella calda e afosa notte del sesto giorno di Coll (10 agosto). In quella notte miriadi di stelle cadenti illuminarono il cielo di Avantaris, quasi a festeggiare l'avvenuta al mondo della principessina, futura reggente del regno. La nascita della bimba portò gioia e felicità nel cuore di tutti gli abitanti del regno.

Passarono i giorni, i mesi, gli anni. Emerod crebbe tra le amorevoli cure della madre divenendo una bella ed educata bimba e all'età di 6 anni fu affidata a un precettore un po' particolare affinché ella potesse ampliare tutte le sue conoscenze e imparare la lingua Quenya, che già in parte era in grado di comprendere. Il precettore era l'elfo silvano Ser Paithan Quindiniar, che oltre ad essere il consigliere di re Gustaf Edmond II, era anche il caporazza del suo popolo. Paithan era un elfo di mezz’età (circa 350 anni) dai lunghi cappelli biondi caratterizzati da intensi riflessi argentei e dagli occhi nocciola un po' allungati alle estremità, molto alto dalla corporatura magra ma forte, bello dai lineamenti aggraziati, sempre impettito e regale nei suoi abiti di corte e molto ben curato nell'aspetto. L'elfo era molto stimato dal sovrano per le sue immense conoscenze che spaziavano in ogni campo comprese magia e pratiche mediche con le erbe medicinali. Paithan teneva le sue lezioni rigorosamente in lingua Quenya in modo che Emerod potesse far sua la lingua e abituarsi a usarla quotidianamente.
Emerod non seguiva le lezioni da sola, infatti aveva due compagne di studio, le figlie di Paithan che però parlavano solo in Quenya (comprendevano ma non parlavano la lingua degli uomini). Nenyen era un'elfa molto bella dai lunghissimi cappelli argentati che dall'aspetto dimostrava circa 10 anni umani, ella nacque dall'unione del padre con la sacerdotessa degli elfi Isil che morì dandola alla luce. Nenyen, come ogni altro elfo, era molto diffidente e poco socievole, solitaria, amante e rispettosa della natura e ligia ai suoi doveri. Vilhandra era una mezzelfa di 6 anni dai lunghi cappelli rossi e dalle orecchie a punta, un poco smussate, nata dall'unione del padre con la cortigiana di palazzo Nemesi. A differenza della sorella, Vilhandra era allegra, spensierata, fiduciosa negli uomini e molto socievole, infatti strinse subito una fortissima amicizia con Emerod.
Emerod era molto intelligente e studiosa, bravissima in tutte le materie di studio, soprattutto con la lingua Quenya, infatti, dopo poco tempo era già in grado di leggere da sola interi libri elfici e di parlar abbastanza bene nella medesima lingua, anche se aveva ancora molto da imparare.

Emerod era solo una bimba di dieci anni quanto una sera il padre, di rientro dalla caccia, giunse a palazzo portando in braccio un ragazzo tredicenne gravemente ferito. Re Gustaf lo aveva trovato nella radura dell'altare sacro nel bosco di Emetik, accasciato in un bagno di sangue. Paithan con l'uso della sua magia e delle erbe medicinali curò le ferite del giovane salvandogli la vita, ma non poté far nulla per guarirlo dalla sua amnesia. Il giovane non ricordava nulla del suo passato ad eccezione del suo nome: Antoine. Paithan, con l'aiuto di Emerod, accudì il tredicenne finché non recuperò forza, vigore e salute. Re Gustaf ebbe tenerezza per Antoine che non sapeva dove andare, visto che il suo passato gli era oscuro e così decise di tenerlo con se a corte. Antoine venne affidato a Sir Ludwig, generale dell'esercito di Avantaris, affinché lo avviasse all'arte del combattimento e della guerra. Il tempo passò, Antoine divenne un esperto spadaccino caratterizzato da una grande abilità con la spada lunga e nel combattimento a cavallo, da una vasta conoscenza di tutte le tecniche di combattimento e dall'indomito coraggio che lo accompagnava sempre in missione. Queste doti gli consentirono, ben presto, di esser ordinato da Gustaf in persona capitano delle guardie reali di palazzo.

Emerod aveva compiuto da poco 16 anni quando al palazzo reale di Avantaris giunse un caro amico di suo padre, il sovrano russo Vladimir II, un uomo anziano, alto e robusto dai duri lineamenti nordici. Vladimir II era giunto a palazzo per conferire con l’amico Gustaf per modificare alcune condizioni degli accordi commerciali esistenti tra i due paesi da moltissimi anni. Ogni volta che il sovrano russo veniva in visita ad Avantaris, portava sempre dei doni per il suo amico e questa volta portò un dono molto speciale e raro per la giovane Emerod. Nascosta sotto un telo nero c'era una piccola gabbia. Emerod era curiosa di vedere cosa fosse, tolse frettolosamente il telo e nella gabbia vi trovò un cucciolo di cane a pelo lungo bianco con la coda arricciata in avanti, era un piccolo batuffolo di pelo che come uscì dalla gabbia cercando di zampettare sul liscio pavimento scivolava a terra prima con il sedere e poi con il muso. Emerod intenerita dalla figuraccia del cucciolo lo prese in braccio, ringraziò Vladimir sorridendo e gli chiese di che razza fosse il cucciolo donatogli visto che ad Avantaris non ce ne erano di eguali. Il russo le spiegò che si trattava di un cane di pregiata e antica razza molto diffusa in Russia utilizza per lo più come cane da guardia, da slitta o da compagnia e allevato dall'antica tribù dei Samoiedi autoctona della Russia settentrionale. Emerod chiamò il suo cucciolo Arock, con il quale strinse un forte rapporto di amicizia e fratellanza, e ovunque ella andasse il tenero batuffolo la seguiva, anche alle lezioni di Paithan. Quando Arock compì un anno era diventato già un cane adulto, seppur giovane, e iniziò ad esser addestrato come cane da difesa e da combattimento in modo che potesse difendere la sua padroncina in caso di pericolo.

Al compimento del suo diciottesimo anno d'età, Emerod completò gli studi con Paithan in quanto le sue conoscenze erano ormai assai ampie e poteva parlare correntemente in lingua Quenya. Ora doveva affrontare lo studio dell'arte del combattimento per imparare a difendersi da sola in caso di pericolo e il giorno del suo compleanno fu condotta dal padre nella sala delle armi, ove venne lasciata sola affinché scegliesse un'arma a suo piacimento con cui intraprendere tale studio. Emerod iniziò a guardasi attorno spaesata e titubante, guardando tutte quelle armi così strane che non destavan in lei nemmeno un cenno d'interesse, ma all'improvviso notò una bacheca impolverata nascosta in un angolo un po' oscuro della stanza e si avvicinò.
Con la mano sinistra tolse la polvere da un vetro della bacheca e vi guadò dentro vedendo un bellissima spada lunga con l’elsa d’oro a forma di drago e il fodero in argento intagliato in miriadi di foglie e gigli che s’intrecciavano tra loro creando una meravigliosa trama. Era una spada di pregiata fattura elfa. La giovane afferrò con una mano l’elsa d’orata, con l’altra il fodero argentato ed estrasse la spada. Sulla lama di quell'oggetto erano incise delle antiche rune di protezione di cui Emerod ignorava il significato. Fu Paithan a rivelarle che quell'arma elfica era la leggendaria spada del Drago infuocato, spirito protettore di Avantaris, scomparsa millenni orsono per poi ricomparire finalmente nelle mani della futura regina di Avantaris. Ora la scelta dell'arma era stata fatta.

Il giorno seguente, Emerod conobbe il suo maestro di spada, il bellissimo e impavido capitano delle guardie reali Ser Antoine e con lui iniziò il suo nuovo percorso di studio. I primi sei mesi di addestramento furono caratterizzati da un'intensa attività fisica volta a temprare il fisico della giovane e a svilupparne la muscolatura. Gli esercizi consistevano in lunghe marce nel bosco di Emetik, corse di media intensità lungo l'intero perimetro esterno del palazzo reale, flessioni, sollevamento e trasporto di pesi consistenti, allungamenti, addominali, streching e percorsi di guerra. Quando Antoine reputò che l'allieva fosse fisicamente pronta passò all'addestramento con la spada. Inizialmente a Emerod venne data una spada da allenamento di piombo (molto più pesante di una spada normale), che utilizzò nell'arco dell'intero periodo di apprendimento della giusta posizione delle mani sull'elsa e delle posizioni di attacco e di difesa. Tale arma così pesante serviva a rinforzare la muscolatura del braccio destro dell’allieva affinché una spada normale le risultasse molto più leggera e maneggevole da usare. Terminato l'apprendimento delle varie posizioni da assumere nel combattimento, la spada di piombo fu sostituita con la spada del Drago infuocato, arma che Emerod aveva scelto nella sala delle armi, e passò allo studio delle tecniche effettive di attacco. Sotto la supervisione del Capitano Antoine, sempre pronto a correggere eventuali errori, Emerod si esercitava negli affondi e nei fendenti con un fantoccio fatto in legno e paglia. Dopo un po' di mesi Emerod iniziò ad esercitarsi anche nel parare e schivare i colpi, nel respingere i colpi vibrati con forza e a disarmare l'avversario. Successivamente la giovane e competente allieva incominciò ad effettuare lunghi ed estenuanti combattimenti di allenamento con il suo abile maestro di spada.
Erano passati quasi due anni dall'inizio dell'addestramento e la giovane Emerod era già divenuta un'abile spadaccina tutt'uno con la sua spada, molto scaltra e furba, in grado di affrontare anche le battaglie più difficili. Le tecniche di combattimento non avevano più segreti per lei, fendenti e affondi andavano tutti a segno, le parate erano sicure e forti. La sua abilità nel destreggiarsi con la spada cresceva di giorno in giorno, con somma soddisfazione del suo maestro.
Allenamento dopo allenamento Emerod migliorava sempre di più e allenamento dopo allenamento tra allieva e maestro nacque il nobile sentimento dell'amore che legò i loro cuori l'uno all'altro. Il loro sincero sentimento era forte e nessuno avrebbe mai potuto rompere il loro legame indissolubile.

Un giorno Emerod stava passeggiando nel giardino interno del palazzo con il suo amato Antoine. Tutto ad un tratto Antoine si fermò, si volse verso la sua amata, con la mano la afferrò in vita e la trasse a se, la guardò intensamente negli occhi, quindi sicuro di non esser visti la baciò con passione. Il re Gustaf, involontariamente assistette alla scena che gli provocò una gran rabbia in quanto aveva già promesso la figlia in sposa al principe degli elfi oscuri Sayler. Gustaf sentendosi tradito nel profondo, decise di dividere i due giovani innamorati. Antoine fu mandato nell'avamposto più lontano e disagiato del regno, sul monte Iceberg della catena montuosa di Asghan, a comandare un manipolo di uomini che più che soldati sembravano dei poppanti; mentre alla povera Emerod fu comandato di sposare Sayler e se lei avesse cercato di rivedere il suo amato capitano, sarebbe costata la vita ad entrambi per mano del re.

Mancava poco più di un mese al matrimonio combinato che la principessa non accettava e non voleva. Quel giorno Emerod rimase nelle sue stanze, piangeva disperata abbracciata al suo cucciolo Arock perché non riusciva a trovar soluzione a quella orribile situazione e non voleva veder nessuno. Paithan non avendo visto la sua giovane pupilla per tutto il giorno, si preoccupò; erano mesi ormai che non vedeva più sorrisi sul volto della giovane e questo gli dispiaceva, gli faceva doler il cuore. L'elfo voleva bene a Emerod come se fosse figlia sua e decise di aiutarla. Dopo aver cenato, Paithan andò nelle stanze di Emerod portandole degli abiti maschili in cuoio di pregiata fattura elfica, un paio di stivali neri in pelle alti fino a mezza coscia e un alto cinturone nero, che appoggiò delicatamente sul letto. Prese Emerod tra le sue braccia per asciugarle gli occhi bagnati dalle lacrime, le donò un ciondolo a forma di croce celtica al cui interno aveva racchiuso un ritratto di Antoine e le disse: "Mia giovane lady, il vostro dolore mi addolora e debbo far qualcosa per ridarVi felicità e serenità. Ecco dunque che vi dico di fuggir ad Avalon ove potrete continuar nei vostri studi e ove il re vostro padre non potrà trovarvi. Appena partirete invierò una missiva al vostro Antoine affinché vi possa raggiungere ad Avalon. Mylady la vostra felicità è la mia felicità”.

Quella notte Emerod indosso gli abiti e gli stivali donatile dall'elfo e l’alta cintura nera a cui legò saldamente un sacchettino di juta contenti delle monete da utilizzare nel suo viaggio verso Avalon. Prese un mantello nero dal suo armadio e assieme ad Arock andò da Paithan per salutar lui, Nenyen e la sua amica del cuore Vilhandra e lasciargli in custodia la spada del Drago infuocato. Una volta uscita dal palazzo sparì nella notte oscura guidata dalla stella polare verso Avalon.



DESCRIZIONE

Nome completo: Emerod Naga Calliope di Avantaris
Età: 24 anni
Data di nascita: Decimo giorno di Coll
Occhi: Azzurri
Capelli: Nero corvino
Peso: 56 Kg
Altezza: 175 cm

Segni particolari:
Una voglia a forma di cuore dietro l’orecchio destro e una cicatrice da taglio sul palmo della mano sinistra che si provocò respingendo l'attacco di un bandito durante il suo viaggio verso Avalon.

Regno di Provenienza:
Regno di Avantaris. Il regno di Avantaris confina a est con le alpi italiche, a nord-est e a nord con i territori occupati dalle popolazioni germaniche e dai barbari, a nord-ovest con le terre dei franchi e a ovest con i territori merovingi e a sud vi è il golfo di Watersean che si apre sul mar mediterraneo.

Descrizione dettagliata del pg:
Emerod è una bellissima ragazza di 24 anni, alta 175 centimetri, dal fisico sinuoso, snello, agile e asciutto (alla vista può apparir un po’ “maschiaccio”), forte quanto basta per impugnare la sua spada in battaglia e dalla carnagione chiara come si convien ad una nobildonna. Il suo viso molto grazioso ha dei lineamenti dolci e tondeggianti, nel mezzo del quale spunta un piccolo e perfetto naso con la punta un po’ all’insù e poco sotto una piccola bocca dalle labbra carnose e sensuali. Gli occhi un po’ allunganti alle estremità, così limpidi ed espressivi, specchio della sua anima, sono d’un azzurro intenso come l’azzurro del cielo terso d’un giorno d’estate. I lisci capelli nero corvino sono lunghi fino a toccar il coccige, raggruppati in una bellissima treccia chiusa in fondo da un nastro di raso rosso.
La fanciulla indossa una camicia bianca a manica lunga dall’alto colletto che le circonda il snello collo risaltandone i capelli corvini, una giacca in pelle di camoscio marroncino chiaro chiusa sul davanti con due fibule fatte in oro e smeraldo a forma di foglia, un paio di pantaloni neri in pelle di daino (molto comodi per cavalcare) di fattura palesemente elfica con ricamate sui fianchi foglie d’edera dorate e argentee e un paio di stivali neri in cuoio lucidi e lucenti alti fino a metà coscia. In vita, sopra alla giacca, porta un’alta cintura di cuoio nero chiusa sul davanti da una grande fibbia argentata. Al collo porta sempre un ciondolo di ferro a forma di croce celtica sulla quale sono state incise delle antiche rune elfiche di protezione e al cui interno e racchiuso un ritratto del volto del suo amato: quel ciondolo le fu donato dal suo precettore Sir Paithan. Sopra agli abiti solitamente porta un grande e caldo mantello nero dotato di cappuccio e chiuso all’altezza collo con una fibula d’argento a forma di piccolo drago sputa fuoco. Sulla mano sinistra porta un guanto in cuoio marrone con il palmo rinforzato e lascia le affusolate dita della giovane scoperte e libere.
A tracolla porta la sua bisaccia di pelle di daino marrone chiaro.
La giovane dai modi aristocratici è molto intelligente e studiosa, saggia e furba, alle volte un po’ troppo precisina, grande ascoltatrice nonché un po’ chiacchierona. E’ molto dolce e simpatica, coraggiosa, generosa con il prossimo, sempre pronta a prodigarsi per i più deboli. E’ testarda, quando si mette una cosa in testa nessuno riesce a fargli cambiare idea, caratteristica che le dona una gran forza per superare tutte le avversità. Non si dà mai per vinta, anche quando la situazione si fa dura e pesante, anche se a volte viene sopraffatta dalla paura. E’ dotata di una gran bontà d’animo e sempre ligia al suo dovere. Ella è convita che tutti possono vivere assieme in pace ed armonia, senza distinzione di razza o credo. Ama moltissimo leggere libri in lingua elfica e umana, soprattutto se trattano di magia e incantesimi, cavalcare spensierata per le verdi vallate e per i misteriosi boschi, allenarsi con la sua spada e divertirsi con gli amici. Non sopporta le ingiustizie, le angherie e i criminali.

Allineamento: Legale/buono

Amici:
Giunta ad Avalon fece subito amicizia con Ser Mojedo che l'aiutò ad amibientarsi nel nuovo regno. Alloggiata alla locanda strinse amicizia con Donna Filippa che la trattava come se fosse figlia sua e nello stesso luogo conobbe, stringendo una bella amicizia, Ser Danniud e la sua amata mezzelfa lady Shanac. Una notte stellata al sacro Tor conobbe e la sua istruita amica Lady Marykara. Ad Avalon divenne amica anche di Ser Guysgard, con il quale si scopri legata da un legame di parentela,(il Ser era il fratello minore del suo amato Antoine) e la sua donna Lady Emirys. Una sera alla foresta di luce conobbe l'elfo Seregon con cui sperava di stringere una futura amicizia, mentre in biblioteca conobbe e divenne amica dell'elfa Lady Fanny. Una sera in locanda fece amicizia con Ser Almir con il quale si trovava bene a chiacchierare. Infine strinse una fortissima amicizia con l’elfo Ser Khender. Successivamente ha conosciuto un Messere dal fare cordiale e gentile Ser Lepandium e un elfo tipicamente elfo ser Vegon.

Oggetti posseduti:
Un ciondolo a forma di croce celtica al cui interno è racchiuso il ritratto del suo amato. Questo monile ha valore puramente affettivo.

Animali:
Arock è un cane proveniente dalla Russia le cui origini sono molto antiche. La sua razza viene allevata nella Russia settentrionale dal popolo dei Samoiedi. L’aspetto generale mostra un cane elegante, di taglia media, creando un'impressione di forza, di resistenza, di charme, di morbidezza, di dignità e di sicurezza. La sua corporatura è molto robusta e forte. Il pelo bianco è molto lungo, abbondante, spesso, soffice e denso. La coda attaccata molto alta viene portata ricurva verso l'alto e davanti a partire dalla base, sul dorso e sui fianchi. Gli occhi di colore bruno scuro sono bene incassati fra le orbite, piuttosto distanziati, un poco obliqui, a forma di mandorla e il bordo delle palpebre è nero. Le orecchie dritte sono piuttosto piccole, spesse, triangolari, leggermente arrotondate alla estremità e piuttosto distanziate. Ha un’andatura potente e sciolta, con buone falcate, una buona estensione degli anteriori e buona spinta dei posteriori.
E’ caratterizzato da un carattere amichevole, sveglio, aperto, vivo, mai timido e non troppo aggressivo (in caso di pericolo diviene un forte cane da combattimento, in quanto addestrato come tale.) E’ molto ubbidiente e coccolone.


Richiesta prima skill


Motivazione

Emerod dall'età di 18 anni fino ai 24 anni, venne sottoposta a duri allenamenti per acquisire l'arte della spada e del combattimento. Attività fisica, combattimenti di allenamento, studio delle posizioni di attacco e di difesa e studio delle tattiche di battaglia, ora non hanno più segreti per lei.


RICHIESTA PRIMA SKILL:

Esperienza armi da guerra leggere

il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da guerra leggere (spada lunga, ascia celtica,scimitarra, spada bastarda, accetta, martello d’arme), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati.

LIVELLO 1 a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere lievemente più efficace nell’uso delle armi da guerra leggere rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.



RICHIESTA APPROVAZIONE CONOSCENZA LINGUA ELFICA

Automastering Quenya Lambë postato nel forum dei Master di Avalon

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8356320&#idm...




(Emerod)
00martedì 17 febbraio 2009 02:44
Altre role a supporto dell' automastering


Role Biblioteca
La role si è svolta presso la biblioteca di Barrington in data 19-10-2008 alle ore 13.30 con l'elfa Fanni.

Situazione luogo

Emerod passeggiava lungo le vie Barrington quando qualcosa le fa decidere di recarsi alla biblioteca seguita dal suo fedele e inseparabile canide.


Role

FANNI {Biblioteca}Spinge la porta massiccia, facendo poi scorrere la mano sotto il mantello verde. Il cappuccio calato le copre il viso, lasciando intravedere solamente alcune fattezze tipiche della sua razza. Il mento appuntito e il nasino dolce, fino alle orecchie, leggermente più lunghe rispetto a quelle umane. Mentre il falco aspetta sul tetto dell'edificio, ispezionando la gente ed i passanti, gli occhi smeraldini dell'elfa controllano gli scaffali oltre la prima sala. Indifferente, sale le scale, alzando leggermente i piedi, sembrava quasi che stesse volando tanto era l'eleganza del suo portamento. Notò subito la figura che sembrava aspettare qualcuno oltre la porta del salotto. Dirigendosi decisa verso gli scaffali più logori, afferrò un vecchio tomo, rilegato in cuoio, logoro e sudicio. *I maldë parmar nar yai anúvani cenenna. * Pensa ridendo fra se e se. L'espressione in volto è sempre ineguale: una maschera imparziale statuaria e perfetta.

EMEROD [biblioteca] entrò nella biblioteca con passo felino onde evitar di disturbare lo studio di eventuali presenti. Con passo veloce si diresse nella sala di lettura ove vi erano gli scaffali dei libri e una volta lì, si guardò in giro notando la presenza di un'altra figura: un bellissimo elfo femmina che stava prendendo un vecchio tomo da uno scafale. Le si avvicino e in perfetto elfico la salutò “Sid vobis vanimelda quendi. Elen síla lúmmen’ omentilmo. Ninya essë ná Emerod Naga Calliope. Es Emerod, an lë... Lenya essë mana ná, melin quendi?”.

FANNI {scaffale}Alza appena lo sguardo per osservare la ragazza che le sta di fronte. Indecisa se parlare o meno alla fine verbia * Sid vobis hérinicë Emerod, quel ré…* Non aggiunge altro per qualche secondo, mentre velocemente ispeziona tutta la figura. * Më, eldar… Ma poluvarlvë oiale harya aqua estel mi atani? Mankoi sina vendë quetë nin? Umë mára sercë imbë i menya liet.. nó sina hérinicë anta nin i noa lá haryaon morimaiter selmar, aranyë. * I pensieri volano leggeri nella sua mente, mentre sussurra a bassa voce * Ninya essë ná Fanni Beatriz Agular, ninya heri…* Con un moto cortese s'abbassa il cappuccio, rivelando ancor più tutte le sue dolci fattezze.

EMEROD [biblioteca/scaffale] dal sussurro della giovane elfa ne comprese il nome: Fanni. La giovane Emerod verbiò “Melin Fanni, cenen ya ëal ruck óni. Lá urúciel nin, nan mára. Merin carë nilmë ólë. Istal, ardanyassë, eldar ar atani ócuinar senda, haranye yá! ” e sorrise socchiudendo gli occhi.

FANNI {Scaffale}Non risponde a cotal domanda, ma riprende * San’… Ma merel qua mi satya?* chinando leggermente il capo, osservando con aria impassibile gli occhi della giovane. Da sempre il suo sguardo inizialmente poteva sembrar arrogante, ma non per smania di dimostrarsi superiore, bensì poiché era una delle sue caratteristiche. L'eredita ricevuta dal padre, consisteva pur nell'orgoglio d'esser elfo; perciò non con cattiveria, ma come abitudine, osservava piena di se le persone.

EMEROD [biblioteca/scaffale] con quella giovane elfa si sentiva a suo agio e le riportò alla mente il suo caro precettore Paithan un elfo silvano di mezz'età. Fu ridestata da suo ricordo dalle parole della giovine elfa a cui rispose “Úqua satyao, melin quendi”. Fermò il suo verbiare, tossi per schiarissi la voce, sorrise dolcemente e poi proseguì “Lissë heri quendi Fanni, ma ëal elyë sinomë ten cenda yárë quenderin parmar? I parma ya haryal lenya mássë… Mana ëas? Ma ná parma laireo? Istan i quenderin nóle, ninya ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar nin enge vë anwa atar.” e volse lo sguardo alla giovane elfa in attesa di una sua risposta. Emerod amava molto parlare nella lingua elfica, lingua difficile ma dalle sonorità assai aggraziate.

FANNI {Scaffale}Aggrotta appena le sopracciglia, mentre ascolta il discorso della ragazza. Pensa nella sua mente *Satya i care ya elda tirico atanen… orilqua mai sina elda ná Taur’quessir… më, Taur’quessir, nar sailaina lerinë onna taurion, mai lá rúr.* Ripensa alla sua libertà messa un po’ in crisi dal mondo appena scoperto...poi il suo pensiero va ad Olin il bel falco che proprio il giorno prima le aveva detto di volersene andare.. invece eccolo la, cosciente del fatto che troppo, avrebbe fatto. Ridestata dai suoi pensieri verbiò all’umana “Haryanel Taur’quessir vë ingólemo… Satya sina care!”.

EMEROD [biblioteca/ scaffale] ascoltò il verbiare dell’elfa. Non comprendeva il motivo per cui fosse così strano avere per precettore un elfo, infondo nelle terre da cui proveniva era una cosa molto comune. Guardò l’elfa notando l'espressione accigliata delle giovane e verbiò “Lissë quendi Fanni…Ma ëa qua ya umë? Ma ilqua vandë?

FANNI {Scaffale}La domanda non la stupisce. Muta l’espressione del volto, un sorriso radioso le si apre in viso mentre verbia * Nan erinqua reaninqua…*poi si fermò per un istante, per poi verbiare in lingua comune * Hérinicë Emerod, bragol vanda mauya nin lelya alavë nómë. Nai quetë ólë ar auta len nanquenie maquetelyan. Tenná ento lye omenta. Sid vobis. * Con un inchino degno di rispetto, la saluta, uscendo dalla biblioteca.

EMEROD [biblioteca/scaffale] sorrise verso la giovane quendi e con un filo di voce verbiò “Hantale hérinicë Fanni! Óni, lë ná olë nilda... Mára mesta an ni véla lë ento, ya rato nëa. Quel ré lissë quendi. Sid vobis.”. Appena la cara lady Fanni abbandonò la biblioteca, Emerod si ricordò di un impegno che la richiamava altrove, indì con passo veloce e fiero si diresse verso la porta della biblioteca ed anch'ella uscì dalla biblioteca.



TRADUZIONE FRASI


I maldë parmar nar yai anúvani cenenna
I libri migliori sono quelli più brutti alla vista

Sid vobis vanimelda quendi. Elen síla lúmmen’ omentilmo. Ninya essë ná Emerod Naga Calliope. Es Emerod ,len... Lenya essë mana ná, melin quendi?
Sid vobis bellissima elfa. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro. Il mio nome è Emerod Naga Calliope. Solo Emerod, per voi… qual è il vostro nome, cara elfa?

Sid vobis hérinicë Emerod, quel ré…
Sid vobis lady Emerod, buon giorno...

Më, eldar… Ma poluvarlvë oiale harya aqua estel mi atani? Mankoi sina vendë quetë nin? Umë mára sercë imbë i menya liet.. nán sina hérinicë anta nin i noa lá haryaon morimaiter selmar, aranyë.
Noi, elfi… potremmo mai avere completamente fiducia negli umani? Perché questa fanciulla mi parla? Non c’è buon sangue fra le nostre due razze...ma questa ragazza mi dà l’idea di non avere cattive intenzioni contro di me.

Ninya essë ná Fanni Beatriz Agular, ninya heri…
Il mio nome è Fanny Beatriz Agular mia signora...

Melin Fanni, cenen ya ëal ruck óni. Lá urúciel nin, nan mára. Merin carë nilmë ólë. Istal, ardanyassë, eldar ar atani ócuinar senda, haranye yá.
Cara Fanni, vedo che siete diffidente contro me. Non abbiate paura, sono buona. Sapete, nel mio regno, elfi e umani convivono in pace, secoli or sono!

San’… Ma merel qua mi satya?
Dunque…Desiderate qualcosa in particolare?

Lissë heri quendi Fanni, ma ëal elyë sinomë ten cenda yárë quenderin parmar? I parma ya haryal lenya mássë… Mana ëas? Ma ná parma laireo? Istan i quenderin nóle, ninya ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar nin enge vë anwa atar.
Dolce signora elfa Fanni, siete anche voi qui per leggere antichi libri elfici? Il libro che avete nella vostra mano… che cos’è? E’ un libro di poesia? Io conosco la cultura elfica, il mio precettore Paithan era un elfo silvano e per me era come un padre.

Satya i care ya elda tirico atanen… orilqua mai sina elda ná Taur’quessir… më, Taur’quessir, nar sailaina lerinë onna taurion, mai lá rúr.
Particolare il fatto che un elfo badi a un umano.. soprattutto se quest'elfo è un elfo silvano… Noi, elfi silvani, siamo considerati libere creature dei boschi, se non selvaggi.

Haryanel Taur’quessir vë ingólemo… Satya sina care!
Avere un elfo silvano come precettore… Particolare questo fatto.

Lissë quendi Fanni…Ma ëa qua ya umë? Ma ilqua vandë?
Dolce elfa Fanni…c'è qualcosa che non va? Tutto bene?

Nan erinqua reaninqua
Sono solo sorpresa...

Hérinicë Emerod, bragol vanda mauya nin lelya alavë nómë. Nai quetë ata ólë ar auta len nanquenie maquetelyan. Tenná ento lye omenta. Sid vobis.
Un impegno improvviso mi obbliga ad andare in diverso luogo. Spero di parlare ancora con voi e darvi risposta alle vostre domande. A quando ci rincontreremo. Sid vobis.

Hantale hérinicë Fanni! Óni, lë ná olë nilda… Mára mesta an ni véla lë ento, ya rato nëa. Quel ré lissë quendi. Sid vobis
Grazie lady Fanny! Con me siete molto cordiale… Addio fino a quando non ti rivedrò, che spero sia presto. Buona giornata dolce elfa. Sid vobis.








Role Il sacro Tor
La role si è svolta presso il Sacro Tor in data 04-11-2008 alle ore 22.30 con l'elfo Palmarios (che sparisce mistriosamente) e l'elfo Khender.

Situazione luogo

Lady Shanac e Ser Danniud si trovano al Sacro Tor intenti nelle loro effusioni romantiche. Un'elfo si avvicina rimanendo in disparte ad osservarli, quando soppragiunge Emerod.


Role

EMEROD [sentiero] si stava avvicinando con passo calmo e lesto al sacro Tor. Già sentiva il tiepido zefiro soffiare tra i suoi cappelli. Arock zampettava accanto alla padrona. Era una bellissima serata, ideale per osservar le stelle.

PALMARIOS [sentiero] mano a mano che la meta si avvicinava una strana emozione lo colse, l'eccitazione del momento lo fece distrarre e non si accorse della presenza di altri se non quando i dolmen erano ormai prossimi. Notò un umano e una mezz'elfa intenti in una conversazione, mentre un'altra figura umana si stava avvicinando da un altro sentiero, Palmarios decise di restare in disparte ed osservare il procedere degli eventi.

SHANAC {dolmen} sorride ''ma no, io? come ti viene in mente?'' un'altra linguaccia mentre in lontananza sente altri passi, forse altri che vogliono contemplare la magia del luogo

DANNIUD (dolmen) si avvicina si toglie il cappuccio mostrando il viso , la osserva verbia” hai udito qualcosa ?”

EMEROD [dolmen] era giunta nelle vicinanze dell’entrata del Sacro Tor, quando sentì dei passi giunger dietro di lei. Eran passi molto leggeri, si voltò e vide un elfo. Per farlo sentire a suo agio, decise di volgersi a lui verbiando nella lingua elfica. Benché ella fosse un'umana, dalla sua bocca uscirono perfette sonorità elfiche ''Sid vobis heru elda. Elen síla lúmmen’ omentielvo. Ninya essë nà Emerod. Lenya essë mana ná, heru elda?''.

PALMARIOS [dolmen] udendo le dolci melodie della propria lingua il timore di palmarios svanì, si diresse verso l'umana, deglutì un paio di volte e cercò di verbiare ma le parole non gli uscirono dalla bocca per la troppa timidezza.

SHANAC {dolmen}si volta or in direzione dei rumori, un verbiare in una lingua a lei sconosciuta, o quasi, acciglia gli occhi e verbia [mi pare elfico, c'è qualcuno laggiù] per quanto si sforzi ad ascoltare non riesce ad intendere il verbiare, suo padre non le aveva mai insegnato l'elfico.

DANNIUD (dolmen) verbia “ si mi e sembrato di udire qualcosa” il zefiro che soffiava tra i dolmen faceva udire dei strani suoni. China il capo e verbia “non hai capito nulla, comunque si odono anche dei passi di animale”.

EMEROD [dolmen] osservò l'elfo avvicinarsi, le pareva volesse far amicizia e non avendo ricevuto ancora risposta alla domanda precedente, verbiò nuovamente verso l'elfo “Ninya essë ná Emerod, heru elda… Lenya essë mana ná?'' e attese nuovamente risposta dall’essere con le orecchie a punta.

PALMARIOS [dolmen] finalmente la voce uscì e disse balbettando ''N.... Nan Palmarios ...''

SHANAC {dolmen} scuote il capo ''no, mio padre la conosceva, cosa logica essendo un elfo'' sorride, poi tende di nuovo le orecchie a punta e verbia ''si hai ragione. Il verbiare è donna, magari si tratta di lady Emerod che è giunta fin qui con Arock''.

DANNIUD (dolmen) verbia “attendiamo che si avvicinino !!”

PALMARIOS [dolmen] si frugò nelle tasche ed estrasse un paio di foccacine avvolte con una foglia, ne porse una a Emerod ed in elfico gli disse che un paio di bocconi l'avrebbero senz'altro fatto recuperare le forze.

EMEROD [sentiero] sorrise all'elfo da cui ottenne l’agoniata risposta. La giovane era felice di sentire quella voce così soave dalle dolci assonanze elfiche e disse '' Tyáve, nan alassë istal, heru Palmarios. Ma ëal vinya Avalono?

SHANAC {dolmen} ascolta ancora quel verbiare, per quanto non lo intende l'affascina comunque. Poi torna a rivolgersi a Danniud ''che avventure hai vissuto oggi?''

DANNIUD (dolmen) verbia “ti faccio vedere una magia, un giorno in una calda sera d’estate mi trovai in una radura ai piedi di un monte non sapendo dove mi trovavo , interrogai i miei amuleti” misi la mano nella sacca e li presi. Essi erano due ossa di pollo, quelle della coscia, un sasso di colore verde e uno di colore blu e delle conchiglie, li raccolsi nel palmo della mano destra e a meno di mezzo metro li fece cadere a terra per prevedere il futuro…” tacque momentaneamente per vedere l’espressione di lady Shanac, poi verbia “mi sono preso gioco di te” e sorride divertito.

EMEROD [sentiero] l'elfo non rispose alla domanda, come era apparso era sparito, indi riprese il passo giungendo al Sacro Tor ove trovò i suoi amici Lady Shanac e Ser Danniud. Lì salutò con un gran sorriso in volto ''Sid vobis amici!''

SHANAC {dolmen} accortasi che si stava burlando di lei, finge un'espressione offesa incrociando le braccia sotto il seno. Ma subito dopo torna a sorridere, proprio nel momento in cui giunge lady Emerod. Sempre sorridente la saluta ''Sid vobis lady Emerod, siete giunta proprio nel momento in cui la stavo facendo pagare al nostro caro Danniud, qui presente '' detto ciò con un balzo gli finisce addosso facendogli il solletico.

KHENDER [sentiero] un altro giovane elfo, durante questa tiepida nottata, era in cammino verso Tor, il suo passo procedeva svelto e deciso, quando finalmente giunse al termine del sentiero ove intravide i dolmen e percepì la forza magica che permeava quel luogo.

DANNIUD (dolmen) il cane di lady Emerod, Arock, si avvicina scodinzolando, avvicina il muso al viso di Danniud gli lecca , poi si mette un po’ in disparte e abbaia, poi si avvicina di nuovo e lecca il viso di Danniud, ora Danniud con le spalle a terra sorride e verbia “mi arrendo due contro uno non è leale” continua a sorridere divertito.

KHENDER [dolmen] altri erano intenti in strani ''rituali'' che all'apparenza nulla avevano a che fare con la magia, ma vista la giovane età dell'elfo e la sua modesta esperienza restò a guardare incuriosito l'evolversi degli eventi restando in disparte, come si addice ad un elfo ben educato come si riteneva.

EMEROD [dolmen] era felice di veder gli amici e verbiò ''lungo il sentiero ho trovato un 'elfo con cui ho comunicato in elfico ma come è apparso così è sparito. Strano non vi pare?'' attendendo la risposta degli amici si voltò verso il sentiero, notando un'ombra in disparte con le orecchie a punta. Forse l'elfo di prima e gli verbiò in elfico ''Tulel sinomë, heru elda!”' poi si volse verso gli amici e tradusse ''Gli ho detto di venir qui se per voi non è un problema.'' e sorrise nuovamente.

SHANAC {dolmen} sorride, non ha capito nulla ma non fa niente, era ancora stesa su Danniud e verbia ''si certo, fallo accomodare''

DANNIUD ( dolmen) il cane saltella intorno ai due abbaiando, ora si avvicina a Danniud e poggia le zampe anteriori su Danniud come se volesse aiutare Shanac, ora non fa più resistenza sorride, osserva Emerod a cui verbia '' Sid vobis'', poi volge lo sguardo all'elfo verbiando '' Sid vobis''.

KHENDER [dolmen] ''Sid vobis'' rispose Khender sorridendo a Danniud, poi si volse verso lady Emerod e verbiò “Quetel mára ninya lambë, melin hérinicë. Manen istal i quenya lambë?”.

EMEROD [dolmen] ascoltò il verbo dell'elfo e rispose in perfetto elfico “ Ninya Ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar istien i quenya lambë son.” indi tradusse agli amici ''Gli ho detto che ho imparato l'elfico da Paithan il mio precettore.''. Si volse nuovamente all'elfo e verbiando gentilmente “Tulel sinomë, haru elda. Lá urúciel nin!” e attese che l'elfo si avvicinasse.

SHANAC {dolmen} osserva curiosa nella direzione dei nuovi passi, chissà di chi si trattava. Non era ancora scesa da Danniud che stava ancora con le spalle a terra.

DANNIUD (dolmen) verbia” stai comoda, anche io “ sorride verbia” da qui si vede un bel panorama , in celo ci sono delle stelle con dei strani colori”

EMEROD [dolmen] per esser gentile verbiò all'elfo presentado i suoi due amici '' I pereldar nà Lady Shanac ar i nèr nà Ser Danniud. Toi nantë ninya vorondili!'' poi osservò l'elfo e vide che non era quello di prima indi verbiò '' Umel Heru Palmarios…” . Si fermò nel suo verbiare. Tossi per schiarir la voce e riprese con i soliti convenevoli di prima conoscenza “Nan Emerod. Heru elda, lenya essë mana ná?''.

KHENDER [dolmen] l'elfo si avvicinò in modo da poter distinguere chiaramente Emerod, non c'era dubbio, lui aveva già visto quella persona, questo pensiero lo rese assente per un po' poi si riprese e disse ''conosco la vostra lingua, mylady, il mio nome è Khender''

SHANAC {dolmen} si volge a Danniud e verbia scherzando ''ma tu guardi me o le stelle?'' gli da un tenero bacio per poi tornare a guardare la figura che ora si sta mostrando.

DANNIUD ( dolmen) con un colpo di reni si libera facendo scendere Shanac, si alza, stende la mano a Shanac per farla alzare, poi la abbraccia e verbia” ora devo andare un lungo cammino mi attende “ volge lo sguardo ai nuovi arrivati e verbia “Sid ora devo andare” da un tenero bacio a Shanac e muove passo verso il sentiero volge lo sguardo a Shanac “ rimani, ci vediamo domani”.

EMEROD [dolmen] sentendo parlar l’elfo in umano esclamò ''Heru elda Khender Quetel i lambë firya!'' tacque sbalordita e appena si riprese dallo stupore continuò il suo verbo “Heru Khender, Manen haryal carë istao lambelma?Ma acúiniel imbë atani?Heru Khender, nyarë men…

SHANAC {dolmen} saluta il nuovo arrivato ma purtroppo non può trattenersi molto poiché anche lei è molto stanca, verbia ''sid vobis e ben arrivato, perdonare la mia mancanza ma ora devo andare anch'io, spero di incontrarci in futuro, ma per ora buona notte'' sorridendo con un cenno saluta i presenti e segue Danniud per andare alla locanda.

KHENDER [dolmen] la guardò fissa negli occhi e le rispose ''Ho avuto il privilegio di conoscere diversi umani che mi hanno insegnato la vostra lingua, con loro ho solcato le fredde acque del nord in cerca del diamante di ghiaccio, ho affrontato le correnti del sud alla ricerca di piante esotiche, poi dopo il naufragio sono approdato in queste terre, questa è la mia storia.''

EMEROD [dolmen] sorride e verbia in lingua comune '' Capisco, viaggio avventuroso. Io invece provengo da un regno lontano dove uomini ed elfi convivono da secoli e il mio percettore, come vi ho detto, era un elfo. Son felice che siete qua. Amo la compagnia degli elfi e la loro lingua… i quenya lambë!'' e fece un occhiolino al messere dalle orecchie a punta. Arock nel frattempo gironzolava annusando i dolmen.

KHENDER [dolmen] ''scusate l'ardire mia signora, potreste essermi d'aiuto nel risvegliare in me le arti magiche che da tempo sono sopite ?''

EMEROD [dolmen] rispose gentilmente ''mi spiace messere, ma io sono spadaccina e la magia non la conosco. S'è fatto tardi e vado a coricarmi.! Quel undome, Heru elda Khender, melin vinya sermo. Namárië, Tenna’ ento lye omenta. Sid Vobis.'' Salutò l'amico è sparì nella notte.

KHENDER [dolmen] verbiò “Chanden.Quel undome hérinicë Emrod. Tenn’enomentielva.” e osservò la giovane umana allontanarsi dal luogo. Poco dopo anch’egli riprese la strada per Avalon nella speranza di trovar qualcuno che potesse aiutarlo a risvegliare i suoi poteri sopiti.



TRADUZIONE FRASI



Sid vobis heru elda. Elen síla lúmmen’ omentielvo. Ninya essë nà Emerod. Lenya essë mana ná, heru elda?
Sid vobis signor elfo. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro. Il mio nome è Emerod. Qual’è il vostro nome signor elfo?

Ninya essë ná Emerod, heru elda… Lenya essë mana ná?
Il mio nome è Emerod, signor elfo… Qual’è il vostro nome?

N.... Nan Palmarios ...
I…. Io sono Palmarios…

Tyáve, nan alassë istal, heru Palmarios. Ma ëal vinya Avalono?
Piacere, sono felice di conoscervi, signor Palmarios. Siete nuovo di Avalon?

Tulel sinomë, heru elda!Venite qui, signor elfo!

Quetel mára ninya lambë, melin hérinicë. Manen istal i quenya lambë?
Parlate bene la mia lingua, cara piccola lady. Come conoscete la lingua elfica?

Ninya Ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar istien i quenya lambë son.
Il mio maestro Paithan era un elfo silvano e ho imparato la lingua elfica da lui.

Tulel sinomë, heru elda. Lá urúciel nin!
Venite qui, signor elfo. Non abbiate paura di me!

I pereldar nà Lady Shanac ar i nèr nà Ser Danniud. Toi nantë ninya vorondili!
La mezzelfa è Lady Shanac e l’uomo è Ser Danniud. Loro sono miei fedeli amici!

Umel Heru Palmarios…
Non siete signor Palmarios…

Nan Emerod. Heru elda, lenya essë mana ná?
Io sono Emerod, signor elfo. Qual è il vostro nome?

Heru elda Khender Quetel i lambë firya!
Signor elfo Khender parlate la lingua umana!

Heru Khender, Manen haryal carë istao lambelma?Ma acúiniel imbë atani?Heru Khender, nyarë men…
Signor Khender, come avete fatto a imparare la nostra lingua? Avete vissuto tra gli uomini? Signor Khender, raccontateci…

i quenya lambë
lingua elfica

Quel undome, Heru elda Khender, melin vinya sermo. Namárië, Tenna’ ento lye omenta
Buonanotte, signor elfo Khender, caro nuovo amico. Addio, fino a quando ci rincontreremo di nuovo.

Chanden. Quel undome hérinicë Emerod. Tenn’enomentielva
Comprendo. Buonanotte piccola lady Emerod. A quando ci rincontreremmo.












Role Foresta di luece / laghetto binache betulle
La role si è svolta presso la foresta di luce in data 16-12-2008 alle ore 22.30 con l'elfo Khender, nuovo amico di lady Emerod.

Situazione luogo

Emerod passeggia nella foresta di luce e un qualcosa la spinge ad anadare al laghetto delle bianche betulle, ove incontra il suo nuovo amico l'elfo Khender. Tra il fogliame un'altro elfo vaga.


Role

THALAN [ sentiero] alle spalle la massiccia forma delle mura della città... di fronte casa.. o meglio qualcosa che vorresti chiamar casa.. la foresta incombe silente. sembra in attesa.. .. lento il passo sull'erba fresca.. come ombra sfuma la tua sagoma sul tappeto verde.. sopra di te il cielo tappezzato di stelle.. respiri a pieni polmoni l'aria.. da sotto il cappuccio.. che al mondo ti cela.. guardi fremer la notte .. nero anche il manto che la veste cobalto copre tra le fronde.. sa di fresco il sottobosco.. e di vita .. il vento sussurra dolci note.. è quasi un incanto.. che per un attimo fa cader anche l muro che l cuore tuo pregna.. spalancando all'anima viva della terra i suoi orizzonti... il sentiero via via si inerpica tra gli alberi diventando ora più battuto.. un letto di fiume forse.. la candida mancina sfiora i cespugli in fiore.. la notte parla e tu .. ascolti.

EMEROD [sentiero] camminava con passo silente e tranquillo lungo il sentiero che l'avrebbe condotta alla radura della fonte sacra. Con lei, il suo caro Arock, il suo fedel canide, che la seguiva ovunque ella andasse. Passo dopo passo si avvicinava alla radura. Ogni tanto l'occhio cadeva sul ruscello che scorreva accanto al sentiero percorso. Quella notte la luna splendeva nel cielo scuro e alcuni pensieri vagavano nella sua mente. Sempre più si avvicinava all'entrata della radura, mentre un lieve venticello muoveva le fronde dei bellissimi alberi.

KHENDER [laghetto delle betulle bianche] ormai la riva è raggiunta, alberi dal bianco tronco ne incorniciano i contorni, un semicerchio color argento si riflette sulle sulle acque rese scure dalle tenebre, il clima mite è una tentazione a cui non sa e non vuole resistere, scorge un punto ove il tronco è molto vicino alla riva, si siede appoggiando la schiena al solido tronco, ... via un calzare, poi via l'altro, qualche risvolto al bordo dei pantaloni …. tutto ora e pronto, ora finalmente liberi i piedi scivolano nelle scure acque.

THALAN [sentiero- foresta] tra le fronde, il passo muovi.. ogni tanto volgendoti indietro a controllar che alcuno non ti segua.. ma la notte è vagabonda e solitaria.. soddisfatto avanzi.. ti fa compagno il sussurro della brezza.. ogni tanto s'ode un verso da qualche parte.. da un ramo uno scoiattolo osserva il tuo silente passaggio.. nessun rumore.. solo i fruscio della veste sulle fronde.. ora il sentiero piega giù verso sinistra.. e sembra inoltrarsi…sempre più nella vegetazione.. mondo nuovo scopri.. e occhi sinceri vorresti sfiorar a mente ogni cosa.. ma la via sotto di te corre.. anche se l passo è lento.. come a voler metter bene a mente tutto.. mentre discende il sentiero, il verde sembra a tratti crear spazi di cielo e divenir meno rada.. di fronte a te lontano un luccichio.. le cristalline dei Primi a te portano a te un rilucere diamantino di acque… sorridi o meglio.. carne e sangue non più bocca la tua.. smorfia simil a riso afferma.. avanzi.. ora la via si apre di fronte a te un quieto frusciar di onde.. passo dopo passo lasci dietro di te il sicuro della foresta per scoprir ora quel nuovo angolo di mondo..

EMEROD [sentiero] era quasi giunta alla radura quando dinnanzi a lei il sentiero si dirama in due direzioni, una l'avrebbe condotta alla radura, l'altra al laghetto lì vicino, a pochi passi da lei. Qualcosa le fece decidere di andar al laghetto. In poco giunse al laghetto. Lì notò una presenza a lei famigliare. Osservò quel ombra dalle lunghe orecchie a punta seduta sul tronco vicino al laghetto. Si fermò, mentre Arock festoso corse verso il messere. Sembrava che Arock lo conoscesse. Si avvicinò di più al messere, che scoprì esser Ser Khender, indì verbiò: “Sid vobis. Quel andúnë vanimelda heru elda Khender. Elen síla lúmmen' omentilmo, melin sermo. Írë ceninyel, nan alassë. Manen ëaccë? Nyë, ilqua vandë!” e sorrise dolcemente all'elfo dai lunghi capelli biondi che d'innanzi a lei stava.

KHENDER [laghetto dalle bianche] immerso nella natura, udiva il dolce mormorare delle betulle agitate dalla lieve brezza quando dal sentiero un rumore di passi in avvicinamento, volse il capo e poco avanti scorse Arock corrergli festoso incontro, indi poco dietro la sua padrona, che lo salutò “Mae govannen Emerod, Elen síla lúmenn’ omentilmo” poi mentre le vermiglie disegnavano un sorriso sul viso con la ditta le fece segno di accomodarsi al suo fianco “Melda sermë Emerod,estal sinomë” mentre il canide si sistemava sulle di lui cosce pronto a ricever affettuose attenzioni.

THALAN [pressi lago delle betulle] L'erba sfiora dolcemente le tue vesti quasi come se madre stesse accarezzandoti. discendi leggero verso la riva.. e il cappuccio fai scivolar sulle spalle mettendo alla luna il bianco volto che al mondo il tuo brutale segreto cela. dalla maschera bianca le iridi cristallo vann dritte al chiarore delle acque.. com'è bella la notte.. ad un tratto acuto l senso ti porta voci non conosciute.. ti accigli un poco.. la natal lingua come melodia di fate.. alle tue orecchie.. Elfi.. pensi.. forse pure areldar.. senza dar troppo a te attento.. raggiungi silente le due figure.. e poco discosto ti metti..

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] si avvicinò al caro amico elfo, si levò gli stivali, che appoggiò accanto al ceppo di un albero, e prese posto accanto all'amico, immergendo i piedi della fresca acqua del laghetto e verbiò sorridendo all’elfo di bellezza divina “Melin lissë Khender, Ma tyë ná erinqua sinomë? Ma haryaccë sanweli?” e attese risposta dall'amico il cui viso le pareva non del tutto tranquillo.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la mano lenta accarezzava il pelo del canide quando d'un tratto i muscoli del collo si tesero le orecchie attente a scrutare il più insignificante rumore [skill di razza doti comunicative] quando la creatura di luce inviò telepaticamente ad Arock questo messaggio “Uuma dela arock, usquenó” indi lentamente girò il capo in direzione del sentiero, l'animale ora si reggeva sulle proprie zampe pronto ad agire, accarezzandolo poteva sentirne lo stato d'ansia, indi con lo sguardo ed i sensi tutti concentrati sull'imbocco del sentiero, sussurrò all'amica “Á Dina!”.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] osservò il strano comportamento dell'amico che le aveva detto di tacere. Si guardò attorno velocemente, ma non vide nulla. Posò il suo sguardo su Ser Khender e sottovoce, con voce ferma e priva di timore verbiò “Khender, mana haryaccë?” poi rimase in silenzio per qualche istante poi verbiò nuovamente “Manie?” e poi non proferì più parola in attesa della risposta del messere.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la mano dritta corse sulle morbide vermiglia della dama cercando di indurla al silenzio, ora quel odore era svanito, anche Arock non lo avvertiva più e, con le orecchie basse si era nuovamente accucciato, sulle cosce della creatura di luce, che restò allarmata ancora per qualche secondo, muovendo il capo, strizzando gli occhi ed annusando insistentemente l'aria alla ricerca di qualcosa ... ma ora sembrava che tutto fosse tornato come poco prima, non ancor del tutto convinto che il pericolo, se di pericolo si fosse trattato, fosse ormai scongiurato, volse il viso vero la dama, allontanò un poco la mano dalle provocanti vermiglie ed in comune le disse “quando vi dico di non parlare voi dovete rimaner in silenzio, un motivo c’è.”

EMEROD [laghetto delle bianche betulle] rimase ferma, dal gesto protettivo dell'elfo comprese che qualcosa non andava e rimase in silenzio. I suoi occhi si mossero su Arock il quale sembrava tranquillo. Poco dopo sentì il verbiare comune dell'amico e al termine del suo loquire, verbiò a sua volta “Melin Khender.. nyë ista ta ya quetat. Hantale, lissë sermo!'' e guardò fisso l'amico negli occhi per un attimo, con lui si sentiva sempre al sicuro. Seduta sul tronco iniziò a muover candidamente i piedi leggiadri nell'acqua. Arock si tuffò nel laghetto per giocherellar con i pesci che in esso dimoravano. Emerod sorrise a veder il povero Arock cercar di acchiappare quei pesci dispettosi, immergendo completamente il muso nell'acqua e verbiò con gentilezza all'elfo “Khender, á tirë Arock.'' si fermò un attimo per poi riprendere “Cáras anwavë lala!” e fece una risata molto dolce portandosi la mano davanti alla bocca.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] il canide con un balzo finì in acqua bagnando con gli schizzi i due, mandritta tornò ad appoggiarsi sul terreno mentre l'attenzione venne attratta dalle movenze di Arock, per qualche istante i pensieri che gli rammentavano quale fosse il suo compito, erano lontani da quel luogo e la di lui mente trovò finalmente pace. Verbiò sorridendo in risposta alla lady “Tancave! Anwa, Arock cára lala.” Poi il suo sguardo si posò di nuovo sull'amica, uno sguardo dolce come il miele d'acacia, trasparente come l'acqua di sorgente, uno sguardo che ti penetra, che ti scorge l'anima e l'interroga.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] notò lo sguardo dolce che Ser Khender aveva appoggiato sulla di lei figura, non ebbe reazioni palesi, ma verbiò ''Melin Khender, mana nyarat nin vinyan?”taque per un attimo e poi riprese “Epe, nyë amáquetiet manen ëaccë… nán lá aquetiet nin úqua…” e attese ansiosa il verbiare del caro amico elfo.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la fonte si corrugò per un momento, “Márie… Io sto bene, Hantale,e voi, dall'aspetto si direbbe che siate in splendida forma''.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] notò il corrugamento della fronte dell'amico che la turbò e verbiò, senza badar alla lingua usata, '' Che vi prende Khender? Non è normale per un elfo corrugare la fronte...'' e poi tacque in attesa del verbo del messere.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] di nuovo con lo sguardo cercò di scavare nell'anima della dama per capire se potesse fidarsi o meno di lei, non che la missione affidatagli dal reggente fosse pericolosa o riguardasse segreti del regno, ma quelle strane parole pronunciate quasi per caso, quel dire e non dire, ma soprattutto quella figura in ombra, c'era qualcosa di inquietante ma non riusciva venirne a capo, dalle sue vermiglia uscirono queste parole “al momento mi è stato affidato un compito molto gravoso da onorare, tutto qui”.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] ascoltò l'amico e incautamente si fece sopraffare dalla curiosità e verbiò “Mana mauya cen metya aranen?” e volse lo sguardo all'elfo incrociando lo sguardo del medesimo rimanendo in silenzio in attesa di risposta.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] il di lui capo si avvicinò all'orecchio della dama indi le sussurrò in che consisteva la missione affidatagli dal reggente, senza ometter nessun particolare.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] sorrise dolcemente e verbiò “Nan alassë cen, melin Khender. Spero riusciate a raelizzare il vostro progetto!'' Volse poi lo sguardo su Arock che era uscito già da un po' dall'acqua fredda del laghetto e si era messo a dormire sotto ad un albero in attesa di rientrare alla locanda.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] sorrise e verbiò in lingua comune ''credo che questa notte non rientrerò alla locanda, passero la notte sulla riva di questo lago''.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] volse lo sguardo al cielo e si accorse che l'ora era tarda. Si alzò dal tronco e asciugati i piedi rimise gli stivali poi verbia al cane “Lelyalvë Arock!” il cane si alzò subito in piedi pronto per seguir la padrona. La giovine si volse all'elfo verbiando “Melda vorondil Khender, auta i lómë! An nyë ná i lúmë lelya. Quel undome ninya lissë sermo. Mára mesta an ni véla tyë ento, ya rato nëa. Sid vobis” poi si volse e con passo leggiadro ma stanco sparì lungo il sentiero che dalla foresta portava fino alla locanda.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] con un movimento del braccio salutò l'amica mentre velocemente spariva tra le ombre della notte.



TRADUZIONE FRASI

Sid vobis. Quel andúnë vanimelda heru elda Khender. Elen síla lúmmen' omentilmo, melin sermo. Írë ceninyel, nan alassë. Manen ëaccë? Nyë, ilqua vandë!
Sid vobis. Buona sera bellissimo signor elfo Khender. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro, caro amico. Quando vi vedo, sono felice. Come state? Io, tutto bene!

Mae govannen Emerod, Elen síla lúmenn’ omentilmo.
Ben trovata Emerod, una stella brilla sull’ora del nostro incontro.

Melda sermë Emerod, estal sinomë
Cara amica Emerod, riposate qui.

Melin lissë Khender, Ma tyë ná erinqua sinomë? Ma haryaccë sanweli?
Caro dolce Khender, tu sei solo qui? hai pensieri?

Uuma dela arock, usquenó
Non preoccuparti, austero.

Á Dina!
Zitta!

Khender, mana haryaccë?
Khender, che cos’hai?

Manie?
Cosa succede?

Melin Khender.. nyë ista ta ya quetat. Hantale, lissë sermo!
Caro Khender… comprendo quello che dici. Grazie, dolce amico!

Khender, á tirë Arock
Khender, guarda Arock

Cáras anwavë lala!
Fa veramente ridere!

Tancave! Anwa, Arock cára lala
Certamente! Vero, Arock fa ridere.

Melin Khender, mana nyarat nin vinyan?
Caro Khender, che cosa mi racconti di nuovo?

Epe, nyë amáquetiet manen ëaccë… nán lá aquetiet nin úqua…
Prima, ti ho chiesto come stai… ma non mi hai risposto nulla…

Márie… Io sto bene, Hantale.
Tutto va bene… Io sto bene, Grazie.

Mana mauya cen metyai aranen?
Che cosa sei obbligato a compiere per il re?

Nan alassë cen, melin Khender.
Sono felice per te, caro Khender.

Lelyalvë Arock!
Andiamo Arock!

Melda vorondil Khender, auta i lómë! An nyë ná i lúmë lelya. Quel undome ninya lissë sermo. Mára mesta an ni véla tyë ento, ya rato nëa. Sid vobis
Caro fedele amico Khender, la notte sta per finire! Per me è ora di andare. Buona notte mio dolce amico. Addio fino a quando non ti rivedrò, spero sia presto. Sid vobis.






Emerod Naga Calliope



Ambrosya0
00martedì 17 febbraio 2009 11:57
Salve!

Ora come ora il bg è ben costruito e scritto con accuratezza.

Di sicuro è tutto a posto riguardo il materiale per le varie approvazioni.

Restano solo alcune MODIFICHE DA FARE nella forma e per talune imprecisioni (e precisazioni mie) che vado a scrivere.

1-

I primi sei mesi di addestramento furono caratterizzati da un'intensa attività fisica volta a temprare il fisico della giovane e a svilupparne la muscolatura. Gli esercizi consistevano in lunghe marce nel bosco di Emetik, corse di media intensità lungo l'intero perimetro esterno del palazzo reale, flessioni, sollevamento e trasporto di pesi consistenti, allungamenti, addominali, streching e percorsi di guerra.



Tale parte riguarda allenamenti per un'altra skill che il tuo pg non ha: potenza o resistenza.
Dato che il pg ne può avere solo Una devi togliere questa parte, o rendere gli allenamenti più blandi perchè tali capacità NON sono acquisite.

2-

Erano passati quasi due anni dall'inizio dell'addestramento e la giovane Emerod era già divenuta un'abile spadaccina



SKILL ARMI DA GUERRA LEGGERE

LIVELLO1 a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere lievemente più efficace nell’uso delle armi da guerra leggere rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.



Non penso che lievemente più efficace implichi che è una spadaccina abile ormai. Solo ai livelli alti di una skill si può denotare una maestria tale.


Attività fisica, combattimenti di allenamento, studio delle posizioni di attacco e di difesa e studio delle tattiche di battaglia, ora non hanno più segreti per lei.



Lo stesso qui...E' una esagerazione...da bg puoi essere all'inizio dell'apprendimento, la skill è al primo step...non puoi scrivere di essere già una provetta guerriera, stratega ecc.

SPECIFICHE di cui tener conto, NON DEVI CAMBIARE NULLA MA SOLO RICORDARTENE:

- 175 cm è da considerarsi l'altezza massima per una donna umana.Sei altissima.

- Oggetti posseduti:
Un ciondolo a forma di croce celtica al cui interno è racchiuso il ritratto del suo amato. Questo monile ha valore puramente affettivo.

Ok il legame affettivo con l'oggetto è presente e ben descritto, riguarda l'amato. Puoi perciò averlo in scheda se lo fai fare agli MdM portando il link del bg quando sarà approvato

-

(in caso di pericolo diviene un forte cane da combattimento, in quanto addestrato come tale.)



Attenzione a non muovere mai il cane in difesa del tuo pg contro altri pg se la situazione si "riscalda". E' una cosa ritenuta scorretta e un errore diffuso, al massimo ringhierà se c'è una palese e manifesta ostilità (armi sguainate ecc.) mai "a sensazione". Per questo lo dico precisando anche che in una eventuale quest è il master a muovere il png cane se dichiari che è con te. Come detto sono solo specifiche che il tuo scrivere mi induce a fare.

-

Il re Gustaf, involontariamente assistette alla scena che gli provocò una gran rabbia in quanto aveva già promesso la figlia in sposa al principe degli elfi oscuri Sayler.



Suppongo lo riterremo un drow rinnegato di un clan dato che un drow puro non sposerebbe mai un'umana nè comanderebbe da solo senza avere come superiore una femmina drow.

Posta di nuovo il bg con le dovute correzioni, non occorre che riscrivi anche le role per l'apprendimento con l'elfico, basta ribadire la richiesta.^^

BG NON APPROVATO IN ATTESA DI MODIFICHE.




(Emerod)
00mercoledì 18 febbraio 2009 00:29
Sistemato il BG con le vostre indicazioni.

Ho aggiunto una parte che ho rolato in più di un'occasione ad Avalon, ma non ho salvato le role... Scusate [SM=g8127]

Tale aggiunta rivela il vero motivo che aveva portato al matrimonio deciso da re Gustaf per la figlia: i veri scopi dell'elfo oscuro Sayler.

Chiedo cortesemente di cancellare i post più vecchi di qst discussione (quelli datati dicembre). Grazie. [SM=g8119]

(Emerod)
00mercoledì 18 febbraio 2009 00:31

RICHIESTA APPROVAZIONE BG E RICHIESTA PRIMA SKILL

Nome: Emerod
Karma: 3549
Salute: 400
Mente: 400
Forza: 400


BG PRE-AVALON

Emerod Naga Calliope di Avantaris era l'unica figlia del re Gustaf Edmond II e della regina Iridal Marit Sofia I, sovrani di Avantaris.

Avantaris era una terra rigogliosa, bellissima e immensa che si estendeva dalla catena montuosa di Asghan perennemente innevata alle lunghe e immense coste sabbiose del famoso Golfo di Watersean che si apriva verso il mediterraneo, assai noto ai regni vicini per l'intensa attività commerciale del porto. A circa 80 kilometri di distanza dal fiorente porto, si trovava la cittadina di Avanta, capitale del meraviglioso regno, ove è sito il bellissimo palazzo reale, dimora dei sovrani. Il territorio era caratterizzato da imponenti foreste lussureggianti abitate da una moltitudine di specie animali, da vaste vallate verdeggianti attraversate da fiumi e ruscelli e da immense pianure intensivamente coltivate dagli Avantarisiani. Su quelle terre convivevano pacificamente da secoli la razza degli uomini e quella degli elfi silvani che fin dalle origini del regno avevano lavorato e combattuto gli uni al fianco degli altri con l'obbiettivo comune di creare un regno di pace e armonia sotto la guida del loro sovrano re Alfred I, un uomo dotato di grande forze e saggezza che raccolse attorno a se i consensi di uomini ed elfi e dal quale discende l'attuale reggente re Gustaf II.

La piccola Emerod nacque 24 estati fa, nella calda e afosa notte del sesto giorno di Coll (10 agosto). In quella notte miriadi di stelle cadenti illuminarono il cielo di Avantaris, quasi a festeggiare l'avvenuta al mondo della principessina, futura reggente del regno. La nascita della bimba portò gioia e felicità nel cuore di tutti gli abitanti del regno.

Passarono i giorni, i mesi, gli anni. Emerod crebbe tra le amorevoli cure della madre divenendo una bella ed educata bimba e all'età di 6 anni fu affidata a un precettore un po' particolare affinché ella potesse ampliare tutte le sue conoscenze e imparare la lingua Quenya, che già in parte era in grado di comprendere. Il precettore era l'elfo silvano Ser Paithan Quindiniar, che oltre ad essere il consigliere di re Gustaf Edmond II, era anche il caporazza del suo popolo. Paithan era un elfo di mezz’età (circa 350 anni) dai lunghi cappelli biondi caratterizzati da intensi riflessi argentei e dagli occhi nocciola un po' allungati alle estremità, molto alto dalla corporatura magra ma forte, bello dai lineamenti aggraziati, sempre impettito e regale nei suoi abiti di corte e molto ben curato nell'aspetto. L'elfo era molto stimato dal sovrano per le sue immense conoscenze che spaziavano in ogni campo comprese magia e pratiche mediche con le erbe medicinali. Paithan teneva le sue lezioni rigorosamente in lingua Quenya in modo che Emerod potesse far sua la lingua e abituarsi a usarla quotidianamente.
Emerod non seguiva le lezioni da sola, infatti aveva due compagne di studio, le figlie di Paithan che però parlavano solo in Quenya (comprendevano ma non parlavano la lingua degli uomini). Nenyen era un'elfa molto bella dai lunghissimi cappelli argentati che dall'aspetto dimostrava circa 10 anni umani, ella nacque dall'unione del padre con la sacerdotessa degli elfi Isil che morì dandola alla luce. Nenyen, come ogni altro elfo, era molto diffidente e poco socievole, solitaria, amante e rispettosa della natura e ligia ai suoi doveri. Vilhandra era una mezzelfa di 6 anni dai lunghi cappelli rossi e dalle orecchie a punta, un poco smussate, nata dall'unione del padre con la cortigiana di palazzo Nemesi. A differenza della sorella, Vilhandra era allegra, spensierata, fiduciosa negli uomini e molto socievole, infatti strinse subito una fortissima amicizia con Emerod.
Emerod era molto intelligente e studiosa, bravissima in tutte le materie di studio, soprattutto con la lingua Quenya, infatti, dopo poco tempo era già in grado di leggere da sola interi libri elfici e di parlar abbastanza bene nella medesima lingua, anche se aveva ancora molto da imparare.

Emerod era solo una bimba di dieci anni quanto una sera il padre, di rientro dalla caccia, giunse a palazzo portando in braccio un ragazzo tredicenne gravemente ferito. Re Gustaf lo aveva trovato nella radura dell'altare sacro nel bosco di Emetik, accasciato in un bagno di sangue. Paithan con l'uso della sua magia e delle erbe medicinali curò le ferite del giovane salvandogli la vita, ma non poté far nulla per guarirlo dalla sua amnesia. Il giovane non ricordava nulla del suo passato ad eccezione del suo nome: Antoine. Paithan, con l'aiuto di Emerod, accudì il tredicenne finché non recuperò forza, vigore e salute. Re Gustaf ebbe tenerezza per Antoine che non sapeva dove andare, visto che il suo passato gli era oscuro e così decise di tenerlo con se a corte. Antoine venne affidato a Sir Ludwig, generale dell'esercito di Avantaris, affinché lo avviasse all'arte del combattimento e della guerra. Il tempo passò, Antoine divenne un esperto spadaccino caratterizzato da una grande abilità con la spada lunga e nel combattimento a cavallo, da una vasta conoscenza di tutte le tecniche di combattimento e dall'indomito coraggio che lo accompagnava sempre in missione. Queste doti gli consentirono, ben presto, di esser ordinato da Gustaf in persona capitano delle guardie reali di palazzo.

Emerod aveva compiuto da poco 16 anni quando al palazzo reale di Avantaris giunse un caro amico di suo padre, il sovrano russo Vladimir II, un uomo anziano, alto e robusto dai duri lineamenti nordici. Vladimir II era giunto a palazzo per conferire con l’amico Gustaf per modificare alcune condizioni degli accordi commerciali esistenti tra i due paesi da moltissimi anni. Ogni volta che il sovrano russo veniva in visita ad Avantaris, portava sempre dei doni per il suo amico e questa volta portò un dono molto speciale e raro per la giovane Emerod. Nascosta sotto un telo nero c'era una piccola gabbia. Emerod era curiosa di vedere cosa fosse, tolse frettolosamente il telo e nella gabbia vi trovò un cucciolo di cane a pelo lungo bianco con la coda arricciata in avanti, era un piccolo batuffolo di pelo che come uscì dalla gabbia cercando di zampettare sul liscio pavimento scivolava a terra prima con il sedere e poi con il muso. Emerod intenerita dalla figuraccia del cucciolo lo prese in braccio, ringraziò Vladimir sorridendo e gli chiese di che razza fosse il cucciolo donatogli visto che ad Avantaris non ce ne erano di eguali. Il russo le spiegò che si trattava di un cane di pregiata e antica razza molto diffusa in Russia utilizza per lo più come cane da guardia, da slitta o da compagnia e allevato dall'antica tribù dei Samoiedi autoctona della Russia settentrionale. Emerod chiamò il suo cucciolo Arock, con il quale strinse un forte rapporto di amicizia e fratellanza, e ovunque ella andasse il tenero batuffolo la seguiva, anche alle lezioni di Paithan. Quando Arock compì un anno era diventato già un cane adulto, seppur giovane, e iniziò ad esser addestrato come cane da difesa e da combattimento in modo che potesse difendere la sua padroncina in caso di pericolo.

Al compimento del suo diciottesimo anno d'età, Emerod completò gli studi con Paithan in quanto le sue conoscenze erano ormai assai ampie e poteva parlare correntemente in lingua Quenya. Ora doveva affrontare lo studio dell'arte del combattimento per imparare a difendersi da sola in caso di pericolo e il giorno del suo compleanno fu condotta dal padre nella sala delle armi, ove venne lasciata sola affinché scegliesse un'arma a suo piacimento con cui intraprendere tale studio. Emerod iniziò a guardasi attorno spaesata e titubante, guardando tutte quelle armi così strane che non destavan in lei nemmeno un cenno d'interesse, ma all'improvviso notò una bacheca impolverata nascosta in un angolo un po' oscuro della stanza e si avvicinò.
Con la mano sinistra tolse la polvere da un vetro della bacheca e vi guadò dentro vedendo un bellissima spada lunga con l’elsa d’oro a forma di drago e il fodero in argento intagliato in miriadi di foglie e gigli che s’intrecciavano tra loro creando una meravigliosa trama. Era una spada di pregiata fattura elfa. La giovane afferrò con una mano l’elsa d’orata, con l’altra il fodero argentato ed estrasse la spada. Sulla lama di quell'oggetto erano incise delle antiche rune di protezione di cui Emerod ignorava il significato. Fu Paithan a rivelarle che quell'arma elfica era la leggendaria spada del Drago infuocato, spirito protettore di Avantaris, scomparsa millenni orsono per poi ricomparire finalmente nelle mani della futura regina di Avantaris. Ora la scelta dell'arma era stata fatta.

Il giorno seguente, Emerod conobbe il suo maestro di spada, il bellissimo e impavido capitano delle guardie reali Ser Antoine e con lui iniziò il suo nuovo percorso di studio. I primi sei mesi di addestramento furono caratterizzati da un'intensa attività fisica volta a temprare il fisico e il carattere della giovane. Quando Antoine reputò che l'allieva fosse fisicamente pronta passò all'addestramento con la spada. Inizialmente a Emerod venne data una spada da allenamento di piombo (molto più pesante di una spada normale), che utilizzò nell'arco dell'intero periodo di apprendimento della giusta posizione delle mani sull'elsa e delle posizioni di attacco e di difesa. Tale arma così pesante serviva a rinforzare la muscolatura del braccio destro dell’allieva affinché una spada normale le risultasse molto più leggera e maneggevole da usare. Terminato l'apprendimento delle varie posizioni da assumere nel combattimento, la spada di piombo fu sostituita con la spada del Drago infuocato, arma che Emerod aveva scelto nella sala delle armi, e passò allo studio delle tecniche effettive di attacco. Sotto la supervisione del Capitano Antoine, sempre pronto a correggere eventuali errori, Emerod si esercitava negli affondi e nei fendenti con un fantoccio fatto in legno e paglia. Dopo un po' di mesi Emerod iniziò ad esercitarsi anche nel parare e schivare i colpi, nel respingere i colpi vibrati con forza e a disarmare l'avversario. Successivamente la giovane e competente allieva incominciò ad effettuare lunghi ed estenuanti combattimenti di allenamento con il suo abile maestro di spada.
Erano passati quasi due anni dall'inizio dell'addestramento e la giovane Emerod era nettamente migliorata rispetto all’inizio. Ora era divenuta un tutt'uno con la sua spada, molto scaltra e furba, in grado di combattere anche in battaglia. Le tecniche di combattimento basilari non avevano più segreti per lei, fendenti e affondi andavano quasi tutti a segno, le parate erano sicure e forti. La sua abilità nel destreggiarsi con la spada cresceva di giorno in giorno, con somma soddisfazione del suo maestro.
Allenamento dopo allenamento Emerod migliorava sempre di più e allenamento dopo allenamento tra allieva e maestro nacque il nobile sentimento dell'amore che legò i loro cuori l'uno all'altro. Il loro sincero sentimento era forte e nessuno avrebbe mai potuto rompere il loro legame indissolubile.

Un giorno Emerod stava passeggiando nel giardino interno del palazzo con il suo amato Antoine. Tutto ad un tratto Antoine si fermò, si volse verso la sua amata, con la mano la afferrò in vita e la trasse a se, la guardò intensamente negli occhi, quindi sicuro di non esser visti la baciò con passione. Il re Gustaf, involontariamente assistette alla scena che gli provocò una gran rabbia in quanto aveva già promesso la figlia in sposa al principe degli elfi oscuri Sayler. Gustaf sentendosi tradito nel profondo, decise di dividere i due giovani innamorati. Antoine fu mandato nell'avamposto più lontano e disagiato del regno, sul monte Iceberg della catena montuosa di Asghan, a comandare un manipolo di uomini che più che soldati sembravano dei poppanti; mentre alla povera Emerod fu comandato di sposare Sayler e se lei avesse cercato di rivedere il suo amato capitano, sarebbe costata la vita ad entrambi per mano del re.

Mancava poco più di un mese al matrimonio combinato che la principessa non accettava e non voleva. Quel giorno Emerod rimase nelle sue stanze, piangeva disperata abbracciata al suo cucciolo Arock perché non riusciva a trovar soluzione a quella orribile situazione e non voleva veder nessuno. Paithan non avendo visto la sua giovane pupilla per tutto il giorno, si preoccupò; erano mesi ormai che non vedeva più sorrisi sul volto della giovane e questo gli dispiaceva, gli faceva doler il cuore. L'elfo voleva bene a Emerod come se fosse figlia sua e decise di aiutarla. Dopo aver cenato, Paithan andò nelle stanze di Emerod portandole degli abiti maschili in cuoio di pregiata fattura elfica, un paio di stivali neri in pelle alti fino a mezza coscia e un alto cinturone nero, che appoggiò delicatamente sul letto. Prese Emerod tra le sue braccia per asciugarle gli occhi bagnati dalle lacrime, le donò un ciondolo a forma di croce celtica al cui interno aveva racchiuso un ritratto di Antoine e le disse: "Mia giovane lady, il vostro dolore mi addolora e debbo far qualcosa per ridarVi felicità e serenità. Ecco dunque che vi dico di fuggir ad Avalon ove potrete continuar nei vostri studi e ove il re vostro padre non potrà trovarvi. Appena partirete invierò una missiva al vostro Antoine affinché vi possa raggiungere ad Avalon. Mylady la vostra felicità è la mia felicità”.

Quella notte Emerod indosso gli abiti e gli stivali donatile dall'elfo e l’alta cintura nera a cui legò saldamente un sacchettino di juta contenti delle monete da utilizzare nel suo viaggio verso Avalon. Prese un mantello nero dal suo armadio e assieme ad Arock andò da Paithan per salutar lui, Nenyen e la sua amica del cuore Vilhandra e lasciargli in custodia la spada del Drago infuocato. Una volta uscita dal palazzo sparì nella notte oscura guidata dalla stella polare verso Avalon.


AVALON

Durante il primo mese di vita nella bellissima cittadina di Avalon, lady Emerod aveva mantenuto contatti epistolari in lingua comune con il suo precettore, Ser Paithan Quindiniar. Da tale corrispondenza apprese che gli elfi oscuri avevano mosso guerra al suo regno e che il principe oscuro l’aveva condannata a morte: se avesse rimesso piede ad Avantaris chiunque avrebbe potuto ucciderla. Sayler non voleva veramente sposare la giovane Emerod, sapeva del legame amoroso che ella aveva e che sicuramente lei avrebbe rifiutato il matrimonio. Aveva architettato il tutto per trovare un motivo futile per muovere guerra contro il regno e conquistarlo, raggirando e prendendo per il fondelli re Gustaf. Ora ad Avantris la guerra divampa, la giovane Emerod non ha più alcun contatto con il suo passato e cerca di vivere una serena vita nelle nuove terre di Avalon.


DESCRIZIONE

Nome completo: Emerod Naga Calliope di Avantaris
Età: 24 anni
Data di nascita: Decimo giorno di Coll
Occhi: Azzurri
Capelli: Nero corvino
Peso: 56 Kg
Altezza: 172 cm

Segni particolari:
Una voglia a forma di cuore dietro l’orecchio destro e una cicatrice da taglio sul palmo della mano sinistra che si provocò respingendo l'attacco di un bandito durante il suo viaggio verso Avalon.

Regno di Provenienza:
Regno di Avantaris. Il regno di Avantaris confina a est con le alpi italiche, a nord-est e a nord con i territori occupati dalle popolazioni germaniche e dai barbari, a nord-ovest con le terre dei franchi e a ovest con i territori merovingi e a sud vi è il golfo di Watersean che si apre sul mar mediterraneo.

Descrizione dettagliata del pg:
Emerod è una bellissima ragazza di 24 anni, alta 172 centimetri, dal fisico sinuoso, snello, agile e asciutto (alla vista può apparir un po’ “maschiaccio”), forte quanto basta per impugnare la sua spada in battaglia e dalla carnagione chiara come si convien ad una nobildonna. Il suo viso molto grazioso ha dei lineamenti dolci e tondeggianti, nel mezzo del quale spunta un piccolo e perfetto naso con la punta un po’ all’insù e poco sotto una piccola bocca dalle labbra carnose e sensuali. Gli occhi un po’ allunganti alle estremità, così limpidi ed espressivi, specchio della sua anima, sono d’un azzurro intenso come l’azzurro del cielo terso d’un giorno d’estate. I lisci capelli nero corvino sono lunghi fino a toccar il coccige, raggruppati in una bellissima treccia chiusa in fondo da un nastro di raso rosso.
La fanciulla indossa una camicia bianca a manica lunga dall’alto colletto che le circonda il snello collo risaltandone i capelli corvini, una giacca in pelle di camoscio marroncino chiaro chiusa sul davanti con due fibule fatte in oro e smeraldo a forma di foglia, un paio di pantaloni neri in pelle di daino (molto comodi per cavalcare) di fattura palesemente elfica con ricamate sui fianchi foglie d’edera dorate e argentee e un paio di stivali neri in cuoio lucidi e lucenti alti fino a metà coscia. In vita, sopra alla giacca, porta un’alta cintura di cuoio nero chiusa sul davanti da una grande fibbia argentata. Al collo porta sempre un ciondolo di ferro a forma di croce celtica sulla quale sono state incise delle antiche rune elfiche di protezione e al cui interno e racchiuso un ritratto del volto del suo amato: quel ciondolo le fu donato dal suo precettore Sir Paithan. Sopra agli abiti solitamente porta un grande e caldo mantello nero dotato di cappuccio e chiuso all’altezza collo con una fibula d’argento a forma di piccolo drago sputa fuoco. Sulla mano sinistra porta un guanto in cuoio marrone con il palmo rinforzato e lascia le affusolate dita della giovane scoperte e libere.
A tracolla porta la sua bisaccia di pelle di daino marrone chiaro.
La giovane dai modi aristocratici è molto intelligente e studiosa, saggia e furba, alle volte un po’ troppo precisina, grande ascoltatrice nonché un po’ chiacchierona. E’ molto dolce e simpatica, coraggiosa, generosa con il prossimo, sempre pronta a prodigarsi per i più deboli. E’ testarda, quando si mette una cosa in testa nessuno riesce a fargli cambiare idea, caratteristica che le dona una gran forza per superare tutte le avversità. Non si dà mai per vinta, anche quando la situazione si fa dura e pesante, anche se a volte viene sopraffatta dalla paura. E’ dotata di una gran bontà d’animo e sempre ligia al suo dovere. Ella è convita che tutti possono vivere assieme in pace ed armonia, senza distinzione di razza o credo. Ama moltissimo leggere libri in lingua elfica e umana, soprattutto se trattano di magia e incantesimi, cavalcare spensierata per le verdi vallate e per i misteriosi boschi, allenarsi con la sua spada e divertirsi con gli amici. Non sopporta le ingiustizie, le angherie e i criminali.

Allineamento: Legale/buono

Amici:
Giunta ad Avalon fece subito amicizia con Ser Mojedo che l'aiutò ad amibientarsi nel nuovo regno. Alloggiata alla locanda strinse amicizia con Donna Filippa che la trattava come se fosse figlia sua e nello stesso luogo conobbe, stringendo una bella amicizia, Ser Danniud e la sua amata mezzelfa lady Shanac. Una notte stellata al sacro Tor conobbe e la sua istruita amica Lady Marykara. Ad Avalon divenne amica anche di Ser Guysgard, con il quale si scopri legata da un legame di parentela,(il Ser era il fratello minore del suo amato Antoine) e la sua donna Lady Emirys. Una sera alla foresta di luce conobbe l'elfo Seregon con cui sperava di stringere una futura amicizia, mentre in biblioteca conobbe e divenne amica dell'elfa Lady Fanny. Una sera in locanda fece amicizia con Ser Almir con il quale si trovava bene a chiacchierare. Infine strinse una fortissima amicizia con l’elfo Ser Khender. Successivamente ha conosciuto un Messere dal fare cordiale e gentile Ser Lepandium e un elfo tipicamente elfo ser Vegon.

Oggetti posseduti:
Un ciondolo a forma di croce celtica al cui interno è racchiuso il ritratto del suo amato. Questo monile ha valore puramente affettivo.

Animali:
Arock è un cane proveniente dalla Russia le cui origini sono molto antiche. La sua razza viene allevata nella Russia settentrionale dal popolo dei Samoiedi. L’aspetto generale mostra un cane elegante, di taglia media, creando un'impressione di forza, di resistenza, di charme, di morbidezza, di dignità e di sicurezza. La sua corporatura è molto robusta e forte. Il pelo bianco è molto lungo, abbondante, spesso, soffice e denso. La coda attaccata molto alta viene portata ricurva verso l'alto e davanti a partire dalla base, sul dorso e sui fianchi. Gli occhi di colore bruno scuro sono bene incassati fra le orbite, piuttosto distanziati, un poco obliqui, a forma di mandorla e il bordo delle palpebre è nero. Le orecchie dritte sono piuttosto piccole, spesse, triangolari, leggermente arrotondate alla estremità e piuttosto distanziate. Ha un’andatura potente e sciolta, con buone falcate, una buona estensione degli anteriori e buona spinta dei posteriori.
E’ caratterizzato da un carattere amichevole, sveglio, aperto, vivo, mai timido e non troppo aggressivo. E’ molto ubbidiente e coccolone.




RICHIESTA PRIMA SKILL:


Motivazione:

Emerod dall'età di 18 anni fino ai 24 anni, affrontò duri allenamenti per acquisire l'arte della spada e del combattimento. Tutti i giorni era sottoposta ad attività fisica e combattimenti di allenamento, con annesso studio delle posizioni di attacco e di difesa.


Esperienza armi da guerra leggere

il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da guerra leggere (spada lunga, ascia celtica,scimitarra, spada bastarda, accetta, martello d’arme), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati.

LIVELLO 1 a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere lievemente più efficace nell’uso delle armi da guerra leggere rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.



RICHIESTA APPROVAZIONE CONOSCENZA LINGUA ELFICA

Automastering Quenya Lambë postato nel forum dei Master di Avalon

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8356320&#idm...

(Emerod)
00mercoledì 18 febbraio 2009 00:39


Altre role a supporto dell' automastering
(Vedi link automastering: freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8356320&#idm... )





Role Biblioteca
La role si è svolta presso la biblioteca di Barrington in data 19-10-2008 alle ore 13.30 con l'elfa Fanni.

Situazione luogo

Emerod passeggiava lungo le vie Barrington quando qualcosa le fa decidere di recarsi alla biblioteca seguita dal suo fedele e inseparabile canide.



Role

FANNI {Biblioteca}Spinge la porta massiccia, facendo poi scorrere la mano sotto il mantello verde. Il cappuccio calato le copre il viso, lasciando intravedere solamente alcune fattezze tipiche della sua razza. Il mento appuntito e il nasino dolce, fino alle orecchie, leggermente più lunghe rispetto a quelle umane. Mentre il falco aspetta sul tetto dell'edificio, ispezionando la gente ed i passanti, gli occhi smeraldini dell'elfa controllano gli scaffali oltre la prima sala. Indifferente, sale le scale, alzando leggermente i piedi, sembrava quasi che stesse volando tanto era l'eleganza del suo portamento. Notò subito la figura che sembrava aspettare qualcuno oltre la porta del salotto. Dirigendosi decisa verso gli scaffali più logori, afferrò un vecchio tomo, rilegato in cuoio, logoro e sudicio. *I maldë parmar nar yai anúvani cenenna. * Pensa ridendo fra se e se. L'espressione in volto è sempre ineguale: una maschera imparziale statuaria e perfetta.

EMEROD [biblioteca] entrò nella biblioteca con passo felino onde evitar di disturbare lo studio di eventuali presenti. Con passo veloce si diresse nella sala di lettura ove vi erano gli scaffali dei libri e una volta lì, si guardò in giro notando la presenza di un'altra figura: un bellissimo elfo femmina che stava prendendo un vecchio tomo da uno scafale. Le si avvicino e in perfetto elfico la salutò “Sid vobis vanimelda quendi. Elen síla lúmmen’ omentilmo. Ninya essë ná Emerod Naga Calliope. Es Emerod, an lë... Lenya essë mana ná, melin quendi?”.

FANNI {scaffale}Alza appena lo sguardo per osservare la ragazza che le sta di fronte. Indecisa se parlare o meno alla fine verbia * Sid vobis hérinicë Emerod, quel ré…* Non aggiunge altro per qualche secondo, mentre velocemente ispeziona tutta la figura. * Më, eldar… Ma poluvarlvë oiale harya aqua estel mi atani? Mankoi sina vendë quetë nin? Umë mára sercë imbë i menya liet.. nó sina hérinicë anta nin i noa lá haryaon morimaiter selmar, aranyë. * I pensieri volano leggeri nella sua mente, mentre sussurra a bassa voce * Ninya essë ná Fanni Beatriz Agular, ninya heri…* Con un moto cortese s'abbassa il cappuccio, rivelando ancor più tutte le sue dolci fattezze.

EMEROD [biblioteca/scaffale] dal sussurro della giovane elfa ne comprese il nome: Fanni. La giovane Emerod verbiò “Melin Fanni, cenen ya ëal ruck óni. Lá urúciel nin, nan mára. Merin carë nilmë ólë. Istal, ardanyassë, eldar ar atani ócuinar senda, haranye yá! ” e sorrise socchiudendo gli occhi.

FANNI {Scaffale}Non risponde a cotal domanda, ma riprende * San’… Ma merel qua mi satya?* chinando leggermente il capo, osservando con aria impassibile gli occhi della giovane. Da sempre il suo sguardo inizialmente poteva sembrar arrogante, ma non per smania di dimostrarsi superiore, bensì poiché era una delle sue caratteristiche. L'eredita ricevuta dal padre, consisteva pur nell'orgoglio d'esser elfo; perciò non con cattiveria, ma come abitudine, osservava piena di se le persone.

EMEROD [biblioteca/scaffale] con quella giovane elfa si sentiva a suo agio e le riportò alla mente il suo caro precettore Paithan un elfo silvano di mezz'età. Fu ridestata da suo ricordo dalle parole della giovine elfa a cui rispose “Úqua satyao, melin quendi”. Fermò il suo verbiare, tossi per schiarissi la voce, sorrise dolcemente e poi proseguì “Lissë heri quendi Fanni, ma ëal elyë sinomë ten cenda yárë quenderin parmar? I parma ya haryal lenya mássë… Mana ëas? Ma ná parma laireo? Istan i quenderin nóle, ninya ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar nin enge vë anwa atar.” e volse lo sguardo alla giovane elfa in attesa di una sua risposta. Emerod amava molto parlare nella lingua elfica, lingua difficile ma dalle sonorità assai aggraziate.

FANNI {Scaffale}Aggrotta appena le sopracciglia, mentre ascolta il discorso della ragazza. Pensa nella sua mente *Satya i care ya elda tirico atanen… orilqua mai sina elda ná Taur’quessir… më, Taur’quessir, nar sailaina lerinë onna taurion, mai lá rúr.* Ripensa alla sua libertà messa un po’ in crisi dal mondo appena scoperto...poi il suo pensiero va ad Olin il bel falco che proprio il giorno prima le aveva detto di volersene andare.. invece eccolo la, cosciente del fatto che troppo, avrebbe fatto. Ridestata dai suoi pensieri verbiò all’umana “Haryanel Taur’quessir vë ingólemo… Satya sina care!”.

EMEROD [biblioteca/ scaffale] ascoltò il verbiare dell’elfa. Non comprendeva il motivo per cui fosse così strano avere per precettore un elfo, infondo nelle terre da cui proveniva era una cosa molto comune. Guardò l’elfa notando l'espressione accigliata delle giovane e verbiò “Lissë quendi Fanni…Ma ëa qua ya umë? Ma ilqua vandë?

FANNI {Scaffale}La domanda non la stupisce. Muta l’espressione del volto, un sorriso radioso le si apre in viso mentre verbia * Nan erinqua reaninqua…*poi si fermò per un istante, per poi verbiare in lingua comune * Hérinicë Emerod, bragol vanda mauya nin lelya alavë nómë. Nai quetë ólë ar auta len nanquenie maquetelyan. Tenná ento lye omenta. Sid vobis. * Con un inchino degno di rispetto, la saluta, uscendo dalla biblioteca.

EMEROD [biblioteca/scaffale] sorrise verso la giovane quendi e con un filo di voce verbiò “Hantale hérinicë Fanni! Óni, lë ná olë nilda... Mára mesta an ni véla lë ento, ya rato nëa. Quel ré lissë quendi. Sid vobis.”. Appena la cara lady Fanni abbandonò la biblioteca, Emerod si ricordò di un impegno che la richiamava altrove, indì con passo veloce e fiero si diresse verso la porta della biblioteca ed anch'ella uscì dalla biblioteca.



TRADUZIONE FRASI


I maldë parmar nar yai anúvani cenenna
I libri migliori sono quelli più brutti alla vista

Sid vobis vanimelda quendi. Elen síla lúmmen’ omentilmo. Ninya essë ná Emerod Naga Calliope. Es Emerod ,len... Lenya essë mana ná, melin quendi?
Sid vobis bellissima elfa. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro. Il mio nome è Emerod Naga Calliope. Solo Emerod, per voi… qual è il vostro nome, cara elfa?

Sid vobis hérinicë Emerod, quel ré…
Sid vobis lady Emerod, buon giorno...

Më, eldar… Ma poluvarlvë oiale harya aqua estel mi atani? Mankoi sina vendë quetë nin? Umë mára sercë imbë i menya liet.. nán sina hérinicë anta nin i noa lá haryaon morimaiter selmar, aranyë.
Noi, elfi… potremmo mai avere completamente fiducia negli umani? Perché questa fanciulla mi parla? Non c’è buon sangue fra le nostre due razze...ma questa ragazza mi dà l’idea di non avere cattive intenzioni contro di me.

Ninya essë ná Fanni Beatriz Agular, ninya heri…
Il mio nome è Fanny Beatriz Agular mia signora...

Melin Fanni, cenen ya ëal ruck óni. Lá urúciel nin, nan mára. Merin carë nilmë ólë. Istal, ardanyassë, eldar ar atani ócuinar senda, haranye yá.
Cara Fanni, vedo che siete diffidente contro me. Non abbiate paura, sono buona. Sapete, nel mio regno, elfi e umani convivono in pace, secoli or sono!

San’… Ma merel qua mi satya?
Dunque…Desiderate qualcosa in particolare?

Lissë heri quendi Fanni, ma ëal elyë sinomë ten cenda yárë quenderin parmar? I parma ya haryal lenya mássë… Mana ëas? Ma ná parma laireo? Istan i quenderin nóle, ninya ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar nin enge vë anwa atar.
Dolce signora elfa Fanni, siete anche voi qui per leggere antichi libri elfici? Il libro che avete nella vostra mano… che cos’è? E’ un libro di poesia? Io conosco la cultura elfica, il mio precettore Paithan era un elfo silvano e per me era come un padre.

Satya i care ya elda tirico atanen… orilqua mai sina elda ná Taur’quessir… më, Taur’quessir, nar sailaina lerinë onna taurion, mai lá rúr.
Particolare il fatto che un elfo badi a un umano.. soprattutto se quest'elfo è un elfo silvano… Noi, elfi silvani, siamo considerati libere creature dei boschi, se non selvaggi.

Haryanel Taur’quessir vë ingólemo… Satya sina care!
Avere un elfo silvano come precettore… Particolare questo fatto.

Lissë quendi Fanni…Ma ëa qua ya umë? Ma ilqua vandë?
Dolce elfa Fanni…c'è qualcosa che non va? Tutto bene?

Nan erinqua reaninqua
Sono solo sorpresa...

Hérinicë Emerod, bragol vanda mauya nin lelya alavë nómë. Nai quetë ata ólë ar auta len nanquenie maquetelyan. Tenná ento lye omenta. Sid vobis.
Un impegno improvviso mi obbliga ad andare in diverso luogo. Spero di parlare ancora con voi e darvi risposta alle vostre domande. A quando ci rincontreremo. Sid vobis.

Hantale hérinicë Fanni! Óni, lë ná olë nilda… Mára mesta an ni véla lë ento, ya rato nëa. Quel ré lissë quendi. Sid vobis
Grazie lady Fanny! Con me siete molto cordiale… Addio fino a quando non ti rivedrò, che spero sia presto. Buona giornata dolce elfa. Sid vobis.








Role Il sacro Tor
La role si è svolta presso il Sacro Tor in data 04-11-2008 alle ore 22.30 con l'elfo Palmarios (che sparisce mistriosamente) e l'elfo Khender.

Situazione luogo

Lady Shanac e Ser Danniud si trovano al Sacro Tor intenti nelle loro effusioni romantiche. Un'elfo si avvicina rimanendo in disparte ad osservarli, quando soppragiunge Emerod.


Role

EMEROD [sentiero] si stava avvicinando con passo calmo e lesto al sacro Tor. Già sentiva il tiepido zefiro soffiare tra i suoi cappelli. Arock zampettava accanto alla padrona. Era una bellissima serata, ideale per osservar le stelle.

PALMARIOS [sentiero] mano a mano che la meta si avvicinava una strana emozione lo colse, l'eccitazione del momento lo fece distrarre e non si accorse della presenza di altri se non quando i dolmen erano ormai prossimi. Notò un umano e una mezz'elfa intenti in una conversazione, mentre un'altra figura umana si stava avvicinando da un altro sentiero, Palmarios decise di restare in disparte ed osservare il procedere degli eventi.

SHANAC {dolmen} sorride ''ma no, io? come ti viene in mente?'' un'altra linguaccia mentre in lontananza sente altri passi, forse altri che vogliono contemplare la magia del luogo

DANNIUD (dolmen) si avvicina si toglie il cappuccio mostrando il viso , la osserva verbia” hai udito qualcosa ?”

EMEROD [dolmen] era giunta nelle vicinanze dell’entrata del Sacro Tor, quando sentì dei passi giunger dietro di lei. Eran passi molto leggeri, si voltò e vide un elfo. Per farlo sentire a suo agio, decise di volgersi a lui verbiando nella lingua elfica. Benché ella fosse un'umana, dalla sua bocca uscirono perfette sonorità elfiche ''Sid vobis heru elda. Elen síla lúmmen’ omentielvo. Ninya essë nà Emerod. Lenya essë mana ná, heru elda?''.

PALMARIOS [dolmen] udendo le dolci melodie della propria lingua il timore di palmarios svanì, si diresse verso l'umana, deglutì un paio di volte e cercò di verbiare ma le parole non gli uscirono dalla bocca per la troppa timidezza.

SHANAC {dolmen}si volta or in direzione dei rumori, un verbiare in una lingua a lei sconosciuta, o quasi, acciglia gli occhi e verbia [mi pare elfico, c'è qualcuno laggiù] per quanto si sforzi ad ascoltare non riesce ad intendere il verbiare, suo padre non le aveva mai insegnato l'elfico.

DANNIUD (dolmen) verbia “ si mi e sembrato di udire qualcosa” il zefiro che soffiava tra i dolmen faceva udire dei strani suoni. China il capo e verbia “non hai capito nulla, comunque si odono anche dei passi di animale”.

EMEROD [dolmen] osservò l'elfo avvicinarsi, le pareva volesse far amicizia e non avendo ricevuto ancora risposta alla domanda precedente, verbiò nuovamente verso l'elfo “Ninya essë ná Emerod, heru elda… Lenya essë mana ná?'' e attese nuovamente risposta dall’essere con le orecchie a punta.

PALMARIOS [dolmen] finalmente la voce uscì e disse balbettando ''N.... Nan Palmarios ...''

SHANAC {dolmen} scuote il capo ''no, mio padre la conosceva, cosa logica essendo un elfo'' sorride, poi tende di nuovo le orecchie a punta e verbia ''si hai ragione. Il verbiare è donna, magari si tratta di lady Emerod che è giunta fin qui con Arock''.

DANNIUD (dolmen) verbia “attendiamo che si avvicinino !!”

PALMARIOS [dolmen] si frugò nelle tasche ed estrasse un paio di foccacine avvolte con una foglia, ne porse una a Emerod ed in elfico gli disse che un paio di bocconi l'avrebbero senz'altro fatto recuperare le forze.

EMEROD [sentiero] sorrise all'elfo da cui ottenne l’agoniata risposta. La giovane era felice di sentire quella voce così soave dalle dolci assonanze elfiche e disse '' Tyáve, nan alassë istal, heru Palmarios. Ma ëal vinya Avalono?

SHANAC {dolmen} ascolta ancora quel verbiare, per quanto non lo intende l'affascina comunque. Poi torna a rivolgersi a Danniud ''che avventure hai vissuto oggi?''

DANNIUD (dolmen) verbia “ti faccio vedere una magia, un giorno in una calda sera d’estate mi trovai in una radura ai piedi di un monte non sapendo dove mi trovavo , interrogai i miei amuleti” misi la mano nella sacca e li presi. Essi erano due ossa di pollo, quelle della coscia, un sasso di colore verde e uno di colore blu e delle conchiglie, li raccolsi nel palmo della mano destra e a meno di mezzo metro li fece cadere a terra per prevedere il futuro…” tacque momentaneamente per vedere l’espressione di lady Shanac, poi verbia “mi sono preso gioco di te” e sorride divertito.

EMEROD [sentiero] l'elfo non rispose alla domanda, come era apparso era sparito, indi riprese il passo giungendo al Sacro Tor ove trovò i suoi amici Lady Shanac e Ser Danniud. Lì salutò con un gran sorriso in volto ''Sid vobis amici!''

SHANAC {dolmen} accortasi che si stava burlando di lei, finge un'espressione offesa incrociando le braccia sotto il seno. Ma subito dopo torna a sorridere, proprio nel momento in cui giunge lady Emerod. Sempre sorridente la saluta ''Sid vobis lady Emerod, siete giunta proprio nel momento in cui la stavo facendo pagare al nostro caro Danniud, qui presente '' detto ciò con un balzo gli finisce addosso facendogli il solletico.

KHENDER [sentiero] un altro giovane elfo, durante questa tiepida nottata, era in cammino verso Tor, il suo passo procedeva svelto e deciso, quando finalmente giunse al termine del sentiero ove intravide i dolmen e percepì la forza magica che permeava quel luogo.

DANNIUD (dolmen) il cane di lady Emerod, Arock, si avvicina scodinzolando, avvicina il muso al viso di Danniud gli lecca , poi si mette un po’ in disparte e abbaia, poi si avvicina di nuovo e lecca il viso di Danniud, ora Danniud con le spalle a terra sorride e verbia “mi arrendo due contro uno non è leale” continua a sorridere divertito.

KHENDER [dolmen] altri erano intenti in strani ''rituali'' che all'apparenza nulla avevano a che fare con la magia, ma vista la giovane età dell'elfo e la sua modesta esperienza restò a guardare incuriosito l'evolversi degli eventi restando in disparte, come si addice ad un elfo ben educato come si riteneva.

EMEROD [dolmen] era felice di veder gli amici e verbiò ''lungo il sentiero ho trovato un 'elfo con cui ho comunicato in elfico ma come è apparso così è sparito. Strano non vi pare?'' attendendo la risposta degli amici si voltò verso il sentiero, notando un'ombra in disparte con le orecchie a punta. Forse l'elfo di prima e gli verbiò in elfico ''Tulel sinomë, heru elda!”' poi si volse verso gli amici e tradusse ''Gli ho detto di venir qui se per voi non è un problema.'' e sorrise nuovamente.

SHANAC {dolmen} sorride, non ha capito nulla ma non fa niente, era ancora stesa su Danniud e verbia ''si certo, fallo accomodare''

DANNIUD ( dolmen) il cane saltella intorno ai due abbaiando, ora si avvicina a Danniud e poggia le zampe anteriori su Danniud come se volesse aiutare Shanac, ora non fa più resistenza sorride, osserva Emerod a cui verbia '' Sid vobis'', poi volge lo sguardo all'elfo verbiando '' Sid vobis''.

KHENDER [dolmen] ''Sid vobis'' rispose Khender sorridendo a Danniud, poi si volse verso lady Emerod e verbiò “Quetel mára ninya lambë, melin hérinicë. Manen istal i quenya lambë?”.

EMEROD [dolmen] ascoltò il verbo dell'elfo e rispose in perfetto elfico “ Ninya Ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar istien i quenya lambë son.” indi tradusse agli amici ''Gli ho detto che ho imparato l'elfico da Paithan il mio precettore.''. Si volse nuovamente all'elfo e verbiando gentilmente “Tulel sinomë, haru elda. Lá urúciel nin!” e attese che l'elfo si avvicinasse.

SHANAC {dolmen} osserva curiosa nella direzione dei nuovi passi, chissà di chi si trattava. Non era ancora scesa da Danniud che stava ancora con le spalle a terra.

DANNIUD (dolmen) verbia” stai comoda, anche io “ sorride verbia” da qui si vede un bel panorama , in celo ci sono delle stelle con dei strani colori”

EMEROD [dolmen] per esser gentile verbiò all'elfo presentado i suoi due amici '' I pereldar nà Lady Shanac ar i nèr nà Ser Danniud. Toi nantë ninya vorondili!'' poi osservò l'elfo e vide che non era quello di prima indi verbiò '' Umel Heru Palmarios…” . Si fermò nel suo verbiare. Tossi per schiarir la voce e riprese con i soliti convenevoli di prima conoscenza “Nan Emerod. Heru elda, lenya essë mana ná?''.

KHENDER [dolmen] l'elfo si avvicinò in modo da poter distinguere chiaramente Emerod, non c'era dubbio, lui aveva già visto quella persona, questo pensiero lo rese assente per un po' poi si riprese e disse ''conosco la vostra lingua, mylady, il mio nome è Khender''

SHANAC {dolmen} si volge a Danniud e verbia scherzando ''ma tu guardi me o le stelle?'' gli da un tenero bacio per poi tornare a guardare la figura che ora si sta mostrando.

DANNIUD ( dolmen) con un colpo di reni si libera facendo scendere Shanac, si alza, stende la mano a Shanac per farla alzare, poi la abbraccia e verbia” ora devo andare un lungo cammino mi attende “ volge lo sguardo ai nuovi arrivati e verbia “Sid ora devo andare” da un tenero bacio a Shanac e muove passo verso il sentiero volge lo sguardo a Shanac “ rimani, ci vediamo domani”.

EMEROD [dolmen] sentendo parlar l’elfo in umano esclamò ''Heru elda Khender Quetel i lambë firya!'' tacque sbalordita e appena si riprese dallo stupore continuò il suo verbo “Heru Khender, Manen haryal carë istao lambelma?Ma acúiniel imbë atani?Heru Khender, nyarë men…

SHANAC {dolmen} saluta il nuovo arrivato ma purtroppo non può trattenersi molto poiché anche lei è molto stanca, verbia ''sid vobis e ben arrivato, perdonare la mia mancanza ma ora devo andare anch'io, spero di incontrarci in futuro, ma per ora buona notte'' sorridendo con un cenno saluta i presenti e segue Danniud per andare alla locanda.

KHENDER [dolmen] la guardò fissa negli occhi e le rispose ''Ho avuto il privilegio di conoscere diversi umani che mi hanno insegnato la vostra lingua, con loro ho solcato le fredde acque del nord in cerca del diamante di ghiaccio, ho affrontato le correnti del sud alla ricerca di piante esotiche, poi dopo il naufragio sono approdato in queste terre, questa è la mia storia.''

EMEROD [dolmen] sorride e verbia in lingua comune '' Capisco, viaggio avventuroso. Io invece provengo da un regno lontano dove uomini ed elfi convivono da secoli e il mio percettore, come vi ho detto, era un elfo. Son felice che siete qua. Amo la compagnia degli elfi e la loro lingua… i quenya lambë!'' e fece un occhiolino al messere dalle orecchie a punta. Arock nel frattempo gironzolava annusando i dolmen.

KHENDER [dolmen] ''scusate l'ardire mia signora, potreste essermi d'aiuto nel risvegliare in me le arti magiche che da tempo sono sopite ?''

EMEROD [dolmen] rispose gentilmente ''mi spiace messere, ma io sono spadaccina e la magia non la conosco. S'è fatto tardi e vado a coricarmi.! Quel undome, Heru elda Khender, melin vinya sermo. Namárië, Tenna’ ento lye omenta. Sid Vobis.'' Salutò l'amico è sparì nella notte.

KHENDER [dolmen] verbiò “Chanden.Quel undome hérinicë Emrod. Tenn’enomentielva.” e osservò la giovane umana allontanarsi dal luogo. Poco dopo anch’egli riprese la strada per Avalon nella speranza di trovar qualcuno che potesse aiutarlo a risvegliare i suoi poteri sopiti.



TRADUZIONE FRASI



Sid vobis heru elda. Elen síla lúmmen’ omentielvo. Ninya essë nà Emerod. Lenya essë mana ná, heru elda?
Sid vobis signor elfo. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro. Il mio nome è Emerod. Qual’è il vostro nome signor elfo?

Ninya essë ná Emerod, heru elda… Lenya essë mana ná?
Il mio nome è Emerod, signor elfo… Qual’è il vostro nome?

N.... Nan Palmarios ...
I…. Io sono Palmarios…

Tyáve, nan alassë istal, heru Palmarios. Ma ëal vinya Avalono?
Piacere, sono felice di conoscervi, signor Palmarios. Siete nuovo di Avalon?

Tulel sinomë, heru elda!Venite qui, signor elfo!

Quetel mára ninya lambë, melin hérinicë. Manen istal i quenya lambë?
Parlate bene la mia lingua, cara piccola lady. Come conoscete la lingua elfica?

Ninya Ingólemo Paithan enge Taur’quessir ar istien i quenya lambë son.
Il mio maestro Paithan era un elfo silvano e ho imparato la lingua elfica da lui.

Tulel sinomë, heru elda. Lá urúciel nin!
Venite qui, signor elfo. Non abbiate paura di me!

I pereldar nà Lady Shanac ar i nèr nà Ser Danniud. Toi nantë ninya vorondili!
La mezzelfa è Lady Shanac e l’uomo è Ser Danniud. Loro sono miei fedeli amici!

Umel Heru Palmarios…
Non siete signor Palmarios…

Nan Emerod. Heru elda, lenya essë mana ná?
Io sono Emerod, signor elfo. Qual è il vostro nome?

Heru elda Khender Quetel i lambë firya!
Signor elfo Khender parlate la lingua umana!

Heru Khender, Manen haryal carë istao lambelma?Ma acúiniel imbë atani?Heru Khender, nyarë men…
Signor Khender, come avete fatto a imparare la nostra lingua? Avete vissuto tra gli uomini? Signor Khender, raccontateci…

i quenya lambë
lingua elfica

Quel undome, Heru elda Khender, melin vinya sermo. Namárië, Tenna’ ento lye omenta
Buonanotte, signor elfo Khender, caro nuovo amico. Addio, fino a quando ci rincontreremo di nuovo.

Chanden. Quel undome hérinicë Emerod. Tenn’enomentielva
Comprendo. Buonanotte piccola lady Emerod. A quando ci rincontreremmo.












Role Foresta di luece / laghetto binache betulle
La role si è svolta presso la foresta di luce in data 16-12-2008 alle ore 22.30 con l'elfo Khender, nuovo amico di lady Emerod.

Situazione luogo

Emerod passeggia nella foresta di luce e un qualcosa la spinge ad anadare al laghetto delle bianche betulle, ove incontra il suo nuovo amico l'elfo Khender. Tra il fogliame un'altro elfo vaga.


Role

THALAN [ sentiero] alle spalle la massiccia forma delle mura della città... di fronte casa.. o meglio qualcosa che vorresti chiamar casa.. la foresta incombe silente. sembra in attesa.. .. lento il passo sull'erba fresca.. come ombra sfuma la tua sagoma sul tappeto verde.. sopra di te il cielo tappezzato di stelle.. respiri a pieni polmoni l'aria.. da sotto il cappuccio.. che al mondo ti cela.. guardi fremer la notte .. nero anche il manto che la veste cobalto copre tra le fronde.. sa di fresco il sottobosco.. e di vita .. il vento sussurra dolci note.. è quasi un incanto.. che per un attimo fa cader anche l muro che l cuore tuo pregna.. spalancando all'anima viva della terra i suoi orizzonti... il sentiero via via si inerpica tra gli alberi diventando ora più battuto.. un letto di fiume forse.. la candida mancina sfiora i cespugli in fiore.. la notte parla e tu .. ascolti.

EMEROD [sentiero] camminava con passo silente e tranquillo lungo il sentiero che l'avrebbe condotta alla radura della fonte sacra. Con lei, il suo caro Arock, il suo fedel canide, che la seguiva ovunque ella andasse. Passo dopo passo si avvicinava alla radura. Ogni tanto l'occhio cadeva sul ruscello che scorreva accanto al sentiero percorso. Quella notte la luna splendeva nel cielo scuro e alcuni pensieri vagavano nella sua mente. Sempre più si avvicinava all'entrata della radura, mentre un lieve venticello muoveva le fronde dei bellissimi alberi.

KHENDER [laghetto delle betulle bianche] ormai la riva è raggiunta, alberi dal bianco tronco ne incorniciano i contorni, un semicerchio color argento si riflette sulle sulle acque rese scure dalle tenebre, il clima mite è una tentazione a cui non sa e non vuole resistere, scorge un punto ove il tronco è molto vicino alla riva, si siede appoggiando la schiena al solido tronco, ... via un calzare, poi via l'altro, qualche risvolto al bordo dei pantaloni …. tutto ora e pronto, ora finalmente liberi i piedi scivolano nelle scure acque.

THALAN [sentiero- foresta] tra le fronde, il passo muovi.. ogni tanto volgendoti indietro a controllar che alcuno non ti segua.. ma la notte è vagabonda e solitaria.. soddisfatto avanzi.. ti fa compagno il sussurro della brezza.. ogni tanto s'ode un verso da qualche parte.. da un ramo uno scoiattolo osserva il tuo silente passaggio.. nessun rumore.. solo i fruscio della veste sulle fronde.. ora il sentiero piega giù verso sinistra.. e sembra inoltrarsi…sempre più nella vegetazione.. mondo nuovo scopri.. e occhi sinceri vorresti sfiorar a mente ogni cosa.. ma la via sotto di te corre.. anche se l passo è lento.. come a voler metter bene a mente tutto.. mentre discende il sentiero, il verde sembra a tratti crear spazi di cielo e divenir meno rada.. di fronte a te lontano un luccichio.. le cristalline dei Primi a te portano a te un rilucere diamantino di acque… sorridi o meglio.. carne e sangue non più bocca la tua.. smorfia simil a riso afferma.. avanzi.. ora la via si apre di fronte a te un quieto frusciar di onde.. passo dopo passo lasci dietro di te il sicuro della foresta per scoprir ora quel nuovo angolo di mondo..

EMEROD [sentiero] era quasi giunta alla radura quando dinnanzi a lei il sentiero si dirama in due direzioni, una l'avrebbe condotta alla radura, l'altra al laghetto lì vicino, a pochi passi da lei. Qualcosa le fece decidere di andar al laghetto. In poco giunse al laghetto. Lì notò una presenza a lei famigliare. Osservò quel ombra dalle lunghe orecchie a punta seduta sul tronco vicino al laghetto. Si fermò, mentre Arock festoso corse verso il messere. Sembrava che Arock lo conoscesse. Si avvicinò di più al messere, che scoprì esser Ser Khender, indì verbiò: “Sid vobis. Quel andúnë vanimelda heru elda Khender. Elen síla lúmmen' omentilmo, melin sermo. Írë ceninyel, nan alassë. Manen ëaccë? Nyë, ilqua vandë!” e sorrise dolcemente all'elfo dai lunghi capelli biondi che d'innanzi a lei stava.

KHENDER [laghetto dalle bianche] immerso nella natura, udiva il dolce mormorare delle betulle agitate dalla lieve brezza quando dal sentiero un rumore di passi in avvicinamento, volse il capo e poco avanti scorse Arock corrergli festoso incontro, indi poco dietro la sua padrona, che lo salutò “Mae govannen Emerod, Elen síla lúmenn’ omentilmo” poi mentre le vermiglie disegnavano un sorriso sul viso con la ditta le fece segno di accomodarsi al suo fianco “Melda sermë Emerod,estal sinomë” mentre il canide si sistemava sulle di lui cosce pronto a ricever affettuose attenzioni.

THALAN [pressi lago delle betulle] L'erba sfiora dolcemente le tue vesti quasi come se madre stesse accarezzandoti. discendi leggero verso la riva.. e il cappuccio fai scivolar sulle spalle mettendo alla luna il bianco volto che al mondo il tuo brutale segreto cela. dalla maschera bianca le iridi cristallo vann dritte al chiarore delle acque.. com'è bella la notte.. ad un tratto acuto l senso ti porta voci non conosciute.. ti accigli un poco.. la natal lingua come melodia di fate.. alle tue orecchie.. Elfi.. pensi.. forse pure areldar.. senza dar troppo a te attento.. raggiungi silente le due figure.. e poco discosto ti metti..

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] si avvicinò al caro amico elfo, si levò gli stivali, che appoggiò accanto al ceppo di un albero, e prese posto accanto all'amico, immergendo i piedi della fresca acqua del laghetto e verbiò sorridendo all’elfo di bellezza divina “Melin lissë Khender, Ma tyë ná erinqua sinomë? Ma haryaccë sanweli?” e attese risposta dall'amico il cui viso le pareva non del tutto tranquillo.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la mano lenta accarezzava il pelo del canide quando d'un tratto i muscoli del collo si tesero le orecchie attente a scrutare il più insignificante rumore [skill di razza doti comunicative] quando la creatura di luce inviò telepaticamente ad Arock questo messaggio “Uuma dela arock, usquenó” indi lentamente girò il capo in direzione del sentiero, l'animale ora si reggeva sulle proprie zampe pronto ad agire, accarezzandolo poteva sentirne lo stato d'ansia, indi con lo sguardo ed i sensi tutti concentrati sull'imbocco del sentiero, sussurrò all'amica “Á Dina!”.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] osservò il strano comportamento dell'amico che le aveva detto di tacere. Si guardò attorno velocemente, ma non vide nulla. Posò il suo sguardo su Ser Khender e sottovoce, con voce ferma e priva di timore verbiò “Khender, mana haryaccë?” poi rimase in silenzio per qualche istante poi verbiò nuovamente “Manie?” e poi non proferì più parola in attesa della risposta del messere.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la mano dritta corse sulle morbide vermiglia della dama cercando di indurla al silenzio, ora quel odore era svanito, anche Arock non lo avvertiva più e, con le orecchie basse si era nuovamente accucciato, sulle cosce della creatura di luce, che restò allarmata ancora per qualche secondo, muovendo il capo, strizzando gli occhi ed annusando insistentemente l'aria alla ricerca di qualcosa ... ma ora sembrava che tutto fosse tornato come poco prima, non ancor del tutto convinto che il pericolo, se di pericolo si fosse trattato, fosse ormai scongiurato, volse il viso vero la dama, allontanò un poco la mano dalle provocanti vermiglie ed in comune le disse “quando vi dico di non parlare voi dovete rimaner in silenzio, un motivo c’è.”

EMEROD [laghetto delle bianche betulle] rimase ferma, dal gesto protettivo dell'elfo comprese che qualcosa non andava e rimase in silenzio. I suoi occhi si mossero su Arock il quale sembrava tranquillo. Poco dopo sentì il verbiare comune dell'amico e al termine del suo loquire, verbiò a sua volta “Melin Khender.. nyë ista ta ya quetat. Hantale, lissë sermo!'' e guardò fisso l'amico negli occhi per un attimo, con lui si sentiva sempre al sicuro. Seduta sul tronco iniziò a muover candidamente i piedi leggiadri nell'acqua. Arock si tuffò nel laghetto per giocherellar con i pesci che in esso dimoravano. Emerod sorrise a veder il povero Arock cercar di acchiappare quei pesci dispettosi, immergendo completamente il muso nell'acqua e verbiò con gentilezza all'elfo “Khender, á tirë Arock.'' si fermò un attimo per poi riprendere “Cáras anwavë lala!” e fece una risata molto dolce portandosi la mano davanti alla bocca.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] il canide con un balzo finì in acqua bagnando con gli schizzi i due, mandritta tornò ad appoggiarsi sul terreno mentre l'attenzione venne attratta dalle movenze di Arock, per qualche istante i pensieri che gli rammentavano quale fosse il suo compito, erano lontani da quel luogo e la di lui mente trovò finalmente pace. Verbiò sorridendo in risposta alla lady “Tancave! Anwa, Arock cára lala.” Poi il suo sguardo si posò di nuovo sull'amica, uno sguardo dolce come il miele d'acacia, trasparente come l'acqua di sorgente, uno sguardo che ti penetra, che ti scorge l'anima e l'interroga.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] notò lo sguardo dolce che Ser Khender aveva appoggiato sulla di lei figura, non ebbe reazioni palesi, ma verbiò ''Melin Khender, mana nyarat nin vinyan?”taque per un attimo e poi riprese “Epe, nyë amáquetiet manen ëaccë… nán lá aquetiet nin úqua…” e attese ansiosa il verbiare del caro amico elfo.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] la fonte si corrugò per un momento, “Márie… Io sto bene, Hantale,e voi, dall'aspetto si direbbe che siate in splendida forma''.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] notò il corrugamento della fronte dell'amico che la turbò e verbiò, senza badar alla lingua usata, '' Che vi prende Khender? Non è normale per un elfo corrugare la fronte...'' e poi tacque in attesa del verbo del messere.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] di nuovo con lo sguardo cercò di scavare nell'anima della dama per capire se potesse fidarsi o meno di lei, non che la missione affidatagli dal reggente fosse pericolosa o riguardasse segreti del regno, ma quelle strane parole pronunciate quasi per caso, quel dire e non dire, ma soprattutto quella figura in ombra, c'era qualcosa di inquietante ma non riusciva venirne a capo, dalle sue vermiglia uscirono queste parole “al momento mi è stato affidato un compito molto gravoso da onorare, tutto qui”.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] ascoltò l'amico e incautamente si fece sopraffare dalla curiosità e verbiò “Mana mauya cen metya aranen?” e volse lo sguardo all'elfo incrociando lo sguardo del medesimo rimanendo in silenzio in attesa di risposta.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] il di lui capo si avvicinò all'orecchio della dama indi le sussurrò in che consisteva la missione affidatagli dal reggente, senza ometter nessun particolare.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] sorrise dolcemente e verbiò “Nan alassë cen, melin Khender. Spero riusciate a raelizzare il vostro progetto!'' Volse poi lo sguardo su Arock che era uscito già da un po' dall'acqua fredda del laghetto e si era messo a dormire sotto ad un albero in attesa di rientrare alla locanda.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] sorrise e verbiò in lingua comune ''credo che questa notte non rientrerò alla locanda, passero la notte sulla riva di questo lago''.

EMEROD [laghetto dalle bianche betulle] volse lo sguardo al cielo e si accorse che l'ora era tarda. Si alzò dal tronco e asciugati i piedi rimise gli stivali poi verbia al cane “Lelyalvë Arock!” il cane si alzò subito in piedi pronto per seguir la padrona. La giovine si volse all'elfo verbiando “Melda vorondil Khender, auta i lómë! An nyë ná i lúmë lelya. Quel undome ninya lissë sermo. Mára mesta an ni véla tyë ento, ya rato nëa. Sid vobis” poi si volse e con passo leggiadro ma stanco sparì lungo il sentiero che dalla foresta portava fino alla locanda.

KHENDER [laghetto dalle bianche betulle] con un movimento del braccio salutò l'amica mentre velocemente spariva tra le ombre della notte.



TRADUZIONE FRASI

Sid vobis. Quel andúnë vanimelda heru elda Khender. Elen síla lúmmen' omentilmo, melin sermo. Írë ceninyel, nan alassë. Manen ëaccë? Nyë, ilqua vandë!
Sid vobis. Buona sera bellissimo signor elfo Khender. Una stella brilla sull’ora del nostro incontro, caro amico. Quando vi vedo, sono felice. Come state? Io, tutto bene!

Mae govannen Emerod, Elen síla lúmenn’ omentilmo.
Ben trovata Emerod, una stella brilla sull’ora del nostro incontro.

Melda sermë Emerod, estal sinomë
Cara amica Emerod, riposate qui.

Melin lissë Khender, Ma tyë ná erinqua sinomë? Ma haryaccë sanweli?
Caro dolce Khender, tu sei solo qui? hai pensieri?

Uuma dela arock, usquenó
Non preoccuparti, austero.

Á Dina!
Zitta!

Khender, mana haryaccë?
Khender, che cos’hai?

Manie?
Cosa succede?

Melin Khender.. nyë ista ta ya quetat. Hantale, lissë sermo!
Caro Khender… comprendo quello che dici. Grazie, dolce amico!

Khender, á tirë Arock
Khender, guarda Arock

Cáras anwavë lala!
Fa veramente ridere!

Tancave! Anwa, Arock cára lala
Certamente! Vero, Arock fa ridere.

Melin Khender, mana nyarat nin vinyan?
Caro Khender, che cosa mi racconti di nuovo?

Epe, nyë amáquetiet manen ëaccë… nán lá aquetiet nin úqua…
Prima, ti ho chiesto come stai… ma non mi hai risposto nulla…

Márie… Io sto bene, Hantale.
Tutto va bene… Io sto bene, Grazie.

Mana mauya cen metyai aranen?
Che cosa sei obbligato a compiere per il re?

Nan alassë cen, melin Khender.
Sono felice per te, caro Khender.

Lelyalvë Arock!
Andiamo Arock!

Melda vorondil Khender, auta i lómë! An nyë ná i lúmë lelya. Quel undome ninya lissë sermo. Mára mesta an ni véla tyë ento, ya rato nëa. Sid vobis
Caro fedele amico Khender, la notte sta per finire! Per me è ora di andare. Buona notte mio dolce amico. Addio fino a quando non ti rivedrò, spero sia presto. Sid vobis.






Emerod Naga Calliope


Ambrosya0
00mercoledì 18 febbraio 2009 08:11


Tale aggiunta rivela il vero motivo che aveva portato al matrimonio deciso da re Gustaf per la figlia: i veri scopi dell'elfo oscuro Sayler.



Mi sembra più coerente così infatti^^



Chiedo cortesemente di cancellare i post più vecchi di qst discussione (quelli datati dicembre). Grazie.



Non si può perchè riguarda tutto l'iter, con le non approvazioni precedenti ecc.

Ad ogni modo il materiale c'è e ora va bene. Hai ampiamente dimostrato di saper ruolare la lingua elfica.

BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA+ ORIGINI PRESENTI
SKILL ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.1 APPROVATA

[Richiesta ciondolo con legame affettivo APPROVATA]

RICHIESTA CONOSCENZA LINGUA ELFICA APPROVATA.


SCHEDA GIOCO APPROVATA

(Emerod)
00sabato 28 marzo 2009 17:49

CAMBIO ALLINEAMENTO PG

//con la seguante ruolata sono a chiedere il cambio di allinemanero del mio PG da Legale/Buono a Caotico/buono.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8452331&

Grazie.



Emerod Naga Calliope
_Aaron_
00sabato 28 marzo 2009 18:08
Eccone un altra che si incammina verso il lato oscuro.
Purtroppo però,con una sola role non posso approvarti il cambio d'allineamento,giacchè è improbabile che un pg nato legale,diventi caotico tutto in una volta,parlando solamente con un pg di indole negativa.

Quindi,prima di passare a caotico/buono,ci sono altri passaggi da effettuare.

Tu parti da LEGALE/BUONO e quindi devi diventare prima NEUTRALE/BUONO,poi NEUTRALE/PURO (MA SU QUESTO POTREMMO FARE UN ECCEZIONE DATO CHE SEI PROPENSA A RESTARE CMQ BUONA),e infine CAOTICO/BUONO.


Ergo,sai gia che mi aspetto un bel po di giocate per approvarti il cambio di allineamento.


Attendo dunque:



CAMBIO DI ALLINEAMENTO DA LEGALE/BUONO A CAOTICO/BUONO NON APPROVATO.
(Emerod)
00giovedì 9 aprile 2009 03:13

RICHIESTA SKILL:


Motivazione

La giovane Emerod si allena continuamente sulle terre di Avalon con allenamenti in solitaria volti a migliorare precisione e posizionamenti nel combattimento. Alle volte alcuni amici, vecchi e nuovi, l'aiutano ad allenarsi in combattimenti d'allenamento. La giovane Emerod è dedita all'arte della spada e non un giorno passa senza allenarsi.


Esperienza armi da guerra leggere (3 livelli)

il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da guerra leggere (spada lunga, ascia celtica,scimitarra, spada bastarda, accetta, martello d’arme), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati.


LIVELLO 2 a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere decisamente più efficace nell’uso delle armi da guerra leggere rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.


Role a supporto richiesta:


Allenamenti ai margini del bosco oscuro:(2 role)
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8419570&


Allenamenti di spada con un'amica:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8358691&


Due lady e due spade a confronto:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8454685&


Due spade di legno, un elfo e un'umana:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8467038&







Emerod Naga Calliope


(Emerod)
00giovedì 9 aprile 2009 03:15
// dimenticavo...
il mio attuale punteggio karma è 5190... ampiamente passata la soglia dei 3000 neccessari per la richiesta seconda skill.
Ambrosya0
00sabato 18 aprile 2009 00:05
I role a supporto sono bastanti e pertinenti.


BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA+ ORIGINI PRESENTI
SKILL ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.2 APPROVATA


[Richiesta ciondolo con legame affettivo APPROVATA]

RICHIESTA CONOSCENZA LINGUA ELFICA APPROVATA.


SCHEDA GIOCO AGGIORNATA

(Emerod)
00martedì 22 settembre 2009 02:19
RICHIESTA SKILL:


Punteggio Karma attuale:

9076 pt


Motivazione

La giovane Emerod si è trovata in alcune situazioni che hanno messo alla prova il suo equilibrio, a cui ha saputo rispondere egreggiamente con risultati positivi.


Agilità(5 livelli - Skill fisica)

il possessore di tale skill grazie a doti fornitegli dalla natura o dall’allenamento, è in grado di compiere movimenti più o meno complessi senza particolari difficoltà, risultando più reattivo nell’immediato (riflessi migliorati) e più coordinato nei movimenti articolati (non più veloce, solo più agile). Tutte le razze hanno un valore di partenza per le skill fisiche, traduzione “numerica” di bonus / malus razziali. Un punteggio inferiore allo 0 in tale skill si traduce in un’agilità inferiore rispetto alla media.

LIVELLO 1 a questo livello di abilità un personaggio risulta essere leggermente più coordinato nei movimenti rapidi, riuscendo a muoversi in maniera non impacciata anche in casi in cui solitamente qualche piccola noia si avrebbe. Sarà più facile mantenere l’equilibrio anche in casi difficili (terreno viscido) (incremento dell’agilità del 10 % rispetto alla media umana)

Role a supporto richiesta:


Serata in locanda:
mentiallavoro.forumfree.net/?t=42783635


Incontri al laghetto:
mentiallavoro.forumfree.net/?t=42887554&st=0#entry3...


P.S.
per vostra comodità di lettura, visto che le due role sono un po' lunghe, ho evidenziato in giallo e in arancio i post salienti per la richiesta della skill. [SM=g8119]

Incrociamo le dita [SM=g8127]





Emerod Naga Calliope

.delphinia.
00martedì 22 settembre 2009 16:13
Un quesito. Le medesime role le hai anche postate sul forum master? perchè ho notato che nella precedenti richiesta esse erano postate, come fano tutti i pg, nei master. Gradirei che fosse preso come riferimento quello per le giocate di richiesta skill e non altri forum che non siano collegati al gioco stesso ( forum della congrega di appartenenza in casi estremi e da valutare caso per caso).


Attendo, grazie.
(Emerod)
00martedì 22 settembre 2009 23:46
RICHIESTA SKILL:


Punteggio Karma attuale:

9076 pt


Motivazione

La giovane Emerod si è trovata in alcune situazioni che hanno messo alla prova il suo equilibrio, a cui ha saputo rispondere egreggiamente con risultati positivi.


Agilità(5 livelli - Skill fisica)

il possessore di tale skill grazie a doti fornitegli dalla natura o dall’allenamento, è in grado di compiere movimenti più o meno complessi senza particolari difficoltà, risultando più reattivo nell’immediato (riflessi migliorati) e più coordinato nei movimenti articolati (non più veloce, solo più agile). Tutte le razze hanno un valore di partenza per le skill fisiche, traduzione “numerica” di bonus / malus razziali. Un punteggio inferiore allo 0 in tale skill si traduce in un’agilità inferiore rispetto alla media.

LIVELLO 1 a questo livello di abilità un personaggio risulta essere leggermente più coordinato nei movimenti rapidi, riuscendo a muoversi in maniera non impacciata anche in casi in cui solitamente qualche piccola noia si avrebbe. Sarà più facile mantenere l’equilibrio anche in casi difficili (terreno viscido) (incremento dell’agilità del 10 % rispetto alla media umana)

Role a supporto richiesta:


Serata in locanda:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8811035&


Incontri al laghetto:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8811123&


P.S.
per vostra comodità di lettura, visto che le due role sono un po' lunghe, ho evidenziato in giallo e in arancio i post salienti per la richiesta della skill. [SM=g8119]

Incrociamo le dita [SM=g8127]





Emerod Naga Calliope
Ambrosya0
00mercoledì 23 settembre 2009 11:01
Ok, la seconda un pò meglio della prima giocata.

RIASSUMENDO:

BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA+ ORIGINI PRESENTI
SKILL AGILITà LIV.1 APPROVATA

SKILL ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.2 APPROVATA

[Richiesta ciondolo con legame affettivo APPROVATA]

RICHIESTA CONOSCENZA LINGUA ELFICA APPROVATA.

SCHEDA GIOCO AGGIORNATA

(Emerod)
00martedì 29 settembre 2009 02:57

Richiesta cambio allineamento

La giovane Emerod è in fase di mutamento interiore a causa di eventi susseguitesi nella sua vita e culminati nel ricevimento di una missiva alla bettola (motivo scatenante).

Il cambio di allineamento va da Legale/Buono a Caotico/buono, passando per allineamento Neutrale/buono come previsto dall'iter stabilito e pubblicato nel forum.


Con le seguanti role richiedo il passaggio da Legale/Buono a Neutrale/ Buono.


Motivo scatenante:

Notizie per Emerod e strani eventi...
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8824182


Role per passaggio a N/B:

Discorsi strani al Sacro Tor
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8824294

Maschera d'argento
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8824300



Emerod Naga Calliope
Ambrosya0
00mercoledì 30 settembre 2009 12:52
CAMBIO ALLINEAMENTO da Legale/Buono a Neutrale/ Buono APPROVATO.

[SM=g7566]
(Emerod)
00giovedì 1 ottobre 2009 00:50
RICHIESTA SKILL:


Punteggio Karma attuale:

9313 pt


Motivazione

La giovane Emerod si è trovata in una sciocca situazione nella quale:
- per nervossimo sfodera un possente calcio contro delle macerie facendone cadere alcune in terra
- sposta una trave di peso poco superiore ai 3 kg e un masso di peso superiore ai 7 kg per crearsi un passaggio tra le macerie.
Il tutto avviene sopportando anche il peso delle due armi che porta sempre con se. Nei tentativi riesce egreggiamente con risultato positivo.


Potenza (5 livelli) (skill fisica)

il possessore di tale skill grazie a doti fornitegli dalla natura o dall’allenamento, è in grado di compiere sforzi più o meno considerevoli senza particolari difficoltà. Tutte le razze hanno un valore di partenza per le skill fisiche, traduzione “numerica” di bonus / malus razziali. Un punteggio inferiore allo 0 in tale skill si traduce in una forza inferiore rispetto alla media. La sfera di influenza agisce anche sulla potenza con cui vengono sferrati i colpi (a mani nude o armati) e nel caso si stesse utilizzando una arma appropriata, sulla possibilità di sfondare scudi o armature nemiche.

LIVELLO 1 a questo livello la capacità di compiere sforzi è leggermente sopra la media, sarà possibile sollevare pesi superiori rispetto alla media umana, con la forza paragonabile a quella di un uomo di grossa corporatura. (incremento della forza del 10 % rispetto alla media umana)

Role a supporto richiesta:


L'eco della guarnigione:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8826334&


P.S.
Spero che tale role sia sufficiente per la richiesta della skill. [SM=g8127]

Incrociamo le dita [SM=g7576]





Emerod Naga Calliope


_Aaron_
00venerdì 2 ottobre 2009 12:12
RIASSUMENDO:

BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA+ ORIGINI PRESENTI
SKILL AGILITà LIV.1 APPROVATA
SKILL ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.2 APPROVATA

[Richiesta ciondolo con legame affettivo APPROVATA]

RICHIESTA CONOSCENZA LINGUA ELFICA APPROVATA.




SKILL POTENZA LIV I APPROVATA




SCHEDA GIOCO AGGIORNATA



(Emerod)
00venerdì 30 ottobre 2009 03:07
Richiesta cambio allineamento

La giovane Emerod è in fase di mutamento interiore a causa di eventi susseguitesi nella sua vita e culminati nel ricevimento di una missiva alla bettola (motivo scatenante).

Il cambio di allineamento va da Legale/Buono a Caotico/buono, passando per allineamento Neutrale/buono come previsto dall'iter stabilito e pubblicato nel forum.


Con le seguenti role richiedo il passaggio da Neutrale/Buono a Caotico/Buono.


Motivo scatenante:

Notizie per Emerod e strani eventi...
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8824182


Role per passaggio a C/B:

Il bacio del veleno con la Morte
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8878481

Nemesi e Craise:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8889757&


Emerod Naga Calliope



.delphinia.
00martedì 3 novembre 2009 17:34
BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA+ ORIGINI PRESENTI
SKILL AGILITA' LIV.1 APPROVATA
SKILL ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.2 APPROVATA
SKILL POTENZA LIV I APPROVATA
[Richiesta ciondolo con legame affettivo APPROVATA]

CONOSCENZA LINGUA ELFICA APPROVATA.


CAMBIO ALLINEAMENTO DOCUMENTATO DA Legale Buono a Caotico Buono





(Emerod)
00martedì 17 novembre 2009 00:55
RICHIESTA SKILL:


Punteggio Karma attuale:

10526 pt


Motivazione

La giovane Emerod sbarca alla baia e si ferma sul molo a chiacchierare con Ser Aspis. Gli abiti da lei indossati sono però leggeri e quindi sente le fredde temperature a cui cerca di resistere.

In altra occasione la giovane Emerod si tuffa nelle fredde acque della baia convinta di aver visto qualcosa di particolare sul fondale. Combatte contro la corrente delle acque e il freddo resitendo egreggiamente, poi s'immerge per 3 mt e trattiene l'aria cercando di resistere fino alla risalita.


Resistenza (5 livelli) (skill fisica)

è la capacità di un individuo di resistere agli sforzi prolungati e al dolore fisico dovuto a svariate cause quali ferite, scarsa ossigenazione (per chi respira, ovviamente), fonti di calore elevate o di gelo intenso. Dipende non solo dall’addestramento a cui un individuo si sottopone, ma anche dalla conformazione fisica della razza stessa. Per questo, ogni razza avrà un punteggio di partenza in tale skill a seconda dei bonus o malus razziali. Un punteggio inferiore allo 0 in tale skill indica una elevata suscettibilità agli sforzi e al dolore.


LIVELLO 1 a tale livello la soglia di resistenza è leggermente superiore a quella umana, donando una buona resistenza agli sbalzi di temperatura o al rarefarsi dell’aria, accusando stanchezza e spossatezza più tardi rispetto ad un uomo comune (1 round in più di sforzo)


Role a supporto richiesta:


La Nemesi incontra la voce della guarnigione:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8899729&

Il Vampiro e la preda, Emerod e il frammento:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8905607


Speriamo nell'apporvazione [SM=g8119] e incrociamo le dita [SM=g7576]





Emerod Naga Calliope



.delphinia.
00mercoledì 18 novembre 2009 16:44
Ti sei beccata però il raffreddore [SM=g7566]. Per un primo livello le due giocate sono accettabili.
Mi raccomando per le successive, però, nel caso tu voglia incrementare resistenza. E' una skill difficile da ottenere crescendo di grado.

BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA+ ORIGINI PRESENTI
SKILL AGILITA' LIV.1 APPROVATA
SKILL ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.2 APPROVATA
SKILL POTENZA LIV I APPROVATA
[Richiesta ciondolo con legame affettivo APPROVATA]

CONOSCENZA LINGUA ELFICA APPROVATA.


CAMBIO ALLINEAMENTO DOCUMENTATO DA Legale Buono a Caotico Buono


SKILL RESISTENZA LIV I APPROVATA


SCHEDA GIOCO AGGIORNATA
(Emerod)
00lunedì 14 marzo 2011 02:31
RICHIESTA SKILL:

Punteggio Karma attuale:

15.512 pt


Motivazione

La giovane contrabandiera lady Emerod in diverse occasioni si è ritrovata a dover far ricorso alla sua forza per sostenere pesi superiori a quelli che una donna di normale stazza potrebbe sopportare. Ha opposto forza notevole a quella di un cavallo testardo.


Potenza (5 livelli) (skill fisica)

il possessore di tale skill grazie a doti fornitegli dalla natura o dall’allenamento, è in grado di compiere sforzi più o meno considerevoli senza particolari difficoltà. Tutte le razze hanno un valore di partenza per le skill fisiche, traduzione “numerica” di bonus / malus razziali. Un punteggio inferiore allo 0 in tale skill si traduce in una forza inferiore rispetto alla media. La sfera di influenza agisce anche sulla potenza con cui vengono sferrati i colpi (a mani nude o armati) e nel caso si stesse utilizzando una arma appropriata, sulla possibilità di sfondare scudi o armature nemiche.
I modificatori di razza per tale skill sono riportati nelle schede di razza.

LIVELLO 2 a questo livello la capacità di compiere sforzi è leggermente sopra la media, sarà possibile sollevare pesi superiori rispetto alla media umana. (incremento della forza del 20 % rispetto alla media umana)


Role a supporto richiesta:

La consegna delle merci al marito di Filippa e la rosa del deserto
http://freeforumzone.leonardo.it/DISCUSSIONE.ASPX?IDD=9109565&tid=1000000000000000000000000000000020201

Riparazioni in Locanda
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9649084&

[QUEST AVALON][GUARDIANI] "... E comunque sono emerod"
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9626747

Un cavallo per Velvet
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9649073&

Consegna agli ospitalieri
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9650618

Speriamo nell'apporvazione della skill [SM=g8079] e incrociamo le dita [SM=g7576]



Lady Emerod Naga Calliope
di Avantaris
Contrabandiera






EDAVE
00martedì 15 marzo 2011 09:43
COMPLIMENTI ANCHE PER AVER LETTO IL NUOVO ITER DI APPROVAZIONE DELLE SKILL E AVER CAPITO SUBITO COME COMPORTARTI. [SM=g8920]

BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA+ ORIGINI PRESENTI
SKILL AGILITA' LIV.1 APPROVATA
SKILL ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LIV.2 APPROVATA
SKILL POTENZA LIV I APPROVATA
SKILL RESISTENZA LIV I APPROVATA
SKILL POTENZA LIV 2 APPROVATA
[Richiesta ciondolo con legame affettivo APPROVATA]

CONOSCENZA LINGUA ELFICA APPROVATA.


CAMBIO ALLINEAMENTO DOCUMENTATO DA Legale Buono a Caotico Buono

SCHEDA GIOCO AGGIORNATA



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