Eugenio Montale

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laziagio
00venerdì 23 novembre 2007 10:18
Ho visto quello che voi utenti avete inserito, e volevo lasciare una traccia di poesia anch'io.

Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mai mi occorrono
le coicidenze, le prenotazoni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà è quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale, dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di pi.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi de
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.




Agny81
00venerdì 23 novembre 2007 14:43
eh sono quelle poesie che quando le studi a scuola le odi...che poi rilette quando sei più grande capisci che erano davvero belle...
laziagio
00martedì 27 novembre 2007 19:03
ma sinceramente non l'ho mai odiato, ho sempre colto il senso di questa poesia, poi io sono innamorata dell'amore quindi...

bhè ne inserisco un'altra, che poi Montale era Ligure com il mio principe azzurro

Cielo e terra

Che il cielo scenda in terra da qualche secolo
sempre più veloce
non lo potevi credere. Ora che mi è impossibile
dirtelo a voce ti svelo che non è sceso mai
perchè il cielo non è un boomerang
gettato per vederselo ritornare.
Se l'abbiamo creato non si fa rivedere,
privo del connotato dell'esistenza.
Ma se così non è può fare senza
di noi, sue scorie, e della nostra storia.
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