Forza e debolezza di D&P

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Tridente.Bologna
00mercoledì 18 ottobre 2006 20:47
Da sempre (almeno da quando frequento il forum) c'è stato un gran parlare dei contenuti di D&P, di cosa uno avrebbe voluto vedere pubblicato e di cosa riteneva inutile.
Prima di pretendere [SM=g27826] ... sarebbe il caso di capire [SM=g27832]
Ma qual è lo scopo di D&P e quali obiettivi si prefigge. E' ovvio che nel tempo le cose siano cambiate, però è sicuramente una domanda da porsi e la risposta deve venire sicuramente da Lorenzo e non da noi, in fondo la rivista è sua [SM=g27835] .
Per quello che mi riguarda la forza di D&P sta nella varietà degli argomenti trattati, a volte più diffusi a volte più di settore, che danno la possibilità di vedere cose che altrimenti rimarrebbero nascoste al grande pubblico. Ma per assurdo la sua forza è anche il suo limite, infatti non legandosi ad un prodotto ben specifico, si rischia di accontentare solo alcune persone, mentre le altre si sentono emarginate o ancor peggio ritengono l'acquisto della rivista inutile solo perché parla "ogni tanto" del regolamento del cuore.
Un altro argomento spinoso è la continua richiesta di nuove inserzioni e nuovi argomenti. Ottimo per fornire nuove idee, però lo sviluppo non può essere relegato unicamente a Lorenzo, è vero lui è il capo redattore, ma non può fare tutto, tra cui articoli, dipingere miniature da farci vedere, scenari da inventare, ricerche storiche da effettuare, battaglie da giocare per poi scriverci sopra avvincenti battle report. Se si vuole veramente vedere qualche cosa su D&P, la cosa migliore non è chiedere, ma scriverla e mandarla alla redazione. Se il prodotto verrà considerato buono e in base alle esigenze di redazione, penso che non ci sarà alcun problema per la sua pubblicazione. Lorenzo se sbaglio ti prego di correggermi [SM=g27821] .
gcdm
00mercoledì 18 ottobre 2006 22:07
Caro Fabio,

è molto interessante la tua analisi di D&P e in gran parte la condivido, soprattutto per quello che riguarda la forza/debolezza della rivista.

Tu dici:

"Se si vuole veramente vedere qualche cosa su D&P, la cosa migliore non è chiedere, ma scriverla e mandarla alla redazione. Se il prodotto verrà considerato buono e in base alle esigenze di redazione..."

Questo è il problema. Se guardi il colophon (cioè quel box in 1a pagina con i nomi del direttore, editore eccetera) vedrai che non esiste una redazione. L'unico "giornalista" (nel senso che si occupa del lavoro redazionale) è Lorenzo. Esiste un comitato editoriale, ci sono numerosi collaboratori... ma queste sono figure importantissime ma laterali.

E' la redazione ha il compito di "cucinare" (così si dice in gergo) il numero, scrivendo contributi e passando quelli degli altri. Allora, sarebbe un primo passo importante la creazione della redazione. Ma questo vorrebbe dire un impegno finanziario assolutamente insostenibile per una realtà come D&P e, pertanto impensabile.

Questo ci porta a un secondo punto che si raccorda al primo alla fine di un breve inciso.

La "politica", "filosofia", "linea editoriale", chiamala come vuoi, di una rivista la fa il direttore, in completa autonomia, d'accordo con l'editore. Una volta scelta la strategia, il direttore coordina la sua redazione secondo quei dettami e i redattori sono tenuti ad adeguarsi in cambio di uno stipendio.

Ora, non esistendo redattori stipendiati, ma solo entusiasti quanto bravi collaboratori volontari e non pagati, è chiaro che Lorenzo non è nelle condizioni di imporre loro nulla sugli argomenti da trattare. In un certo senso deve esser loro "grato" perché gli permettono di uscire regolarmente con contributi di ottimo spessore.

Per questo motivo, continuare a tirare per la giacchetta Lorenzo dicendogli "Pubblica questo, pubblica quest'altro" NON è, a mio avviso un buon sistema di lavoro.

Sta facendo un lavoro egregio di coordinamento di tanti contributi con pochissimi mezzi. Tutto è perfettibile e, forse si potrebbe pensare a creare una redazione virtuale, cioè un certo numero di persone che SI IMPEGNANO a svolgere il lavoro di redazione, ognuno secondo le proprie capacità, in modo da lasciare un po' di respiro a Lorenzo. Per esempio, se gli arrivano dieci contributi contempraneamente, potrebbe già farne una prima selezione e poi smistarli tra la "redazione virtuale" che provvede a sistemarli.


Tridente.Bologna
00giovedì 19 ottobre 2006 17:52

Scritto da: gcdm 18/10/2006 22.07

[...]
Sta facendo un lavoro egregio di coordinamento di tanti contributi con pochissimi mezzi. Tutto è perfettibile e, forse si potrebbe pensare a creare una redazione virtuale, cioè un certo numero di persone che SI IMPEGNANO a svolgere il lavoro di redazione, ognuno secondo le proprie capacità, in modo da lasciare un po' di respiro a Lorenzo. Per esempio, se gli arrivano dieci contributi contempraneamente, potrebbe già farne una prima selezione e poi smistarli tra la "redazione virtuale" che provvede a sistemarli.


Non sono un giornalista ma penso che il lavoro di redazione sia l'unico che non pesi a Lorenzo, non perchè non ci sia nulla da fare anzi, ma perchè è il momento in cui prende forma l'opera ed è anche il momento di maggiore soddisfazione, quindi perchè toglierglielo?! Poi c'è anche l'aspetto dovuto alle esigenze editoriali di tipo pubblicitario, doppia lingua quantità di pagine a colori ecc.. che solo lui può gestire. Secondo me l'aiuto più grande che gli si possa dare è quello di riempirlo di materiale, anche solo testi e foto per ora e forse in futuro...
Lorenzo perchè taci [SM=g27833]
dadiepiombo
00giovedì 19 ottobre 2006 18:08
e perchè no, anche idee [SM=g27823]

qui sul forum ne girano tante non sarebbe male metterle su carta per il 90% dei lettori che non frequentano il forum
gcdm
00giovedì 19 ottobre 2006 23:27
Hai ragione, quando il giornale prende forma è certo un bel momento di grande soddisfazione e nessuno vuole toglierla a Lorenzo.

Sarai però d'accordo con me che il nostro amico non può fare il direttore (indicare la politica editoriale) il capo redattore (controllare il lavoro redazionale), il caposervizio (coordinare i collaboratori e le rubrica), il redattore (scrivere e passare i pezzi degli altri), il segretario di redazione (fare tutto il lavoro non giornalistico), l'art director (scegliere le immagini), il grafico (impaginare testi e immagini), l'editore , l'amministratore delegato, il fattorino, lo scopino, il portinaio eccetera, eccetera, eccetera...

Per mio conto, l'ho già detto più volte, se Lorenzo vuole, posso aiutarlo a passare qualche testo.
Tridente.Bologna
00venerdì 20 ottobre 2006 10:05
Guarda, io non so come faccia, però sino ad ora è riuscito a fare tutto ciò e anche molto altro se pensi a DADI.COM, Impetus, BI, le miniature in 28mm, organizzare tornei, ecc.. .
In realtà per D&P non è proprio solo, so di certo che una mano per l'impaginazione gli viene data e immagino anche per altre cose, però se dovesse avere bisogno, nel limite delle possibilità, un aiuto gli si da molto volentieri [SM=g27822] .
Per il resto D&P non è una rivista di gossip o dedicata alla cronaca, in cui le notizie praticamente te le fabbricano a tonnellate e si tratta solo di saperle raccogliere. In questo caso gli articoli vanno costruiti su un lavoro che richiede mooolto tempo e denaro (il wargame), ed è qui che secondo me noi possiamo dare una mano [SM=g27823]
gcdm
00sabato 21 ottobre 2006 20:45
Più o meno diciamo le stesse cose. Riconosciamo entrambi che sarebbe meglio che Lorenzo avesse una mano.

Secondo me, D&P dovrebbe creare qualcosa che assomigli una redazione (anche se su base forzatamente volontaristica). Tu solleciti maggiori contribuzioni.

Ciao

Graziano
dadiepiombo
00martedì 24 ottobre 2006 19:04
le cose di cui avrei bisogno sono

1) un esperto per periodo/i a cui fare riferimento per verifiche

2) un esperto per regolamento a cui fare riferimento per declinare scenari per più regolamenti (se non mi stressano che li faccio solo per BI [SM=g27832] ), o aggiungere scenari ad articoli di sola storia

3) foto. Renato Genovese per me è preziosissimo, ma quando passerò tutto al colore non potrò rompergli le scatole più di quanto faccia (Renato preparati[SM=g27828])

4) belle miniature da fotografare nel caso sevano appunto foto per quello scenario o per quell'altro

5) articoli che oltre alla storia contengano anche idee sull'hobby. Un rivista deve sempre essere in grado di suggerire innovazione. Come ho detto sul forum girano parecchi buone idee, vanno trasformate in articoli.

6) recensioni comparate di miniature.
Ho scelto di scindere il concetto di recensione da quello di novità dal mercato. Questo anche perchè trovo inutile una recensione di una pagina per una serie di miniature nuove che magari interessano 4 gatti, ma che invece è giusto che la rivista segnali perchè magari prodotto di nicchia da tempo ricercato da alcuni giocatori.
Trovo che le recensioni sia più utili su miniature di periodi storici più diffusi e fatte in modo comparato, magari legate a qualche speciale. Ad esempio le migliori miniature per le Crociate, le guerre puniche ecc.
Arrigo fa un ottimo lavoro in tal senso.

Servono delle buone foto dei pezzi recensiti. Potete anche scrivere alle ditte a nome della rivista (rispondono a me 1 su tre per cui non fatevi grandi illusioni, ma magari vi beccate qualche miniatura gratis)

per direi che per il momento c'è già tanta carne a fuoco...

)appius(
00martedì 24 ottobre 2006 20:07
Un'ottima iniziativa, questa "chiamata a raccolta" del popolo wargamistico del forum.
In effetti, se traducessimo in pratica (e in articoli!) solo una piccola parte delle cose che escono su questo forum, D&P sarebbe la rivista di wargame più ricca del mondo...
juzay62
00martedì 24 ottobre 2006 22:40
Re:

Scritto da: dadiepiombo 24/10/2006 19.04
le cose di cui avrei bisogno sono

1) un esperto per periodo/i a cui fare riferimento per verifiche

2) un esperto per regolamento a cui fare riferimento per declinare scenari per più regolamenti (se non mi stressano che li faccio solo per BI [SM=g27832] ), o aggiungere scenari ad articoli di sola storia

3) foto. Renato Genovese per me è preziosissimo, ma quando passerò tutto al colore non potrò rompergli le scatole più di quanto faccia (Renato preparati[SM=g27828])

4) belle miniature da fotografare nel caso sevano appunto foto per quello scenario o per quell'altro

5) articoli che oltre alla storia contengano anche idee sull'hobby. Un rivista deve sempre essere in grado di suggerire innovazione. Come ho detto sul forum girano parecchi buone idee, vanno trasformate in articoli.

6) recensioni comparate di miniature.
Ho scelto di scindere il concetto di recensione da quello di novità dal mercato. Questo anche perchè trovo inutile una recensione di una pagina per una serie di miniature nuove che magari interessano 4 gatti, ma che invece è giusto che la rivista segnali perchè magari prodotto di nicchia da tempo ricercato da alcuni giocatori.
Trovo che le recensioni sia più utili su miniature di periodi storici più diffusi e fatte in modo comparato, magari legate a qualche speciale. Ad esempio le migliori miniature per le Crociate, le guerre puniche ecc.
Arrigo fa un ottimo lavoro in tal senso.

Servono delle buone foto dei pezzi recensiti. Potete anche scrivere alle ditte a nome della rivista (rispondono a me 1 su tre per cui non fatevi grandi illusioni, ma magari vi beccate qualche miniatura gratis)

per direi che per il momento c'è già tanta carne a fuoco...




In pratica ti serve.......tutto [SM=g27825]

Una redazione al completo come qualcun'altro ha gia menzionato [SM=g27822]
Tridente.Bologna
00mercoledì 25 ottobre 2006 10:08
Scusa Lorenzo se inserisco abusivamente un tuo pensiero espresso in un'altra discussione, ma mi sembra molto in tema, o meglio chiarisce un po' la linea di condotta che segue la rivista, anche se l'argomento principale sotto trattato è il fantasy [SM=g27821]

Scritto da: dadiepiombo 24/10/2006 18.48
sono circa 3 anni che sto pensando, spesso con opposte conclusioni, ad una piccola apertura verso i giochi di miniature non necessariamente storici.

Le mie perplessità riguardano più che altro le modalità e soprattutto a chi si dovrebbe rivolgere una simile apertura.

D&P è una rivista che si occupa di 3D storico. Tuttavia più volte ha aperto al boardgame, e prima che nascessero come funghi le riviste specializzate, anche al mondo del re-enactment.

Con questo credo non abbia mai pescato lettori da uno o dall'altro mondo, nè più di tanto si sperava di farlo. Come giustamente dice Luigi uno non compra una rivista per due pagine di interesse.

In realtà le aperture sono sempre state fatte pensando al giocatore di 3D storico, che non vivendo in una botte di ferro, sia anche un giocatore/appassionato/curioso di altro. E mi riferisco a hobby "parenti", che abbiano a che fare con la simulazione, con la storia, con il gioco di miniature e, se vogliamo aggiungere altro, anche al modellismo.

Bene come rendere questa apertura?

La mia idea è quella di fare soprattutto informazione su un mondo troppo spesso trascurato, schiacciato tra il purismo dello storico e il commerciale targato GW. Un mondo che nei paesi dove il nostro hobby è decisamente più sviluppato (vedi UK e USA, ma anche per certi aspetti Francia e Germania) convive serenamente con lo storico creando anche situazioni molto creative di commistione.

Andando sul concreto non pensavo proprio, che so, a scenari di Warhammer o del Signore degli Anelli, ma ad esempio una panoramica sul fantascientifico "latino", cosa a cui sto lavorando e credo possa essere di molto interesse.

Prima di questo avrei aperto con un articolo-viaggio sui generi a noi un po' sconosciuti di giochi di miniature. Un articolo per capire, imparare, un articolo non per gli appassionati del genere, ma per chi vuole saperne di più, esplorare nuovi settori, o semplicemente essere informato su cosa gira attorno al nostro hobby.

Circa le “due pagine” in più è vero che una rivista va a “quartini” (cioè 4 facciate), ma nulla vieta che il nuovo quartino sia composto da due facciate in più per la rubrica sul “non storico” e due pagine in più per lo storico… [SM=g27817]

D&P da quando ha introdotto la lingua inglese è aumentato di 8 pagine (da 44 a 52), per non parlare dell'incremento del colore. Ha più pagine di Miniature Wargames (la più anziana delle riviste inglesi - ultimamente sulle 44pp) e Battlegames (48pp) e se ne ha meno di altre riviste è vero anche che il font spesso usato da altre riviste per raggiungere le 64-80 pagine è almeno 2 unità più grosso, come molto più grossi sono gli spazi “sprecati” (ad esempio interlinee esagerate). Tanto per fare un esempio Wargames Journal dedica ben 3 pagine tra editoriale e indice! Evidentemente loro se lo possono permettere. [SM=g27820]:

dadiepiombo
00mercoledì 25 ottobre 2006 10:25

In pratica ti serve.......tutto



no, sono abbastanza coperto, ma se qualcuno vuole dare una mano è su queste cose che può farlo, perchè non ce n'è mai abbastanza [SM=g27821]
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