Gli Ufo dietro il mistero di Tunguska

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gildo.persone
00giovedì 9 settembre 2004 09:33
12/08/2004
Scienze

L'Agenzia russa Interfax annuncia il ritrovamento di una astronave aliena
Gli Ufo dietro il mistero di Tunguska

Il 30 giugno del 1908 sui cieli della Russia una misteriosa esplosione
devasta un'ampia area desertica. Una tempesta geomagnetica produsse una
potentissima aurora boreale
Scienziati della fondazione statale russa 'Tunguska' per lo Studio dei
Fenomeni Spaziali affermano di aver scoperto in Siberia quelli che appaiono
come i resti di un misterioso apparato di origine probabilmente aliena,
forse un'astronave andatasi a schiantare quasi un secolo fa in un'area
estremamente remota prossima al corso della Tunguska, il fiume che da' il
nome all'ente di ricerca.

Lo ha riferito l'agenzia di stampa indipendente 'Interfax'. In quella stessa
zona in effetti il 30 giugno 1908 si verifico' un'immane esplosione le cui
cause non sono mai state accertate con sicurezza. Si tratta di uno dei
principali enigmni scientifici del '900 tuttora irrisolti.

Gli esperti sostengono di aver trovato nel medesimo sito una roccia dal peso
di 50 chilogrammi, anch'essa apparentemente extra-terrestre; campioni ne
sono stati inviati ai laboratori di Krasnoyarsk per le analisi del caso.

L'esplosione della Tunguska e' sempre stata attribuita in via d'ipotesi alla
caduta di un gigantesco meteorite; l'eco della deflagrazione seguita al
presunto impatto all'epoca fu sentita a diverse centinaia di chilometri di
distanza, e risultarono devastati oltre 2.000 chilometri quadrati di taiga,
la foresta siberiana.

30 giugno 1908, ore 7,17: un oggetto infuocato saetta nel cielo sereno della
Siberia. Il desolato Altopiano Centrale trema per la gigantesca esplosione
provocata dall' impatto della misteriosa "cosa". All' esplosione termica
iniziale seguono violentissime onde d' urto, una tempesta infuocata ed una
pioggia nera che contamina il territorio per centinaia di miglia.

La scossa sismica che ne deriva è registrata negli osservatori di Mosca,
Parigi, Londra e perfino Washington, dall' altra parte del globo. Una
gigantesca colonna di fuoco si alza nel terso cielo azzurro, raggiungendo
un' altezza tale da rendere visibile la sua luce accecante agli sbigottiti
siberiani distanti centinaia di miglia. Il boato dell'esplosione fu udito
fino a 200 chilometri dall' epicentro.

La "cosa" precipitò nella Tunguska Pietrosa, devastando un' area di oltre
2000 chilometri quadrati, sradicando e disintegrando qualsiasi cosa,
liberando un vento infuocato e radioattivo che inaridì il territorio.

Nella regione vivevano pochissime persone e la devastazione non interessò
nessun centro abitato. Per due notti gran parte dell' emisfero boreale fu
illuminato da un' aurora rossastra che permise ai londinesi (a 6000
chilometri di distanza) di leggere il giornale di notte senza l' utilizzo di
lampade.

Le testimonianze dell' evento vennero raccolte solamente dopo circa 15 anni,
poichè la Russia dall' inizio del secolo attraversava un delicato momento
politico ed il governo aveva altro da preoccuparsi che organizzare
spedizioni. Queste testimonianze, fornite da abitanti della zona, parlano di
un oggetto di forma sferica o cilindrica, di color rosso o giallo. Non venne
notata la scia di fumo caratteristica delle meteoriti ferrose.

A sei minuti dall' esplosione iniziò una tempesta geomagnetica, durata
alcune ore, simile ai disturbi magnetici provocati dalla esplosioni nucleari
nell' atmosfera, che fu rilevata dall' Osservatorio Magnetico e
Meteorologico di Irkutsk . Nonostante la portata del fenomeno, non ci fu
nessuna reazione da parte della scienza, e solo qualche giornale locale
riportò la notizia dell' evento, ipotizzando la caduta di un grosso
meteorite nella Taiga.

L' evento fu così "dimenticato" fino al 1921, quando una spedizione dell'
Accademia delle Scienze Russa organizzò una ricerca del presunto punto d'
impatto del meteorite. Giunti sul posto si presentò ai membri della
spedizione uno scenario da incubo, risultato di una potenza distruttiva
inimmaginabile all' epoca: non vi era più traccia dell 'immensa foresta che
avrebbero dovuto trovarvi, ma solamente alberi carbonizzati nell' area di
2000 chilometri quadrati, disposti nella caduta a terra in maniera radiante,
come se vi fosse stato un epicentro energetico espanso verso l' esterno.

All' epicentro dell' esplosione i ricercatori non rilevarono nessun cratere
meteorico, ma notarono che gli alberi al centro del presunto punto d'
impatto erano ancora ritti, anche se carbonizzati. Da questo si dedusse
successivamente che l 'esplosione era dovuta avvenire a 6-7 chilometri dal
suolo.
Fonte:
http://www.rainet.it/news/articolonews/0,9217,84421,00.html

*****
14:45 TROVATE TRACCE EXTRATERRESTRI IN SIBERIA

Lo annuncia un ricercatore russo
(ANSA) MOSCA, 11 AGO- Frammenti di 'manufatti tecnologici forse
extraterrestri' sarebbero stati scoperti in Siberia dove cadde nel 1908 un
enorme meteorite. Lo ha riferito il ricercatore Lavbin, presidente del
'Fondo per il fenomeno spaziale di Tunguska'. Lavbin e' capo
dell'associazione privata che da oltre 10 anni si dedica ad accertare le
cause della misteriosa esplosione di un secolo fa la cui potenza sarebbe
stata '500 volte superiore a quella della bomba atomica sganciata su
Hiroshima'.

********
TGCom
11/8/2004

Siberia, tracce di extraterrestri
Interessata la zona del fiume Tunguska

Scoperti frammenti di "manufatti tecnologici di probabile origine
extraterrestre" nella zona russa della Siberia Centrale. Ad affermarlo è il
ricercatore Iuri Lavbin, presidente del 'Fondo per il fenomeno spaziale di
Tunguska'. Il ritrovamento riguarda proprio la regione del fiume Tunguska
dove nel 1908 una forte esplosione dovuta forse alla caduta di un gigantesco
meteorite devastò l'intera area di duemila chilometri quadrati.

Labin, impegnato da oltre dieci anni a scoprire le cause della misteriosa
deflagrazione di un secolo fa, ha dichiarato al quotidiano russo Moskovski
Komsomolets che: "Si tratta di piccoli frammenti di metallo staccatisi da
una superficie di un corpo lucido nero. Dai risultati di un esame
preliminare, risulta che questi frammenti sono composti di silicio di
ferro".
Il ricercatore russo ha, poi, precisato che: "Finora non sono mai stati
trovati resti del meteorite" aggiungendo che i frammenti scoperti risultano
essere "parti di un dispositivo extraterrestre". Sono state alcune foto
satellitari che ritraevano la zona della presunta caduta a guidare Labin
nella sua recente missione.
Il rinvenimento delle tracce extraterrestri è avvenuto in una zona a 500
chilometri a ovest da quella solitamente interessata dalle diverse
spedizioni effettuate negli anni scorsi. Sono stati trasportati al 'Museo
del meteorite di Tunguska e degli oggetti spaziali' nel capoluogo regionale
Krasnoiarsk, i frammenti trovati da Labin dove verranno scrupolosamente
esaminati.

Ma cosa è accaduto quel lontano 30 giugno del 1908? Un oggetto misterioso,
splendente ed accecante, esplode. L'energia liberata è pari ad oltre 1000
bombe atomiche a fissione nucleare. Tanto per intenderci la potenza sarebbe
stata di 500 volte superiore a quella della prima bomba atomica di
Hiroshima.
Tutto, praticamente, venne spazzato via. Quel giorno nell'intera Europa non
scese la notte. La prima spedizione riuscì a raggingere il luogo della
tragedia solo 19 anni più tardi, nel 1927. Colpevole la lontananza di
Tunguska e le difficoltà operative di quel tempo. Tante le ipotesi che nel
corso degli anni hanno preso corpo: dal meteorite alla cometa passando per
il fenomeno extraterrestre. Fenomeno, questo, che ora non sembra
assolutamente da scartare.

Fonte:
http://www.tgcom.it/mondo/articoli/articolo214697.shtml

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