lella84
00lunedì 23 febbraio 2009 21:43
Greenpeace Italia lancia oggi il primo sito su "Elettronica verde" e promuove una petizione on-line, al ministro dell'Ambiente, On. Stefania Prestigiacomo, per far partire definitivamente il sistema di raccolta dei rifiuti hi-tech in Italia.
In Italia la gestione dei rifiuti elettronici – pericolosi e in più rapida crescita - è ferma. A causa di lobby industriali, cambiamenti politici ai vertici e un complicato iter legislativo, l'Italia si ritrova con un sistema non ancora entrato a regime, nonostante le direttive europee a riguardo siano del 2002.
"Un problema, quello della mala gestione dei rifiuti tecnologici, che può essere risolto seguendo due strade. – Spiega Vittoria Polidori, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace. - In primis, le aziende si devono impegnare a gestire l'intero ciclo di vita dei propri prodotti, anche quando diventano rifiuti. E poi i governi devono fare la loro parte." E' solo della settimana scorsa, l'ultimo scandalo denunciato da Greenpeace, insieme a Sky television, di un traffico illegale di rifiuti pericolosi dalla Gran Bretagna alla Nigeria.
Per l'occasione, Greenpeace invita i cybernauti anche a fotografare rifiuti elettronici sparsi ovunque sul proprio territorio. Una foto-denuncia che servirà a rafforzare la richiesta avanzata al ministro dell'Ambiente di emanare subito i decreti attuativi mancanti per far decollare – quanto prima - il sistema di gestione di questi pericolosi rifiuti.
"L'adozione di produzioni più pulite e di comportamenti responsabili da parte delle multinazionali, insieme all'attuazione delle leggi e dei necessari controlli – spiega Polidori- renderà questo comparto industriale, oltre che remunerativo, anche tra i più sostenibili."