INTERVISTA ALL'AVVOCATO GHEDINI

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INES TABUSSO
00venerdì 13 gennaio 2006 14:40

IL MESSAGGERO
13 Gennaio 2006
INTERVISTA ALL’AVVOCATO
Ghedini: aveva il dovere di parlare
«Non penso ci saranno conseguenze. La deposizione decisa prima di Porta a Porta»

ROMA - Avvocato Ghedini, la deposizione di Berlusconi nasce dalle parole pronunciate dal premier a ”Porta a porta”?
«No, è precedente. Nei giorni scorsi parlai con lui, mi raccontò quello che sapeva. Ed io, come suo legale, gli suggerii di rivolgersi ai magistrati».
Perché Roma e non Milano?
«Perché la competenza è radicata su Roma. Milano indaga sulle fughe di notizie e sulle intercettazioni telefoniche. Dunque ho interpellato la Procura di Roma che si è dichiarata più che competente per questa deposizione». Cosa ha detto il premier ai giudici? «Non ero presente, perché il presidente è stato sentito come teste. E, in ogni caso, non posso riferire assolutamente il contenuto di dichiarazioni testimoniali che sono coperte dal segreto d’indagine. Ma non penso ci saranno altri incontri e non credo ci saranno conseguenze, quello di Berlusconi è stato un contributo».
Quindi ha ragione Schifani che dice:«I Ds non hanno nulla di cui temere perché Berlusconi, non userà mai e poi mai l’arma giudiziaria per fini politici»?
«Certo. Berlusconi non usa alcuna arma giudiziaria. Ma se uno è a conoscenza di fatti rilevanti che riguardano un’indagine in corso, come cittadino che ha un ruolo politico, ha il dovere di riferire queste notizie alla magistratura».
Notizie rilevanti a fini penali?
«Questo lo deciderà la magistratura». Il premier ha fatto dei nomi? Ha detto chi avrebbe subìto le presunte pressioni dei vertici ds per vendere le azioni di Bnl e Unipol?
«Non posso né smentire, né confermare».
Fassino dice di non aver paura di nulla.
«Bene, condivido. Non si deve mai aver paura di nulla, ma in generale, non in relazioni alla dichiarazioni di Berlusconi. Sono stato uno tra i primi che ha difeso Fassino e D’Alema dalla campagna mediatica che gli è stata scagliata contro. Continuo a difenderli. E continuo a dire che devono essere ritenuti del tutto estranei da qualsiasi fatto illecito, fino a eventuale sentenza passata in giudicato».
Ma in base alle notizie in suo possesso i vertici della Quercia sono del tutto innocenti, o potrebbe saltare fuori qualche addebito?
«Questo non lo so. Per me sono comunque del tutto innocenti fino a eventuale sentenza. Il principio di non colpevolezza non vale solo per gli amici, ma anche per gli avversari politici. Anzi, a maggior ragione devono essere tutelati di più proprio perché avversari».
D’Alema parla di «Unione spiata». I nastri delle intercettazioni Fassino-Consorte sono sigillati in Procura, ma allo stesso tempo sono finiti sul ”Giornale”. Cosa ne pensa?
«D’Alema fa bene a protestare, ha perfettamente ragione. E ha tutta la mia solidarietà. Ma mi piacerebbe che protestasse anche quando filtrano notizie che riguardano esponenti del centrodestra. In questi anni loro hanno fatto esattamente il contrario».
A.Gen.
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