Il computer diventa un telefono, la bolletta non è più un problema.

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danielozma
00venerdì 6 agosto 2004 09:55
Fonte: http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/scienza_e_tecnologia/voip/voip/voip.html



Si chiama Voip, la tecnologia che fa telefonare via Internet
Sulle chiamate internazionali si risparmia fino al 90 per cento

Il computer diventa un telefono

La bolletta non è più un problema
In Italia fioccano le offerte, scendono in campo i grandi operatori
di ALESSIO BALBI



ROMA - Immaginate di parlare gratis con qualunque utente collegato a Internet in qualsiasi parte del mondo. Immaginate di chiamare gli Stati Uniti o l'Inghilterra pagando la stessa tariffa di una telefonata urbana. Immaginate di avere un solo numero di telefono fisso che vi segue a casa, in ufficio e in vacanza. Immaginate tutto questo e inizierete a farvi un'idea delle potenzialità del Voice over Ip (VoIp), il sistema che veicola le conversazioni telefoniche attraverso la connessione ad Internet.

Dagli Usa all'Europa, è vera e propria VoIp mania. Secondo un recente sondaggio effettuato dalla statunitense Ipsos-Insight, un navigatore su cinque non vede l'ora di poter telefonare attraverso la Rete. Il principale vantaggio cercato dagli utenti è di tipo economico: "Chi sceglie di abbonarsi a un servizio di telefonia Ip abbatte immediatamente i costi delle telefonate", spiega a Repubblica.it Gianluca Corti, capo marketing e vendite di Tiscali.

La società sarda è stata la prima in Europa a presentare, nel 2000, un servizio di telefonia basato su protocollo Ip. Quei tentativi pionieristici dovevano fare i conti con due problemi principali: la scarsa qualità delle trasmissioni e la difficoltà di chiamare i telefoni veri (fissi e mobili). Problemi entrambi risolti, in tempi recenti, dalla diffusione della banda larga e dalla liberalizzazione del mercato Tlc.

E' nato così, negli ultimi mesi, il boom del VoIp. Negli Usa, piccole compagnie come Vonage e VoiceGlo hanno iniziato ad offrire, solo per gli americani, pacchetti per telefonare in Rete a tariffe agevolate. In Italia, gli abbonati Fastweb usano ormai da anni il VoIp per le loro chiamate. Ma la vera sfida, ora, è fornire un servizio che possa essere usato da tutti gli utenti della banda larga (a gennaio, secondo i dati della Commissione europea, erano 2,7 milioni solo in Italia) per chiamare qualunque telefono fisso o mobile indipendentemente dal provider col quale ci si connette ad Internet.




Il più avanzato di questi tentativi si chiama Skype. Ideato dal fondatore di KaZaA, Niklas Zennstrom, Skype è nato un anno fa come una sorta di instant messenger vocale: scaricandolo si poteva parlare grautitamente in tempo reale con altri utenti del software sparsi per il mondo. Il mese scorso, Skype ha finalmente compiuto il passo che molti aspettavano: attraverso il servizio SkypeOut, si acquista un credito prepagato ed è possibile chiamare telefoni fissi e mobili in qualunque parte del mondo a tariffe estremamente vantaggiose. Un utente italiano può parlare con 21 paesi, tra i quali Stati Uniti, Canada, Argentina e buona parte dell'Ue a 1,7 centesimi di euro al minuto. Anche escludendo lo scatto alla risposta, si tratta di un risparmio di oltre il 90 per cento rispetto alla tariffa internazionale di Telecom Italia.

Nel campo del VoIp l'Italia non sta a guardare. Sul modello di Skype è appena stato lanciato Deejay Voice, nato dalla collaborazione tra Kataweb (società del Gruppo L'Espresso) e Abbeynet. Alcuni provider come Elitel e Ngi, dietro il pagamento di un abbonamento mensile, mettono a disposizione un servizio ulteriore: un numero geografico attraverso il quale si può essere raggiunti dai normali utenti di telefonia. Un numero che segue l'abbonato dappertutto, indipendentemente dalla sua collocazione territoriale.

Come tutte le tecnologie agli albori, il VoIp non è esente da problemi. A parte la tenuta dei network (nell'ultima settimana sia Vonage che Skype hanno sperimentato problemi di sovraccarico), una questione concreta è la possibilità di chiamare i numeri di emergenza: "Quando, ad esempio, si telefona al 113, il centralino deve localizzare la provenienza della chiamata per capire a quale ufficio indirizzare la richiesta", spiega Luca Spada, amministratore delegato di Ngi. "Il nostro servizio VoIp attualmente in sperimentazione, 'Squillo', comprenderà la possibilità di impostare via Web la località dalla quale si chiama, la stessa soluzione adottata negli Usa da Vonage".

Altre questioni sono state sollevate dal punto di vista della sicurezza e della privacy. Negli Usa, il Communications Assistance for Law Enforcement Act (Calea), impone agli operatori di telefonia di mettere a disposizione il proprio network per eventuali intercettazioni telefoniche. Una garanzia che molti fornitori di servizi VoIp non possono garantire: alcuni protocolli di trasmissione si basano su una struttura reticolare, come quella dei sistemi peer-to-peer, che non prevede il passaggio dell'intera conversazione attraverso un server centrale. Paradossalmente, ed è questo un altro timore legato al VoIp, le conversazioni via Internet potrebbero essere ascoltate con molta più facilità da qualche pirata informatico, con gli stessi metodi attualmente utilizzati per rubare dagli hard disk le password o i numeri di carta di credito.

Nonostante questi punti controversi, il VoIp è una tecnologia in piena espansione, ed è entrata nel mirino dei grandi attori di mercato. AT&T, la Telecom statunitense, ha lanciato a marzo CallVantage, la sua offerta VoIp residenziale. Il mese scorso il concorrente Verizon gli ha risposto con VoiceWing.

Tra i grandi operatori italiani, il più avanti sembra Tiscali: la società fondata da Renato Soru ha lanciato a giugno la sua offerta residenziale in Francia. "Presenteremo l'offerta molto presto anche in Italia", garantisce Corti, "e sarà una bella sorpresa per i clienti". Anche Wind, che ha provato il VoIp nel 2003 durante la sperimentazione della connessione a Internet via rete elettrica, si dice intenzionata a sviluppare il servizio per i suoi clienti: "Partiremo a breve-medio termine con un servizio TLine, che permetterà di usare il Voip come seconda linea telefonica alternativa", dichiara a Repubblica.it Antonio Converti, direttore del marketing di Libero.it. "In prospettiva svilupperemo un servizio che potrebbe diventare una linea primaria".

Al momento, da Telecom Italia non giungono segnali precisi circa una prossima offerta VoIp. E' facile prevedere, comunque, che la concorrenza tra i colossi delle Tlc italiane si allargherà presto anche a questo campo. A tal proposito, dice Corti, "auspichiamo una normativa che regolamenti il mercato consentendo di operare in un contesto veramente concorrenziale, che favorisca la qualità e il prezzo del servizio a beneficio del cliente finale".

(5 agosto 2004)
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