Introduzione Kyshel: Un luogo incontaminato

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DarkDreamer
00mercoledì 2 marzo 2005 21:51
Arielle aveva lasciato da pochi giorni St. Lel e con essa il difficile incontro, dopo tanto tempo, con i suoi genitori. Suo padre non era cambiato affatto: esso era il solito individuo egoista e orgoglioso di sé, al quale un semplice torto veniva ripagato con il bollo a vita di “fallimento” o peggio. Sua madre, invece, si era rivelata diversa da quanto aveva immaginato in quegli anni: riguardò un secondo indietro – la grande città dei paladini era scomparsa ormai dall’orizzonte – e al pensiero di lei abbandonata al suo destino strinse forte il fermaglio d’argento. Sarebbe tornata – si disse – solo da vincitrice, solo per rinfacciare le dure parole che gli erano state rivolte.
Ma i sogni di gloria dovevano presto lasciare spazio a quelli del sonno, molto più vicino di quanto pensava. Era infatti quasi il crepuscolo e doveva riposarsi, volente o nolente, prima di poter proseguire. Non essendoci luoghi ove pernottare nelle vicinanza (eccetto St. Lel) essa dormì quella notte all’addiaccio.
Al risveglio, smontò la sua attrezzatura e preparò la sua borsa. Solo allora si rese conto dello scenario in cui si trovava: a causa della stanchezza del giorno prima, non si era reso conto di essersi accampata nelle vicinanze di uno splendido boschetto. I suoi alberi attestavano una crescita rigogliosa e particolarmente veloce, i quali raggiungevano un’altezza che mai aveva visto. La peculiarità di questi erano i loro rami, che si intrecciavano assieme creando degli effetti del tutto particolarissimi, che riproducevano figure di animali e di creature fatate stilizzate ma riconoscibilissime. Malgrado il groviglio fosse intricato, esso dava un’idea di una perfetta unione, di una fusione quasi. Una calma totale circondava quel luogo.
Arielle non aveva ancora preparato l’attrezzatura, per cui avrebbe potuto entrare al suo interno a dare un’occhiata. Ma tutto dipendeva da lei
Kyshel
00giovedì 3 marzo 2005 23:01
resto incantata a guardare quell'incredibile luogo, quasi fatato...non posso fare a meno di pensare che si tratti di un segno del destino,il segno della nuova svoltà che dovrà prendere la mia vita, e quasi senza accorgermene mi ritrovo ad addentrarmi tra i rami, con gli occhi pieni di meraviglia...

[Modificato da Kyshel 03/03/2005 23.03]

DarkDreamer
00venerdì 4 marzo 2005 16:34
Addentrarsi all'interno non è affatto difficile per la ragazza, abituata a percorrere ben altri terreni. Saranno passati pochi minuti, quando l'intera matassa si dischiude interamente rivelando una grande area incontaminata, in cui fiori in un certo senso esotici e piante mai viste facevano sfoggio della loro bellezza; si trovava anche un piccolo ruscello di acqua limpida e pulita, che placidamente scorreva. Tutto era silenzio, tolto qualche passo di un animaletto che si muoveva sui rami e il piccolo mormorio dell'acqua.
Eppure, malgrado riconoscesse di essere stata lì per la prima volta, c'era qualcosa di familiare per Arielle in quel luogo, qualcosa che al momento non riusciva a mettere a fuoco.
Kyshel
00venerdì 4 marzo 2005 23:10
mi piacciono la pace e la purezza che si respirano in questo bosco, eppure ho l'impressione che ci sia qualcosa che dovrei già conoscere su questo luogo che invece al momento mi sfugge,
per questo cerco di concentrarmi per ricordare con precisione...
Inoltre l'atmosfera sembra davvero troppo irreale, per cui pronuncio con forza le parole: “Mak Icor Atom Mikeu Sen”, per avere un'idea più chiara di quel che mi circonda...

[Modificato da Kyshel 04/03/2005 23.11]

DarkDreamer
00domenica 6 marzo 2005 11:42
Arielle chiuse gli occhi e si concentrò, pronunciando tali parole prima con bassa intensità fino a crescere ad una molto vicino all'urlo. Benchè non vedesse più con gli occhi, vedeva ora con un senso fuori da quello umano, il flusso magico che scorreva al suo interno.
Non ci volle molto per comprendere che l'intera area era stata creata magicamente ed artificialmente, ma concentrandosi di più notò che quest'area - benchè molto potente - non aveva alcuna intenzione ostile anzi calmava sempre di più i sensi della fanciulla. Non riusciva a trovare la fonte di questo incantesimo, ma se si fosse concentrata di più ci sarebbe forse riuscita. La concentrazione veniva sempre meno, poichè il campo cercava, dolcemente, di desistere dal suo compito.
Kyshel
00domenica 6 marzo 2005 18:45
Nonostante non avverta intorno a me nulla di realmente minaccioso, resto coi sensi all'erta e la Concentrazione al massimo: non è certo la prima volta che sono vittima di un ammaliamento, e so bene quanto i fiori, all'apparenza puri e incontaminati, possano essere infidi...
forse è proprio da questo che deriva la mia sensazione di familiarità, l'idea di rivivere la stessa esperienza di qualche tempo fa, come se un fantasma dal passato tornasse a reclamarmi...ma stavolta saprò come reagire: è passato del tempo e non sono più la ragazzina sprovveduta di qualche anno fa, e con questo sospetto che si affaccia nella mia mente resto ben concentrata sul mio obiettivo, non è cverto il momento di abbassare la guardia...
DarkDreamer
00lunedì 7 marzo 2005 18:12
Prova passata

Concentrandosi ancora di più, Arielle riesce con un po' di difficoltà a non lasciarsi trascinare dalla tranquillità dell'ambiente e ad aumentare ulteriormente la sua attenzione. Passarono attimi lunghissimi, quando alla fine riuscì ad identificare la fonte di tale campo: la sagoma di una figura - invisibile e circondata da un alone bluastro - stava a pochi metri dietro di lei, ma non sembrava avere strane intenzioni. Essa stava in attesa, a guardarla
Kyshel
00giovedì 10 marzo 2005 00:02
Ecco, riesco a distinguere i contorni di qualcuno, una figura vaga e indistinta, che mi riporta alla mente i ricordi di un passato che credevo morto e sepolto...mi avvicino alla figura lentamente,con circospezione, incapace di emettere alcun suono...devo capire se si tratta realmente di lei!!!
DarkDreamer
00giovedì 10 marzo 2005 21:59
La supposizione di Arielle si rivelò esatta. A poco a poco, colpita da una leggera brezza venuta da chissà dove, petali di rose ed altri fiori svolazzarono intorno ai contorni della figura, che tra fragranze e odori si materializzò completamente. Sì, era proprio Telis, solo con lo sguardo più rattristato rispetto al periodo in cui l'aveva incontrata. Inoltre, teneva con sè un mazzo di rose.
Con voce sofferta e avvicinandosi in maniera claudicante a lei disse: "Figliola, perchè mi hai lasciata sola?"
Kyshel
00domenica 13 marzo 2005 17:50
Per un attimo, nel rivedere quegli occhi gentili mi dimentico tutto quello che c'è stato, ricordo solo quanto mi abbia aiutato e quanto mi sia mancata, e vorrei correre ad abbracciarla...ma è soltanto un attimo: riesco a dominare quell'impulso e resto ferma dove sono, cercando di celare il mio turbamento:
"Penso che tu lo sappia benissimo, Telis, io non sono un giocattolo da manipolare a tuo piacimento!" dico rivolgendole uno sguardo duro.
DarkDreamer
00martedì 15 marzo 2005 19:37
"Perchè queste parole dure, nei confronti di chi ha solamente voluto proteggerti e nasconderti dalle brutture che circondano questo mondo? Bambina, hai certamente molto coraggio, ma poco conosci, poche cose hai visto di quanto questi vecchi stanti occhi hanno". La donna sembra perdersi momentaneamente nei suoi ricordi, quindi riprende a parlare: "Non voglio costringerti a rimanere, perchè - seppur sapendo poco - le tue ali sono ora pronte a spiccare il volo. Quello era stato solo un momento di estrema debolezza: giovani come te ne ho viste poco e il pensiero di perderti, non tanto la solitudine, mi hanno spinto a farlo. E il fatto di avermi resistito indica quanto tu sia pronta a quello che ti aspetta là fuori".
Il discorso non faceva una grinza. Ma allora perchè tutto quel tergiversare? La donna sembrava contraddirsi alternativamente, perchè se le sue parole dicevano una cosa, lo sguardo e i suoi gesti tradivano altro. Quando però disse questo, nulla sembrava contraddire con la sua emotività: "Non sono qui solo per rivederti un'altra volta, ma per dirti qualcos'altro, qualcosa di notevole importanza. Qualche tempo dopo da che te ne eri andata, uno strano tipo è venuto presso il mio... il nostro paradiso. Ti cercava, non so per quale motivo, ma sembra che sapesse molto di te e quello che avevi fatto; per questo era riuscito a raggiungermi. Non era un tipo ostile, anzi era molto pacato e gentile, ma era questa eccessiva gentilezza e quei suoi modi di fare che mi hanno insospettita. Sarò pure vecchia e paranoica, ma un tipo del genere nasconde sempre dietro a dei bei modi una natura da predatore. E proprio un predatore sembrava, col suo fisico muscoloso, di pelle molto scura, con il petto scoperto e una maschera che occultava i lineamenti del suo viso. Quest'ultima non era molto particolare, visto che un qualsiasi teatrante di una piccola compagnia poteva possederla.
Ho preferito contattarti qui, a miglia di distanza dal nostro paradiso, per non rischiare che il tipo fosse ancora nei paraggi. Metterti in guardia, questa è la mia intenzione. Ma nel mio cuore ve ne è un'altra: bambina, rimani qui con me, il mondo è pericoloso e quel tipo ne è la prova. Insieme potremo proteggere la nostra tranquillità, il nostro paradiso e non soffrire come molti fanno. Ma" si fermò, mostrando quanto fosse difficile dire tali parole "sei tu che devi decidere. Non ti costringerò in nessun modo".
Kyshel
00mercoledì 16 marzo 2005 21:47
"E così - dico esitante - tu non...non cercherai di fermarmi?"

Mi sento confusa, non so cosa pensare...quindi distolgo il pensiero da lei e da quello che ha rappresentato per me, per concentrarmi invece sul tipo che dice di aver visto...chi potrebbe essere? Non mi sembra di avere nemici...tranne mio padre, penso amaramente...ma non penso si tratto di lui...

"hai altre informazioni su questo tipo? Non ti ha detto nient'altro? E soprattutto...posso fidarmi di te, o è un altra maniera per proteggermi e trattenermi con te?"

Ma cerco di addolcire le parole con un mezzo sorriso..
DarkDreamer
00sabato 19 marzo 2005 21:48
"Figliola, le tue parole mi feriscono e mi rendono più difficile lasciarti questa possibilità... fidati, bambina mia, quello che ti sto dicendo è fuori da qualsiasi mio proposito, se non quello di aiutarti" disse con tono ancora più sofferto. Ogni parola era sempre più difficile da dire, per lei.
Kyshel
00lunedì 21 marzo 2005 00:39
"Mi dispiace di averti offeso -dico con un sospiro- ma anche per me non è facile questa situazione...incontrarti di nuovo, e inoltre scoprire che forse c'è un pericolo che incombe su di me...devi darmi un po' di tempo!"

Quindi con lo sguardo nel vuoto incomincio a perdermi mei miei pensieri, per capire cosa fare...

"Ormai la mia vita è questa -dico dopo aver riflettuto qualche minuto- non potrei tornare indietro neanche se lo volessi,è passato troppo tempo e io sono cresciuta da allora,non potrei vivere in un paradiso artificiale, ho bisogno di libertà!"
"Senza contare che ho un obiettivo da raggiungere." aggiungo sottovoce...

"Se davvero vuoi aiutarmi, dimmi il più possibile su quest'uomo misterioso, in modo che io sia preparata ad affrontarlo. Se davvero mi sta cercando,sarò io ad andare da lui, non voglio scappare come un animale braccato!"

Ho ancora dei dubbi sulla sua sincerità, ma in fondo non ho altra scelta che fidarmi...
DarkDreamer
00lunedì 21 marzo 2005 18:35
"Non c'è molto altro da dire. Forse solo tre cose posso ipotizzare: che si muovi a piedi, che abbia qualche informatore e che non debba provenire dal regno di Maarab. La sua pelle è troppo scura, è più per i paesi caldi. Ma, ripeto, sono solo congetture.
Credo che abbia degli informatori o simili e che sia l'inviato di qualcuno, se tu non conosci questa persona è difficile che abbia potuto ripercorrere i tuoi spostamenti senza sapere nulla sul tuo conto.
Bimba mia, per caso hai rivelato dei dettagli sulla tua vita a qualche persona poco fidata? Forse non lo saprai ancora, ma il mondo è brutto là fuori... Io posso aiutarti ad affrontarlo..."
Kyshel
00lunedì 21 marzo 2005 23:10
Subito il mio pensiero si volge ad Iryne, lei è l'unica che sappia qualcosa di me...ma io mi fido ciecamente di lei, in fondo le devo la vita...senza contare che non credo sia tanto potente da avere degli emissari in giro per il mondo...per questo mi rivolgo a Telis e le dico:

"Credimi, ho già sperimentato quanto possa essere brutto il mondo - e nel dire questo il mio sguarda si dirige verso i miei stivali- ma anche quanto possa essere meraviglioso -dico accarezzando il mio mantello- quindi non temere per me...piuttosto, dici che sarà quest'uomo a trovarmi? Allora aspetterò che mi trovi e lo affronterò senza paura,e nel frattempo vivrò la mia vita."

Dopo una breve pausa le dico: " Comunque...grazie per il tuo aiuto,spero...spero che ci rivedremo, Telis..."

[Modificato da Kyshel 21/03/2005 23.12]

DarkDreamer
00venerdì 8 aprile 2005 10:41
La vecchia donna rimase affascinata dalle parole della giovane. "Oramai vedo con certezza che sei pronta. Oramai sei svezzata da me, non ti tratterrò ulteriormente" disse, seppur la sua risposta era molto triste. "Aspettare che ti trovi... e dove speri di aspettarlo? E cosa speri di fare, una volta che lo avrai incontrato?"
Kyshel
00martedì 12 aprile 2005 00:40
"Non so cosa farò, non so nemmeno cosa mi accadrà domani, ma so per certo che non voglio trascorrere la vita a nascondermi da un pericolo senza nome...proseguirò per la mia strada, qualunque cosa mi riservi il futuro la affronterò a viso aperto, senza timore."

"Addio Telis, sarai sempre nei miei pensieri..."
DarkDreamer
00sabato 16 aprile 2005 15:43
Il secondo giorno di viaggio
Il dialogo venne concluso in questo modo e Arielle, dopo aver fatto gli ultimi saluti all'anziana donna, si rimise in cammino. Non sapeva ove avrebbe potuto incontrare tale tipo, ma fino a quel momento (o indipendentemente dall'avvenimento) avrebbe vissuto come aveva fatto fino ad ora.

Nel secondo giorno, dopo due ore di camminata da dove si era accampata, Arielle girava senza meta. Ma certamente non sola. Un drappello di uomini a cavallo, alla cui testa seguiva un guerriero che alzava uno stendardo rappresentante due alte montagne sui cui picchi spiccavano due corvi - uno bianco e uno nero, probabilmente figure allegoriche -, si dirigevano verso di lei. Ognuno di loro era ovviamente armato e ben protetto.
Non sapeva cosa volessero da lei, ma era certamente sicura che non gli avrebbero arrecato nulla, se non del probabile fastidio: tale stendardo apparteneva a Demian Silversteel, il suo ex-pretendente.
Kyshel
00martedì 19 aprile 2005 17:49
Rivedendo quello stendardo, ho un tuffo al cuore: "Possibile che il passato non voglia rimanere tale?" penso tra me e me...

cmq mostro di averli visti, e mi fermo ad aspettarli, cercando di capire cosa possa volere da me Demian, e perchè mi abbia cercato proprio ora, dopo anni...
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