L'estate dei piccoli

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!Serenella!
00giovedì 5 luglio 2007 13:45
Sono avventurose, ecologiche, didattiche: dite addio alla vecchia colonia al mare, l'offerta per le vacanze per bambini si specializza: dall'orientering di montagna ai corsi di lingua all'estero

Ne è passato di tempo da quando, verso la fine del Settecento, la pediatria scopriva gli effetti benefici dell'acqua di mare per la cura dei bambini. Poi arrivò l'"ospizio marino", una sorta di campus estivo ante litteram, e il primo risale al 1856: alcuni piccoli malati venivano portati a Viareggio per essere sottoposti a terapie che prevedevano bagni di sole e di mare. Bisogna però aspettare il periodo fascista per vedere spuntare la prima "colonia" per l'infanzia, luogo in cui forgiare la nuova "razza italica". E poi le vacanze di massa degli anni '60, il ritorno alla natura dei Kinderheim...

E oggi? Molto è cambiato, forse tutto. I genitori sono più ansiosi e consumati dal senso di colpa per il poco tempo dedicato ai figli. Si è mamme o papà "con la testa". L'unica cosa che resta immutata è il concetto che, soprattutto per i più piccoli, la miscela di caldo estivo e smog cittadino sia dannosa. E allora, dalla chiusura delle scuole, si assiste a un forsennato partire, salutare e accompagnare. Protagonisti da una parte i poveri genitori che, causa lavoro, resistono incollati alle accaldate scrivanie e dall'altra i figli in partenza, zaino in spalle, per le vacanze da soli. Destinazione? Il "campus".

Le mete sono classiche: mare, montagna e campagna. Più fantasiose le attività praticate. Oltre ai tradizionali sport come nuoto, equitazione, tennis e calcio impazzano una serie di discipline inedite. Ecco allora i corsi di archeologia, cura e mungitura di animali. L'insegnamento di elementi di botanica, geologia e zoologia. Via libera alle settimane musicali in cui gli ospiti sono coinvolti in giochi di musica, ritmo e costruzione di strumenti. Non manca la possibilità di una vacanza in lingua inglese anche se in lidi italiani. E ancora: corsi di teatro, giornate sulle tracce di Robin Hood, laboratori artistici e snorkeling.

«Alla base di queste attività c'è un mutato atteggiamento delle ansie e delle aspettative dei genitori», spiega Stefano Rallo che per McCann ha eseguito
una ricerca sui "Family Builders": «se ai tempi della colonia s'idealizzava un'educazione rigida e il sogno dei genitori era allevare dei futuri ingegneri, ora si punta alla socializzazione, alla psicanalisi, alla gioia interiore dei più piccoli». I campus come specchio della società che cambia quindi? «Indubbiamente il rapporto con la maternità, oggi è più intellettuale e consapevole», continua Rallo, «proliferano i libri dedicati all'educazione e diventano nuove bibbie di comportamento. Le mamme sono pronte a tutto, pur di trovare la strada giusta e anche le vacanze nei campus estivi riflettono questa inclinazione».

Insomma, a quanto emerge dalla ricerca McCann, i genitori in continuo affanno per le giornate troppo corte ricercano, e forse idealizzano, i valori di una volta: tempi naturali, il contatto con la natura e il cibo vero. Anche così si spiega il boom dei campus "ecologicamente e salutisticamente corretti" considerati come uno spazio ideale in grado di offrire serenità e principi sani. Le prenotazioni, per le varie organizzazioni, fioccano già parecchi mesi prima dell'estate. Rivelando così, conclude Rallo, un'altra caratteristica dei genitori del nostro tempo: «Vivono il loro ruolo in eccesso e anticipano, organizzano, intervengono e telecomandano la vita dei figli».

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