LIBERATEVI DAI TABU': PENSATE AL PASSATO (amnistia) MA NON DIMENTICATE IL FUTURO (ord.giudiziario)

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INES TABUSSO
00domenica 4 giugno 2006 17:10

"La Dc e gli altri partiti sono spariti perché non abbiamo fatto la riforma dell'ordinamento giudiziario. Ecco, è stato miope non fare per tempo la legge".
(Giuseppe Gargani, dalla cronaca del congresso ANM del settembre 2004 a Napoli, titolo: "Gargani: la Dc sparì perché non cambiammo la Giustizia", Corriere della Sera, 26 settembre 2004)



"«Se non si è fatta un’amnistia nei dieci anni del secolo scorso è perché si è avuto paura di un colpo di spugna su Mani pulite. Ma queste sono prevenzioni, ingiustificabili pregiudiziali». Giuseppe Gargani, europarlamentare e responsabile Giustizia di Forza Italia, ribadisce il sì del suo partito all’amnistia. Condizionandolo a un «no alla sospensione della riforma dell’ordinamento giudiziario». E negando che sia necessario escludere dal provvedimento la categoria dei reati finanziari. Considerazione non irrilevante, se è vero che su questo tema si possono sollevare parecchie suscettibilità. «Può darsi, ma noi non abbiamo tabù sull’argomento, a differenza della sinistra». Il timore di molti è che vengano cancellate o diminuite le responsabilità di politici e colletti bianchi negli anni ’90. «Questo è un atteggiamento di prevenzione che dura da tanto, ma è del tutto insensato»".
(Corriere della Sera, 4 giugno 2006) [1]





LIBERTA'
4 giugno 2006
Mastella: esclusi dall'amnistia pedofili e mafiosi
Dialogo aperto: sì dell'Udc
Ma An resta contraria

ROMA - Caute apertura nella Casa delle libertà all'amnistia proposta da Clemente Mastella ma concordata con tutto il governo. Ieri, a 24 ore dalla visita nel carcere di Regina Coeli durante la quale il ministro ha reso pubblica il suo intento, il Guardasigilli ha voluto chiarire che dal provvedimento di amnistia o di indulto resterebbe esclusi diversi reati. «Lungi da me che possano valere per estinguere reati come la pedofilia o reati di criminalità organizzata», ha precisato il ministro. Con questa dichiarazione è venuto indirettamente incontro a quanto chiesto dal vicecoordinatore forzista Fabrizio Cicchitto che in un'intervista ha ricordato che Forza Italia è da sempre favorevole al gesto di «pace». Una posizione contraddetta dal responsabile giustizia del partito. Giuseppe Gargani ha infatti promesso l'appoggio forzista al provvedimento ma ha posto al governo Prodi una "condizione": che non sia sospesa l'entrata in vigore della riforma dell'ordinamento giudiziario.







[1]
CORRIERE DELLA SERA
4 giugno 2006
L’EUROPARLAMENTARE
Gargani: la sinistra ora si liberi dai tabù su Mani pulite

MILANO - «Se non si è fatta un’amnistia nei dieci anni del secolo scorso
è perché si è avuto paura di un colpo di spugna su Mani pulite. Ma queste
sono prevenzioni, ingiustificabili pregiudiziali». Giuseppe Gargani, europarlamentare
e responsabile Giustizia di Forza Italia, ribadisce il sì del suo partito
all’amnistia. Condizionandolo a un «no alla sospensione della riforma dell’ordinamento
giudiziario». E negando che sia necessario escludere dal provvedimento la
categoria dei reati finanziari. Considerazione non irrilevante, se è vero
che su questo tema si possono sollevare parecchie suscettibilità. «Può darsi,
ma noi non abbiamo tabù
sull’argomento, a differenza della sinistra». Il timore di molti è che vengano
cancellate o diminuite le responsabilità di politici e colletti bianchi negli
anni ’90. «Questo è un atteggiamento di prevenzione che dura da tanto, ma
è del tutto insensato».
Il discorso, per Gargani, è un altro. «Vanno certamente esclusi, come ha
detto Mastella, i reati più gravi, come la pedofilia e il crimine organizzato.
Ma poi l’amnistia deve prevedere un tetto di pena detentiva serio e credibile».
Per esempio, il limite massimo di quattro anni già proposto, e bocciato,
a gennaio. «Quello può essere un tetto accettabile. Ricordo che allora i
Ds non vollero neanche discuterlo». Se il discrimine non è sostanzialmente
una categoria di reati, ma un tetto comune, allora non ha senso neanche parlare
di reati finanziari. «Noi abbiamo già provveduto a razionalizzare il settore,
depenalizzando alcune fattispecie. Detto questo, se il tetto è comune, è
evidente che i reati finanziari più gravi vadano puniti. Gli altri, quelli
per i quali la pena detentiva prevista è inferiore ai quattro anni, vanno
trattati come tutti gli altri». A Gargani preme soprattutto un punto: che
non si tocchi la riforma dell’ordinamento giudiziario. «Mastella, invece,
ha annunciato la sospensione della riforma: questo sarebbe un atto proditorio
e incostituzionale. Sono sicuro che il Capo dello Stato non potrebbe mai
avallarlo». E dato che bloccare la riforma «sarebbe un gesto scandaloso,
anzi un vero misfatto», per Gargani ne consegue «che il nostro sì all’amnistia
è condizionato al blocco della sospensione». Troppa demagogia, sostiene il
responsabile Giustizia di Forza Italia: «Se si cercano il dialogo e le larghe
intese, non si possono fare certi atti faziosi e corporativi». Gargani chiede
che l’amnistia e l’indulto siano accompagnati «da provvedimenti sostanziali,
che riducano la lunghezza dei processi: altrimenti prima svuotiamo le carceri
e poi in breve tempo ritorneranno piene come prima». Tra le cose da fare
subito, c’è «la riforma del codice di procedura penale, che potrebbe aiutare
a snellire i tempi della giustizia».
Alessandro Trocino


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