La Grecia antica e le fatture (di Klaohi Zis)

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spirit angel
00domenica 26 dicembre 2004 02:05
Atene la culla della civiltà,il regno indiscusso della razionalità intelletuale europea.Eppure,non senza sorpresa,vengono sempre più spesso ritrovati manufatti estremamente interessanti sulla vita
quotidiana del popolo che ha creato,cullato e nutrito il pensiero occidentale razionale,manufatti che illustrano esplicitamente quanto la civiltà sociale,le capacità intellettuali,le finezze del pensiero filosofico riuscissero ad andare in perfetto accordo con ciò che è poi stato definito"superstizione".
Malocchio,fatture,crudeli maledizioni,
feticci e bamboline di perizia invidiabile,con timbri di artigiani specializzati e famosi permettono agli archeologi di affacciarsi su una realtà
quitidiana pregna di rancori,odi e adorazioni alle divinità infere come Ecate,Persefone,Demetra,Ade e non per ultimo Hermes il Soccorritore.
Dietro a queste maledizioni appaiono
palesemente firme illustre anche della filosofia e dei sofismi intellettuali illustrando quindi un universo culturale molto diverso da ciò che è stato descritto sui banchi di scuola dove i greci venivano disegnati
come sapienti uomini,satirici commediografi ed etici eroi.
Ad Atene la quotidianità sfilava nella pace dei licei,nei mercati dominati dalle statue di Hermes,protettore di ladri e commercianti(insieme!),nelle riunioni democratiche dove gli uomini
assistevano a processi e dove ci si scambiava tutti i pettegolezzi che sono alla base di una umana convivenza.Poteva capitare di incontrare curiosi mercanti che portavano con se odori di paesi lontani e racconti di esseri mitologici,oppure sofisti in cerca di nuovi allievi per le loro scuole.
Ci si poteva emozionare osservando una commedia quanto una tragedia ma sempre meno che assistendo ad un processo dove la vita reale diventava spettacolo(un pò come oggi lo sono i programmi della De Filippi ma molto più realistici).
Ma dietro alle splendide orazioni che gli ateniesi si facevano scrivere dai logografi*per difendersi o per accusare qualcuno si nascondevano un universo di fatture e maledizioni verso accusatori,testimoni e logografi*.
Lo scopo era di legare un avversario in una sorte di morte interiore e non fisica.Gli si legavano parti singole del corpo,per prima la lingua,piuttosto che l'insieme.Renderlo quindi morto prima che morisse.Altrettando si può
ritrovare per risolvere questioni d'amore,di gelosie o tradimenti ma le maledizioni rivolte a casi giudiziari giungono ad un livello di pathos in alcuni casi che rende ottimamente l'idea.
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