La Vaniglia

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-Tellus-
00mercoledì 9 luglio 2008 14:23

VANIGLIA (Vanilla planifolia)



Originale dall’America tropicale, la vaniglia è il baccello di un’orchidea; fu portata in Europa dagli Spagnoli, che videro gli Aztechi usarla per aromatizzare il cioccolato.
Freschi, i baccelli sono gialli e non hanno affatto il sapore che conosciamo; vengono fatti maturare in recipienti sigillati fino a quando diventano marrone scuro e profumatissimi. Pianta consacrata a Venere, il suo aroma dolce rende tranquilli e socievoli, instaurando un clima di amicizia ed armonia; è una delle più comuni profumazioni cosmetiche per saponi e bagnoschiuma, oltre a essere la segnalazione più classica, per i golosi, della vicinanza con una pasticceria.
Vi do un’antica ricetta francese per una squisita ed insolita confettura a base di latte e vaniglia. Le bellezze creole della Louisiana la chiamavano “vaniglia che profuma di famiglia”, perché credevano predisponesse gli uomini a desiderare di gustare le gioie familiari…con colei che offriva loro una tale delizia. Non so se ha davvero all’attivo tante offerte di matrimonio, però è certo che tutti ne vanno pazzi e, appena aperto il vasetto, il contenuto sparisce alla velocità della luce.

RICETTA DELLA CONFETTURA DI LATTE E VANIGLIA



Non l'ho ancora provata ma dev'essere spettacolare [SM=g27822]

Fate bollire a bagnomaria un litro di latte fresco intero con un baccello di vaniglia e la scorza di un limone non trattato per dieci minuti, poi aggiungere 400 grammi di zucchero bianco. Sobbollire a fuoco bassissimo (il liquido deve “fremere”), rimestando continuamente fino ad avere una crema densa color nocciola pallido (ci vogliono circa due ore); togliere il baccello e la scorza di limone, invasate e sterilizzate i vasetti per almeno mezz’ora in una pentola di acqua bollente.

Tratto da: I giardini incantati di Devon Scott, Venexia edizioni

Tellus


-Acqua-
00mercoledì 9 luglio 2008 18:55
Profumo di leggende lontane

Tratto dal sito: www.prodottigianduja.com



L’origine della vaniglia è molto antica. La leggendo narra che Montezuma offrì a Cortes, il conquistatore del Messico, una bevanda profumata dal gusto un po’ particolare: si trattava di cioccolato profumato alla vaniglia. Nonostante le precauzioni prese dagli Aztechi per custodire il segreto dell’aroma della bevanda, questo fu scoperto all’inizio del 16° secolo e fu importato in Spagna. I primi scritti sulla vaniglia risalgono a Bernadino de Sahagun, un francescano che soggiornò nel nuovo mondo fra il 1560 de il 1575. Inizialmente in Europa questo prezioso aroma era riservato alla nobiltà ed utilizzato per aromatizzare bevande esotiche. Solo nel 1602 un farmacista suggerì il suo utilizzo come aroma a se stante. Questo fu il primo passo verso il grande successo di oggi.


Vaniglia intrigante e odorosa,
sensuale e dolce,
sposa un'onda di mare abbracciando il sale...
[SM=g27821]






Il sapore dolce e quello salato coniugati insieme solleticano piacevolmente le nostre papille, e spesso rendono indimenticabile la pietanza che stiamo gustando. I grani di fior di sale abbracciano i semini odorosi della vaniglia, dando vita ad un connubio unico. Averne un vasetto nell'armadietto delle spezie vi permetterà di giocare con i vostri piatti: un pizzico per rinnovare la vellutata del cuore, o per dar vita ad un insolito cheviche, e poi ovviamente nella pasta frolla, per conferirle un gusto speciale.
La vaniglia è una pianta rampicante, esponente della seducente famiglia delle orchidee. Originaria del Messico è stata poi coltivata con successo anche in Africa e in Asia. E` dotata di fiori particolarmente effimeri che possono vivere anche solo poche ore del mattino; è quindi necessario effettuare l'impollinazione artificialmente, per garantire la produzione di baccelli. Giungono al loro sviluppo dopo 6-7 mesi. Poco prima di essere raccolti si presentano come i baccelli dei piselli, di un bel colore verde brillante. Li aspetta una fase di disidratazione e fermentazione che li rende neri, elastici e incredibilmente profumati.


Sale e Vaniglia


Incidete una stecca di vaniglia a metà con un coltellino affilato e appuntito. Prelevate i semi e poneteli nella ciotola in cui si trova il fior di sale. Mescolate delicatamente. Ripetete l'operazione con l'altra stecca di vaniglia, amalgamando bene i 2 ingredienti. Mettete le stecche di vaniglia nel vasetto prescelto e accomodatevi il sale. Dopo una settimana potete iniziare a consumarlo.

[SM=g27822]

stregaviolet )O(
00giovedì 10 luglio 2008 01:38

Ed ecco la nostra perla tratta sempre da "La Maga delle Spezie" di Chitra Divakaruni:



"i semi di vaniglia ammorbiditi nel latte di capra e strofinati sui polsi proteggono dal malocchio"

Forse il malocchio si potrebbe intendere come la possessione da parte di stati d'essere oscuri, non per forza inviati a noi da qualcuno, ma forse già presenti in noi oppure a noi facilmente "attaccabili".
La vaniglia, con la sua dolcezza ci aiuta nella lotta contro questi stati oscuri... unita al latte di capra che, nell'antichità, seppur totalmente indigesto (quello appena munto era assolutamente indigesto e spesso usciva da dove era entrato piuttosto che "andare giù" [SM=g27827] ) aveva un'azione purificante molto molto intensa, tanto che pare venisse usato per guarire da certe malattie o infezioni (ma devo informarmi meglio perchè non ricordo precisamente).
Insieme sono davvero una piccola magia!



Tana81
00lunedì 7 febbraio 2011 21:36
L'ho fatta!!!! Proprio oggi ho cucinato la confettura alla vaniglia!
Crea dipendenza ragazze, davvero! [SM=g27836]

L'unica cosa che posso aggiungere alla ricetta, è di incidere e aprire il bacello di vaniglia, cosi da favorire la fuoriuscita dei semini profumati!
E' il metodo rubato alla riettina del del Tempio "Latte delle Fate d'Inverno" [SM=g27836] ... anche questo assolutamente da provare perchè è una coccola fatata [SM=g27821]


Aylwyn Opalmyst
00lunedì 7 febbraio 2011 22:47
La ricettina della marmellata mi incuriosisce moltissimo. Se domani esco presto dal lavoro voglio provarla anch'io!
Leggendo di tutte queste ricettine mi è tornata alla mente la torta di riso e vaniglia che mi preparò come "benvenuto" la famiglia francese da cui andai a studiare nel 2002.
Ogni volta che sento il profumo di vaniglia mi sembra di rimettere piede nel salotto della loro casa e con le vostre fotine sono riaffiorati decine di ricordi, che sembrano ora estremamente vividi.
Da brava segugio ho rovistato un po' negli armadi e ho recuperato la ricettina su post-it giallo che mi passo "Papa" prima di ripartire.
Purtroppo quando la provai non venne proprio come quella preparata da loro ma, forse, nelle vostre manine magiche (tipo quelle di Agrifoglio ) può riprendere l'originario splendore.

Eccola dunque, breve e concisa, proprio come scritta su questo foglietto quasi decennale.
RIZ AU LAIT
- 1 litre de lait entier(= 1 litro di latte)
- 300g environ de riz ronde (= circa 300g di riso "ronde", è un tipo di riso dal chicco sottile e allungato che si trova tranquillamente al supermercato.)
- Vanille: 2 sachets ou 1 gousse de vanille (= vaniglia: 2 bustine di estratto o 1 bacca)
- Sucre (= zucchero. Ma qui mon Papa non mi ha lasciato le dosi. Ricordo ce ne andasse molto, di preciso però non so. Vedo se riesco a recuperare qualcosa dalla mamma cuoca. Eventualmente inizio con le prove)
- 3 oeuf, les blancs battus en neige (= 3 uova, i bianchi montati a neve)
- une pointe de sel (= una puntina di sale)
Mèlanger le riz cuit avec les oeuf en neige. En four: 175°C, 20 minutes.
Un po' sintentico ma funzionava un po' così: cuocere il riso(dopo averlo sciacquato sotto l'acqua corrente) nel latte aggiungendo la bacca di vaniglia (o le 2 bustine d'estratto) ed il pizzico di sale. Quando il chicco è ben cotto (ma non troppo) colare ed amalgamare, prima ai 3 tuorli e poi assieme ai bianchi d'uovo montati a neve. Lentamente e dall'alto verso il basso, altrimenti si smonta tutto.
Quando l'impastino è pronto va infornato per 20 minuti circa, fino a dorare.
Magari qualcuna di voi conosce una variante più completa.
Aveva un profumo meraviglioso [SM=g27834]
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