Primo capitolo- Un estate di svolte, seconda parte
Severus era in piedi, con uno zaino sulle spalle, pronto ad avventurarsi nell’ultima di una lunga serie di prove a cui era stato sottoposto.
Malfoy non gli aveva dato tregua: dal mattino successivo al suo arrivo aveva iniziato a tartassarlo, iniziando con un duello tra maghi, dal quale Severus era uscito naturalmente sconfitto, ma aveva fatto una grande impressione sul mago.
“Bene bene ragazzo- gli aveva detto Malfoy alla fine, aiutandolo a rialzarsi- decisamente superiore a quello che mi aspettavo… sarai un ottimo acquisto per la nostra società se vai avanti in questo modo. Scommetto che conosci più incantesimi tu di tutta la tua classe di scuola messa insieme!”.
Erano seguiti giorni di prove e insegnamenti sui più svariati argomenti, ma Severus non ne aveva mai abbastanza e la sera si rinchiudeva in biblioteca e continuava a leggere fino a quando tutti se nerano andati a letto da molto.
Aveva trovato dei libri di pozioni avanzate che era poco definire affascinanti e la cosa che più lo faceva andare in visibilio era che poteva provare ad eseguire senza problemi tutto quello che voleva.
Gli altri maghi che facevano parte della congrega erano grandi esperti di magie ed incantesimi oscuri e in una sola settimana Severus aveva imparato più cose interessanti che in un semestre ad Hogwarts.
Adesso lo aspettava quello che, a detta di tutti e anche di Lucius stesso, che aveva affrontato la stessa prova meno di un mese prima, era il passo più difficile: doveva avventurarsi dentro la foresta che circondava Malfoy Manor e procurasi diversi ingredienti di pozioni.
Gli era stato spiegato che la foresta Malfoy era molto più folta e ricca di creature di tutti i generi che la foresta proibita di Hogwarts, lui avrebbe dovuto cercare molti ingredienti vegetali, dimostrando quindi di saperli riconoscere e sapere dove crescono e procurarsi anche denti e orecchie di lupo, il che presupponeva che doveva catturare e uccidere l’animale… Fortunatamente non avrebbe dovuto uccidere animali magici: solo Malfoy padre poteva permettersi di uccidere creature magiche nella sua foresta, ma Severus avrebbe potuto incontare e quindi dover affrontare qualcuna di queste creature durante la sua ricerca… e l’idea di trovarsi a faccia a faccia con magari un unicorno infuriato non gli sorrideva affatto.
Era un’impresa che poteva richiedere giorni, durante i quali srebbe stato completamente isolato, ma a Severus questo non importava: voleva semplicemente riuscire a riportare tutti gli ingredienti richiesti, anche se in confidenza Lucius gli aveva detto che mai adepto era riuscito a farlo e lui stesso non era riuscito a trovarne tre.
“Bene ragazzo,- lo salutò Malfoy- puoi partire e ricordati che puoi usare in qualsiasi momento il segnale luminoso che ti abbiamo insegnato, oppure usare la formula che ti farà materializzare qui. E ricordati che nella foresta vivono creature di tutte le specie, tieniti pronto a tutto!-continuò con un sogghigno- Uno di noi starà sempre di guardia per vedere se hai bisogno di aiuto e in un attimo potremmo essere da te. ”.
“Non credo che ce ne sarà bisogno.” Ribattè Severus sicuro e con un cenno di saluto si smaterializzò.
Mentre vagava nella foresta Severus ripensava alle motivazioni che lo avevano spinto ad accettare l’invito di Malfoy ed era ancora più indeciso di prima su che strada avrebbe scelto… certo cercare di uscire da un giro come quello in cui si era appena inserito non doveva essere per nulla facile né sicuro.
E assorto in questi pensieri durante la prima giornata trovò tutti gli elementi vegetali tranne due, con una facilità che lo sorprese: dopo tutto non era necessario vagare per tutta la foresta, ma bastava materializzarsi in luoghi diversi, seguendo un po’ la conoscenza e un po’ l’istinto.
Si preparò a passare la sua prima notte nella foresta, sistemando alla bell’è meglio un giaciglio vicino ad un albero e compiendo diversi incantesimi di protezione nella zona circostante.
Si addormentò di un sonno leggero, ma poco prima dell’alba fu svegliato da dei rumori di lotta e ringhi non troppo lontano da lui.
“Lupi- pensò- non ci credo, non posso essere tanto fortunato da trovarli subito, pensavo di dar loro la caccia la prossima notte!”
Severus seguì con cautela i rumori che provenivano dalla foresta, non osando nemmeno accendere la punta della sua bacchetta per farsi luce, per paura di lasciarsi scappare gli animali.
Quando gli fu vicino non poteva quasi credere ai suoi occhi: earno veramente lupi, aveva avuto una fortuna a dir poco sfacciata, quella che gli sembrava la parte più lunga della missione, fatta di trappole e appostamenti per scovare gli animali si risolveva così semplicemente…
I lupi erano molti e si azzuffavano ferocemente tra loro. Probabilmente per il territorio, o per una femmina, pensò Severus e non sembravano aver il minimo sospetto del fatto che ci fosse una presenza umana vicino a loro.
Severus puntò la bacchetta verso il gruppo e lanciò con sicurezza l’incantesimo che avrebbe ucciso l’animale. Si vide un lampo di luce chiara, dei guaiti agghiaccianti e un forte trapestio, mentre i lupi sopravvissuti fuggivano velocemente dal luogo della zuffa.
Il ragazzo si avvicinò con cautela per sincerarsi che il lupo fosse veramente morto, lo era, anzi lo erano in quanto l’incantesimo aveva colpito due bestie. Severus sospirò, non amava uccidere, neanche degli animali, neanche se questi erano preziosi “contenitori” di ingredienti per le sue pozioni, ma avrebbe dovuto abituarsi se avesse voluto continuare con la carriera che aveva appena intrapreso…
Aspettò che il sole sorgesse quel tanto che bastava per iniziare il suo lavoro: innanzi tutto aprì le mascelle degli animali, prima che la morte le rendesse rigide, e asportò magicamente tutti i denti, poi mozzò le orecchie ad un lupo e si stava apprestando a fare la stessa cosa all’altra bestia quando improvvisamente qualcosa che era arrivato senza far alcun rumore comparve accanto a lui urlando.
“Ma bravo- urlò la cosa- sei proprio un grande guerriero, quanti sforzi hai fatto per uccidere con un lampo di luce questi cuccioli???”.
Severus, che era chino sull’animale si tirò su di scatto, ma non fece a tempo a reagire peperchéa cosa con una mano gli scalzò la bacchetta dalle dita e con l’altra gli assestò uno schiaffo violentissimo, che gli ruotò violentemente la testa di lato, causandogli un lancinante dolore al collo e un taglio al labbro inferiore. Non aveva fatto a tempo a rimettersi diritto quando un altro solenne sberlone gli colpì la guancia destra, facendogli perdere l'equilibrio e cadere a terra.