Sony e Lik-Sang: terzo round
Il rivenditore di Hong-Kong nega tutte le precisazioni del produttore di PlayStation.
Non si arresta la diatriba Sony/Lik-Sang o, meglio, sembra essersi chiusa con una vittoria "morale" di Lik-Sang data l'assenza di ulteriori commenti da parte Sony.
Lik-Sang ha infatti smentito di aver scelto sin dall'inizio la rinuncia al contenzioso legale, come dichiarato da Sony nei giorni scorsi. Secondo il rivenditore di Hong Kong, le spese legali sostenute per oltre un anno ammonotavano a parcelle orarie (per avvocati e relativo staff) oltre i 550 Euro, all'interno di cause aperte da Sony in più territori e talvolta (inutilmente) duplicate. Lik-Sang ha inoltre reso noto, sempre per smentire di non aver sostenuto danni economici, che Sony ha inviato nei giorni scorsi la richiesta di pagamento per tutte le spese processuali (150.000 Euro) entro l'inizio di novembre.
Smentita anche la dichiarazione secondo cui le PSP erano state acquistate da Sony a scopo "investigativo" per controllarne il funzionamento: Lik-Sang ha infatti recuperato le fatture risalenti all'anno scorso dimostrando che le PSP giapponesi erano state spedite a Sony Computer Entertainment ben prima che scoppiasse la questione Import con causa annessa.
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