MASTELLA DIFENDERA' ANCHE LA FAMIGLIA E LA SCUOLA, "ESPRESSIONI NATURALI DI CONVIVENZA"

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INES TABUSSO
00lunedì 19 marzo 2007 20:46


CORRIERE DELLA SERA
19 marzo 2007
Casini: coppie di fatto, nessuna ingerenza della Chiesa
Mastella:«Dico, se c'è la fiducia lascio»
Il ministro: la famiglia va tutelata, no a malintese modernità
Dino Martirano

ROMA — Nella chiesetta del carcere, il Papa tedesco parla a braccio, esprimendosi anche con le mani insolitamente mobili, e ipnotizza con la parabola del «Figliol prodigo» una cinquantina di ragazzi e ragazze detenuti al «minorile» di Casal del Marmo: «Dio vi dà l'opportunità di abbandonare il binario sbagliato su cui siete finiti e di ricominciare. Il lavoro, l'umiltà e la disciplina creano la vera libertà». Detta così, la parabola del Vangelo di Luca sembra il messaggio più azzeccato per i mini detenuti senza solide famiglie alle spalle (perlopiù slavi musulmani e rumeni ortodossi): «Caro Papa» dice, uno di loro, italianissimo, «ci hai lasciati di stucco quando abbiamo saputo che venivi qui. Abbiano commesso tanti sbagli anche perché qualcuno ci suggeriva di farli». Sorride Benedetto XVI, che ringrazia per gli auguri per San Giuseppe, approva il Cardinal Vicario Camillo Ruini e, soprattutto, non contiene la sua gioia il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che di questa visita è l'artefice. Quale cornice migliore, dunque, con la diretta di RaiUno, per riaffermare che nel governo di centro sinistra c'è un ministro cattolico fino al midollo, con figli e moglie che si mettono in fila per fare la comunione, disposto a tutto pur difendere la famiglia tradizionale e di sabotare il ddl sui Dico. Mastella, emozionato come non mai, ne parla con Ruini mentre insieme attendono la Mercedes nera di Joseph Ratzinger. Poi, in chiesa, con un discorso insolitamente lungo per il protocollo, il ministro molla gli ormeggi: «La mia presenza in questa straordinaria e particolare giornata è connessa alle mie funzioni istituzionali, che esercito nella piena consapevolezza della laicità dello Stato, ma forte anche delle mie convinzioni religiose, cattoliche». Ed eccolo il passaggio che Mastella si è preparato da giorni, facendo la spola tra i congressi dell'Udeur: «Prendiamo la scuola e la famiglia come pietre di paragone perché le riteniamo espressioni naturali di convivenza e di sviluppo niente affatto superate, è il caso della famiglia in modo particolare, da una malintesa modernità». Così, citando un intervento di Giuseppe De Rita su «Repubblica» («Noi cattolici e i profeti della falsa modernità»), Mastella si rivolge al «Padre Santo»: la famiglia rimane «la pietra angolare della nostra società». E anche quando la cerimonia è finita, il ministro si ferma a parlare con il Papa: «E' stato affettuosissimo, è informato su tutto», dice il ministro stringendo tra le mani un rosario appena ricevuto in dono. Poi scappa via negli studi di «Domenica In» dove incontrerà un'altra vecchia volpe della Dc, Lorenzo Cesa (Udc): «Dai, Clemente, rompi con i comunisti». Risposta: «Se il governo mette la fiducia sui Dico, mi dimetto». A quell'ora, in un altro studio Rai, da Lucia Annunziata, c'è Pier Ferdinando Casini, che chiude il cerchio: «No, sui Dico non c'è ingerenza della Chiesa».




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CORRIERE DELLA SERA
19 marzo 2007
In San Giovanni a Roma un happening in risposta ai Dico
Family Day, cattolici in piazza il 12 maggio
La data decisa in una riunione delle associazioni cattoliche che ha anche approvato il manifesto. Mastella aderisce: «Ci sarò»


ROMA - Sabato 12 maggio: è questa la data del Family day, la giornata della mobilitazione cattolica per la famiglia. Lo ha deciso il Forum delle associazioni che si è riunito lunedì proprio per trovare un accordo sulla data del grande raduno cattolico in piazza san Giovanni a Roma. Un happening dove sono attese almeno 100mila persone. Un'iniziativa concepita da alcune anime dell’associazionismo cattolico come momento di protesta per il ddl del governo sui Dico. Ma la scelta non è stata condivisa da tutti, tanto che alla fine il punto di incontro è stato proprio quello di dar vita alla manifestazione ma solo pro-famiglia. I rappresentanti delle associazioni cattoliche - da Azione cattolica a Comunione e liberazione, dalle Acli a Rinnovamento nello Spirito, da Sant'Egidio ai Neocatecumenali - hanno anche approvato un manifesto a sostegno della famiglia. A marciare con loro ci sarà anche il ministro Mastella che ha confermato la sua adesione. «Ci sarò. Sarà una bellissima giornata, tranquilla e serena con tanta gente a difendere un diritto costituzionale», ha detto il Guardasigilli.

«IN PIAZZA SENZA VESCOVI» - «Speriamo di riempire piazza San Giovanni il 12 maggio» è l'auspicio del presidente del Forum delle famiglie Giovanni Giacobbe. «La nostra sarà una manifestazione laica di promozione della famiglia - ha scandito Giacobbe - il manifesto che abbiamo approvato sulla famiglia ha dei richiami espliciti agli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione e la nostra posizione è una posizione laica di ancoraggio alla Costituzione». Per lui «non si tratta di una manifestazione spettacolare, ma di una occasione per chiedere politiche a sostegno della famiglia». Giacobbe precisa inoltre che «il family day non è una risposta né alla manifestazione gay di piazza Farnese e nemmeno al ddl sui Dico. La famiglia - ha aggiunto - è una e una soltanto ed è un valore universale». Alla domanda se il family day è stato incoraggiato anche dal Vaticano, Giacobbe ha risposto: «Non c’è nessun intervento diretto ma siamo lieti se la nostra azione incontrerà l’appoggio anche del Papa». Infine il presidente del Forum ha escluso la partecipazione di vescovi e in questo ha sottolineato che si tratta di una «manifestazione diversa da quella avvenuta in Spagna» perché «non è una questione politica, il Governo non c’entra nulla; la nostra azione - ha concluso - propone la difesa della famiglia».

ACCORDO DOPO LO SCONTRO - In un primo tempo la manifestazione doveva svolgersi il 15 marzo, costruita sul modello della mobilitazione promosso dalla Chiesa spagnola. Ovvero cardinali, vescovi e preti in piazza insieme ai politici di opposizione a sfilare per difendere i valori cattolici. Addirittura in un primo tempo notizie giornalistiche ipotizzavano un cardinale Ruini che avrebbe parlato dal palco di Piazza San Giovanni. Le cose col tempo sono cambiate: vescovi e politici non saranno comunque sul palco della manifestazione, resta da vedere che cosa accadrà in piazza. Fra le associazioni ecclesiali o d'ispirazione cattolica che hanno contestato questa linea ci sono l'Azione cattolica, i Focolari, la Coldiretti, le Acli; è noto che nel corso della discussione si è riaperto anche un conflitto, che pareva appartenere al passato, fra Comunione e liberazione e Azione cattolica, conflitto che è finito anche sui giornali. Anche il quotidiano della Cei «Avvenire» aveva in un primo tempo spinto con una serie di editoriali affinchè la manifestazione avesse toni più decisi e più duri con riferimento chiaro al dibattito in corso in Parlamento.


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