PASSA ALLA CAMERA LA EX-EX-CIRIELLI: SUBEMENDAMENTO LA ESCLUDE PER I PROCESSI GIA' IN DIBATTIMENTO

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INES TABUSSO
00giovedì 10 novembre 2005 10:15

IL GIORNALE
10 novembre 2005
Giustizia, la Camera dice sì alla ex Cirielli

Ampliato l’emendamento dell’Udc: la legge che inasprisce la recidiva e riduce la prescrizione non sarà applicabile ai processi già in fase dibattimentale
da Roma

Mezzogiorno è passato da qualche minuto quando Cesare Previti chiude, di fatto, la lunga partita sulla ex Cirielli tra maggioranza e opposizione. Dalle prime ore della mattina la Camera sta esaminando la discussa legge che riduce i tempi della prescrizione e inasprisce le pene per i recidivi, definita dall'Unione «salva Previti» perché ne andrebbe a beneficiare anche l'ex ministro della Difesa (che ha pendente in Cassazione il processo Imi-Sir e in appello quello Sme). Ma quando il deputato di Forza Italia chiede di intervenire e «benedice» l'emendamento dell'Udc, la partita pare finalmente chiudersi. Perché è chiaro che se passa la correzione voluta dai centristi, la ex Cirielli non sarà più «salva Previti» e l'opposizione perderà il più forte degli argomenti per contestarla. «Tra vedere bocciata una buona legge solo perché può riguardarmi e andare avanti con l'emendamento Udc - spiegherà più tardi il diretto interessato - ho preferito caldeggiare la seconda ipotesi».
In verità, sull'emendamento dell'Udc si lavora alacremente per tutta la giornata. La modifica dei centristi prevede che siano esclusi dai benefici della nuova legge i processi pendenti in Appello e Cassazione, ma l'obiettivo è quello di comprendere anche il primo grado di giudizio per evitare eventuali vizi di legittimità costituzionale. «Così - spiega Erminia Mazzoni, responsabile giustizia dell'Udc - abbiamo sgombrato il campo da ogni dubbio». Gli fa eco Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera: «Fugate tutte le ombre».
L'opposizione resta spiazzata. E dal vociare che accompagna l'inizio dell'intervento in aula dell'ex ministro della Difesa si passa lentamente al silenzio. «È vero - dice un deputato dei Ds - che così rischia di essere una buona legge. Anche se siamo sicuri che ci sia sotto qualche escamotage per far tornare in gioco Previti». Ed è su questo punto che ci si sofferma a lungo nei banchi dell'Unione, ipotizzando - tra le altre cose - che nell'udienza in Cassazione del 16 gennaio la difesa del deputato di Forza Italia possa sollevare, qualora fosse già stata approvata in via definitiva, questione di legittimità costituzionale contro la ex Cirielli chiedendo «l'ennesima sospensione del processo» Imi-Sir. Lo dice chiaro la ds Anna Finocchiaro: questo provvedimento è costituzionalmente viziato e porterà alla sospensione di processi su processi.
In aula si continua a votare senza sosta fino a quasi le nove di sera. Passa il subemendamento che esclude l'applicabilità per i processi già in fase dibattimentale (togliendo all'Unione anche l'argomento dell'amnistia «strisciante») e si passa alle dichiarazioni di voto. Il «no» dell'opposizione è netto, al punto che il ds Francesco Bonito la definisce «una delle leggi peggiori della legislatura».
Compatta, invece, la Casa delle libertà. L'azzurro Carlo Taormina elogia l'intervento di Previti, perché «li ha messi a posto tutti, a destra e sinistra». An e Lega sottolineano l'importanza dell'inasprimento delle pene nei casi di recidiva. «Alleanza nazionale - dice Italo Bocchino - è fiera di questa legge». «La Lega - gli fa eco Carolina Lussana - la voterà convintamente, così forse gente come Izzo non ce la troveremo a piede libero tanto presto». «Ci siamo fatti carico delle obiezioni che non erano strumentali - dice la Mazzoni - e permettetemi di elogiare l'intervento di Previti che ce ne ha dato atto».
A scrutinio segreto la Camera approva la ex Cirielli, ormai non più «salva Previti». Ora la parola passa al Senato.



LA REPUBBLICA
10 novembre 2005

Accolto l'emendamento Udc: le norme sulla prescrizione non si applicheranno
ai processi pendenti, neppure a quelli in primo grado
Approvata alla Camera la ex Cirielli
Previti: "Una legge contro di me"
L'ex ministro della Difesa: "Continuerò la mia battaglia dal carcere"
Ora il provvedimento dovrà passare all'esame del Senato

ROMA - Approvata ieri sera alla Camera la ex-Cirielli che modifica le norme sulla prescrizione e la recidiva. Il provvedimento ha avuto il voto di tutta la maggioranza che è tornata compatta dopo che è stato accolto l'emendamento dell'Udc che ne ha escluso l'applicazione ai processi pendenti, anche a quelli ancora in primo grado. Il provvedimento dovrà ora passare al Senato per l'ulteriore esame.
Cesare Previti è intervenuto per "ringraziare" i centristi per la presentazione dell'emendamento e ha sottolineato con amarezza il fatto che "si arriva così al paradosso che una legge accusata di essere ad personam si è trasformata in una legge contra personam unam". L'ex- ministro della Difesa del primo governo Berlusconi ha annunciato che continuerà la sua battaglia anche dal carcere: "Questa legge cercava di dare certezza alla pena e ai tempi di prescrizione dei reati, ma poichè avrebbe potuto riguardare anche me, per l'opposizione si è trasformata nella peggiore delle leggi possibili".



CORRIERE DELLA SERA
10 novembre 2005

... Previti ha quindi aggiunto che chiederá a Forza Italia «di presentare un emendamento che elimini la previsione degli arresti domiciliari, per chi ha più di 70 anni, e ripristini il carcere, in modo che nessuno osi sospettare che Cesare Previti si sia venduto. Se sará necessario, continuerò a combattere la mia battaglia dal carcere». «Sono convinto - ha concluso l'ex ministro nonché ex avvocato del premier Berlusconi - che la mia innocenza sará riconosciuta nel merito, però lasciate stare il mio nome»...



L'UNITA'
10 novembre 2005

... Il deputato di Forza Italia ha fatto buon viso a cattivo gioco. Fallito (almeno per ora) il blitz, si è rifugiato nelle citazioni di Shakespeare: «Non sono qui per fare l’elogio di Cesare – ha scandito di fronte all’aula di Montecitorio –ma per seppellirlo». Il novello Bruto si dice «grato all’Udc per un emendamento che mi esclude dai possibili effetti del provvedimento, perché comunque sia, comunque vada, io non ho bisogno della legge sulla prescrizione. Non la voglio per me e non voglio che essa venga accostata al mio nome».
Così, mentre l’ex uomo ombra della Fininvest, si getta alla ricerca di qualche nuovo escamotage nella battaglia processuale, all’opposizione non resta che sottolineare la dannosità di una legge che provoca «l’annullamento di decine di migliaia di processsi». Una legge che, venuta meno la sua principale ragion d’essere, è stata approvata più per puntiglio che per passione. E che ora deve tornare al Senato per l’ultimo viaggio.


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