generalmente mi ritengo una persona paziente, non eccessivamente ma neanche nervosa. Una cosa però mi trasforma in una caffettiera impazzita: che si violi la mia privacy, soprattutto se a farlo sono i miei genitori.
Fino a qualche anno fa tenevo un diario, e ho smesso di scriverci sopra perchè mia madre sbucava dietro le mie spalle per sbirciare, e se chiudevo si indispettiva per "i miei segreti". L'anno scorso ho ripreso a tenerne uno (dopo un silenzio di 3-4 anni), ma non mi arrischio a scrivere nulla della mia seconda vita, perchè la mia terribile grafia potrebbe non essere una protezione sufficiente.
Oggi, mentre mia madre e io mettevamo via la spesa, vedo mio padre andare verso le camere, e tornare dopo un poco per chiedermi se ho preso io il suo cd di Eric Clapton. Non l'ho preso, e mi sono trattenuta a stento dal fargli notare che se mi serve un suo cd glielo chiedo, e poi lo rimetto al suo posto, non me lo imbosco. Sudando freddo, vado a vedere in camera mia, e trovo il cassetto della scrivania mezzo aperto, quello dove tengo il libro delle ombre e la cartelletta con dentro il resoconto dei miei esercizi! Grazie a Dio non l'ha aperta! ma tanto è bastato a farmi bollire il sangue e tutti gli umori. Non so come ho fatto a dirgli soltanto, e stemperandolo con una risata per giunta, "ti sei messo a frugare nei miei cassetti invece di chiedermi se ce l'avevo io?". Aggiungo, non è la prima volta, non si rende minimamente conto della maleducazione di certe cose, e sono quasi certa che succederà ancora.
Scusate, dovevo sfogarmi con qualcuno. Oh! Che rabbia, non m'è ancora passata...