REGOLA ZERO E SICUREZZA

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Stefano Neva
00mercoledì 14 dicembre 2005 19:09
"Alcuni coach insegnano ai giocatori come placcare tuffandosi con la testa nel busto del portatore di palla ed aprendo le braccia. Questo è un “face tackling” o comunque un uso illegale del casco, 15 yard di penalità. E, per paradosso, è più pericoloso per il chi placca che non per chi viene placcato."

Direi che questa sia la parte più importante della famosa regola zero...
In quanto allenatori abbiamo la responsabilità di insegnare la corretta tecnica in modo da garantire la pratica del football nel modo più sicuro soprattutto per i ragazzi più giovani.
Il football che è stato insegnato a noi (a me almeno) era esattamente quello descritto sopra, gran capocciate e via andare.
Dobbiamo quindi abituarci ad insegnare la tecnica più sicura di placcaggi e blocchi censurando all'interno della squadra comportamenti contrari alle regole della sicurezza.
Invito quindi tutti gli allenatori del forum a condividere qualsiasi informazione utile su questo aspetto del gioco. Si parla tanto di collaborazione e credo su questo punto abbiamo tutti da guadagnarci.
Per quanto riguarda la mia esperienza, questi sono i punti chiave:
1. INFORMAZIONI GENERALI: ogni anno viene pubblicata una ricerca con dati che vengono raccolti dal '31, che cataloga e spiega gli infortuni che possono accadere su un campo da football (con particolare riferimento agli infortuni di collo e testa)a tutti i livelli (dall'NFL al parchetto dietro casa) e si chiama ANNUAL SURVEY OF FOOTBALL INJURY RESEARCH e viene pubblicato dal
National Center for Catastrophic Sport Injury Research. E' gratis e si può scaricare dal sito dell'istituto. Ciò che se ne deduce anche da una lettura veloce è che la maggior parte delle morti o gli infortuni gravi sono dovuti ad un coinvolgimento della testa e del collo per cui in motto è : KEEP THE HEAD OUT OF FOOTBALL.

2. TECNICA:Partendo da queste basi dovremmo insistere che nelle tecniche da noi insegnate si eviti il più possibile il coinvolgimento della testa. Su siti dedicati all'insegnamento del football ai più giovani (Youth football) sono disponibili video che insegnano tecniche sicure e metodi di allenamento adeguati ai ragzzi più giovani. Dobbiamo insistere sul fatto che in tutti gli esercizi in cui sia coinvolto il contatto fisico la testa sia sempre in posizione di sicurezza ("occhi al cielo")

3.EQUIPAGGIAMNETO. Molto spesso si vedono giocatori con quantità impressionanti di protezioni (inutili).Dovremmo insistere sulla presenza del paracollo (obbligatorio per linee e LB?) paracoccige e parafianchi (che molto spesso vengono "dimenticati"). Personalmente ho parlato con il nostro fisioterapista per identificare il miglior tipo di paracollo (troppo basso non serve a niente troppo alto immobilizza il collo in posizione di estensione causando carichi verticali sulla colonna). Su vari siti sono disponibili numerose simulazioni di impatto con i vari tipi di paracollo (dal Cowboy collar della Mac david fino al semplice paracollo di gommapiuma e poi senza paracollo). E' tutto materiale protetto da copiright ma si può consultare basta una piccola ricerca in rete.
In partita per le linee , lb e rb il tape a caviglie e polsi è obbligatorio, per gli altri è consigliato se non disturba il movimento. In allenamento è abbligatorio il tape ai polsi.

Aspetto commenti ed esperienze di altri.
Ciao
Stefano
Soldatojocker
00mercoledì 14 dicembre 2005 20:31
Questo è uno dei tread più importanti ed intelligenti che abbia mai letto sui vari forum.

Ho come l'impressione che andrà deserto.

kinchin
00mercoledì 14 dicembre 2005 20:48
mi interessa il discorso del tape sulle caviglie visto che io da quando ho inziato a giocare ho problemi alle caviglie e il primo anno l'ho passato ogni allenamento e ogni partita fasciato con il tape

ma...se un giocatore è "sano", usare il tape anche in allenamento non è peggio?
perchè i polsi e/o le caviglie rimanendo sempre semi bloccate non vengono allenate
e quando si subisce un colpo forte i polsi/caviglie non essendo allenati vanno fuori

questa estate io ho fatto il bravo ragazzo (tranquillo con le caviglie) e adesso mi sto allenando con le scarpe basse da calcio per rinforzarle

in partita invece userò quelle da football, + alte
LORDLUTORTITUS
00mercoledì 14 dicembre 2005 22:37
GRAZIE NEVA.....


Hai peralto con il FISIOTERAPISTA della SOCIETa' interessante..

Cio' dimostra quello che sostengo,...

I LIONS partono Vincenti perche' alla BASE c'e' Un ORGANIZZAZIONE seria!
E non un approssimazione Alla volemose bene, e basta che siamo NOI.

Complimenti
Gaspa 40
00giovedì 15 dicembre 2005 02:35
Ma non penserete mica che la differenza tra i Lions e le altre squadre non si rispecchi in ogni minima componente del gioco e dell'organizzazione del medesimo?...

La prima cosa che fa piacere quando si comincia a giocare a football è quella di sentirsi ben preparati dai coache e la societa' per ogni situazione che si possa trovare a fronteggiare in campo.

La peggiore è di sentirsi sbattuti la in mezzo senza sapere bene quello che si deve fare,come e perche'...


A chi non è capitato alzi la mano...
Enrico Bertorello
00giovedì 15 dicembre 2005 09:04
No, per fortuna non mi è mai capitato. Ma capita di sicuro a qualcuno.
Bell'argomento da trattare. Tornando indietro nel tempo ricordo che il mio primo allenatore, il dottor Diego Secchi (cosa curiosa, ora allena l'attacco senior della squadra che presiedo), ci insegnava fin dai primi rudimenti a preservare testa e collo dagli impatti. Lui veniva dalla scuola Panthers di Vic Dasaro (USA) e sicuramente queste cose gli erano state insegnate a suo tempo da una persona ferrata in materia.
Col passare degli anni ho avuto altri allenatori. E la testata in effetti era il succo di molti incitamenti. Ma mai con coach USA (ricordo Mike Davis, Anthony Bingham, Bob Lucy ed altri).
Qualche testata la davo volentieri, da giovane. Mi divertivo a "cercare di stordire" qualche linea di difesa a suon di testate. E mi vantavo pure di avere un discreto impatto sull'avversario (stiamo parlando comunque di prestazioni modeste). Avevo tranquillamente il collo più largo della testa. Ed effettivamente ne risentivo molto poco.
Ma ho fatto in fretta a pentirmene. Ed un'approfondimento della questione unito a qualche dolore di troppo alla schiena mi hanno rapidamente indotto a darmi una calmata.
Tanto di guadagnato. E curando molto la tecnica sono riuscito ugualmente ad ottenere dei degni risultati senza per questo rischiare ogni volta lo shock spinale.
Oggi sono io che mi occupo delle giovanili assieme a qualche ottimo elemento della squadra. Ed a tutti insegnamo dal primo momento come si fasciano caviglie e polsi. Consigliando di farlo almeno ad ogni partita. Dotiamo i giovani solo di scarpe alte, insegnamo loro a "tenere la testa lontano dal football", abbiamo a disposizione un medico generico, un ortopedico, un'ottima fisioterapista ed un buon preparatore.
Con poco siamo riusciti ad avere ottimi risultati. Riduzione degli infortuni e rapidità nei recuperi, buona immagine e spesa molto contenuta (oltre la metà di loro si prestano in forma gratuita perchè nostri dirigenti).
E' una politica che consiglio a tutti. Almeno come obbiettivo primario da raggiungere in un'ottica di crescita societaria.

Una divagazione...
Il tape ha ancora costi molto elevati. Se qualcuno avesse contatti buoni per avere materiale a prezzi veramente competitivi forse se ne utilizzerebbe di più. Se magari più Società effettuassero ordini contemporaneamente si potrebbe usufruire di uno sconto maggiore...

Enrico Bertorello
00giovedì 15 dicembre 2005 09:12
Un'ultima nota.
Io sono un vecchio fanatico della preparazione atletica. Ma c'è tutt'ora gente sui campi da football che pretende di fare due allenamenti di contatto alla settimana per cinque mesi l'anno e non risentirne.

Un giocatore di football, come un altro atleta vero, deve mettere in bilancio dodici mesi l'anno di vita sportiva, la preparazione atletica, la pesistica, l'alimentazione mirata e tanta tecnica sul campo. Altrimenti allo stato attuale magari calcherà ugualmente i campi. Ma sarà una mina vagante per la sua Società, per l'avversario, per i compagni e soprattutto per se stesso...
R13
00giovedì 15 dicembre 2005 09:14
Per quanto riguarda le caviglie, esistono tutta una serie di esercizi per fare lo stretching ed il riscaldamento.
Generalmente ci si dimentica delle stesse, peccato che tutto quello che si fa giocando dipende da piedi e caviglie...
Purtroppo il mito del casco sul petto resiste ancora.....per fortuna ci sono allenatori americani che già negli anni 80 ti insegnavano a colpire con la spalla e a guardare avanti....
Per quanto riguarda le protezioni in più...questo dipende anche da dove ti alleni......se sei abituato a giocare nella pietraia......le fasciature sono degne di una mummia [SM=g27828] [SM=g27828]
Va anche detto che in squadra tendiamo a consigliare una maglia a maniche lunghe (bianca) per evitare abrasioni con relativa perdita di sangue che regolarmente diventa la perdita di un giocatore per 2/3 down su richiesta degli arbitri.....e non ditemi che non vi è mai successo.
Per quanto riguarda paracoccige etc.etc. a livello giovanile dovrebbero essere tutti obbligatori conchiglia inclusa....se ne può discutere per le squadre senior.
Viva la defonta
00giovedì 15 dicembre 2005 11:30
Ehmmm non solo i coaches made in U.S.A. predicano il verbo dell'uso della scatola cranica solo per pensare...
CMQ sì, purtroppo c'è ancora troppo poca enfasi su certe tecniche corrette
Stefano Neva
00giovedì 15 dicembre 2005 15:43
Ok, ricapitoliamo...
Tecnica: Tutti d'accordo, testa via dal football..
Protezioni: tape obbligatorio, controllo che le protezioni obbligatorie siano al loro posto. Per tornare alla domanda fatta, credo che il concetto sia di differenziare il tipo di bendatura. Ci sono tappaggi preventivi (in generale più leggeri e "portabili" ) e tappaggi protettivi (quando ormai il danno è fatto e si può solo contenere il problema) bisogna capire di che tipo di assistenza uno ha bisogno. Parola al settore medico che deve valutare la situazione nel concreto.
Paracollo? So che in alcuini programmi giovanili d'oltreoceano è obbligatorio per linee, Lb e Fb. Dovremmo farlo (o cercare di farlo) anche noi?
Conchiglia: ho sentito pareri opposti, diciamo che la scuola americana ormai li ha praticamente aboliti optando per sospensori morbidi al posto della classica conchiglia di plastica. Ciò è dovuto al fatto che se cadi sul lato la conchiglia si schiaccia tra le gambe e tende a rompersi in mezzo. Risultato è come avee un coltello nelle mutande...
Punto generale: una buona forma fisica protegge dagli infortuni e accelera il recupero.
Altre considerazioni?
R13
00giovedì 15 dicembre 2005 16:25
Considerato che esiste ancora la scuola del colpisci col casco....lascerei obbligatoria la conchiglia.....purtroppo non siamo in america. Per quanto riguarda il paracollo adotterei il criterio a livello giovanile dove abbiamo molti minorenni e quindi sono le società a dover preservare l'atleta che è ancora in fase di crescita (non dimentichiamo questo aspetto) rimango dell'idea che nelle squadre senior i maggiorenni sono liberi di scegliere.
Certo è che se gli insegnamenti ricevuti nei settori giovanili rimangono, allora nel giro di qualche anno avremo una "coscienza footballistica" naggiore e in automatico le cose avranno una sua linea anche nei settori senior.
Gaspa 40
00giovedì 15 dicembre 2005 17:50
Io uso da anni delle protezioni in neoprene sulle braccia fatte su misura che oltre a riparare dalle botte e le abrasioni tengono caldi i muscoli e il paracollo purtroppo ho cominciato ad usarlo da poco e le conseguenze me le porto dietro.

La conchiglia concordo che puo' essere piu' dannosa che altro a meno che non trovi qualche simpaticone che si diverta a darti cazzotti alle palle (esperienza vissuta)

PASK46
00giovedì 15 dicembre 2005 18:08
credo che il numero di protezioni obbligatorie sia giusto così.
Il paracollo non può sostituire la preparazione individuale e specifica. Da che ho iniziato a giocare ho sempre e solo sentito gli allenatori insistere sulle tecniche e sulla preparazione per evitare infortuni gravi al collo.
Per la conchiglia il discorso è totalmente diverso.
Diciotto anni di football giocato e mai un colpo, neanche per sbaglio o per volontà "omicida". Credo che la zona inguinale, se adeguamente preparati e tecnicamente ben disposti sul campo, sia il bersaglio più improbabile.
Per la cronaca...sono papà, quindi ho le prove (eh,eh...anche se mater semper certa, pater non est)
Gaspa 40
00giovedì 15 dicembre 2005 19:39
Tra l'altro le protezioni in neoprene fatte su misura non mi erano costate piu' che quelle che trovi sui siti tipo ameriandream o football connection solo che

1) sono fatte su misura

2) hanno il taglio nell incavo del gomito cosi'danno meno fastidio quando pieghi le braccia

3)Puoi usare il materiale che vuoi e lo spessore che vuoi (io ho usato neoprene da 5 mm con delle applicazioni di materiale antistrappo e dopo 3 anni sono ancora perfette


Per chi fosse interessato:
Biavati Nautica - Viale Monastir, Km. 5 tel. 070 530 861

biavatimute@tiscali.it

[Modificato da Gaspa 40 15/12/2005 19.47]

Petit 23
00giovedì 15 dicembre 2005 19:50
Sono più che daccordo con Stefano, proprio recentemente ad un allenamento junior ho ricordato ai ragazzi di non cercare MAI il colpo con il casco, neppure nell'esercizio ormai famigerato del "bull in the ring" dove spesso si incita a colpire proprio con il casco.
Purtroppo so per esperienza diretta che molti allenatori cercano di spronare i giocatori ad imporre la propria presenza in campo con "ricordini" di questo genere......ed io stesso, non lo nego, l'ho fatto spesso ma come avte detto ho fatto in fretta a pentirmene dopo 5/6 anni di football, nonostante fossi ben preparatoe dotato di una muscolatura ben sviluppata ed allenata.
Credo che sia una delle principali cause dei dolori che mi affliggono saltuariamente, quella e i traumi spinali.
L'esperienza serve ed oggi non perdo occasione per disincentivare l'uso improprio del casco.
è pericoloso, anzi pericolosissimo soprattutto se praticato da giocatori scarsamente preparati sottoi lprofilio atletico e muscolare.

[Modificato da Petit 23 15/12/2005 19.52]

Enrico Bertorello
00venerdì 16 dicembre 2005 11:02
Io invece mi sono beccato due operazioni ai testicoli. Forse frutto di colpi ripetuti dell'avambraccio in fase di snap. Sono comunque diventato papà anch'io da tempo e continuo a consigliare la conchiglia a tutti....
PASK46
00lunedì 19 dicembre 2005 22:44
si potrebbe aprire un sondaggio, Enrico.
Personalmente ritengo la conchiglia solo fastidiosa e ingombrante. E in diciannove anni di football giocato mai e poi mai ho ricevuto un colpo. E ho giocato centro anche io.
Gaspa 40
00lunedì 19 dicembre 2005 23:21
Senza contare quelli a cui la conchiglia va stretta... [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
Enrico Bertorello
00martedì 20 dicembre 2005 08:59
Dopo due operazioni a me..... va larga....
Comunque, per non drammatizzare troppo. I medici hanno detto che la necessità di operarmi (varicocele di IV° grado prima ed un brutto idrocele dopo) "poteva" derivare da alcuni traumi del passato. Che in effetti, a memoria mia, ho subito più volte...
Poi magari non c'entra niente...
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