Re: Domanda ricevuta in redazione
Roberto Carson, 23/03/2010 18.09:
Vorrei sapere se un testimone di Geova che tenta il suicidio dovrà affrontare un comitato giudiziario.
Tommaso Turino
"... dovrà affrontare un comitato giudiziario"
Che brutta espressione!!!
Il comitato giudiziario, non è un seggio di boia, atti a tagliare teste e spargere sangue. Il comitato giudiziario, è formato da almeno tre fratelli anziani spirituali, che analizzano fatti e circostanze gravi, per AIUTARE la persona implicata. La qualità predominante è e deve essere l'AMORE e la MISERICORDIA.
In casi come quello menzionato dal Sig. Turino, vista la serietà della questione - (si è disprezzata la vita - dono di Dio!) - il comitato esamina le circostanze che hanno portato il proprio conservo a un tale gesto disperato, affinchè non abbia a ripetersi, e si ponga rimedio al problema. Il problema infatti non è il fratello in questione, ma la condizione mentale, spirituale, fisica, morale che sia, che ha indotto a un tale gesto estremo.
Di certo, essendo passato per così dire "sotto a un treno", rischiando di morire, ma non rimanendone vittima, non sarà il comitato giudiziario a finire l'opera, con un colpo secco di mannaia!
Si cerca di aiutare il fratello a superare i traumi o le difficoltà che l'hanno portato a compiere un gesto così sconsiderato.
Quando una persona tenta il suicidio, è quasi sempre priva di lucidità psichica, per cui, viene tenuta in alta considerazione la difficoltà emotiva dell'individuo.
Si cerca di aiutarlo in tutti i modi.
Il comitato giudiziario è di solito un comitato amorevole e sensibile. Non si riunisce per distruggere, ma per risollevare e avvicinare il più possibile il fratello "perduto" a Geova, l'Iddio misericordioso e clemente.
Siamo felici quando fratelli amorevoli, come quelli che compongono un comitato giudiziario, spendono il loro tempo e le loro energie, a beneficio dei fratelli, riunendosi per dare il loro appoggio emotivo e spirituale, specie davanti a situazioni così particolari.
Shalom