Lodi, sospetti incastrati con test Dna
Quattro immigrati, tre dei quali clandestini, sono stati fermati per l'omicidio di Mario Girati, il tabaccaio di Sant'Angelo Lodigiano ucciso con otto coltellate la notte di Capodanno. Nei confronti dei sospetti, tunisini ed egiziani, secondo quanto riferito dai carabinieri di Lodi, "sono emersi gravi indizi di colpevolezza". I quattro, traditi dai "Gratta e Vinci" rubati, sarebbero stati individuati anche grazie al Dna.
Due le piste investigative seguite: le tracce biologiche e i tagliandi della fortuna. Gli inquirenti sono risaliti ai sospetti grazie a un pezzo di scotch usato per chiudere la bocca alla vittima. A tradire uno dei quattro, un tunisino che alle spalle avrebbe precedenti per droga e rapina, sono state le tracce di saliva lasciate sull'adesivo.
Al suo nome si è giunti dopo il test del Dna, consultando il database comune alle forze dell'ordine, in cui compariva per il suo lungo curriculum criminale. Ormai sembra chiaro anche il movente del delitto, una rapina degenerata in omicidio.
Traditi dai "Gratta e Vinci"
I quattro sospettati volevano poi riscuotere alcuni dei "Gratta e Vinci" rapinati la sera dell'omicidio. Dopo il delitto sarebbero andati a festeggiare in piazza con il concerto di Capodanno. Abitano comunque tutti in zona e pare fossero clienti abituali del tabaccaio ucciso. I carabinieri avevano messo sotto controllo tutte le ricevitorie della zona. Tre di loro sono stati sorpresi mentre tentavano di riscuotere alcuni tagliandi per poche decine di euro. Fermati loro, si è risaliti al quarto complice.