Tanti auguri, vecchio Pac-Man

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bentoribeiro
00giovedì 16 giugno 2005 09:46
Ora torna in nuova versione per Nintendo Ds: si può disegnare
"a mano" il protagonista prima della partita

MILANO - Anche chi si tiene ben lontano dalle luci colorate dei videogame, avrà visto almeno una volta un cerchiolino giallo con tanto di bocca correre per un labirinto bidimensionale, inseguito da una torma di fantasmini colorati. E probabilmente saprà anche che quel pallino giallo si chiama Pac-Man. Non a caso stiamo parlando del personaggio più giocato della storia dei videogame, un tipetto nato proprio 25 anni fa, nel 1980. Agli albori del videogiochi, quando il concetto di divertimento elettronico era strettamente legato alle sale giochi, ai "cassoni" con joystick e pulsanti piazzati ovunque in bar e locali.

L'IDEA - Venticinque anni fu Namco, casa giapponese sviluppatrice di videogiochi, a presentare sul mercato Pac-Man. L'idea fu del game designer Toru Iwatani. La leggenda vuole che l'illuminazione gli venne durante una serata con gli amici davanti a una pizza gigante, dalla quale il giapponese tolse una fetta: un gesto banale che definì la forma del mangia-fantasmi. La realizzazione di Pac-Man durò quindici mesi e tenne occupati otto tecnici, quattro per il software e quattro per l’hardware.

I FANTASMINI - Il titolo originale giapponese era Puckman (dal giapponse "pakupaku", ovvero "chiudere e aprire la bocca") ma venne cambiato prima del lancio sul mercato americano, per l'assonanza della prima parte con una parolaccia inglese. Quando arrivò nelle sale giochi fu una rivoluzione: niente violenza, niente extraterrestri, niente cannoni laser, ma tanta adrenalina e fantasia. Non a caso Pac-Man avvicinò al mondo dei videogame anche le ragazze, fino a quel momento tenutesi ben distanti dalle sale giochi. Oltre al protagonista, anche i fantasmini - i cattivi del gioco - riscossero le simpatie del pubblico. Nelle prime versioni i movimenti dei mostri erano predefiniti. Questo rendeva il gioco troppo semplice. I programmatori attribuirono allora movimenti casuali ai mostri e una "personalità" per ognuno di essi. Blinky, Pinky, Inky e Clyde divennero così celebri quanto il progtagnoista, e finirono persino nella serie animata di Pac-Man prodotta da Hanna-Barbera, con Clyde come leader del gruppo.

SEGUITI - Il gioco riscosse un successo incredibile (tra l'80 e l'87 Namco piazzò circa 300 mila macchine da bar con Pac-Man): pupazzi, gadget e ovviamente tutta una serie di nuovi videogame. Tra i più famosi sequel, da ricordare almeno Ms. Pac-Man (1982), in cui la pallina gialla aveva un tocco femminile (con tanto di rossetto); Mr and Mrs Pac-Man Pinball (1982), con l'esordio nel flipper; Pac-Land, il cui il nostro eroe acquista gambe e braccia, e salta in stile SuperMario (1983). Ora, in occasione del 25esimo annivesario della nascita, il simpatico pallino giallo torna con una serie di giochi: Pac-Mania 3D, Pac-Man World 3, Pac-Man Pibnall. E soprattutto Pac-Pix, un titolo a suo modo rivoluzionario che sfrutta le possibilità del touch screen del Nintendo Ds, la nuova console portatile giapponese della casa di Kyoto. Ogni giocatore potrà dimostrare il proprio talento artistico disegnando un personalissimo Pac-Man e osservando come prende vita sullo schermo. Clyde e soci sono sempre in agguato, stavolta anche con frecce e bombe. La corsa nel labirinto riprende, 25 anni dopo.

Paolo Ottolina corriere.it



com'era





com'è

[Modificato da bentoribeiro 16/06/2005 9.47]

TheCaptain
00giovedì 16 giugno 2005 12:56
[SM=x100079]
MaTheo!
00giovedì 16 giugno 2005 14:39
io ci gioco ancora oggi [SM=x100079]



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