Vanna Marchi: confermata condanna

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-francis-
00giovedì 5 marzo 2009 11:09
Gli amuleti non hanno salvato Vanna Marchi dalla condanna
definitiva a 9 anni e 6 mesi di reclusione emessa dalla Seconda sezione
penale della Cassazione. I Supremi giudici hanno, infatti, dichiarato
"inammissibile" il ricorso presentato dalla 'teleimbonitrice' contro la
sentenza pronunciata dalla Quarta Corte d'Appello di Milano il 27 marzo
2008. E' diventata definitiva anche la condanna a 9 anni, 4 mesi e 9
giorni di reclusione per Stefania Nobile, figlia della Marchi.
Confermata la colpevolezza anche di Francesco Campana - ex compagno
della Marchi - che ha ricevuto la convalida dei 3 anni di reclusione
che gli erano stati inflitti e che non sconterà perché coperti
dall'indulto.

Tutti
e tre sono stati ritenuti colpevoli di associazione a delinquere
finalizzata alla truffa per la televendita di pietre dai poteri
miracolosi alla quale collaborava anche il sedicente mago Mario Pacheco
do Nascimento, latitante in Brasile dopo la sentenza di secondo grado
che gli aveva comminato un mese e 20 giorni in continuazione con una
sentenza definitiva a 4 anni. In primo grado la Marchi e la figlia
erano state condannate a 12 anni e 6 mesi in due processi distinti. Si
calcola che siano state circa 300 mila le vittime delle 'televendite
patacca'. Complessivamente madre e figlia devono risarcire le persone
alle quali hanno venduto gli amuleti con circa 2 milioni e 300 mila
euro. Adesso per loro si apriranno le porte del carcere e il loro
legale, avvocato Liborio Cataliotti, ha annunciato che madre e figlia
"sono pronte a costituirsi".

Durante le indagini hanno
scontato circa un anno di custodia cautelare che non basta affinché
possano ottenere l'affidamento in prova ai servizi sociali. In prigione
dovrebbero passare - in base ai conteggi di Cataliotti - circa "5 anni
e 4 mesi e poi potrebbero uscire per applicazione dell'indulto che
dovrebbe condonargli tre anni di pena". Senza successo il legale, nella
sua arringa innanzi ai giudici di piazza Cavour, aveva sostenuto che 43
episodi di truffa, su un totale di 111 calcolati nel processo, doveva
"essere dichiarato prescritto e le condanne andavano, pertanto,
diminuite". Ma questa tesi non ha convinto la Cassazione che ha,
invece, accolto la richiesta del sostituto procuratore generale della
Suprema Corte Antonello Mura che, nella sua requisitoria, aveva chiesto
la conferma del verdetto d'Appello. "Tante povere persone - ha
ricordato il pg - hanno abboccato all'amo di questa sorta di pesca
miracolosa fatta dalla Marchi e dai suoi complici". Per il pg le truffe
non si erano prescritte e l'associazione a delinquere è "ampiamente
provata".
Myrtle Groggins
00giovedì 5 marzo 2009 11:53
Speriamo ci vadano in galera. Ma non è un pò troppo rispetto a Erika e Omar per esempio...o la mamma di Cogne?
-francis-
00giovedì 5 marzo 2009 12:47
Le Marchi hanno mandato sul lastrico centinaia di persone, con arroganza e cattiveria. E' vero che la colpa ricade anche su chi si è fatto buggerare, ma sono tutte persone con problemi, con dispiaceri che le Marchi hanno sfruttato per i loro interessi.
silvia.lodi
00giovedì 5 marzo 2009 17:21
Su Erika e Omar sono d'accordo,tuttavia ce lo possiamo spiegare- il trattamento favorevole- con la giovane età, ma sul paragone Cogne-Marchi no.
Una donna che perde la testa e uccide il figlio ( e devo sempre dire SE perchè dirò sempre SE)non è paragonabile ad una truffatrice o a uno spacciatore e via di seguito. Ci sono reati che si commettono una sola volta nella vita in preda a un raptus, perchè ci si trova con un oggetto in mano, prchè si dà una spinta a qualcuno e quello batte la testa, e reati che si continuerebbe a commettere ancora. Lo spacciatore se non lo arresti non lo fermi, sarà sempre pericoloso, e la gente che truffa stessa cosa. Per la Franzoni non c'è da temere che lo rifaccia e non credo nemmeno per i due ragazzi.
-francis-
00giovedì 5 marzo 2009 18:02
Giusto. Le Marchi hanno truffato con chirurgica cattiveria, con consapevolezza, sapevano quello che facevano ed hanno proseguito nelle loro truffe con cattiveria, arroganza, senza nessun senso di pietà per quelle povere persone, spesso anziane, che truffavano.
Ed anche quando sono state incolpate hanno proseguito nel loro atteggiamento sprezzante e odioso. Oggi le hanno riportare in galeria: che ci stiano fino alla fine della pena.
Myrtle Groggins
00venerdì 6 marzo 2009 10:35
Continuo a pensare che la pena sia sproporzionata rispetto ai delitti di cui sopra, fermo restando che le due Marchi meritano di essere in galera.
silvia.lodi
00venerdì 6 marzo 2009 15:39
Secondo me è giusta, comunque va tenuto conto come dice FrANCIS anche dell'atteggiamento arrogante e dell'insistenza nel negare anche l'evidenza con non so quanti testimoni. la Franzoni almeno era disperata... gravissimo invece per i due ragazzetti che abbiamo tetato di incolpare "il solito" extracomunitario.
Myrtle Groggins
00venerdì 6 marzo 2009 17:11
Io la Franzoni l' ho sempre vista disperata per se stessa e non per il figlio che le è morto. Questa è l'impressione che mi ha sempre dato di donna fredda e calcolatrice.
-francis-
00venerdì 6 marzo 2009 17:39
ANche a me non è mai piaciuta, e sono convinta della sua colpevolezza.
E non mi è piaciuto per niente tutto il clamore e lo spettacolo indecente che ha montato nei mass-media, Porta a Porta (e quello stupido e lascivo Vespa) per primo.
Sono però anche propensa a credere che abbia rimosso tutto. Ha ucciso il figlio in un momento di ira e poi, quando si è resa conto di quello che ha fatto, la sua mente ha rimosso tutto.
In caso contrario sarebbe un'attrice da Oscar.
silvia.lodi
00sabato 7 marzo 2009 09:34
Anche secondo me se è colpevole ha rimosso tutto. Che poi ad essere disperati per se stessi non ci trovo niente di male: primo, essere imputata di omicidio e il conseguente rischio del carcere, altro che se non mi sarei disperata per me stessa, in più se ho rimosso tutto mi sento anche innocente; secondo, in tutte le cose che colpiscono gli altri ci disperiamo in parte per noi stessi, non è forse normale? Cosa farò adesso, come sarà la mia vita, tutti lo facciamo. Che poi sia antipatica questo non dovrebbe riguardare i giudici, anzi se fioccavano i programmi su di lei e con lei è colpa nostra che li abbiamo guardati.Ne ho sentite di tutti i colori: che non si programma un altro figlio dopo una cosa del genere e invece conosco chi dopo la morte del bambino, tre mesi dopo era incinta. E' stata forse insensibile? No, tutti a farle gli auguri. Ma si sa che la Franzoni eve averlo fatto per evitare il carcere, per forza! Ho sentito che non era abbastanza sconvolta al telefono col 118 perchè si ricordava la via dove abitava!!!! Guardate, per le "prove" che avevano, per me la Franzoni a quest'ora doveva essere a casa sua.
Prins
00venerdì 13 marzo 2009 18:37
Aldilà di tutto, io sono veramente ma veramente stanco di cronaca nera, cronaca giudiziaria, cronaca rosa. Ciò che è intollerabile è la sovraesposizione di questi casi, volta a nascondere notizie ben più serie...io ormai non guardo i telegiornali perchè sono VERGOGNOSI. Siamo un paese da terzo mondo se guardiamo all'informazione.

La Franzoni, colpevole o non colpevole, è stata particolarmente indigesta: non è possibile apparire a tutte le ore e tutti i giorni facendo il pianto greco. Silvia, la ridda di opinioni anche senza tatto arrivano nel momento in cui spiattelli un fatto così tragico di tua spontanea volontà, in barba a qualsiasi principio del tipo "i processi si fanno in tribunale": è chiaro che esponendoti così i cretini, la cui mamma è sempre incinta, avranno sempre da ciarlare. Io credo piuttosto che la Franzoni sia stata usata, aldilà di tutto, e per i motivi di cui sopra. Più si montano "casi" di cui si parla a tutte le ore, più possono fare i cazzi loro, approvare leggi d'agosto, far passare sotto silenzio determinate cose.
-francis-
00venerdì 13 marzo 2009 21:14
Ormai l'Italia è diventata un Paese di imbroglioni, sofisticatori, evasori, trafficanti... e chi più ne ha più ne metta. Basta ascoltare un qualsiasi Tg e la cronaca è sempre quella: stupri, furti, rapine, etc.
Ma in che Paese viviamo?
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