Interessante la foto 12 con il "Sole delle Alpi".
Il Sole delle Alpi è un antichissimo simbolo molto diffuso nelle aree celtiche e specialmente lungo l’arco alpino. Si tratta di un simbolo solare, essenzialmente grafico, non vincolato a determinati colori.
E’ costituito da sei "spicchi", regolarmente disposti a raggiera e generalmente racchiusi in un cerchio o in una decorazione circolare; a volte, anche in un esagono.
Il Sole delle Alpi è come la riunione di altri simboli:
sta ad indicare anzitutto il Sole, cioè la vita, il calore, la luce e tutto ciò che è bello e piacevole;
sta ad indicare la "ruota della vita", con l’alternarsi delle stagioni e delle vicende;
sta ad indicare Gesù Cristo, "vero Sole", "Sole invitto" e "Sole di giustizia", rappresentato con il Chrismon (sovrapposizione di X e P, cioè delle prime due lettere greche di Christos);
la suddivisione in 6 rimanda alla "Stella di Davide" e all’importanza di questo numero legato alla creazione: il 6 non è solo il doppio del numero perfetto, ma anche la somma dei primi tre numeri;
sta ad indicare il fiore, cioè la bellezza, la pulizia, la vita che rinasce dopo l’inverno, e in particolare la stella alpina che cresce anche nelle condizioni più sfavorevoli;
sta ad indicare infine i sei ceppi etnolinguistici della zona Padana: i Celto-italici, i Veneti, i Tedeschi, i Friulani, i Ladini e gli Occitani-Arpitani.
Il Sole delle Alpi è un ornamento grafico popolare e popolano: lo si ritrova soprattutto inciso o disegnato sui comuni oggetti (utensili, culle, portapane, grolle...) quotidianamente adoperati dai ceti popolari, rurali, periferici, spesso accanto all’emblema di Gesù ("JHS"); raramente è esposto su portoni, terrazze o travi, come in una casa walser a Binn, in Svizzera; nelle Chiese compare poco, e in posizione secondaria; non lo si vede mai sugli stemmi nobiliari, sui palazzi o sui Castelli: gli artisti più ricercati non si rifacevano di certo a un ornamento popolare di così facile e esecuzione.
Il Sole delle Alpi è chiaramente visibile, per esempio, nel pavimento del Santuario di Saronno, nella facciata della Parrocchiale di Varedo, sul campanile di Bedero, nei rosoni absidali della Chiesa di San Zanipolo a Venezia e all'interno della Basilica principale della cristianità: San Clemente in Roma.
Fabrizio