GIA' SCRITTO, meglio ripetere...
Così, per dovere di cronaca, viste le solite chiacchere di qualcuno, riposto qui, quello che ho postato il 13 sera su un'altra discussione.
Chi capisce capisce e per fortuna c'è chi ha capito. Non ci sono scuse dalle nostre parti. Le posizioni e le scelte erano chiare e dichiarate. Il nostro campo è l'Italia del football che deve crescere, la partita è quella. Non è questione di dire i coach dovevano fare questo o quello, i cambi si dovevano fare o non fare. Sul come sarebbe stata condotta la partita non ci sono dubbi dai tempi di Voghera: tutti in campo seguendo le scelte dei medici e dei coach.
Sul dramma che sarebbe stata una eventuale vittoria dei Jurassici, sta scritto tutto su Sport Week di sabato scorso.
Il che nulla toglie alla rabbia di non aver vinto anche come giocatori, oltre che come uomini. Vittoria questa acquisita insieme ai Lions tutti, ai partner, ai Comuni e alle decine di persone che hanno reso possibile questo inizio di partita.
Grazie ancora.
Mancano più o meno 36 ore al k.o. del Jurassic Bowl.
I dadi sono tratti, i risultati sono già qui.
Quello del campo è cosa tra noi e i Lions.
I risultati che contano sono altri.
Quelli positivi, come sempre, avranno mille padri e va bene così.
L'amico Gionni Colombo si sarebbe divertito a vedere la presa di possesso che abbiamo fatto del Salotto di Milano.
Sarebbe stato contento a vedere ragazzi e ragazzini che nulla sapevano di football leggere, guardare foto, scherzare con i nuovi e vecchi Rhinos, guardare i filmati...
Gionni avrebbe apprezzato vedere due Comuni importanti, Milano e Salsomaggiore, patrocinare un evento come questo e sarebbe stato ammirato dai nomi dei partner di Accademia in questa e prossime avventure, come la scuola di football che apriamo a tutti, senza tener conto di squadra ma per le squadre, insieme a Milano Sport.
Gionni sarebbe stato comprensivo anche verso le cose negative, io meno.
Adesso, quando i giochi sono fatti e prima della partita, è curioso notare come tutto l'aiuto spontaneo a questa grande festa non dei Lions, non dei jurassici, ma del football tutto sia venuto per la massima parte da persone e aziende che nulla avevano a che fare con il football, nel presente.
Duecentocinquanta persone da tutta Italia si sono messe a disposizione; 110 si sono allenate, oltre ad avere partecipato al finanziamento di tutta l'operazione; 30 hanno lavorato costantemente all'organizzazione; Rhinos, Panthers, Warriors, RedJackets, Giaguari, Lions hanno dato una mano secondo le loro possibilità e le necessità del momento; tre presidenti di altre squadre si sono detti disponibili ad aiutare, senza che per fortuna fosse necessario; il presidente della federazione italiana e il suo ufficio stampa si sono mossi di concerto con noi.
Basta.
Silenzio totale dal resto del pianeta football. Non una telefonata, una proposta, un fiato. Come se si trattasse di cosa altra da loro. Come se la storia non li riguardasse. Magari è proprio così. La situazione è quella che è e la storia seguirà il suo corso, come sempre.
Questo chiarisce meglio di ogni altra cosa il perchè siamo tornati. Per costruire. Per lavorare con i giovani. Per cercare nuovi giovani, come sembra siamo noi della banda jurassica, a prescindere dall'età anagrafica.
Non c'è amarezza in questo, anzi. Volutamente non abbiamo chiesto aiuto, volutamente ci siamo mossi nell'indipendenza che difendiamo a tutti i costi.
Abbiamo fatto tutto alla luce del sole, però, a disposizione di tutti. Abbiamo invitato tutti. Noi ci siamo, ci sarà chi vorrà. Domenica e nel futuro che stiamo costruendo.
Questo è quello che conta, non chi l'abbia fatto.
Come, purtroppo, molti ancora sembrano voler pensare.
Un abbraccio a tutti, il football continuerà a crescere.
Marco
PS Notate bene che questi sono pensieri miei personali, mentre smanetto per finire di mettere a punto il lavoro, come altri, invece di essere con i miei compagni di squadra a Salso, ad allenarmi. Perchè il football e il nostro progetto vengono prima della mia personale voglia di giocare. E così stiamo facendo tutti, jurassici e no, impegnati in questo programma.