Come ampiamente previsto, e senza l'uso della sfera di cristallo, il terreno che sbocca direttamente sul lago in possesso di Lorenzo è proprio la villa abbandonata, e rimasta incompiuta, alla quale l'architetto aveva fatto visita alcuni giorni prima.
Senza scomporsi più di tanto all'intimazione dell'avvocato Piersanti di non cercarlo mai più, Rebecca, più curiosa di un gatto, si reca immantinente a spiare il terreno rivale, scoprendo per caso (soliti sesti sensi di Vivere) che anche Lorenzo vi si è recato proprio nello stesso istante. Se Alfio fosse un sindaco attento ai bisogni della cittadinanza, farebbe bene ad installarvi un semaforo!
Mamma Giulia e segretario Italo discutono animatamente guardandosi in cagnesco quale dei due loro orologi sia quello più svizzero, cioè il più preciso. Ma i vecchi adagi non mentono mai. Ed allora, visto che fra i due litiganti il terzo gode, è proprio l'ora esatta sputata da un gestore telefonico a mettere pace fra in due: manca un minuto all'ora x, l'ora fatidica della consegna del prezioso progetto di Diego. All'incarognito, scorbutico e poco galante Italo non resta che ritirarlo e consegnare all'amante del suo datore di lavoro regolare ricevuta.
Non è che si vuole essere burocrati a tutti i costi, ma di solito le pratiche vanno consegnate all'Ufficio Protocollo e non al segretario particolare del Sindaco.
Giulia subito si precipita dal figlio per dargli la buona novella. Palesemente sollevato, Diego esclama: ero sicuro che ce l'avresti fatta! Nemmeno Giulia fosse partita per scalare l'Everest!
Sistemata questa importante incombenza che potrebbe decidere del suo futuro, Diego si reca da Marianna per chiarire il loro rapporto. Il ragazzo reputa si essere il terzo incomodo fra lei e Matthew perchè ritiene che la loro storia non sia ancora chiusa, e lui non vuole tornare a soffrire dovendo dividere la sua donna con un altro. E' già successo con Flavia, e non vuole più soffrire. Vuole una persona che gli appartenga completamente. Marianna lo rassicura autoproclamandosi lei quella persona.
Al rientro dal pranzo al quale erano stati invitati dal Romani, ad un Giovanni arzillo ed un po' alticcio, viene consegnata una raccomandata, proprio mentre l'oste stava elogiando l'ambiente caloroso ed intimo della propria locanda.
La raccomandata è stata spedita dall'ufficio dell'avvocato Ferrari e contiene, ovviamente, lo sfratto.
Basta questa lettura per far sbollire l'alcol dal sangue di Giovanni per lasciare posto ad una rabbia furente.
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