00 13/11/2007 00:51
Scoperto quinto pianeta gigante nella costellazione del Cancro


È simile a Saturno e sta su un orbita "abitabile"



ROMA
È stato scoperto un quinto pianeta intorno alla stella 55 Cancri, lontana da noi 41 anni luce. La scoperta di questo pianeta, un gigante gassoso simile a Saturno, fa di questo sistema planetario il più grande conosciuto oltre il nostro.
Gli altri quattro pianeti scoperti precedentemente intorno alla stella sono anch’essi giganti ed orbitano intorno al loro astro ad una distanza molto più ravvicinata di quella di Mercurio intorno al Sole.

Tutti sono stati scoperti utilizzando una tecnica che gli astronomi chiamano «metodo della velocità radiale», che misura l’effetto gravitazionale esercitato da questi corpi sulla loro stella madre. Si tratta dello stesso metodo che ha aiutato Debra Fischer, San Francisco State University, California e Geoff Marcy, University of California Berkeley, ambedue in America, a scoprire questo quinto pianeta. Secondo quanto riporta New Scientist che ha pubblicato la notizia, il nuovo pianeta compie un’orbita completa intorno a 55 Cancri in 260 giorni, la durata di un anno, e si trova a 177 milioni di chilometri dalla sua stella nella cosiddetta fascia «abitabile» , una zona orbitale dove la temperatura superficiale consente di mantenere l’acqua allo stato liquido.

Ma il fatto di trovarsi nella fascia abitabile non vuol dire, dicono gli scienziati che il pianeta ospiti forme di vita anche elementari: la sua massa 45 volte quella del nostro pianeta con una consistenza che è tra quella di Nettuno e Saturno, quindi composto principalmente di gas, rende estremamente difficile la presenza di vita come noi la conosciamo.

Questa, invece, potrebbe esistere sulle sue lune, semmai ce ne fossero, una probabilità non peregrina dato che molti pianeti gassosi nel sistema solare hanno piccoli e grandi satelliti. «Se questo pianeta ha una luna - commenta la Fischer - sulla sua superficie rocciosa potrebbe trovarsi acqua liquida».

Ma se anche se ci fosse una luna, per ora però non ci sono indizi concreti che ne indichino la presenza, sarebbe lo stesso difficile che su questi ci siano forme di vita, perché, come commenta Marcy «qualsiasi satellite dovrebbe essere grande come Mercurio per avere la forza di gravità sufficiente a trattenere l’acqua per lungo tempo».

Ma c’è un problema da risolvere, fa notare Johnatan Lunine University of Arizona, Tx, quello del grande «vuoto» tra il pianeta appena scoperto e quello a lui più vicino. Un vuoto che farebbe sospettare la presenza di un altro corpo, forse solido e più piccolo, all’incirca come la Terra, e che potrebbe ospitare la vita.
Ma per saperlo con sicurezza sono necessari calcoli e modelli più precisi con i quali si potrà stabilire, se in quel vuoto esiste un corpo con un orbita stabile.




da: www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=430&ID_sezione=243&sezi...

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