E nessuno si è accorto che è passato a miglior vita (si spera) questo, per me, grande uomo e scrittore di Montagna.
Nascosto dentro i cespugli, ogni tanto chiudeva gli occhi e si lasciava prendere da un sonno leggero e bastava il frullo di un'ala a risvegliarlo. Per nutrirsi staccava dai rami degli alberi del bosco germogli di peccio, foglie tenerissime di faggio e di acero appena nate, raccoglieva e portava alla bocca i germogli di mirtillo, di lampone e di rosa canina. Masticava lentamente assaporando i diversi gusti che erano pur sempre piú buoni e graditi della brodaglia che passava il Terzo Reich. (Mario Rigoni Stern)
Essì, in Montagna, per chi la vive da turista che sporca e va via, ci si rompe il cazzo. (Poi detto da Elio - milanese frustrato e lassativo negli ultimi lavori: sì, mi fa cagare ultimamente: ho regalato l'ultimo cd perché non potevo armarmi di pannolone da incontinente: che porcheria! - è tutto un programma).
Non veniteci in montagna.
Solo la vostra presenza significherebbe sporcare l'incanto e la meraviglia che voi cercate come palliativo ai vostri malesseri.
Fottetevi altrove, non in montagna.
Ché, è vero, ci si rompe il cazzo: ma per via della voglia di scopare che l'aria fresca attizza.
Noi il cazzo ce lo rompiamo. E di brutto.
Ogni onore e gloria a Rigoni Stern.
Ogni riferimento a persone e/o cose è VOLUTO.
Così sia.
Amen.
[Modificato da CorContritumQuasiCinis 23/06/2008 12:06]